Il tuo nome

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G: "L'io pone se stesso; l'io oppone a sè un non-io; l'io oppone , in sé, a un io divisibile un non-io divisibile"
N: "L'ho sempre odiato Fichte"

Mi voltai verso la porta, da lì proveniva la voce che aveva disturbato la mia seduta filosofica.

G: "Nicco ciao"
N: "Ciao Giulié" disse avvicinandosi a me e lasciando un bacio sulle mie labbra
G: "Io invece lo trovo interessantissimo"
N: "Tu trovi tutto ciò che riguarda lo studio interessante"
G: "E tu niente invece"
N: "Touchè"
G: "Non mi avevi detto che venivi" gli dissi mentre lui si andò a sedere sul letto
N: "Volevo farti una sorpresa"
G: "Beh grazie Moriconi" risposi andando a sedermi sulle sue gambe
G: "Ti ha aperto Adriano?"
N: "Si, Adriano e la sua simpatia"
G: "Perché ?"
N: "Appena mi ha visto mi ha detto che ancora non aveva comprato i tappi per le orecchie"
G: "Dio, non riuscirò mai a non imbarazzarmi se penso a quella scena"
N: "Stai tranquilla, la prossima volta non ci sarà né tuo fratello né altri a disturbarci...ah e per la cronaca, dici alla biondina, che hai il fidanzato migliore dell'universo"
G: "Perché ?"

Come risposta Niccolò estrasse dalla tasca posteriore del jeans due biglietti, ci misi qualche secondo prima di capire che erano i biglietti della festa di halloween.

G: "Ma come hai fatto?" dissi predendo i biglietti in mano. Subito scattai una foto che poi inoltrai a Federica.
N: "Segreti del mestiere"
G: "Mi dispiace se hai dovuto fare qualche casino"
N: "Macché, ho chiamato Edoardo, l'organizzatore, e gli ho detto che la mia ragazza e quella di Adriano non erano state invitate alla festa"
G: "Hai spacciato Federica per la ragazza di Adriano?"
N: "Vabe dettagli...lui comunque mortificato subito ha detto che potevo passare al locale a ritirare due biglietti. Quando sono arrivato ce stava lui, e niente, dopo prediche sul fatto che me so accasato me ha dato i biglietti"
G: "Sei fantastico"
N: "Lo so, credo di meritare proprio un premio" disse avvolgendomi ancora di più con le sue braccia e avvicinandosi pericolosamente al mio collo
G: "Si ma non ora"
N: "Perché?" mi sussurrò all'orecchio
G: "Perché devo studiare e soprattutto perché ci sta mio fratello"
N: "È colpa tua Cassio"
G: "Mia?"
N: "Si, se tu non godessi così tanto ad ogni mio singolo tocco potremmo essere più silenziosi"

Stavolta fui io ad avvicinarmi al suo collo e poi al suo orecchio.

G: "Ma se ti faccio impazzire quando urlo il tuo nome"

Iniziai a lasciargli baci su tutto il collo e la mascella. Il respiro di Niccolò incominciò a diventare pesante.

N: "Anche a te però fa impazzire quando pronuncio il tuo nome" disse Niccolò dopo che io mi staccai dal suo collo
G: "Vero"
N: "Me lo potrei tatuare un giorno il tuo nome, magari quando saremo sposati"
G: "Niccolò"
N: "Si e tu dovrai tatuarti Niccolò"
G: "Già stiamo pensando al matrimonio?"
N: "Spero che per quel giorno tuo fratello capisca quanto io ci tengo a te, ed accetti di farmi da testimone"
G: "Stai fantasticando Moriconi"
N: "Dici?"
G: "Si, ma è una cosa romanticissima"
N: " Sono sincero, potrei davvero tatuarmelo il tuo nome. Se fosse per me lo scriverei su ogni pezzo di carta, su ogni muro de sta città, chiamerei il mondo col tuo nome, perché te Giulié sei il mio universo"

A quelle parole di Niccolò non potevo restare indifferente...una lacrima, infatti, mi scese lungo tutto il viso. Una lacrima che lui vide e che prontamente mi asciugò.

N: "Ti ho fatto piangere?"
G: "Mi hai fatto emozionare, nessuno mai mi aveva dedicato delle parole così belle"
N: "E nessuno mai dovrà farlo, solo io"
G: "Solo tu Moriconi, solo tu per sempre, o almeno finché respirerò"

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