Il paese delle meraviglie

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Arrivai sul terrazzo della scuola con l'affanno , il cuore che mi batteva troppo velocemente e le gambe che stavano per abbandonarmi.
Aprii la porta del terrazzo, non riuscii nemmeno a fare un passo in avanti che il mio corpo venne preso e posizionato contro ad un muro.
Ero con la schiena al muro, ai lati della mia testa vi erano delle mani tatuate e nei miei occhi c'erano quelli di Niccolò.

N: "Che cazzo voleva dire Tiziano?"
G: "Che stai dicendo?"
N: "Lo sai benissimo, io e Giulia siamo amici nello stesso modo in cui lo sono lei e Niccolò.... Tiziano ha visto che ci baciavamo fuori scuola Giulia, devo sapere qualcosa?"
G: "Che te ne frega ?"

A quella mia domanda il moro si staccò dal mio corpo, continuando lo stesso ad inveire.

N: "Non puoi farmi questa cazzo di domanda Giù, lo sai, lo sai benissimo"
G: "Cosa so Niccolò? Perché fidati che non so proprio nulla. Prima mi baci, poi ti comporti come se non fosse successo niente, poi sembri anche geloso del mio rapporto con Tiziano"
N: " Bingo..spiegami che cazzo di rapporto hai con Tiziano"
G: "Dimmi perché lo vuoi sapere"
N: "Giulia cazzo, non ti basta sapere che ieri ho preferito passare una serata con te, invece che a scopare a destra e sinistra ? Non ti basta sapere che potrei mandare a puttane la mia amicizia con tuo fratello perché ho una fottuta voglia di baciarti ? Non ti basta sapere che mi dà  fastidio se quel coglione di Tiziano se avvicina a te? Quante altre spiegazioni vuoi?"

Le parole mi morirono in gola in quel preciso istante, avrei voluto dirgli così tante cose.. l'unica cosa che riuscii a fare fu quella di avvicinarmi a lui, prendere il suo viso e baciarlo.
Al tocco delle nostre labbra sentii tutta la passione che Niccolò stava reprimendo dentro di se, uscire fuori...uscire fuori solo per me. Iniziammo a camminare finché non mi ritrovai di nuovo con le spalle al muro e la mia lingua che danzava con quella di Niccolò. Sembravano proprio esser state create per stare insieme.
Ricominciai a torturare quei capelli che tanto mi piacevano.
Niccolò staccò le sue labbra dalle mie solo per scendere sul mio collo e per iniziare a torturarlo.
Dalla mia bocca iniziarono ad uscire dei gemiti di piacere che avrei tanto voluto trattenere, ma che non potevo reprimere a lungo.

G: "Moriconi non mi fare nessun segno"
N: "Perché mai?" disse staccandosi dal mio collo e guardandomi negli occhi...
G: "Come lo spiego a mio fratello?"
N: "Mi fermo solo perché non voglio che ti metta agli arresti domiciliari"
G: "Gentile da parte tua"
N: "Giulia ho bisogno di spiegazioni"
G: "No Nì, non hai bisogno di nulla...fidati di me"
N: "Giuliè te prego"

Mi avvicinai al suo orecchio, gli morsi il lobo e sentii un mugolio uscire dalla sua bocca.

G: "Non puoi nemmeno immaginare quanto mi piace quando mi chiami Giulié"

Niccolò prese il mio viso tra le mani e diede vita ad un secondo bacio, che a differenza del primo durò molto poco, fu stesso lui a staccarsi...

N: "Giulia no, io ho bisogno di capire. Non puoi impappinarmi il cervello cazzo"
G: "Niccolò cosa devo dirti, a me non interessa Tiziano..se lui prova qualche forma di interesse verso di me fidati che non è ricambiato, è una cosa a senso unico"
N: "Giuramelo" disse riavvicinandosi finalmente a me e poggiando le sue mani sul mio fondoschiena
G: "Te lo giuro"

Non gli avrei mai potuto parlare della mia prima volta con Tiziano, se per qualche sguardo la reazione avuta era questa, non oso immaginare se avesse saputo la verità.
A disturbare il nostro momento illegale fu mio fratello, che mandò un messaggio a Niccolò, dicendogli di rientrare perché la professoressa lo stava cercando dato che era uscito dalla classe un bel po' di tempo fa.
Io e Niccolò iniziammo a scendere le scale per ritornare nelle nostre rispettive classi.

N: "Quindi mi prometti che non ci sta nessuno oltre me?"
G: "Potrei farti la stessa domanda"
N: "Per me é una cosa assurda, mi conosci, sai come sono fatto , sai che le ragazze non le tratto con rispetto..ma non so, con te non riesco a fare lo stronzo, con te esce fuori una parte di Niccolò che nemmeno sapevo di avere"
G: "Beh forse perché non vuoi solo portarmi a letto ma perché vuoi conoscermi"
N: "Ahahahah fidati Giulia, voglio davvero tanto portarti a letto..ma posso aspettare"
G: "Addirittura, e perché mai?"
N: "Perché  non voglio farti soffrire, sei la sorella di Adriano e non voglio che tu stia male per me, e poi perché credo vivamente di volerti conoscere...forse per un'altra settimana riuscirò a reprimere questa mia voglia di strapparti i vestiti"
G: "A volte quando parli mi fai davvero schifo Moriconi"
N: "Però quando ti bacio ti faccio eccitare tutta"
G: "Ecco appunto, taci che è meglio"

Eravamo arrivati all'ultimo scalino e io non sapevo cosa avessimo risolto o tantomeno concluso.

G: "Nì io.."
N: "Lo so, è un casino"
G: "Casino è dir poco"
N: "Lo so Giulia Cassio, ma nel mio piccolo posso prometterti che farò il bravo"
G: "E Adriano?"
N: "Per il momento teniamo questa cosa per noi, okay?"
G: "Per me non ci sta nessun problema, sai quante cose tengo nascoste a mio fratello. Tu ci riuscirai?"
N: "Si...spera solo che Tiziano non ci provi con te davanti a me e Adriano, altrimenti li finirebbe male"
F: "GIULIA CAZZO MUOVITI"

Mi voltai verso Federica che mi stava chiamando da fuori la nostra classe.

G: "Devo andare"
N: "Vai sfigata, ci becchiamo dopo"

Niccolò mi passò accanto e mi lasciò un dolce bacio sulla guancia.
Non riuscivo a capire se tutto questo fosse un sogno o la realtà, so solo che davvero con lui mi trovavo nel paese delle meraviglie.

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