"Noi siamo un solo cuore,ricordi?"•41•

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Emily's pov

Penso di non aver mai aspettato così tanto un weekend.
Ieri per mia fortuna l'after party di Logan venne annullato.
Okay,forse sembro un po' asociale,ma ho bisogno di stare un po' da sola...per i fatti miei.
Penso che a tutti faccia bene stare un po' da soli,io non faccio eccezione e forse mi piace un po' di più del normale.
Non c'è niente di male,mi trovo bene con me stessa anche se posso essere lunatica e scorbutica,non sto sempre da sola,ma quel che basta per stare in  pace con il mio "io" interiore.
Che anche se siamo in una lotta continua mi trovo bene.
Ultimamente stare un po' da sola si è rivelato utile e voglio stare ancora un po' così,almeno per il weekend.
Lunedì mi farò forza e starò a pranzo vicino ai miei amici,
al solito tavolo.
Devo farlo,troverò il coraggio di farlo.
Non m'interessa che pensino sia strana,non m'importa il giudizio altrui,anche se sono miei amici,ma più che altro non voglio si preoccupino.
Sto bene,sono sempre stata bene e in caso contrario nessuno se ne accorgerà se dirò a tutti che sto bene e farò qualche sorriso forzato.
Come già ho detto alle persone basta questo,non vogliono anche i tuoi problemi e questa scelta per quanto sia egoistica se cambio punto di vista posso capirla.
Stamattina dopo essermi svegliata mi sentivo stranamente attiva e oserei dire inspirata,allora ho fatto colazione con Meredith
-che già era sveglia-e mi sono lavata velocemente.
Lei si è quasi preoccupata di avermi visto sveglia alle nove di mattina la mia regola è quella di aspettare per lo meno le nove e trenta e poi affrontare la giornata,
non mi sveglio mai tardi,tardi.
Ma mai prima delle nove e trenta,
oggi mi sentivo in vena di fare arte quindi mi sono concessa uno strappo alla regola.
Metto una maglia larga,un paio di pantaloni,faccio una coda e prendo l'occorrente per poi catapultarmi in un batti baleno giù in salotto.
Ormai sono quasi le dodici e Meredith uscirà a momenti,
lei il sabato non lavora e a quest'ora esce sempre a fare la spesa.
Mio padre è a lavoro e i due scimpanzé -Austin e Gabriel- non so che stanno facendo e non voglio saperlo,ma la loro presenza in casa non mi vieta di mettere la musica che voglio ad alto volume.
Così apro Apple Music e metto la mia playlist "Van Gogh Moment"
ideata apposta per quando disegno.
All'interno ci sono canzoni calme,
quelle che m'inspirano e le mie preferite.
"Emily stai dipingendo?Non sporcare nulla tesoro,in caso pulisci,grazie."mi dice Meredith prendendo la borsa e il cappotto.
"Si Meredith."
"Ci vediamo dopo.
Cosa vuoi per pranzo?"mi chiede gentile.
"Boh,vedi tu."solita risposta che si da anche se poi non ci va mai bene niente,ma quando ci fanno questa domanda sembra che tutto il cibo esistente al mondo sparisca e quindi ci ritroviamo a dire "boh".

Con le casse al massimo e "Good Girls"dei 5sos che risuona per tutta la casa ed io che ballo come una forsennata,cerco di finire il mio dipinto.
Senza rendermene conto ho finito il mio quadro.
L'osservo e mi ritengo quasi soddisfatta.

"Emily abbassa la voce,sto cercando di giocare

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"Emily abbassa la voce,sto cercando di giocare.
È la quinta volta che te lo ripeto."
urla Austin dal piano di sopra.
Alzando gli occhi al cielo abbasso di poco il volume in modo da non rompere i vetri con il potere della musica "ROCK EN 'ROLL!".
"Ah...non si apprezza l'arte?"mi dice una voce alle mie spalle.
"Sai,si dice che quando una persona è inspirata non bisogna deconcentrarla perché poterebbe dimenticare ciò che voleva fare e così si perde un opera d'arte.
Lo sapevi?"mi dice quando mi giro.
"Da quanto tempo sei qui?"dico al ragazzo di fronte a me.
"Abbastanza da aver visto la tua performance.Piacere Caleb."dice porgendomi la mano.
"Emily."dico stringendola per poi rendermi conto della situazione e automaticamente mi avvicino alla tela da disegno.
"O mio Dio che stupida!Se sei uno stupratore o un ladro?Come sei entrato in casa mia?"dico praticamente abbracciata alla tela.
Spero vivamente che non si rovini il dipinto.
Il ragazzo di fronte a me scoppia a ridere.
"Sono un amico di Gabriel e stavo qui già da un paio d'ore,quando sono entrato ti ho anche salutato e Gabriel ti ha detto anche di abbassare il volume,ma tu eri nel tuo mondo.Per questo ho detto quelle cose prima."
"Ah."che stupida.
"Emily Evans."mi presento stringendogli la mano.
"Beh...Emily Evans,è stato un bell'incontro.Ora-se non ti dispiace-vado su.
Il dovere mi chiama."
"Il dovere?"gli chiedo mentre sta per salire le scale.
"Si,dobbiamo fare un lavoro per la scuola,cosa pensavi?Un fast food illegale a casa tua?O che spacciassimo?"mi chiede ridendo.
"Ah Ah molto divertente.
Va' a studiare va'."
"Agli ordini."dice salendo di corsa sopra.
Dopo aver riflettuto per un nano secondo fornisco gli ultimi ritocchi al mio dipinto.

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