Colpa delle favole

1.3K 25 0
                                    

Niccolò tanto per cambiare aveva cacciato sua madre di casa e stranamente mi aveva cucinato la carbonara per cena, un classico.

G: "Tua mamma poteva anche cenare con noi, mi avrebbe fatto piacere"
N: "No, poi quella ce tartassava de domande"
G: "Povera donna che te sopporta"
N: "Oggi mi ha chiamato papà, probabilmente Valerio e Lorenzo gli avranno detto dell'Honiro. Si è congratulato con me , sembrava...non so, felice"
G: "E lo sei anche tu, dovresti vederti con i miei occhi Nicco"
N: "Ma smettila"
G: "Smettila tu, ammetti per una volta di essere felice dopo un gesto fatto da tuo padre"
N: "Mi ha anche chiesto se tu ed Adriano verrete al matrimonio, gli ho detto de si. Ho fatto bene?"
G: "Certo"
N: "Poi magari gli dirò di invitare anche la nuova coppia"
G: "Smettila, non sono una coppia"
N: "Ma lo diventeranno, ce metto la mano sul fuoco"

...

La serata tra me e Niccolò stava proseguendo benissimo. Una domanda però tormentava la mia mente, cercavo di reprimere questo pensiero, ma il moro che mi conosceva meglio di qualunque altro si accorse dei miei mille cambiamenti d'umore.

N: "Siamo io e te adesso, con la panza piena de carbonara, sul letto a farci le coccole, eppure tu hai qualcosa"
G: "Ma come fai?" dissi stupita
N: "A fare cosa?"
G: "A leggermi dentro"
N: "È il super potere di Peter Pan"
G: "Capire le persone?"
N: "No, capire Wendy. Dimmi che hai, ti prego"
G: "Stai realizzando il tuo sogno Nì, e tempo fa mi facesti una promessa"
N: "Giulia.."
G: "No aspetta , fammi finire. Mi hai sempre detto che dal momento in cui avresti trovato un lavoro tu.."
N: "Giuliè, ho chiuso con quella merda, te lo giuro. Ti avevo fatto una promessa, ed io le promesse le mantengo. So n'uomo de parola io sai eh" disse l'ultima frase ridendo e contagiando anche me
G: "Sai Federica aveva ragione"
N: "La biondina ?"
G: "Si Niccolò, la biondina"
N: "E sentiamo, che avrebbe detto de così intelligente?"
G: "Mi disse un po' di tempo fa che lei sognava di essere come te, sognava di credere tanto in qualcosa come fai tu. Mi ha anche detto che io sono molto fortunata, e giorno dopo giorno anche io comprendo sempre di più dell'immensa fortuna che ho. Ho te e la nostra isola che non c'è, non chiedo niente di meglio"
N: "Una nuova canzone potrebbe migliorare questo quadro già perfetto?"

Dal nulla , mano nella mano, andammo nella stanza del pianoforte.
Era sempre una magia entrare lì dentro, avevo sempre il cuore a mille.

N: "É una canzone abbastanza cruda."
G: "Sarà bellissima"
N: "Ma già stai a piagne ?"
G: "Suona scemo"

N: " A me serve di più di un telefono nuovo
Voglio sempre di più per colmare sto vuoto
Ho la rabbia negli occhi e anche un po' di stupore
La mia vita è una goccia che si tuffa nel mare
Come pensi che stia?
Non so cosa mi prende
Non so cosa mi uccide, qui chi pensa poi perde
Io non credo più in niente, ci ho provato a cambiare
Poso i dubbi su un fil per vederli cadere
E quando suono, solamente quando suono riesco a dirti io chi sono
Sono un punto nel vuoto
Maledette, maledette le persone che non sanno d'esser sole
E dopo piangono da sole, maledette le persone
Maledette le persone che non sanno d'esser sole
E dopo piangono da sole, maledette le persone
Sì, maledette
Cosa credi che siamo, se non piccole frasi?
Se non grandi illusioni schematizzati con nomi?
Vuoi un messaggio di speranza? Beh, cambia artista
Vuoi sentirti dire che andrà bene? Beh, cambia artista
Sono fatto cosi, bipolare col dramma di chi sputa cosi
Le domande su carta e prego
Prego anche se in fondo io non ci credo
Che qualcuno senta e apprenda le mie angosce
Io credo alla guerra di coscienze
In contrasto dentro un'anima sola
Siamo mille universi dentro una sola persona
Prendere o lasciare o mi comprendi oppure è uguale
Tanto il mondo sa ingannare con le pubblicità al mare
Dove tutti sono uguali nessuno si chiede niente
Ma il set ora è finito tornate ad essere niente
Maledette, maledette le persone che non sanno d'esser sole
E dopo piangono da sole, maledette le persone
Maledette le persone che non sanno d'esser sole
E dopo piangono da sole, maledette le persone
Maledette, maledette le persone che non sanno d'esser sole
E dopo piangono da sole, maledette
Maledette le persone che non sanno d'esser sole
E dopo piangono da sole, maledette le persone
Maledette, maledette le persone che non sanno d'esser sole
E dopo piangono da sole
Maledette, maledette le persone che non sanno d'esser sole
E dopo piangono da sole, maledette le persone
Sì, maledette"

G: "Nì..."

Non ebbi il tempo di formulare una frase di senso compiuto che le mie labbra vennero catturate dalle sue in un bacio che esprimeva tutti i suoi, anzi i nostri, mille universi.

N: "Hai sempre avuto ragione sai? So pieno de universi, ma so così felice che tu li conosca tutti e che soprattutto tu non sia scappata"
G: "Perché avrei dovuto? Mi fai sentire parte dei tuoi mille universi"
N: "Ti amo Giulié, amo tutto di te, amo soprattutto il fatto che me incoraggi, che credi in me e nei miei sogni"
G: "Anche fra cent'anni io sarò sempre qui accanto a te. Sono pazza di te Moriconi, e non ti abbandonerò mai... anche quando mi caccerai io sarò sempre accanto a te"
N: "Come fai ad amare un casinaro come me ?"
G: "È colpa tua amore, mi hai fatto perdere la testa"
N: "Mia ? Ma per favore, è semplicemente colpa delle favole"

Le favole ci avevano unito, e le favole ci avrebbero tenuti insieme fino al nostro ultimo respiro. Eravamo solamente due giovani innamorati, con tanti sogni nel cassetto, con mille universi e con la nostra isola che non c'è.



Storia che giunge al termine. Sono davvero felice di aver potuto condividere con voi questo percorso. Questa storia mi ha lasciato tanto, e spero sia piaciuta anche a voi. Vi ringrazio...
A breve sorprese ❤️

Mille UniversiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora