Mi ha fottuto il cervello

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G: "So che non sono nemmeno le otto di mattina, so che è lunedì e quindi è ancora più tragico...ma ti vorrei dire che questa non è la strada per andare a scuola"
A: "Me devono fare Santo, te sopporto anche il lunedì mattina alle otto. Stiamo andando a prendere Niccolò genio del male...A proposito di Niccolò, sto notando che nell'ultimo periodo non siete più tanto cane e gatto, mi fa piacere molto questa cosa"
G: "Si, forse abbiamo trovato un 'equilibrio"
A: "Meglio così, e tu per caso sai chi è sta pischella che me lo ha fatto innamorare?"
G: "Adri se non lo sai tu, come posso saperlo io"
A: "Che ne so, pensavo fosse la tua amichetta vergine"
G: "Se ti può consolare non è lei"
A: "E con Tiziano?"

Guardai mio fratello interdetta come a dirgli di dover continuare la frase.

A: "Lui sa chi è sta ragazza e non me lo vuole dire, penso che piaccia anche a lui"
G: "Beh da come hanno parlato entrambi l'altra sera, credo piaccia anche a Tiziano"
A: "Sta a sgravá Tiziano...non vedo l'ora di conoscere sta tipa"
G: "Ma che ti frega, basta che Nicco sia felice"
A: "Da quando lo chiami per nome?"

In quel preciso istante la macchina si fermò. Fortunatamente il suono della mano di Niccolò sul finestrino mi tolse da molti guai. Scesi dall'auto per lasciare il posto davanti libero a Niccolò e io mi andai a sedere sui sedili posteriori.

A: "Ciao Nicco" mi scimmiottò mio fratello
N: "Ma che te sei drogato?"
A: "Ma che ne so, mia sorella te chiama Nicco...state diventando troppo amici"
G: "Non era il sogno della tua vita fratello?"

Adriano non mi rispose ma in cambio Niccolò si mise a ridere.

A: "Stamattina tutti il cazzo a me dovevano cacare...passiamo a prendere anche Tiziano" ci comunicò Adriano dopo aver letto un messaggio sul suo telefono, probabilmente di Tiziano .
Niccolò a quella notizia sbuffò, reazione che ovviamente a mio fratello non passò inosservata.

A: "Hai ancora problemi con lui?"
N: "Si"
A: "Ma perché nun ce parli? Digli Tiziá so arrivato prima io"
G: "Adriano non è una gara di formala1"
A: "Zitta Giulia, parlano i grandi"
N: "Adriá non posso dirgli così, anche perché se vogliamo precisare le cose é arrivato prima lui. Ma sta ragazza non se ne frega ncazzo de Tiziano, lei vuole me"
G: "Poco modesto"
A: "E zitta Giulia"

Niccolò alzò gli occhi verso lo specchietto retrovisore e mi fece una linguaccia che fortunatamente mio fratello non vide.

A: "E se ci parla sta tipa con Tiziano?"
N: "Lo ha fatto, ma lui è de coccio"
A: "Ma questa è la verginella di Fregene?"

Niccolò a quelle parole, come se gli avessero offeso la cosa che ha più cara al mondo, si girò verso mio fratello dedicandogli uno sguardo di fuoco.

A: "No Nì scusa, non era in modo dispregiativo...era solo per capi se è sempre la stessa ragazza"
N: "Si è sempre lei, mi ha proprio fottuto il cervello Cassio"

Mio fratello rise all'affermazione di Niccolò. Io invece mi persi, mi persi nella sua voce e nelle sue parole.
Arrivammo dopo qualche minuto a casa di Tiziano. Niccolò prontamente, senza preoccuparsi di qualche commento, scese dalla macchina per venire a posizionarsi dietro con me e per lasciare il posto accanto al guidatore a Tiziano.

T: "Buongiorno a tutti" disse Tiziano con sbadiglio integrato
A: "Da quando te metti dietro in macchina mia Nì?"
N: "Tiziano ha le gambe troppo lunghe, potrebbe dare fastidio a Giulia"
T: "Per carità, mai infastidire la piccola dolce e indifesa Giulia"
A: "Tiziá problemi? Te sei svegliato storto?"
T: "Forse...parti Cassio, la giornata è appena iniziata"

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