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Jack si avvicinò alla porta e la chiave rigirò due volte nella serratura prima di essere poggiata accanto alla camicia sporca.
Si guardò intorno cercando il corpo di Angelica ma non trovandolo iniziò a spogliarsi.
Aprì l'armadio, sicuro di trovare qualcosa adatto a lui e non si stupì neppure per un attimo quando trovò un paio di vecchi pantaloni di lino.
Suoi.
Era ottobre.
In quelle parti sperse delle isole francesi faceva già freschetto e Jack non era per niente abituato all'inverno.
Lo odiava.
Per tutta la sua vita l'aveva sfuggito ed ora non sarebbe stato diverso.
Avrebbe convito la donna di Siviglia a venir via con lui, fosse stata la sua ultima impresa come capitano.

Si distese sul letto supino, poggiò una mano sotto al collo girando il viso ed osservò il riflesso di Angelica seminuda in bagno mentre cercava di struccarsi.
Il pensiero che l'indomani mattina sarebbe stata di un altro uomo se solo lui non fosse arrivato in tempo, lo rese malinconico.

- Angie ma quanto ci metti? Io ho due mani puoi tranquillamente approfittarti di loro e vedrai che facciamo prima qualsiasi cosa tu stia facendo -

Ricevette in risposta strani mugolii a cui non si applicò molto perché la vide sporgersi verso lo specchio, probabilmente lavando i denti.
Distogliendo lo sguardo si accorse del maniacale ordine in quella stanza tant'è che si sentì in colpa perché i suoi vestiti buttati lì alla rinfusa stonavano con l'ambiente.
Poi lo notò.

Al contrario in bagno c'era vero e proprio panico.
Aveva bisogno di sentirsi bella e non per quello stupido che le scombinava la camera ma per se stessa.
Aveva scelto un super completino intimo in pizzo sperando che per una volta Jack l'avrebbe osservato per più di trenta secondi.
Dopo aver fatto una doccia lampo si era cambiata mettendo qualcosa di provocante ma al tempo stesso sobrio.
Aveva legato i capelli per truccarsi un minimo, dopotutto era la loro riconciliazione e la loro prima volta dopo anni di odio e sesso con altra gente!
Aggiustò come meglio le riusciva lo scollo e le eccessive nudità ma poi si rese conto che alla fine si trattava di Jack, del suo uomo.
Della sua metà.
Dell'amore della sua vita che in qualunque modo l'avrebbe amata.
Tanto più se era seminuda...
Si sciolse i lunghi capelli e rese i ricci più morbidi passando la punta delle dita nei capelli.
Le sue ciglia erano lunghissime ma il kohl sembrava non darle pace.
Per metà faccia era Cleopatra e per l'altra metà una che aveva pianto e aveva il trucco colato da tre giorni.
Ebbe una crisi isterica prima di ripulire l'occhio che non la convinceva.

- Amore? Devo venire a cercarti?
Se sei fuggita tossisci.
Se sei svenuta in bagno tossisci due volte.
Ah ma se non ci sei e se sei svenuta non puoi tossire...
Angie parlami okay? -

E Jack...
Oh Jack l'avrebbe ammazzato.
Cosa diavolo voleva!?
L'essere donna implicava TEMPO.
Tempo che lui non le stava dando e di cui aveva un disperato bisogno.
Mise su una voce provocante prima di girarsi ed avvicinarsi verso la porta semiaperta.

- Amorcito, due minuti e sono da te e poi non lo sai che l'attesa è fonte di desiderio?! -

Lo guardò saltare dal letto per quel poco che era riuscito a vedere, la mascella di Jack ormai a terra e gli occhi pieni di luccichio la rianimarono.
Erano anni che non si sentiva bruciare la pelle per uno sguardo, sguardo che le provocava brividi e palpitazioni.
Si morse le labbra e non appena Jack fece mossa di alzarsi chiuse la porta con una lentezza studiata.

Okay ora le restava la parte più difficile, concentrarsi mentre le mani le tremavano dall'emozione!

Jack curiosò in giro e fu certo che quello notato prima era l'abito che Angelica avrebbe dovuto indossare l'indomani mattina.
Cercò di toccarlo ma fu come scottato al pensiero di rovinare quel bianco così candido.
Tornò al suo posto sul letto, prendendosi tutto il letto.

In alto mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora