capitolo 80

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Jack Pov's

Ci ritrovammo tutti sul tavolo a discutere, io accanto a Finn che non aveva detto una parola, si limitava a giocare con le sue dita guardando il legno del tavolo appoggiatoci sopra con le braccia.

Io avevo sempre più paura, non sapevo cosa gli prendesse, non sapevo se fosse successo altre volte in passato e non sapevo se sarebbe successo qualcosa a lui o a me.

Gli lanciavo continue occhiate cariche di angoscia, la mia voglia di allontanarmi da lui era persino visibile.

<Restiamo a dormire qui?>

<Sì, tanto domani non si va a scuola.>

<Io avrei da fare...>

<Cosa? Wyatt di che stai... Oh...>

Jaeden tolse finalmente gli occhi da me e li puntò sul suo ragazzo <Cosa?>

Il riccio sospirò avvicinandosi a lui <Te lo spiego dopo.>

<Ragazzi, noi andiamo un attimo a casa a cambiarci e a prendere la nostra roba... Ci vediamo dopo!> Finn ruppe la discussione prendendomi la mano con prepotenza e andando via senza ascoltare minimamente gli altri.

La paura si fece ancora più viva in me. Ma dai, cosa mi prendeva? Era il mio ragazzo. Non mi avrebbe mai fatto nulla... Almeno non di sua spontanea volontà.

Camminammo fino a casa sua in silenzio che a quell'ora era vuota, dato che i genitori lavoravano e il fratello era al college. Questo aumentò la mia ansia.

Appena dentro io feci qualche passo incerto mentre lui si chiuse la porta alle spalle, girando il chiavistello per bloccarla definitivamente.

Per tutto il pomeriggio da quando avevamo trovato Noah mi ero sentito come un prigioniero alla mercé del suo rapitore. Quel formicolio che provavo su tutto il corpo non mi aveva abbandonato neanche per un momento.

Finn si appoggiò alla porta d'ingresso abbassando il viso e chiudendo gli occhi con le braccia dietro la schiena.

<Che cosa hai detto a Jaeden?> quel suo tono gelido mi fece per un attimo bloccare il respiro.

<Cosa?> chiesi ridacchiando falsamente per smorzare la situazione.

Mi sentivo agli arresti domiciliari.

Alzò lo sguardo con la bocca schiusa e lo puntò nel mio. Si staccò dalla porta <Che cosa - hai detto - a Jaeden?
Non mi sembra difficile come domanda da capire.> si avvicinò di qualche passo facendomi deglutire e guardare altrove.

<Mi ha chiesto se andasse tutto bene... E ho risposto di sì...> mi forzai a sorridere, anche se solo per un secondo, e a guardarlo negli occhi.

Scrollò le spalle <Siamo soli ora- il nodo che avevo in gola continuava a premere contro le pareti di essa -Puoi smetterla di giocare la sceneggiata... So che sai qualcosa!> continuò, il tono di voce solito nei serial killer.

Il mio "sorriso" subito svanì <È ovvio che abbia capito qualcosa... Sei il mio ragazzo... Lo vedo che sei diverso.>

Continuava a camminare nella mia direzione in un modo così lento che mi fece esasperare ad ogni suo passo <Ho visto come mi hai guardato per tutto il giorno... Come lo hai capito?>

<T-ti ho visto in bagno... Al Bar.>

La consapevolezza si accese sul suo volto, ma non ne era dispiaciuto, anzi sembrava quasi sollevato <Ed hai paura di me?> sul suo voltò si aprì un piccolo ghigno che cercò in tutti i modi di mascherare.

I'm In Love With You! || JyattDove le storie prendono vita. Scoprilo ora