Mille Universi

Non avere paura

G: "Come?"

Un ragazzo che non conoscevo, probabilmente di qualche anno più grande di mio fratello, mi aveva appena chiesto di essere la sua grupi.

X: "Vuoi farmi da grupi?"
A: "Massimo, trovatene un'altra"

Massimo, era questo il suo nome, e mio fratello lo conosceva.

M: "Cassio, anche voi qui stasera?"
A: "Si e non vogliamo problemi, lei non è una grupi"
M: "Ma potrebbe diventarlo, vuoi dolcezza?" disse questo ragazzo avvicinandosi sempre di più a me
N: "Massimo, guarda oltre"
M: "Niccolò, io ho scelto la mia grupi. Tu?"

Niccolò aveva detto che non dovevo cacciarmi nei guai, ma forse questo era un guaio bello grosso.
Il mio moro tatuato si mise di fronte a questo Massimo.

N: "Lei non è la tua grupi"
M: "Perché ?"
G: "Semplicemente perché io non sono un grupi"
M: "Ah allora la tieni la lingua, fino ad ora avevo ammirato solo una bella boccuccia"

A quelle parole Niccolò avanzò pericolosamente verso quel ragazzo. Fortunatamente non riuscì a fare nemmeno un passo che mio fratello subito lo bloccò.

A: "Dai Nì andiamo"
M: "Cassio pensavo che le conoscevate bene le regole. Qui tutte le ragazze che ci sono fanno le grupi, se non vogliono qui non ci possono stare"
G: "Ti sembra che io sia vestita come una di quelle?" dissi indicando tutte le altre ragazze mezze nude che c'erano
M: "Bel caratterino...comunque sei qui, e se qualcuno ti chiede di correre, tu corri. Sono le regole piccola"

Mio fratello aveva la paura dipinta sul volto, Niccolò invece aveva i nervi tesi ed aveva il viso pieno di rabbia.

N: "Non può farti da grupi, è già la mia"
A: "Che cazzo stai a di, mia sorella non ci sale su quella moto"
M: "Bene bene, quindi sei Giulia Cassio"
A: "Dimentica sto nome Massimo, e Niccolò trovati na grupi che non sia lei"
T: "Adrià, meglio con lui che con altri"
M: "Per questa volta passo, se ti aveva prenotato già Moriconi per stasera va bene. Ma io ti prenoto per la prossima volta. Ciao Giulietta" disse andandosene
A: "Niccolò no!"
N: "Ormai l'ho detto"
A: "Non me ne fotte, Giulia non gareggia"
N: "Beh mi dispiace ma lo farà. Anche a me non va bene Cassio, ma tua sorella tiene la testa più dura de na pietra. È venuta qua e quel coglione a voleva, col cazzo che gliela lascio. E tu muoviti, e la prossima volta cerca de starti zitta"

Niccolò iniziò a camminare e ad allontanarsi da noi. Tiziano mi disse di seguirlo e io così feci.
Arrivammo vicino alla sua moto e il moro subito si accese un'altra sigaretta. Le moto erano già pronte per la corsa... ad affiancarci fu quel Massimo insieme ad una ragazza molto poco vestita, che gli si strusciava addosso in una maniera molto poco professionale.

N: "Smettila di guardarti intorno"
G: "Scusa"
N: "Hai paura?"
G: "Si" dissi guardandolo negli occhi, quasi non lo riconoscevo
M: "Giulietta, la prossima volta vieni vestita un po' più da grupi però" disse ridendo insieme alla ragazza che gli stava vicino.
Niccolò a quelle parole non rispose, non mi difese come faceva sempre, e la cosa mi fece molto male.
G: "Non ci sarà una prossima volta" dissi rispondendo a Massimo
M: "Ci sarà , ci sarà. È vero che le altre ragazze sono tutte svestite, ma la tua bellezza non ha paragoni"
N: "Mi hai rotto er cazzo Massimo"

Eccolo, il mio Niccolò .

M: "Con calma Moriconi, ho detto la prossima volta"
N: " E lei ti ha detto che non ci sarà, ora pensa a non cadere  dalla moto"

Detto questo la conversazione si stoppò.

N: "Prendi"

Nicolò mi passò un casco ed una cintura e la mia faccia era del tutto perplessa.

N: "El casco va in testa Giuliè" disse ridendo e facendo ridere anche me
G: "Lo so Moriconi, ma che me ne faccio di una cintura"
N: "Non è la solita gara, con le grupi è diverso. Te devi sedé dietro di me, però schiena a schiena. La cintura terrà attaccate le nostre vite perché la moto per tutta la gara dovrà impennare"
G: "Sei serio? Tutta la gara su una ruota sola?"
N: "Nun te volevo mette in sto casino , lo sai"
G: "Mi ci sono messa da sola Nì"
N: "Non avere paura, okay? Nun te faccio cadè"

Niccolò era teso, lo percepivo. Ma anche lui percepiva la mia paura. Cercava di sdrammatizzare per farmi pesare di meno questa situazione.
Salii sulla moto con qualche difficoltà. Con l'aiuto di Niccolò riuscii ad agganciare la cintura. Ci mettemmo entrambi il casco.
Lui mi ripeteva di non avere paura, ma io ne avevo...anche molta.