Cascare nei tuoi occhi

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F: "É la seconda sigaretta che ti fumi nel giro di venti minuti"
G: "Lo so, giuro che è l'ultima. Poi entreremo a scuola e chissà quando potrò rifumare"
F: "Quindi ne hai parlato con lui?"
G: "Te l'ho spiegato mille volte Fede, sa che è successo, sa qualche particolare ma ovviamente non sa chi è"
F: "Ti rendi conto che è una situazione assurda?"
G: "Molto, non so che pens.."
N: "Da quanto tempo fumi tu?"

Mi voltai verso quella voce che sapevo benissimo a chi apparteneva.

G: "Che vuoi?"
N: "Ti ho fatto una domanda"
G: "Non sei nè mio padre nè mio fratello, non ti devo spiegazioni"
N: "Come vuoi, comunque sbrigati, mi serve un favore"

Disse questa frase e si allontanò.
Oddio allontanare fu un parolone. Si spostò da me e Federica per dirigersi verso l'ingresso ma non entrò all'interno dell'istituto...si accese una sigaretta e iniziò a fissarmi.

F: "Cosa vuole da te?"
G: "Non ne ho idea, ma farò meglio a scoprirlo il più in fretta possibile, non voglio guai con quello lì"
F: "Okay ma vai ora e sbrigati che alla prima abbiamo latino, sono arrivata persino io puntuale"

Diedi un bacio sulla guancia alla mia amica che iniziò a percorrere le scale per entrare a scuola, mentre io mi avvicinai a Niccolò che stranamente era senza i suoi fedelissimi amici.

G: "Che vuoi?"
N: "Sempre così acida di prima mattina?"
G: "Ho latino alla prima ora Niccolò, se non faccio veloce quella me sbrana"
N: "Sarò velocissimo, tu però assecondami e non fare la bambina"

Non ebbi nemmeno il tempo di capire che Niccolò mi prese dai fianchi e mi portò verso di lui. Appoggiò la sua fronte contro la mia, mentre le sue mani e le sue braccia erano salde sui miei fianchi. Non ero mai stata così vicino a lui, potevo sentire il suo respiro. Ci guardammo negli occhi per dei secondi interminabili, e stranamente a quella vicinanza non provavo disgusto.
Notati che Niccolò con la coda dell'occhio rivolse uno sguardo dietro di me, alle mie spalle. Sorrise compiaciuto.

N: "Perfetto sfigata, ora viene il bello"

Rimasi ancora più sconcertata quando Niccolò Moriconi, e ci tengo a ripeterlo, Niccolò Moriconi, decise di darmi un bacio a stampo. Ma non uno di quei baci a stampo veloci, uno approfondito che se avessimo voluto si sarebbe potuto trasformare in un limone mattutino.
Dopo svariati secondi decisi di staccarmi.

G: "Si può sapere che problemi hai razza di essere umano senza cervello?"

Niccolò iniziò a ridere e prima di rispondermi si guardò intorno.

N: "Scusa hai ragione. Ma se te lo avessi chiesto non avresti mai accettato."
G: "Ora penso di meritare una spiegazione"
N: "Dovevo scollarmi quelle due biondine di cui ti avevo parlato, e tu sei l'unica ragazza al mondo che stranamente non è attratta da me"
G: "Provarci con una che ti piace davanti a loro ti faceva schifo?"
N: "Oggi non sono dell'umore per rimorchiare"
G: "Tu sei un pazzo, ci può aver visto qualcuno...e se lo andassero a dire ad Adriano? Mi hai pur sempre baciato Moriconi"
N: "Ti preoccupi di Adriano o di qualcun altro?"
G: "Fatti i cazzi tuoi"
N: "Il mio bacio ti ha fatto diventare così aggressiva sfigata?"
G: "Ti prego, lo hai detto stesso tu...sono l'unica ragazza sulla faccia della terra che non ti viene dietro Niccolò"
N: "Già e non capisco ancora il perché"
G: "Beh genio del male, forse perché sei amico di mio fratello?"

Con uno scatto repentino Niccolò mi prese e mi fece avvicinare di nuovo a lui, portando le sue labbra vicino al mio orecchio.

N: "Quindi il problema è che sono amico di tuo fratello? Se vuoi una seconda volta coi fiocchi ci posso sempre litigare per qualche giorno"

Incastonai per la seconda volta nel giro di 5 minuti i miei occhi coi suoi...non aveva gli occhiali da sole e giuro che forse per una frazione di secondo mi persi nel suo sguardo.

N: "Potrei cascaccè dentro a sti occhi blu che te ritrovi Giuliè"

Iniziò a mancarmi il fiato. Ma perché ?

T: "Ma che cazzo state a fa?"

Di bene in meglio, per la seconda volta in meno di 24 ore Tiziano aveva visto me e Niccolò un po' troppo vicini.

N: "Buongiorno Tizià"
T: "Buongiorno un cazzo, che stavate a fa?"
G: "Niente"
T: "Giulia non sparà cazzate"

Tiziano iniziò ad avvicinarsi a me, era come...geloso?

T: "Me vuoi dì che cazzo stavi a fa con Niccolò si o no?"
N: "Ao ma che cazzo te prende ?"
T: "Che cazzo te prende a te, è la sorella di Adriano."
N: "Lo so bene chi è , forse a chi non è chiaro sei proprio tu"
T: "Ma sei serio Nì?"
G: "Siete seri entrambi? Sono in ritardo per la prima ora a causa vostra. Lo spiegate voi a quella di latino?"
T: "Si e chi lo spiega ad Adriano che ve stavate a baciá? Vanno visto tutti"
G: "Ma voi non avete nulla da fare oggi?"
N: "Entriamo alla seconda"
G: "Beh io no quindi vado"

Appena girai i tacchi per andarmene il mio polso venne bloccato, la presa era forte e non delicata.

T: "Giulia io e te dobbiamo parlare"
G: "Non ora sono in ritardo, ciao"

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