Grande famiglia

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N: "Eccoci qua, dovrebbe essere questa la casa"
A: "Me cojoni, non è una casa, è na reggia"
N: "Non so nemmeno come se la possa permettere"
G: "Forse la compagna starà bene economicamente"
N: "Per forza, io vivo in una topaia"

Eravamo appena arrivati a casa del padre di Niccolò. Davanti a noi vi era una villa, annessa di giardino...mancava solo la piscina. Niccolò a quella visione iniziò a non capirci più nulla.
Appena si riprese bussò al campanello. Dopo qualche secondo ad aprirci fu il padre di Niccolò.

SANDRO (S) : "Niccolò, ciao entra...hai portato amici?"
N: "Si...ciao"

Niccolò entrò dentro casa, ed io e Adriano lo seguimmo.

A: "Ciao Sandro"
S: "Adriano non ti avevo riconosciuto..da quanto tempo non ci vediamo?"
N: "Mhhh tre anni ?"

Prima situazione imbarazzante della serata.

S: "E tu signorina ?"
G: "Salve sono Giulia" dissi educatamente stringendogli la mano per presentarmi
N: "È la mia ragazza"
S: "Mio figlio con una ragazza, chi se lo sarebbe mai aspettato"
A: "A chi lo dici"
S: "Venite di là, vi presento Ginevra e suo figlio Gabriele"
N: "Valerio e Lorenzo?"
S: "Purtroppo non saranno qui stasera"

Seguimmo Sandro verso vari corridoi. Niccolò camminava dietro al padre, ed io ed Adriano rispettivamente dietro il mio ragazzo. C'era molta tensione nell'aria.
Dopo corridoi infiniti arrivammo in una sala da pranzo degna della regina Elisabetta.
La prima persona che notai fu questa signora, sicuramente sulla cinquantina, vestita con un tailleur, giacca e pantalone, color cipria. Era una bella donna, appena ci vide iniziò a sorriderci.

GINEVRA (GIN): "Benvenuti, tu devi essere Niccolò, piacere Ginevra , e lui è mio fi.."
N: "É uno scherzo?"

Inizialmente non capii subito la frase di Niccolò... guardai mio fratello, ed anche lui aveva la stessa espressione di Nicco in volto. Decisi di guardare anche io nel punto dove era collocato lo sguardo dei due mori e ..non potevo crederci.

C: "Non so se ridere o piangere, io e Moriconi fratellastri"
S: "Già vi conoscete?"
C: "Si...mamma lei è Giulia, una mia compagna di classe"

La mamma di Cocco si avvicinò a me per salutarmi, iniziò ad abbracciarmi e a dire cose sconnesse tra loro.

GIN: "Sono così felice di conoscere un'amica di Gabri, da quando ci siamo trasferiti non mi ha presentato nessuno...e tu sei davvero una bellissima ragazza"
C: "Lo è"
A: "Cocco, vola basso"
S: "Gabri quindi tu e Niccolò siete amici?"
N: "Per nulla al mondo"
C: "Come sei drammatico Moriconi"
N: "Sono realista"
C: "Comunque Sandro, tuo figlio non mi sopporta. E non so neanche perché, sono così un bravo ragazzo"
S: "Sono sicuro che da oggi in poi inizierà a tollerarti, forza sediamoci a tavola, la cena è quasi pronta"

Non mi sarei mai aspettata una cena del genere. La tensione e l'imbarazzo si potevano tagliere col coltello.
Sandro era seduto a capotavola, alla sua destra Ginevra e Cocco, alla sua sinistra io e Niccolò, e all'altro capotavolo c'era Adriano.

S: "Giulia sei di Roma tu?"

A quella domanda Niccolò non poté più trattenere le sue risate amare.

S: "Perché ridi?"
N: "Davvero non te la ricordi?"
S: "Perché mai dovrei ricordarmi la tua ragazza?"
N: "Hai ragione, perché dovresti.."
G: "In realtà già ci conosciamo, non ci vediamo da molti anni e io sicuramente sarò cambiata, sono la sorella di Adriano"
S: "Oh....io.. scusami Giulia, non ti avevo riconosciuta . Sei cresciuta tantissimo"
GIN: "Ma è una cosa dolcissima, Niccolò sei fidanzato con la sorella del tuo migliore amico"

Ma lo facevano apposta ?

A: "Grandioso eh?"
C: "Mamma evita di parlare di questo discorso, Adriano non accetta il fidanzamento tra Giulia e Niccolò"
S: "Perché no?"

Rivolsi la mia attenzione a mio fratello,  lo pregai con lo sguardo di essere il meno scontroso possibile. Dopo qualche secondo sentii qualcosa stringere la mia mano.
Niccolò aveva intrecciato sotto il tavolo le nostre mani.

A: "Non è che non lo accetto, solo che Niccolò ha cresciuto Giulia insieme a me, e non mi sarei aspettato mai di vedere un rapporto tra loro due diverso da un semplice rapporto di fratellanza, se possiamo dire così"
C: "Ti stai contenendo Cassio"
G: "Diciamo che all'inizio non ha preso molto bene la notizia, ma ora va tutto bene per fortuna" dissi sforzando un sorriso, e costringendo Adriano a fare lo stesso.
S: "E a te Nì? Come va la scuola ?"
N: "Si va avanti"
S: "Sei sempre uno scansafatiche?"
A: "È stato eletto rappresentante d'istututo" disse Adriano per salvare Niccolò
S: "Ah si? Non lo sapevo, è una cosa bella"
N: "So tre anni che so er rappresentante"
G: "Già, Niccolò è molto bravo... quest'anno poi abbiamo sconfitto anche Gabriele nelle elezioni"
A: "Si aveva voluto sfidarci, ma ovviamente ha perso"
GIN: "Gabri mi meraviglio di te"
C: "Con calma mamma, lo sai che se voglio qualcosa alla fine me la prendo" Gabriele pronunciò questa frase non staccandomi gli occhi di dosso, e a quel tavolo se ne accorsero tutti
N: "Fai prima a rinunciare , fidate"
C: "Perché ? Ora siamo una grande famiglia...dobbiamo condividere tutto"
N: "Se vuoi finì all'ospedale nun ce stanno problemi"

Fortunatamente la domestica...si avevano una domestica.. salvò questa conversazione iniziando a servire gli antipasti.
Sarebbe stata una lunga cena, una lunga serata, e la presenza di Gabriele non giocava a nostro favore, anzi...avrebbe fatto allontanare ancora di più Niccolò dal padre.

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