capitolo 40

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Jaeden Pov's

Io e Millie ci ritrovammo davanti all'appartamento di Keean verso le 20.

Ero molto nervoso perché era stato facile adattarmi a Millie. Lei era così dolce e mi aveva comunque aiutato. Con Maya procedevo lentamente, però stava andando bene... Ma incontrare un'altra persona...

Mi dicevano tutti che Robert era ok, e che era facile adattarsi insieme a lui.

Millie si girò e mi sorrise <Andrà tutto bene ok?>

Annuii incerto e forzai un sorriso.

La bruna suonò al campanello e venne ad aprirci Maya <Ehi ragazzi! E Sophia?>

<A quanto pare Sadie ha deciso di iniziare una serata segreti e peccati con lei e Wyatt, quindi non è potuta venire. Ma... Ci siamo noi!> disse Millie sorridendo.

La bionda annuì <Va bene. Entrate su!> disse e noi solcammo la porta.

<Ehi piccoletti!> ci salutò Robert..


















<JAEDEN! Ti avevo detto di non muoverti! Nessuno ti deve vedere!> urlò.

<D-dovevo andare in b-bagno...> mormorai chiudendo gli occhi.

<Eh santo Dio, smettila di balbettare, di tremare e di fare il codardo! Smettila di sembrare un fottuto bambino.> continuò gesticolando.

<Scusa...> non riuscivo ad alzare lo sguardo.

<Sydney, vammi a prendere del rum.> disse mio padre sedendosi e passandosi una mano sugli occhi.

Strinsi il tessuto dei miei pantaloni in due pugni.

<Hai usato il telefono?> chiese mia madre.

<N-no... Ho semplicemente spazzato i-il pavimento. C-come av-vevate chiesto.> cercai di balbettare il meno possibile.

Mio fratello ritornò con il rum e lo diede a mio padre.

<Non voglio che senti i tuoi amici... Altrimenti ti riportiamo a casa.> disse.

Da una parte volevo stare con loro... Perché nonostante tutto restavano i miei genitori... Ma dall'altra avevo la costante paura di rimanere con loro.

<Come se ai Grazer desse fastidio tenersi questo stronzo!> commentò mia madre indicandomi.

Volevo solo chiudermi da qualche parte, lontano da tutti, e piangere.

Invece tutta quella situazione venne smorzata dal mio telefono che vibrò, segno che mi fosse arrivato un messaggino.

Sgranai gli occhi sentendomi malissimo.

<Allora hai usato il cellulare!> sbraitò mio padre.

Sydney venne da dietro di me e lesse il messaggio appena arrivato.

<Chi è Stanley? Il tuo fidanzato?> chiese ghignando.

<Come!? No!!> mi affrettai a rispondere nascondendo il telefono.

<Eh allora chi è? Stanley?>

Abbassai lo sguardo leggendo il suo messaggio.


Stanley

Non me ne frega un cazzo, io vengo a prenderti, chiaro!?

























I'm In Love With You! || JyattDove le storie prendono vita. Scoprilo ora