"Sei strano forte."•53•

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Emily's pov

"Perché ci hai messo così tanto ad aprire?"chiede Austin entrando.
"Ero in bagno,il tempo di scendere e sono venuta ad aprirti."
"Ci hai messo comunque troppo tempo."dice andandosi a sedere sul divano.
"Austin se vuoi essere aperto immediatamente portati le chiavi."dico per poi andarmene.
"Ah e un'altra cosa...vedi di placare la tua rabbia o angoscia, perché io non ne posso più di sopportare i tuoi scleri."

Salgo le scale e arrivo finalmente in camera mia dove trovo Logan seduto sul letto ad aspettarmi.

"Che ci fai ancora qui?"gli chiedo preoccupata.
"Volevo darti un bacio prima di andarmene."e così fa,prima di scomparire aldilà della finestra.
Mi stendo sul letto e prendo il mio diario,vago con lo sguardo per la stanza in cerca di una penna con cui scrivere.
Nel mentre l'afferro Austin entra nella stanza.

"Posso stendermi accanto a te?"chiede e io annuisco.
Si stende al mio fianco e io poggio la testa sul suo petto mentre lui mi accarezza i capelli.
"Scusami per prima."dice.
"Non fa niente,ho sbagliato anch'io a reagire così."
"Mi manca Em.
Mi manca da morire.
La mia vita è vuota da quando non c'è più lei.
Sai ho sempre pensato che l'unica donna della mia vita sarebbe stata la mamma,poi sei arrivata tu.
Hai spalancato le porte del mio cuore riempiendolo di gioia."dice con un dolce sorriso in volto.
"Una volta che la mamma se ne andò il mio cuore si spezzò in mille pezzi.
Ma per quanto fossi rotto non potevo chiudermi a riccio,tu avevi bisogno di me e anche se non mi piace ammetterlo,anche io avevo bisogno di te.
Sei stata la mia unica ancora per anni,un punto fermo.
Poi è arrivata Ash."ride leggermente.

"La mia mina vagante.
Era un miscuglio di emozioni.
Dal primo momento in cui l'ho vista ha rubato il mio cuore,ha fatto spalancare nuovamente le porte e mi ha fatto credere che questo mondo poteva offrirmi anche altre cose oltre al dolore.
E io ci ho creduto.
Io ho creduto in lei,in noi.
E adesso il solo pensiero di saperla lontana da me mi uccide."

"Vai da lei,parlale.
Forse non risolverai la situazione,ma ti aiuterà ad andare avanti.
Lei partirà tra qualche giorno e tu hai intenzione di lasciarla partire così?"
"Hai ragione Em.
Adesso dormi,notte."
"Notte."dice andandosene e lasciandomi sola in balia dei miei pensieri.
Riprendo il mio diario e inizio a scrivere.

Oggi sono felice.
Oggi non sento il peso del mondo sulle mie spalle.
Oggi credo un po' più in me stessa.
Oggi non ho paura di essere ferita.
Per anni e mesi ho vissuto inconsciamente in uno stato di dolore continuo e pure essendone consapevole non mi lamentavo.
Tutti associano il dolore ad una cosa negativa,ma io in esso ci sono stata bene,mi sono riscoperta e ritrovata.
Non tutti capiranno questa parole.
Chi leggerebbe mi crederebbe pazza solo perché credo in tutto ciò.
Ma io inviterei chiunque a conviverci e dopo ritrovarsi ad essere felici.
Tutti pagherebbero per un briciolo di felicità.
Tardi ho capito di cosa non avrei potuto fare a meno,dei desideri.
Molti credono che siano altre cose la gente,ma no sono i desideri che salvano.
Sono l'unica cosa vera.
Quando era troppo tardi,ho iniziato a desiderare,con tutta la forza che avevo,senza smettere mai.

Poso tutto e metto il pigiama,ho bisogno di dormire.
Un istante prima che mi addormenti penso che finalmente sono felice,ma si sa la felicità dura poco...

***

La sveglia suona costringendomi ad aprire gli occhi.

Guardo l'ora e sono le 7:00 così mi costringo ad alzarmi,vado verso l'armadio e tiro fuori un jeans skinny e un maglioncino nero.
Raccolgo i capelli in uno chignon disordinato,applico un po' di correttore sulle occhiaie e uno strato sottile di cipria per darmi un po' di colorito,dopodiché metto un po' di mascara per poi scendere in cucina.

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