Felice...litigi a parte

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G: "Ragazzi io scendo, vi prego non distruggetemi casa"

Era un semplice venerdì sera, mio fratello, Niccolò e Tiziano si trovavano sul divano di casa mia, con cartoni della pizza quasi vuoti, birre aperte e televisione accesa mentre aspettavano l'inizio della partita della Roma.
Stavano cercando man mano di recuperare il loro rapporto d'amicizia.

A: "Ndo vai?"
G: "Vado con Fede a bere qualcosa a Trastevere, poi forse dopo andiamo a ballare"

Appena pronunciai quella frase gli occhi del moro tatuato si spostarono verso di me. Già gli avevo detto stamattina che sarei uscita con Federica stasera, ma non sapeva precisamente il programma che avevamo organizzato.

N: "Inizia con l'andarti a cambiare, e poi forse esci"
G: "Prego?"
N: "Nun me piace sto vestito"
G: "A me si"

Indossavo un vestitino color corallo, forse un po' corto, scollo all'americana davanti, e schiena scoperta.

N: "Nun me interessa. Vatti a cambiare Giulia"
G: "No"

Tiziano ed Adriano spostavano lo sguardo da me a Niccolò come se stessero guardando una partita di tennis.
Al mio ennesimo no, potetti notare che Niccolò stava iniziando a perdere la pazienza. Non mi sarei mai cambiata perché a lui non andava bene questo vestito.
Il moro dopo aver bevuto un altro sorso di birra si alzò dal divano per continuare la discussione.

N: "Se nun te vai a cambiá me ncazzo"
G: "Fai pure"
N: "Giulia sto perdendo la pazienza"
T: "Daje Nì ma sta bene"
N: "Lo so che sta bene, proprio per questo se deve cambià"
G: "Ah quindi dovrei uscire come un cesso senza trucco?"
N: "Non ho detto questo, metti un altro vestito. Lo sai Giulia ti prego, non starò con te stasera. Sto vestito è troppo corto e scollato. Te lo metti quando ci sono io."
G: "Vabe Federica è arrivata, ci vediamo" provai ad avviarmi verso la porta ma venni fermata dal braccio di Niccolò
N: "Allò sei de coccio"
G: "Non decidi tu come mi devo vestire"
N: "E se qualcuno ci prova con te?"
A: "Nic mia sorella è una bellissima ragazza, ce proverebbero con lei anche se avesse una tuta addosso"
N: "Lo so Adriá, proprio per questo, quando nun ce sto io possiamo limitare i danni?"
G: "No"
N: "Sai dire solo no stasera?"
G: "Mi hai stufato, ci sentiamo dopo"

...

Stasera avevo voglia di divertirmi, avevo voglia di non pensare a Niccolò e alla sua gelosia illimitata. Mi faceva piacere che lui fosse geloso di me, ma a volte esagerava.
Io e Federica eravamo già entrate in tre bar diversi, ed io avevo in mano il mio terzo gin tonic della serata.

F: "Ma è il tuo telefono che non smette di suonare?"

Afferrai il mio telefono e mi maledissi per non averlo sentito prima. Vi erano svariati messaggi di Niccolò a cui dovevo rispondere assolutamente.

"Tutto bene?"
"Dove state?"
"Giulia cazzo me rispondi o devo venì fino a Trastevere?"

"Si tutto bene, non avevo sentito il telefono"

"Trova la novità, la partita comunque è finita. Ti aspetto qua?"

"Penso di fare tardi, tra poco andremo ad una serata"

"È necessario?"

"Si"

Dopo quel messaggio riposi il telefono in borsa. Non avevo la minima intenzione di passare la serata a litigare su whatsapp con Niccolò.

F: "Allora andiamo da quelli dei Parioli? Non ci vuole l'invito per la serata di stasera"
G: "Per me va bene"
F: "E per Niccolò?"
G: "Non è mio padre Fede"
F: "Almeno glielo direi?"
G: "Gli ho già detto che andremo a ballare dopo"
F: "Non gli dirai dove?"
G: "No, altrimenti me lo trovo lì, e questa è un'uscita tra amiche"
F: "Ben detto, andiamo a fare danni"
G: "Calmati verginella" dissi ridendo
F: "Sei proprio la sua fidanzata"
G: "Ancora non mi sembra vero"
F: "Sei felice? Litigi a parte"
G: "Sono felice, forse sono troppo felice...litigi a parte"

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