Io sto con Giulia

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F: "Domani che si fa ?"
G: "Per il momento io mi godo questo caffè, domani vedremo"
F: "Dai Giuli, andiamo vero alla festa di halloween?"
G: "Da quando sei patita di feste?"
F: "E da quando tu rinunci ad una festa?"
C: "Che festa?"

Io e Federica eravamo davanti al distributore, avevamo appena preso il nostro primo caffè della mattina.

F: "Come che festa? Quella di halloween, hai presente? Mostri, fantasmi, streghe"
C: "So cosa è Halloween Fede, ma non sapevo di questa festa"
F: "Beh è un po' un casino in realtà, è una festa diversa. Non è organizzata dai soliti ragazzi del liceo, ma da persone più grandi di noi e se non ti invitano non puoi andare"
C: "Voi siete state invitate?"
G: "Ovviamente no"
C: "E come pensate di andare?" disse Cocco ridendo...giustamente
F: "Beh io avevo pensato che Niccolò poteva aiutarci"
G: "Fede ti devo ricordare quello che è successo l'anno scorso?"
C: "Ovvero?"
G: "Anche l'anno scorso Niccolò fu invitato, io pregai mio fratello di portare me e Federica con lui. Ovviamente arrivate lì fuori non ci fecero entrare"
F: "Non ci fecero entrare perché tuo fratello non è un pezzo grosso, il tuo ragazzo invece si"
C: "Quindi è ufficiale?"
G: "Cosa?"
C: "È il tuo ragazzo?"
N: "Si sono il suo ragazzo, quindi smamma"

Come un fulmine a ciel sereno la voce di Niccolò lasciò tutti a bocca aperta. Non avevo notato la sua figura nei corridoi. Si avvicinò a noi tre e poi si concentrò su di me, lasciando un piccolo bacio sulle mie labbra. Ovviamente non era solo, con lui c'era Tiziano e stranamente anche mio fratello.

C: "Sempre simpatico Moriconi, comunque anche io voglio venire a questa festa"
T: "Che festa?"
F: "Quella di halloween"
A: "Avete ricevuto l'invito?"
F: "Noi no, ma sicuramente voi tre si"
T: "Si lo abbiamo ricevuto"
F: "Vabe senza giri di parole, Nì puoi far entrare anche noi?"
N: "Non è un posto consigliato"
F: "E perché voi ci andate ?"
N: "Siamo maschi" disse Niccolò mentre continuava ad avvolgere il mio corpo con le sue braccia tatuate
F: "Vabe, quindi non è un problema se io e Giulia scendiamo a bere a Trastevere?"

Federica stava facendo di tutto per andare a quella festa, soprattutto colpire la gelosia di Niccolò.
A quella domanda della mia amica, infatti ,il moro aumentò la sua presa sul mio corpo e cercò di nascondere il suo viso tra i miei capelli, con risultati scarsissimi.

T: "Dai Nì, almeno stanno con noi e le possiamo controllare"
G: "Adriano tu che dici?"

Rivolsi quella domanda a mio fratello, aveva si e no spiccicato due parole.

A: "Se Niccolò riesce a farvi entrare è meglio se venite con noi... non è un posto per ragazze vero, ma sempre meglio con noi che ubriache marce a vagare per Trastevere la sera di halloween ,con ubriachi molesti ad ogni angolo"

La risposta di Adri fecero scattare qualcosa in Niccolò.

N: "Vedo che posso fare, se non riesco andiamo tutti quanti da qualche altra parte"
T: "No e daje , io volevo andare alla festa"
N: "Tu fai quello che vuoi, io sto con Giulia"
C: "Sono incluso anche io in questo programma?"
N: "Mai"
C: "Moriconi quando la finirai? Hai vinto le elezioni e Giulia, cosa vuoi di più?"
A: "Coglione, mia sorella non è un trofeo"

Cocco non riuscì a controbattere perché la campanella di inizio seconda ora fece terminare quella conversazione. Federica dopo aver urlato per circa 10 secondi, iniziò a correre per entrare in classe dato che aveva un' interrogazione.

N: "Vieni, ti accompagno in classe" disse Niccolò prendendomi per mano. Ancora non ero abituata a quel contatto.
G: "Nicco stai tranquillo, se tu e gli altri volete andare alla festa io e Fede sicuro troveremo qualcosa da fare"
N: "Non metto in dubbio le vostre capacità di divertirvi, ma io voglio sta con te"
G: "Ma Tiziano per esempio ha detto di voler andare alla festa"
N: "Giulia non me ne fotte un cazzo de Tiziano, che faccia quello che vuole. Nun te lascio io"
G: "Va bene Mr. gelosia" dissi avvicinandomi a lui per dargli un bacio. La mia intenzione era quella di dargli solo un veloce bacio a stampo, dato che eravamo arrivati fuori la mia classe. Niccolò però era di un altro parere, infatti quel piccolo bacio a stampo si trasformò in un limone vero e proprio.
Mi staccai, come sempre, senza fiato dalle sue labbra.

N: "Senti, in queste sere che ne dici di venire a cena da me? Tanto lo sai, stiamo io e mamma"

I genitori di Niccolò erano divorziati da 14 anni, il moro infatti aveva solo 4 anni quando il padre se ne andò di casa. Niccolò aveva anche due fratelli più grandi, Lorenzo e Valerio, che vivevano fuori Roma insieme a suo padre.

G: "Oh si, come vuoi" tentennai un po'
N: "Le ho detto di noi Giù, cioè in realtà sono stato costretto. Me stava a rompé che me vedeva troppo felice, poi un giorno me ne so uscito con 'Io sto con Giulia, la sorella de Adriano' e tra poco nun se metteva a piagné"
G: "Tua madre è sempre stata una persona dolcissima"
N: "I tuoi invece da quanto tempo non li senti?"
G: "Tre giorni"
N: "Si faranno vivi appena potranno lo sai"
G: "Già , come sempre "
N: "Non essere triste Wendy, ci sono io"

Un dolce sorriso spuntò prima sulle sue labbra e poi sulle mie. Gli diedi un ultimo bacio per poi entrare in classe.

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