15 Agosto, Fregene, cabina, ragazza vergine

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A: "Giuli tutto okay?"
G: "Si perché ?"
A: "Così, volevo sapere...cosa fai?"
G: "Copio gli appunti di filosofia che oggi non ho preso in classe, me li ha passati adesso Federica"
A: "Fantastico"
G: "Sputa il rospo fratello"
A: "Stasera Tiziano e Niccolò verranno qui a mangiare una pizza, va bene per te ?"
G: "Certo, ormai sono abituata ad averli come coinquilini"
A: "Senti e ...stavo ripensando a stamattina , a quando Niccolò ha detto che secondo lui Tiziano ci prova con te, è vero?"
G: "Adri dai, lo avrà detto per scherzare"
A: "Sei sicura?"
G: "Ma certo, anche perché io non mi sono resa conto di nulla... e poi ti prego Tiziano è un tuo amico, non potrá mai avere un interesse per me e figurati io per lui"
A: "Beh meglio cosi... se però ti accorgi che fa troppo il cretino con te, non so...parlane con Niccolò o con me, lo mettiamo in riga noi a quello"
G: "Adesso ho anche due guardie del corpo, fantastico"
A: "Non fare la scema, continua a studiare, ti chiamo appena arrivano gli altri"

Fui costretta ad aprire gli occhi. Notai che mi ero addormentata con il quaderno di filosofia in faccia. Ad avermi svegliato  era stato uno strano rumore...solo dopo qualche secondo riuscii a capire che non era un rumore alieno ma semplicemente qualcuno che stava bussando alla porta della mia camera.

G: "Avanti"
N: "Giù, le pizze sono arrivate"

Mi voltai verso la porta ed incontrai il sorriso di Niccolò, che entrò in camera mia chiudendo la porta che aveva alle sue spalle.

N: "Questi sono i tuoi capelli after sex?"
G: "Si Moriconi, Kant è stato così bravo che mi ha fatto addormentare"
N: "Penso che Kant abbia bisogno di qualche ripetizione allora"
G: "Ti offri volontario?"
N: "Preferisco passare direttamente alla pratica con te"
G: "Sei il solito idiota Moriconi"
N: "Non mi hai ancora dato un bacio Cassio"
G: "Vienitelo a prendere se proprio lo vuoi"

Non se lo fece ripetere due volte, Niccolò si avvicinò al letto dove ero stesa e si mise accanto a me.
Eravamo stesi sul mio letto e ci stavamo baciando.
Il mio outfit iniziò a dare parecchio piacere a Niccolò. Ero con un pantaloncino di tuta molto corto ed una canotta super attillata senza il reggiseno .
Da sopra la canotta il moro iniziò a tirarmi i capezzoli ed io per non far uscire nessun verso dalla mia bocca iniziai a mordergli le labbra.

G: "Dovremmo scendere"
N: "Si, ma prima cambiati. Ci sta anche Tiziano di sotto"
G: "E quindi?" dissi alzandomi dal letto
N: "Sei senza reggiseno e te se vede tutto"
G: "Meglio, ti farò impazzire Moriconi"

Detto ciò uscii dalla stanza lasciandolo solo. Giulia 1 Niccolò 0.

G: "Ciao Tiziano"
T: "Hei Giù, tutto bene?"
G: "Si, mi ero solo addormentata mentre studiavo Kant"
T: "Kant fa questo affetto a tutti"

Ci sedemmo a tavola per iniziare a mangiare le nostre pizze.

N: "Si è tipo l'effetto che fai tu alle ragazze Tiziá, le fai addormentare"

Mio fratello subito rise alla battuta di Niccolò. Erano come due bambini dell'asilo.

T: "E tu che ne sai Moriconi, hai mai parlato con una ragazza che mi sono portato a letto?"

La conversazione stava per prendere una brutta, bruttissima piega.

N: "Ah perché esistono?"
T: "Certo che esistono Moriconi"
A: "Daje Tiziá , da quanto tempo nun te fai na sana scopata"
G: "Ci sono anche io qui vorrei ricordarvi"
A: "Sorella non hai 9 anni, a malincuore credo che tu sappia come si facciano i bambini"
T: "Certo che lo sa"

Sputai quel minuscolo pezzo di pizza che avevo appena morso.
Mi sentii lo sguardo di Niccolò bruciare addosso. Non avevo il coraggio di alzare il mio viso dal cartone della pizza.

A: "Che vuoi dì Tiziá?"
T: "Beh Giulia è grande ormai, penso abbia avuto le sue sane esperienze"
N: "Stavamo parlando di te, non di Giulia"
T: "Perché ti scaldi Nì ?"
N: "Nun me sto a scaldá, ho semplicemente detto che stavamo parlando della tua ultima scopata, non di quella di Giulia"
A: "Giulia, Dio... non sei più vergine?"
G: "Che ?? Oddio, potete fare l'interrogatorio a Tiziano e lasciare fuori da questo discorso la mia vita privata?"
A: "Ne riparleremo, e voglio conoscere questo ragazzo...gli devo insegnare a mettere un preservativo"
G: "Sei serio?"
A: "Moltissimo...lo conosco ?"
G: "Adriano, io non scopo con nessuno, possiamo andare avanti?"
N: " Si, sarà meglio... Tiziá stavi a di?"
T: "Si allora, so che forse non sarà recente come le vostre, ma la mia ultima scopata risale a ferragosto"
N: "Di quale anno? 1678?"

Ovviamente Niccolò iniziò a ridere per la sua stessa battuta con mio fratello, risata che venne subito stoppata da Tiziano.

T: "Macché ferragosto di quest'anno, stavamo alla festa a Fregene ed ho scopato con una in una cabina, lei prime armi ma ci dava dentro come na pazza"

Finalmente riuscii ad alzare lo sguardo dal cartone della pizza per guardare Tiziano, non ci potevo credere. Non credevo alle mie orecchie. Stava parlando così di me, e sono sicura che lo stesse facendo apposta per dare fastidio a Niccolò, Tiziano non era stupido... aveva capito che qualcosa non andava, ma non avrebbe mai parlato con mio fratello, non con il rischio che sarebbe potuta saltare anche la sua copertura.

N: "Come hai detto scusa?"
T: "Te lo devo ripetere? 15 agosto, Fregene, cabina, ragazza vergine"
A: "Le vergini so le più porche quando te le scopi"
T: "È vero, questa era magica"

Mi girai verso Niccolò e lo trovai a fissarmi, inizialmente con un sguardo dubbioso... poi quando io dinanzi a lui riabbassai lo sguardo per qualche secondo e lo rialzai ritrovai i suoi occhi, ma non più dubbiosi... ora erano assetati di ira e di odio, non so se per e me o per Tiziano...forse per entrambi.
Con uno scatto repentino Niccolò si alzò dalla sedia, in una maniera così forte e brusca che fece cadere quest'ultima a terra. Andò dall'altra parte del tavolo, fece alzare Tiziano (che ci tengo a precisare è il doppio di lui) e con tutta la forza che aveva lo gettò contro il muro.

A: "Nì ma che cazzo stai a fa oh"

Mio fratello subito intervenì, e nel giro di qualche secondo riuscì a far staccare Niccolò da Tiziano.

T: "Amico hai per caso qualche rotella fuori posto?"
Niccolò non disse niente, riuscì solo ad andare verso l'ingresso di casa mia, aprì la porta ed uscì da quel manicomio che si era appena creato.

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