In alto mare

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Erano passate circa 72 ore da quando Jack aveva visto per l'ultima volta un letto.
Erano state ore lunghe ed estenuanti che non accennavano mai a concludersi.
Maledetto lui e maledettissima ansia.
Non riusciva a stare due minuti fermo senza pensarci e starci male.
Era da tutta la vita che aspettava quel momento ed ora, dopo tutto quello che avevano passato, ancora non riusciva a farlo? Forse perché ogni volta che programmata qualcosa gli sembrava o troppo imbarazzante o troppo romantico o semplicemente troppo.
Fosse stato per lui le sarebbe andato vicino e le avrebbe semplicemente detto
"Angelica senti ci conosciamo da un secolo questo è l'anello, sposami".
Esperanza era inorridita solo al pensiero di quella scena quindi addio anche all'ultima idea di Sparrow, la più pratica.
Probabilmente però aveva ragione la ragazza, quell'anello glielo avrebbe tirato dietro la testa ed avrebbe fatto anche bene.
Quell'anello gli stava consumando le tasche e l'anima, e lui non aveva la più pallida idea di come riuscire a farlo senza sembrare un completo imbecille.
Due mesi erano passati da quando avevano visto per l'ultima volta delle coste e l'arrivo alla Baia dei Relitti era ormai imminente.
Non poteva farlo in un posto così inquietante, non avrebbe accettato nemmeno lui in un posto del genere.
Poi si sarebbe dovuto riunire il consiglio e chissà quando avrebbe avuto il tempo di organizzare qualcosa di carino tra quello e la missione suicida.
Probabilmente mai.
Per questo lo doveva fare adesso.
Per questo sentiva una pressione tale che non lo faceva chiudere occhio, risultando scontroso con tutti ed arrivando pure ad evitare la suddetta donna.
Jack aveva cinquantadue anni ma era sempre un ragazzino alle prime armi, poco ma sicuro.

Arrivò così tanto all'esasperazione che alla fine decise di affrontare quella cosa come aveva affrontato tutta la sua vita, improvvisando.
Senza avere la più pallida idea di cosa e come farlo, senza l'aiuto di nessuno oltre che della sua follia.

- Questa sera non voglio nessuno di voi tra i piedi, starete tutti sottocoperta come se foste dei bambini di sei anni che devono andare a dormire. Se provate solo a ficcare il naso fuori vi faccio fare una passeggiata sulla passerella e mangiare dagli squali, tutto chiaro mie cari? -

Insomma nessuno vedeva l'ora che questa angoscia finisse.
Come tutte le mattine Jack si ritirò in cabina poco prima che Angelica si svegliasse, ebbe solo il tempo di scriverle un biglietto frettolosamente e di lasciarle un bacio tra i capelli che era già crollato.
"Stasera non vai a dormire sei mia ospite accanto al timone, metti qualcosa di carino"
Non aveva aggiunto il fatto che fosse una sorpresa perché voleva farle credere che quella fosse una serata come tutte le altre, che semplicemente voleva godere della sua compagnia più del solito. Perciò quando la piratessa lo lesse sorrise semplicemente, ma il suo cuore non sussultò all'idea che di lì a poco sarebbe stato tutto diverso.
Quella mattina si sentiva particolarmente affettuosa ma non voleva disturbare Sparrow che chissà come aveva chiuso occhio, quindi decise che forse era meglio rendere la sua giornata produttiva.
Nemmeno il tempo di alzarsi che sentì il pirata mormorare, in un primo momento fece finta di nulla perché quello aveva il vizio di blaterare cose nel sonno

- Mhhh...ngelica -

Aveva sentito bene.
Jack davvero la stava chiamando dritto dritto dal mondo dei sogni!

- Cosa c'è Jackie? -

- Io-io ti am... sai? -

- Ti amo anche io tesoro ma non capisco se sei assonnato o ubriaco, perché non provi a dormire e poi ne riparliamo? -

Detto questo gli baciò la fronte pronta per andare via ma lui le afferrò la mano e lei proprio non riuscì a dire di no, o almeno non subito. Sembrava un bambino con tutti quei capricci, forse per questo le scappò un sorriso. Gli accarezzò le dita con le sue ed ebbe troppa voglia di stendersi lì con lui ma bastò guardare il disordine che c'era in giro per convincersi, ancora una volta, ad alzare il culo e darsi da fare.