Giusy

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N: " Giusy ha visto tante cose per i pochi anni che ha
È una vita che non riesce a avvicinarsi alla realtà
Giusy ha spento ogni passione e la gente ha spento lei
E si ricorda quando un tempo era più bello stare qua
Giusy poi si guarda dentro, quale strada prenderà
Se quella di suo padre o quella che sognava già
Giusy prova a non sentirli, non restare ferma mai
E se la vita si ribella tu ribellati con lei
Ma Giusy senti questo vento, tu lasciati portare
Giusy sai che sei diversa ed è per questo che sai amare
E ogni cosa sembra grande, tu lasciali parlare
E ricorda è dal dolore che si può ricominciare
Giusy guarda la partita senza giocarla mai
Che mischiarsi con la gente è il sogno di chi non ha idee
Giusy guarda fuori il mondo dalla sua finestra calda
È sempre amara e insoddisfatta e qui la gente non l'ascolta
Giusy aspetta nel suo letto con la polvere che sa
E si rinchiude in una stanza così vuota di realtà
Ma Giusy senti questo vento, tu lasciati portare
Giusy sai che sei diversa ed è per questo che sai amare
E ogni cosa sembra grande, tu lasciali parlare
E ricorda è dal dolore che si può ricominciare
Ma Giusy senti questo vento, tu lasciati portare
Giusy sai che sei diversa ed è per questo che sai amare
E ogni cosa sembra grande ma tu lasciali parlare
E ricorda è dal dolore che si può ricominciare"

Dopo aver terminato di suonare quella meravigliosa canzone che io non avevo mai sentito, Niccolò si voltò verso di noi e la scena che gli balzò agli occhi fu surreale. Io ed Adriano in lacrime, e stranamente anche questo Jacopo.

N: "Se ve dovevo far piangere non la suonavo oh"
A: "Sei pazzesco fratello, davvero"
N: "Sei de parte Adriá, ma grazie"
J: "Beh io non sono di parte, ma ti dico lo stesso che emozioni così forti date da una canzone solo i grandi della musica me le riescono a dare. Hai un talento innato Niccolò. Cosa è Giusy per te, anzi chi è?"
N: "Giusy l'ho scritta a 15 anni, ma ancora oggi credo che mi rappresenti di più di qualsiasi altra canzone. É un manifesto sull'universo femminile, che da sempre mi affascina. Credo che il mondo interiore della donna sia un pianeta a sè. La donna è forte nella sua fragilità e aspetta sempre che qualcuno inserisca le parti mancanti del suo puzzle... aspetta talmente tanto da capire sempre troppo tardi o forse mai che sono proprio quelle parti mancanti a renderla perfetta. Ed io ringrazio la figura femminile in questa canzone, la elogio, perché sono consapevole che senza le donne, senza la mia donna, io non riuscirei a sorridere prima di addormentarmi."
J: "Mi piaci Niccolò, mi piace quello che scrivi, mi piace quello che trasmetti, mi piace come ragioni... mi piace la tua musica. So che sei maggiorenne ma che frequenti ancora la scuola"
N: "Si, ultimo anno"
J: "Facciamo un cosa, io non ti voglio perdere ma soprattutto non ti voglio abbandonare. Iniziamo a lavorare piano piano insieme, anche un paio di volte a settimana. Iniziamo a mettere in piedi qualcosa di bello. Appena ti diplomerai lanceremo Niccolò Moriconi"

Gli occhi di Niccolò non erano mai stati belli come in quel momento.

N: "Stai a dì seriamente ?"
J: "Si, la musica di Niccolò Moriconi verrà conosciuta da tutti, te lo giuro"
N: "No, la musica di Ultimo"
J: "Ultimo?"
N: "Si ultimo, io sono Ultimo, noi siamo Ultimo"

...

Mi sembrava ancora tutto un sogno quello che era successo, la realizzazione del sogno di Niccolò ormai non era così tanto lontana.

N: "Wendy" mi richiamò Niccolò....eravamo stesi sul mio piccolo letto singolo per rilassarci un po' insieme dopo una giornata piena di novità.
G: "Dimmi"
N: "Sento gli ingranaggi che girano"
G: "Stupido, pensavo"
N: "A cosa?"
G: "A quanto io sia felice per te, dovresti chiamare tua madre e i tuoi fratelli"
N: "Dopo a casa lo dirò a mia madre"
G: "Mi sento fortunata ad averti accanto, sei una persona speciale e presto lo capiranno tutti"
N: "Voli in alto Wendy"
G: "Mi hai insegnato tu a volare in alto"
N: "Piccola mia" disse mentre lasciava dolci basi sul mio viso
G: "Perché Giusy?"
N: "Sei gelosa?"
G: "No Moriconi, ho chiesto solo perché questo nome"
N: "Giulia non suonava bene"
G: "PARACULO" dissi urlando e lanciandogli il cuscino sul viso

N: "Giulia sai che sei diversa ed é per questo che sai amare"

Niccolò mi sussurò un verso della sua canzone all'orecchio , cambiando Giusy in Giulia.
Il sorriso che si fece spazio sul mio volto probabilmente usciva fuori dal mio volto.

G: "Hai fatto bene a lasciar parlare la gente, perché alla fine la felicità in un modo o nell'altro arriva"
N: "Ho iniziato ad essere felice già mesi fa Giuliè"
G: "Ma ora puoi gridare al mondo di essere completo"
N: "Mi basta gridarlo anche solo a te Wendy"

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