Tu non sei una conquista

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Federica da brava ragazza casa e chiesa aveva declinato la mia offerta di andare alla festa.
Io pur di andarci avevo chiesto a mio fratello di andare con lui. La sua risposta stranamente fu positiva ovviamente con delle regole da seguire.
"Vieni all'andata e al ritorno con me ma durante la festa cerca di stare con altra gente, non bere , non fumare, non accettare drink da persone che non conosci"....beh almeno avrei potuto ballare.
A Roma faceva ancora molto caldo , infatti avevo deciso di mettere un paio di sandali bassi, con un vestitino nero, che aveva la scollatura sul seno trasparente.

A: "Giù scendi, è venuto a prenderci Niccolò"

Scesi le scale di fretta , appena superai l'ultimo gradino i miei occhi si intrecciarono con i suoi...dovetti ringraziare Adriano che mi svegliò.

A: "Giulia dove pensi di andare così, sei nuda. Hai la schiena completamente scoperta, il vestito è per metà trasparente ed è eccessivamente troppo corto."
G: "Hai finito?"
A: "Vatti a cambiare"
G: "Ovviamente no"
A: "Niccolò puoi dire anche tu qualcosa? E ti prego smetti di fissarle il seno che te sta per arrivá na pizza"
N: "Ah si, cioè si..no"
A: "Dio sei serio? Stai a fissá mia sorella"
N: "Non la stavo fissando idiota, comunque si forse è un po' troppo, ma se lei si sente a suo agio..."
G: "Ecco, grazie Niccolò. Possiamo andare ora ?"
A: "Si ma rettifico le regole, dovrai stare sempre o vicino a me o vicino a Tiziano o vicino a Niccolò, ti è chiaro?"
N: "Cassio non vorrei esse un guastafeste, ma tua sorella ce potrebbe rovinare la piazza"
G: "Niccolò ha ragione, magari potreste presentarmi qualche ragazzo della vostra età"
A: "Non ci pensare per nulla Giulia"
N: "Ho cambiato idea, starai tutta la sera con me"
G: "E la piazza ?"
N: "Zitta sfigata, muoviti. Non voglio arrivare domani alla festa"


T: "Finalmente siete arrivati. Ciao Giù, anche tu qui?"
G: "Si, Federica mi ha dato buca e sono venuta con loro"
A: "Dobbiamo tenerla sotto controllo"
T: "Perfetto, se vuoi puoi stare con me"
N: "Tranquillo Tiziá sta con me"
A: "Fatela sta con chi volete, basta che non fa casini"

Mio fratello dopo aver pronunciato quelle parole si allontanò. Lo seguii con lo sguardo e vidi che si andò a fiondare su un gruppo di 4 more sicuramente della scuola, ma che io non avevo mai visto. Non ero una tipa che osservava molto, non me ne fregava della gente che veniva nel mio istituto, mi facevo gli affari miei...

T: "Giù andiamo al bar? Ti offro qualcosa"
N: "Mi dispiace amico, stasera Giulia è prenotata"

Niccolò mi prese per mano, intrecciò la mia alla sua e mi portò via da Tiziano. Camminammo un po' tra la folla fino ad arrivare al bancone.

N: "Che vuoi?"
G: "Mi farai bere ?"
N: "Se stai con me si"
G: "E se sto con Tiziano?"
N: "Puoi non pensare a lui? Poi se vuoi stare con lui sei libera di andare"

Notai un pizzico di fastidio nella sua voce che stranamente mi fece piacere. Come non ammetterlo, Niccolò era un bellissimo ragazzo, dopotutto era il più corteggiato della scuola.. era stronzo da far paura ma così bello da farti perdere la testa.

N: "Alice svegliati"
G: "Alice?"
N: "Eri nel paese delle meraviglie, non mi stavi nemmeno ascoltando"
G: "Scusa, dimmi"
N: "Vuoi qualcosa si o no?"
G: "Un gin tonic"
N: "Sei sicura? Non sarebbe meglio na birretta?"
G: "Moriconi io lo reggo l'alcool, se tu vuoi una birra prendila"

Niccolò con quel suo sorrisetto sfacciato ordinò due gin tonic. Uno lo diede a me e l'altro iniziò a sorseggiarlo lui.

G: "Oddio Nì amo questa canzone, ti prego andiamo a ballare"
N: "Tu sei pazza. Io non ballo"
G: "Non sparare cazzate, guarda che ti vedo quando ti strusci in pista con le tue conquiste"
N: "Ma tu non sei una conquista"
G: "Dai vieni e non fare il guastafeste"

Imitando il suo gesto di prima, presi Niccolò per mano e lo portai al centro della pista. Mentre continuavamo a bere il nostro gin tonic iniziammo a ballare sulle note di "Que calor", una delle canzoni che mi gasava di più. Mentre ballavo iniziai a sentire la mano di Niccolò che si posò sul mio fondoschiena mentre con l'altra reggeva ancora il drink. Automaticamente la mano che avevo libera si andò a posare dietro la sua testa, all'altezza del collo.
Iniziammo a ballare così, attaccati come due cozze con gli occhi di mezza pista rivolti solo su di noi.

N: "Non sapevo ti sapessi muovere così bene sfigata"
G: "Quante cose non sai di me Moriconi"
N: "Ho paura di chiederti di farmele conoscere"
G: "Perché mai?"
N: "Devo ricordarti il tuo cognome?"
G: "Moriconi ci stai provando con me ?"
N: "Non mi permetterei mai mini Cassio, non sei il mio tipo"
G: "Farò finta di crederci"
N: "Grazie"
G: "Per cosa?"
N: "Per far finta di credermi"


Ciao a tutti, vorrei capire se questa storia vi sta piacendo o no...
❤️

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