Il nostro ballo

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Io e Federica entrammo all'interno dell'istituto prima del suono della campanella. Avevo intenzione di trovare Gabriele.

F: "Giuli, vicino la macchinetta del caffè"

Eccolo lì, solo come un cane.
Mi avvicinai a lui come un treno, nessuno mi avrebbe fermata.

G: "Vorrei capire ancora una volta quale sia il tuo problema"
C: "Buongiorno raggi di sole"
G: "Raggio di sole un corno Cocco"
C: "Ciclo?"
G: "No, istinto omicida"
C: "Fede, mi lasci da solo con Giulietta?"
F: "Ovviamente no"
C: "Perfetto, me ne vado io allora"

Cocco fece per andarsene ma io lo bloccai tirandogli la maglia.

G: "Fede vai, davvero"

Dovevo risolvere al più presto questa conversazione con questo deficiente. Federica ci lasciò soli.

C: "Andiamo a parlare fuori"
G: "Altre richieste mio re?"
C: "Ah noto che hai già ricevuto la bellissima notizia, comunque no, voglio fumarmi una sigaretta prima della campanella"

Io e Gabriele ci avviamo fuori, e ovviamente Adriano Tiziano e Niccolò si trovavano ancora lì.
Appena io e Cocco iniziammo a scendere le scalinate della scuola notai Niccolò che cercò di venire da noi, fortunatamente Tiziano lo bloccò.
Cocco si andò a sedere su un muretto, quasi di fronte ai tre ragazzi.

C: "Vuoi?" disse offrendomi una sigaretta
G: "No, vorrei concludere velocemente questa conversazione. Per quale motivo hai inserito il mio nome in coppia col tuo?"
C: "Non ti fa piacere?"
G: "Assolutamente no. Mi vedi felice?" Iniziai a gesticolare, lo facevo quando ero nervosa ed agitata.
C: "Secondo me lo sei, però devi fare la parte di quella nervosa... ah e poi, come mai non sono venuti Niccolò ed Adriano da me ma hanno mandato te ?"
G: "Sono stata io a dire che volevo parlare con te, loro ti avrebbero menato"
C: "Che dolce, ti preoccupi per me" rispose mentre continuava a fumare la sua sigaretta
G: "Con chi devo parlare per far eliminare il mio nome?"
C: "Troppo tardi. Ieri era il giorno delle votazioni, la lisa è stata già consegnata"
G: "Va bene, non verrò, semplice"
C: "Giulietta Giulietta, ma quando lo capirai ? Quando ti sveglierai da sto sogno?"

Cocco gettò la sigaretta a terra e se ne andò, lasciandomi lì con la bocca aperta e nessuna risposta in tasca.

...

N: "Che cazzo ti ha detto?"

Mi risvegliai con la voce di Niccolò che si venne a sedere sul muretto vicino a me, accompagnato da Adriano e Tiziano.

N: "E poi dove cazzo sta quella bionda? Nun ce dovevi sta tu da sola con quello"
G: "Ti calmi? Sono viva"
T: "Lo dovevi vede prima, se voleva scagliá addosso a voi quando ta visto uscire da sola con lui"
G: "Ha detto che voleva parlare da solo con me, quindi Fede se ne è andata. Poi ha detto che la lista è stata già consegnata"
N: "Mortacci sua"
G: "Si ma non è un problema, non verremo al ballo, è tutto risolto"
A: "Tu lo adori sto ballo"
G: "Si, mi piace. Ma preferisco evitare"
N: "Ce lasciate da soli?"

Tiziano ed Adriano, quest ultimo un po' controvoglia, si allontanarono da noi ed iniziarono ad entrare all'interno della scuola.
Niccolò scese dal muretto e prendendomi in braccio, fece scendere anche me.
I nostri corpi erano attaccati, ed io a quella vicinanza, tutt'ora, perdevo i sensi.

G: "Mi ha anche detto che non capisco niente, che prima o poi mi sveglierò"
N: "Lascialo stare amore"
G: "Quando mi chiami amore , mi si ferma sempre un po' il cuore"
N: "Nun te dico a me, prima mi hai chiamato amore per la prima volta. Avrei voluto prenderti e baciarti fino allo sfinimento, ma la circostanza non lo permetteva"

Mi avvicinai a lui e feci unire le nostre labbra. Era da da troppo che le nostre lingue non danzavano insieme, che i nostri cuori non battevano all'unisono.

N: "Avrai il tuo ballo"
G: " Nì no, non voglio andare e rovinarmi la serata"
N: "Non andremo, sarà una cosa solo fra me e te. Il nostro ballo, dove tu sarai la mia regina e se tu vorrai io sarò il tuo re. Per una sera ti farò sentire una regina Giulié, te lo giuro"
G: "Tu mi fai sentire una regina ogni giorno, non ho bisogno di un ballo"
N: "Beh ma io lo voglio, voglio ballare un lento stretto a te per poi finire a fare l'amore. Caccerò mia madre di casa"
G: "Dai povera"
N: "Voglio un nostro ballo, voglio te attaccata a me, per sempre"

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