Emily's pov
Dopo alcuni giorni stupendi passati insieme a Ash è ora di tornare a casa.
Sono stata via tre giorni e dai messaggi di papà avverto la nostalgia che prova.
Adesso siamo in aeroporto e a momenti chiameranno il mio volo.
Mi volto verso Ashley e la stringo a me più forte che posso.
"Sei sicura di non voler partire con me?"chiedo.
"Sono sicura, non sono pronta a rivederlo e ormai sto costruendo la mia vita qui."dice e annuisco.
Un po' mi turba la sua frase,
è così strana la vita e così inaspettata.
Quello che progetti di anni non sempre accade,perché la tua strada può cambiare continuamente.
"Gli parlerò."
"No,Em...lo sai che ho voluto chiuderla io, non sarebbe corretto."dice.
"Ash lasciamelo fare, è il minimo.
Hai rinunciato alla tua relazione per me."
"Lo farei altre mille volte se fosse necessario."dice.
"Mi mancherai da pazzi."dico abbracciandola.
"Anche tu, ma ricorda che il nostro non è mai un addio."dice e chiamano il mio volo.
"È meglio che vai, o perderai il volo."continua ed io annuisco per poi avviarmi verso l'imbarco.
È meglio un addio o un arrivederci?
Ci capita tante volte di decidere di chiudere con delle persone e dirgli addio e poi inaspettatamente le ritrovi di nuovo sulla tua strada,
mentre altre tante volte ci capita di dire arrivederci senza sapere che sarà un addio.***
"Signorina stiamo atterrando, per favore allacci la cintura."mi dice l'hostess sfiorandomi la spalla.
Faccio come mi dice e mi prendo un ultimo momento per guardare fuori dal finestrino.
Amo guardare il panorama che c'è da qua su,quando si sta per atterrare.
Le persone viste da lontano sembrano così felici e senza problemi,è un po' tutto cosi all'apparenza.Poi ti avvicini,noti i dettagli,i retroscena,i volti,le lacrime e sta a te decidere se rimanere o no con loro.
Quando finalmente l'aereo atterra mi dirigo verso l'uscita e cerco di recuperare il prima possibile la mia valigia dal rullo.
All'esterno trovo la faccia torva di Austin ad aspettarmi che non appena mi vede si rallegra e con un gran sorriso gli salto addosso.
"Mi sei mancata da morire."dice stringendomi.
"Anche tu."mi mette giù e prende la valigia che avevo lasciato a pochi centimetri da noi.
Per fortuna non è sembrato troppo sospetto il fatto che io me ne sia andata.
Certo,mio padre vuole lo stesso ammazzarmi,ma non è molto insolito per me fare queste cose.
Si sono un po' terribile.In macchina.
"Allora com'è andata a New York?"chiede.
"Bene, ci siamo divertite molto.
Qui invece?"
"Tutto normale...Em?"
"Mh"
"Non farlo più...sono stati dei giorni orribili per tutti, pensa che addirittura Logan era piuttosto teso anche se non lo dava a vedere."dice.
"Ah si?" chiedo.
Beh se non lo dava a vedere allora non era veramente così,
smettiamola di fingere che lui sia preoccupato.
È come quando dicono che piaci ad un ragazzo solo perché ti tratta male,no.
La verità è che non gli piaci,è solo stronzo.
"Si, non so quante volte l'ho trovato a stalkerare il tuo profilo Instagram."dice ridacchiando.
"Davvero?"
"Si, ci tiene molto a te,forse dovreste smetterla di fare gli orgogliosi."
"Non so...la situazione non è facile come sembra e poi potrei dire la stessa cosa di te.
Si può sapere perché hai reagito così?"chiedo.
Lo vedo irrigidirsi e stringere le mani al volante.
"Non l'ho chiusa io."
"Ma le hai dato tutti i presupposti per farlo."dico.
"Em non mi va di parlarne."dice e io mi zittisco.
"Sai...mamma è ancora in città, potremmo passare un po' di tempo con lei uno di questi giorni."
"Non è mia madre."dico.
"Si che lo è."
"No,una madre non abbandona i figli spontaneamente.
Austin non voglio litigare con te, sono appena tornata e sono piuttosto stanca.
Se tu vuoi vederla non ci sono problemi,sono affari tuoi,io non voglio avere niente a che fare con quella donna."concludo la conversazione.
"Va bene."dice soltanto.
Come può perdonarla così?
Forse sono io che non riesco a perdonare facilmente?
Guardo fuori dal finestrino per il resto del tragitto e non appena arriviamo nel vialetto di casa mi catapulto fuori dall'auto.
Non appena entro in casa l'odore di biscotti appena sfornati invade le mie narici.
"Sono tornata!"grido e vedo uscire Gabriel dalla cucina, non appena mi vede sorride e allarga le braccia in modo da potergli saltare addosso.
"Mi sei mancata nanetta,non sai quanto é noiosa questa casa senza te."dice stringendomi e ricambio la stretta più forte.
"Hey,hey un po' di abbracci per me non ce ne sono?"riconosco la voce di mio padre alle mie spalle e mi stacco da Gabriel per poter abbracciare anche lui.
"Bentornata a casa tesoro."dice dopo avermi circondata tra le sue possenti braccia.
Eccomi,finalmente a casa.
"Meredith?"chiedo ancora tra le braccia di mio papà.
"È in cucina a cucinare i tuoi biscotti preferiti."
"Vado a salutarla."dico.
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Totally Mess
ChickLit*ex "l'odioso amico di mio fratello"* « tutto ciò che volevo dirti era che mi mancavi.Mi mancavi terribilmente che quasi mi sentivo soffocare. Il tuo pensiero mi faceva affondare. Non sai quante volte ho supplicato il mio cuore di smetterla,di non a...