Emily's pov
"Solo dieci minuti a testa."si raccomanda Dylan.
Mi passa il telefono che sta ancora squillando, mi allontano leggermente per avere un po' di privacy e dopo poco sento la sua voce.
La voce di Isaac."Hey Dylan è tutto okay?È successo qualcosa?"dice subito.
"Isaac."dico quasi sussurrando, come se il suo nome fosse un segreto che non va svelato,lo sento prendere fiato.
"Ti prego non attaccare."dico in un tono pietoso.
Vorrei dirgli:"Dopo la tua presunta morte, ero distrutta.
Sono stata in terapia per molto tempo per alleviare tutto il dolore che si annidava nella voragine che la tua assenza aveva lasciato.
Per quanto mi sforzassi però i risultati che ottenevo erano sempre minimi, così ho cercato di alleviare il mio dolore psicologico con uno fisico.
Pian piano mi sono chiusa a riccio, non facendo più fuoriuscire le mie emozioni.
E alla fine di tutta questa storia, ora che finalmente sto bene, dopo aver ritrovato l'equilibrio.
Scopro che tu sei vivo e che tutto il dolore straziante dovuto alla tua assenza è stato vano dato che saresti potuto tornare da un momento all'altro.
Ho ancora la nostra Polaroid appesa nell'anta dell'armadio e ogni mattina mi svegliavo e ti osservavo pensando che non ti avrei più rivisto.
Dannandomi per non essere riuscita a dirti addio, per non essere scappata con te.
Anche adesso, ho messo in stand-bye la mia vita per venire qui,
con la speranza di riabbracciarti.
Ma ci si deve accontentare no?
E sai qual è la cosa divertente in tutto questo?Che se tu tornassi per me sarebbe come la prima volta.
Ma non ti chiederò di farlo.
Questa è l'ultima volta che ti rincorro, è ora di tornare a casa e di restarci perché solo lì io mi sento a casa,circondata dalle persone che amo.
Persone che hanno visto tutti i miei bassi e tutti i miei alti e sono rimaste.
Persone che mi hanno regalato enormi sorrisi.
Addio Isaac, avrai sempre un posto nel mio cuore ma non nella mia vita."
Ma invece riesco a dire solo:
"Come stai?"
"Emily..."dice prendendosi un'altra pausa.
"Bene,si va avanti.Tu?"
"Adesso meglio."
"Mi manchi,ma non dovrei dirtelo."
"Mi manchi anche tu,ma a questo punto non meriti di sentirtelo dire."
Passo il telefono a Markus e mi allontano sedendomi su cornicione del marciapiede."Emily?"vedo arrivare Markus dopo una decina di minuti e si siede affianco a me.
"Come ti senti?"mi chiede.
"Sul serio Markus?
Come ti senti?
Una merda,ecco come mi sento."
Incomincio per poi alzarmi dal marciapiede.
"Ho passato l'ultimo anno della mia vita a dannarmi per lui,
per la sua morte.
Ho passato l'inferno e lui intanto era ancora vivo,a spassarsela chissà dove mentre io ero una quindicenne caduta in depressione perché pensava di aver visto l'amore della sua misera vita andarsene.
Secondo te dovrei stare bene?
Probabilmente passerò il resto della mia vita a dannarmi perché non gli avrò detto realmente addio ancora una volta,ma io proprio non ci riesco a farlo.
Perché per me lui è Isaac,è sempre stato lui.
Ma preferisco vagare senza avergli detto un addio degno di ciò che eravamo,perché penso che per quel noi che esisteva non sia possibile dire addio.
E ora preferisco andarmene da qui e ritornare alla mia vita dove fingo di essere felice che rimanere qui con la persona che ha cercato di ammazzarmi."
"Emily stai delirando."
mi avverte Markus alzandosi anche lui.
"Avrai perso anche il tuo ragazzo,
ma io ho perso un amico."
"Lo hai sempre trattato male,
Markus."
"Non è sempre stato così fra di noi Emily,e lo sai."
"Adesso torniamo in camera,
ci riposiamo,avvertiamo April e torniamo alle nostre vite.
Ma Emily,avrà anche sbagliato ad andarsene così,ma ha fatto quello che era meglio per tutti.
Non è colpa sua se hai reagito così al dolore,non è di nessuno,lui non voleva che qualcuno ti facesse del male,così come agli altri.
Non possiamo incolparlo,
ma solo ringraziarlo di non aver reso la nostra vita un inferno vivente."dice e lì, in quel esatto momento, scatta la rabbia repressa per anni.
"Dovrei ringraziarlo di non aver reso la mia vita un inferno vivente?Tu forse non capisci, io ero morta.
Morta!
Non mi importava se mi svegliavo la mattina,volevo solo che tutto quel dolore finisse.
Volevo sentire un sentimento che fosse diverso dalla sofferenza.
Ho passato un anno a cercare di alleviare il dolore,ma sono riuscita solo a farmi più male.
Tu non c'eri,ma chi c'era sa."
"E quindi ora vuoi rimanere qui ad autocommiserarti?"mi risponde Markus.
"Penso che tu abbia ragione,
è arrivato il momento di tornare a casa."Dopo qualche minuto di silenzio decidiamo di entrare nell'hotel e di andare nelle camere.
" 'Notte."mi dice Markus.
"Buonanotte."dico in risposta.
Entro nella suite e prendo il telefono per scrivere ad Ashley.
to be continued...*******************
Ciao!
Scusateci per l'assenza,
ma eravamo entrambe in vacanza.
Questa è la prima parte del capitolo 66 e prossimamente uscirà la prossima.Nel frattempo....cosa ne pensate di questo?
A presto S&G
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Totally Mess
ChickLit*ex "l'odioso amico di mio fratello"* « tutto ciò che volevo dirti era che mi mancavi.Mi mancavi terribilmente che quasi mi sentivo soffocare. Il tuo pensiero mi faceva affondare. Non sai quante volte ho supplicato il mio cuore di smetterla,di non a...