Sogni e fragole

1.4K 32 0
                                    

G: "Quindi stasera dove mi porti?"
N: "Te l'ho detto, a cena fuori"

Io e Niccolò nell'arco di questa giornata eravamo già saliti due volte sul nostro terrazzo per avere qualche minuto di libertà.

N: "Non puoi capì quanto me fa male non poterte baciá quando cazzo voglio io Giulié"

Sorrisi. Era vero. Anche io ci stavo male. Stavo anche male a vedere tutte quelle galline che gli andavano dietro.
Niccolò era appoggiato con la schiena contro il muro, faccia a faccia con me. Lei mie mani intorno al suo collo e le sue mani sul mio fondoschiena.

G: "Invece di parlare, baciami adesso Moriconi"

Come un ordine dettato da un maresciallo, Niccolò avidamente si impossessò delle mie labbra, non lasciando per un solo secondo il mio latoB. Ogni volta che mi baciava mi lasciava sempre più senza fiato. Era una sensazione bellissima. Avevo le cosiddette farfalle nello stomaco quando ero con lui.
Piano piano iniziò a far salire la sua mano destra lungo la mia schiena, mille brividi iniziarono a scorrere su di me. Portò la sua mano tra i miei capelli che iniziò a scompigliare e a tirare come io stesso stavo facendo con i suoi.

G: "Niccolò non posso ritornare in classe con i capelli a pazza"
N: "Io invece penso di sì, almeno capiscono che sei proprietà privata"

Ci mettemmo entrambi a ridere... A cessare le nostre risate fu il suono della campanella che segnava la fine della quarta ora e l'inizio della quinta. Io e Niccolò ci precipitammo nelle nostre classi, non prima però di esserci dedicati uno sguardo pieno di voglia di continuare a stare insieme.




G: "Muoviti Nicco parti, se mi vede Adriano mi ammazza"
N: "Solo tu e mia madre mi chiamate Nicco...che hai detto a tuo fratello?" disse il moro mettendo in moto la sua auto
G: "Che uscivo con Federica e che ci avrebbe accompagnato al cinema il padre"
N: "Cinema? Sei seria?"
G: "É la prima cosa che mi è venuta in mente Moriconi"
N: "Preferisco Nicco"
G: "Va bene Nicco"

Mi alzai dal mio sedile per avvicinarmi a lui e salutarlo con un veloce bacio.
Appena ritornai al mio posto notai che Niccolò era troppo impegnato a farmi una radiografia.

G: "Commenti?"
N: "Gonna troppo corta, top troppo scollato"
G: "É un body, non un top"
N: "É troppo scollato lo stesso...ma tuo fratello te fa uscì così?"
G: "Beh se gli dico che esco solo con Fede si"
N: "Da oggi nuove regole signorina, non me puoi far litigá col mondo intero"

Dopo una decina di minuti arrivammo al ristorotante, lo conoscevo. Non era uno dei più chic di Roma, ma era quello con la vista più bella.
Niccolò aveva prenotato un tavolo per due in terrazza per avere ancora di più la vista solo per noi.
Appena ci sedemmo il cameriere ci portò due flûte di prosecco.

G: "Moriconi di solito con il prosecco si fa un brindisi" dissi subito fermando Niccolò che già si stava scolando tutto il contenuto del bicchiere
N: "E lo devo fa io?"
G: "Certo"
N: "Io e te non abbiamo bisogno di parole Giulié. Basta che i nostri sguardi se incontrano e facciamo scintille. A poco a poco mi stai cambiando e non sai quanto me pento di non essermi accorto di te prima. Voglio davvero che questa cosa funzioni Wendy"
G: "Anche io Nì, lo voglio davvero"
N: "Allora brindiamo a noi, a questa non so, frequentazione...che spero sia la migliore della mia vita"

I nostri flûte si toccarono, proprio come fecero successivamente le nostre labbra.
Le sue labbra profumavano di marlboro e di prosecco.

G: "Sai di sigarette e di alcol Moriconi"
N: "E tu di sogni e di fragole Cassio"

Mille UniversiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora