Sophia Pov's
Avevo le cuffie nelle orecchie mentre facevo alcuni compiti che mi erano stati inviati.
Di tornare a casa non se ne parlava proprio! Sarei rimasta finché non avrebbero dimesso Finn.
Anche Jack era rimasto tutto il tempo là, insieme a me e Finn.
Joe veniva a trovarci a intervalli regolari Natalia invece appena staccava da lavoro.
Fortunatamente il giorno dopo lo avrebbero dimesso e non avrei più dovuto fare cappella davanti alla sua stanza.
Alzai lo sguardo per vedere chi ci fosse in giro. Varie persone stavano camminando per i corridoi senza accorgersi di star andando addosso ad altra gente, c'era chi correva, chi invece se ne stava seduto proprio come lei a sorseggiare caffè.
Jack era andato a parlare con il dottore, per questo mi trovavo da sola. Il fatto è che... I compiti mi stavano annoiando.
Sbuffai togliendomi le cuffie e chiudendo il quaderno.
Mi alzai e decisi di andare da Finn per avere almeno un po' di compagnia. Mi mancava qualcosa ma, in quel momento, mi sfuggiva cosa.
Entrai senza neanche bussare.
<Ehi Soph!> fece Finn imitando un saluto militare. Appena mi girai verso di lui sorrisi nell'incontrare i suoi occhi.
<Ehi!... Che fai?> chiesi guardandomi intorno e avvicinandomi.
<Cercavo di guardare la TV... Ma fanno solo programmi per vecchi. E mi sentivo un po' solo.- Si mise seduto appoggiando il busto sullo schienale del letto -Tu che fai?>
<Ah, niente... Cercavo di studiare ma non ci riesco.> risposi sedendomi sulla sedia accanto a lui.
Finn abbassò il volume della televisione guardandomi.
Rimanemmo così per un po' finché lui non sorrise allargando le mani in fuori.
Io ricambiai <Cosa?>
<Andiamo, lo sai cosa!> disse lui con gli occhi che brillavano.
Mi morsi il labbro inferiore <Sì...> ammisi arrossendo.
<Sì?> il suo sorriso si allargò.
<Eddai, devo dirti anche i particolari!?> sbottai in imbarazzo non riuscendo a togliere quella luce sul mio volto.
<Anche.... Ma per ora limitiamoci al quando.>
Rimasi zitta per pochissimo mentre mi torturavo le dita e poi ridacchiai <È... È stata la prima volta che l'ho baciata...> ammisi stringendomi nelle spalle.
Finn batté le mani euforico <Quanto tempo fa?>
<Bhe... È stato la sera della festa, quando, quella prima che Jaeden partisse.>
Ormai si era capito; si riferiva alla prima volta che avevo fatto l'amore con Millie.
Io e lui avevamo sempre avuto questo modo di comunicare che comprendevamo solo noi. Telepatia, la chiamerebbe qualcuno... Noi lo chiamiamo "conoscersi a vicenda".<Bhe?> domandò ancora.
<Bhe cosa?>
<Bhe, ti è piaciuto?!>
Sorrisi arrossendo ancora di più.
Non risposi, mi limitai ad abbassare lo sguardo <Andiamo, vieni qui!> disse poi.
La mia felicità era immane. Mi alzai dalla sedia stendendosi accanto a lui che subito mi abbracciò.
<La amo Finn...> mormorai una volta poggiata la testa sul suo petto.
<Lo so Soph... Si vede... Io forse l'avevo capito.
Cioè, non che sia tanto evidente, ma ti conosco e speravo che prima o poi avresti fatto coming-out con me... Solo che non l'hai fatto e io ho aspettato.> disse con un tono di voce leggermente affranto.Alzai lo sguardo <Finn lo sai che ti dico tutto.>
<Sì, ma... Ti ho trascurata in questo periodo... Non vorrei che...> capii subito a cosa alludesse.
<Finn, tu sei ancora la mia persona, e sempre lo sarai. Non vorrei nessun altro al di fuori di te.> strinsi la presa sul suo busto e lui abbassò gli occhi lucidi verso di me.
Mi guardò e poi annuì <Cazzo quanto ti amo!> sussurrò lasciandomi un bacio sulla testa ed io sorrisi.
<Comunque... Dov'è lei?> chiese dopo un po'.
Io aggrottai la fronte <Non lo so... È sparita da un po' in realtà...>
<Che vuol dire che è sparita? Chiamala, no?>
Io presi subito il telefono componendo il numero della mia ragazza.
Dopo due squilli rispose suo padre <Sophia?>
Mi spaventai e non poco nel sentire la voce dell'uomo <Salve Signor Brown, volevo parlare con Millie.>
<Oh... Millie però non vuole parlare con te.> detto questo chiuse la chiamata ed io mi girai a guardare Finn confusa e sconvolta.
Jack Pov's
Dopo aver parlato con il dottore di Finn mi diressi verso la caffetteria e mi presi un altro caffè.
Ordinai e mentre aspettavo che si facesse guardavo fuori dalla vetrata dell'ospedale con sguardo assente.
Successe tutto in una frazione di secondo e Noah mi passò davanti correndo.
Sobbalzai mentre il mio cervello ancora assimilava e poi mi precipitai all'uscita bloccandolo in tempo <Ehi Noah!>
Lui frenò di colpo spalancando gli occhi <Oh... C-ciao Jack!> salutò abbozzando quanto meglio un sorriso.
<Ciao, come stai?> domandai sorpreso di vederlo. Non credevo che l'avrei rivisto prima del rientro a scuola.
<Ehm... Bene, direi bene.> rispose guardandosi intorno e controllando l'orario sul suo orologio da polso.
Lo studiai un secondo alzando un sopracciglio. Aveva i capelli arruffati, gli occhi rossi e iniettati di sangue e il fiatone per la corsa appena fatta <Sei sicuro? Dal tuo aspetto non si direbbe...>
<Sto bene, Jack. Ok?> fece acidamente guardandomi.
Rimasi interdetto... Non gli avevo chiesto niente di che dopotutto, eppure mi rispondeva così.
Abbassò la testa sospirando <Senti, devo andare ora, non ho tempo da perdere. Ti chiamo dopo ok? Ciao!> non mi diede il tempo di dire niente che se ne andò ricominciando a correre.
Non avevo idea di quel che fosse appena successo, semplicemente lasciai perdere tornando all'inferno dell'edificio.
In caffetteria aleggiava un dolce profumo di brioche e caffè, un odore che io amavo co tutto me stesso.
La signorina mi consegnò finalmente il mio cappuccino e me ne andai diretto verso la camera di Finn.
Durante il tragitto bevvi parecchi sorsi di liquido, volevo restare sveglio per quando Finn avesse avuto bisogno.
Appena entrati nella camera trovai il mio ragazzo addormentato malamente, con Sophia addosso che sonnecchiava in modo uguale.
Sorrisi poggiando la mia borsa per terra lì vicino e poi mi sporsi a dare un bacio a Finn e una carezza alla rossa.
Eeh. Niente.
È colpa di quella stronza della mia migliore amica... Non mi faceva scrivere.
Comunque a domani!!!
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I'm In Love With You! || Jyatt
FanfictionPerché siamo dei mostri... E sapeva che se qualcuno lo avesse ferito lui non sarebbe riuscito a sopportarlo, perciò rimase lì con lui! mi disse guardandomi confuso. Gli sorrisi stringendogli la mano continuai sorseggiando la mia cioccolata. Henry...