Occhi contro occhi

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Nei giorni successivi alla lite con mio fratello e Niccolò, io a scuola cercai di mantenere un profilo più basso possibile.
Le conversazioni mie e di Adriano si basavano sul "muoviti è tardi"... Con Niccolò invece il nulla totale.
A scioccarmi però furono i passi in avanti che facemmo io e Cocco, era un bravo ragazzo e non un coglione come era stato descritto da mio fratello. Cercai anche di farlo legare con Federica, ma la mia amica era un po' restia...anzi cercava più che altro di dissuadermi dal passare del tempo con lui.

...

8 ottobre, mancavano solamente 14 minuti al suono della campanella, ed io mi trovavo con Federica sul nostro solito muretto a fissare la gente che entrava dal portone scolastico.

F: "Non hai intenzione di chiarire con Niccolò?"
G: "Io non ho sbagliato nulla, e abbassa la voce che sono praticamente distanti da noi nemmeno un metro"
C: "Buongiorno dolcezze"

Io e Federica ci voltammo verso la persona che ci aveva salutato, era Gabriele.

C: "Dato che oggi avremo il primo compito in classe dell'anno, che dite di renderlo un po' più divertente?"

Dal suo zaino Cocco estrasse due spinelli. Federica si girò di scatto verso di me spalancando i suoi enormi occhi, che con gli occhiali da vista sembravano ancora più grandi.

F: "Sei consapevole che siamo a scuola Coccoli?"
C: "Certo che lo so... dai Fede, un po' di energia e di divertimento ogni tanto non fa male"
F: "Io di questa cosa non sopporto nemmeno l'odore...Giulia dai andiamo"

Federica si alzò dal nostro muretto, fece un passo in avanti e poi si voltò verso di me. Io non riuscii a muovermi. Fissavo i miei due amici. Cocco con un sorrissino vittorioso in volto, e Federica con mille dubbi in testa.

F: "Giulia alza quel culo"
G: "Gli faccio solo compagnia Fede, stai tranquilla"

Federica da brava amica stronza girò i tacchi e se ne andò da noi. La cosa tragica però fu che prima di entrare all'interno dell'istituto si fermò vicino a mio fratello... io avrei ammazzato quella ragazza.
Nel frattempo Gabriele aveva già accesso la sua canna... e bingo.

G: "O cazzo."
C: "Vuoi fa un tiro?"
A: "Te tiro io qualcosa in faccia"

Davanti a noi ovviamente, Niccolò Adriano e Tiziano. Scontato.
Federica mi avrebbe sentito.

C: "Ecco il fratellino"
A: "Che cazzo stai a fa Giulia?"
G: " Non mi sto drogando se ti interessa. Punto primo è una semplicissima canna, no della cocaina e poi.."
N: "Ao ma te sei impazzita? Te quella roba nun la devi toccá"
G: " Da quanto io e te ci parliamo di nuovo Moriconi?"
N: "Giulia non è il momento"

Mi ero stancata di questa situazione. Mi ero stancata che per colpa delle mie bugie non era mai il momento.
Scesi dal muretto , e la stessa cosa fece Cocco, e mi andai a posizionare davanti a Niccolò.

G: "Certo, per te non è mai il momento. Non ci parliamo da tre giorni e l'unica cosa che mi sai dire ora è che sono impazzita ma che non è il momento"
N: "Giulia stavamo parlando del fatto che tu te droghi"
T: "Giuli quella merda fa male, io lo dico per te" disse Tiziano avvicinandosi a me e mettendomi un suo braccio intorno al collo.
Probabilmente dalla reazione di Niccolò potetti capire che tra loro vi era ancora qualche questione in sospeso.

N: "A Tiziá le zampe"
A: "Mi fate parlare da solo con mia sorella?"
G: "No"
A: "Giulia"
G: "Sono grande e so prendere le mie decisioni da sola, vieni Gabri, andiamo in un posto più tranquillo"

Sorpassai velocemente i tre ragazzi che mi trovavo davanti. Non chiedetemi perché, ma forse quella frase avrà fatto scattare qualcosa nel moro tatuato, che infatti non mi fece percorrere più di due passi che subito mi fermò e mi fece voltare verso di lui.
Eravamo io e lui, faccia a faccia, occhi contro occhi, così vicini che sarei potuta svenire a momenti. Non aveva gli occhiali da sole e io mi persi ad ammirare le sue iridi marroni.

N: "Non vuoi parlare con tuo fratello, va bene. Puoi parlare almeno con me Giulié?"

Colpita e affondata, quel ragazzo conosceva i miei punti deboli.

G: "Voi non vi fidate di me Niccolò"

Tiziano , mio fratello e Cocco ammiravano la scena. Tiziano scocciato da tutto ciò, Gabriele stufo e Adriano invece... beh lui non stava capendo nulla.

N: "Io me fido de te, della gente che stai iniziando a frequentare non tanto"
G: "Io non mi drogo Nicco"

Al Nicco il suo respiro si fermò. Da quanto tempo non lo chiamavo così.

N: "Ti credo Giulié"

Avrei voluto dirgli tante altre cose, e sicuramente anche lui...ma l'unica cosa che riuscii a fare fu quella di sprofondare tra quelle braccia tatuate che da troppo non mi cercavano, non mi accoglievano, non mi tenevano in vita.

A: "Ok ora vi potete staccare?"
N: "Adriá io.."
A: "Tu cosa Nì?"

Adriano aveva visto e sentito tutto, e la sua reazione era del tutto giustificata.
Cercavo e ricercavo lo sguardo di Niccolò, ma lui era troppo concentrato a guardare mio fratello.

N: "Te Dovresti fidá de Giulia, è na brava ragazza"
A: "Lo so che è una brava ragazza, è mia sorella Niccolò... te lo ricordi?"
N: "Certo"
A: "Perfetto, e la regola delle zampe sul suo corpo , oltre che per Tiziano vale anche per te... forza Giulia ti accompagno in classe"

La situazione non era cambiata, anzi era del tutto peggiorata. Io e Niccolò per 5 minuti ci eravamo ritrovati, ma forse ora ci eravamo persi di nuovo.




Ciao a tutti vi sta piacendo questa storia ?
Spero di sì , perché a me sta prendendo molto. Ho sempre molte idee per i capitoli e spero davvero che voi li stiate apprezzando.❤️

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