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Ciao ciurma, chiunque mi conosca per le precedenti storie sa che ci sono capitoli con canzoni e che questi sono leggermente più importanti degli altri.
Quindi vi chiedo di mettere questa, capirete il momento da soli...
Buona lettura!

Non ci starebbero stati santi in cielo a poterlo calmare.
Né intere casse di rum o notti passate in compagnia di donne.
Era talmente nero dalla rabbia che l'ebano nero con cui era fatta la perla sarebbe potuto sembrare di un bianco latte.
Jack sapeva bene che non poteva pretendere praticamente nemmeno il saluto da quella donna ma andargli a sbattere in faccia la sua nuova e perfetta vita era già una punizione piuttosto dura.
Avrebbe dovuto dar retta a Barbanera, Angelica quella dannata acqua non la meritava.
Ma nell'istante in cui si accorse di ciò che aveva appena pensato ebbe voglia di sbattere la testa contro un palo fin quando quel mezzo neurone che aveva non si sarebbe spento per sempre.
Camminò fino ad un orario indecente, fin quando i piedi si stavano ormai disintegrando sotto al suo stesso peso.
Tutta la sua allegria, l'audacia e il savoir-faire erano spariti in poco meno di due ore.
Quasi trent'anni di vita passati a
" Prendere la vita così come viene "
ora non sembravano abbastanza.
Non avrebbe mai accettato di vederla con un altro uomo. La sua persona non avrebbe mai retto il peso di quella sconfitta.

Stava passando tutte le fasi dell'abbandono;
dalla tristezza alla rabbia in poco meno di cinque minuti.
Non era geloso né tantomeno voleva ammazzare a mani nude il bastardo che aveva osato ridurlo peggio di una pezza ma voleva fargli soltanto vedere contro chi si stava mettendo.
L'improvvisazione stavolta non sarebbe bastata quindi sulla perla ci sarebbe tornato solo quando fosse stato certo che Angelica sarebbe tornata di corsa tra le sue braccia.

Un quarto d'ora dopo fischiettava un motivetto molto singolare che di certo Gibbs avrebbe ricordato.
L'ira contro il mondo era durata meno di quando decise che avrebbe provato a restare sobrio esattamente cioè mezz'ora.
Sorrideva beato.
Aveva trovato l'ennesimo stratagemma per tornare con Angelica e cosa ancora migliore aveva ben capito come mandare a monte quella falsa che era il fidanzamento.
Come?
1) Riuscire a convincerla nel dargli un ultimissima possibilità.
2) Ricordarle ogni singolo momento passato insieme.
3) Screditare il nemico.
4) Mandare a monte il matrimonio.

Se si fosse fatto vivo Angelica lo avrebbe senz'alcun dubbio fatto fuori con qualche strano sortilegio ma se non si fosse fatto vivo probabilmente suo padre l'avrebbe tormentato per l'eternità.
L'eternità era un tempo smisuratamente troppo grande per subire le prese in giro e le angherie di quell'uomo.
Jack ci riflettè ed il difficile era il punto uno ed il punto quattro quindi non era poi una cosa così impossibile...
Doveva attirare l'attenzione e poi accattivarsi la simpatia prima di chiederle di perdonarlo un ultima volta.
Il secondo punto gli veniva fin troppo facile, negli ultimi mesi non aveva fatto altro che immaginarsela dappertutto ed per il terzo punto si sarebbe addirittura dovuto contenere!
Sul quarto avrebbe trovato qualcosa di sensazionale, certo lei non gli avrebbe parlato e lo avrebbe odiato per anni ma odio ed amore sono molto facilmente interscambiabili quindi poco gli importava.
Ora, l'importante era far sì che lei lo vedesse.

Quando Angelica tornò verso la Revenge aveva l'impressione di essere tornata in un porto fantasma.
Silenzioso, buio, non un anima viva si aggirava lungo le strade di quel porto né sulle due navi.
Non era un buon segno e rabbrividì.
Camminò con passo spedito stringendo la stola di seta lungo le spalle.
Lui la aspettava poco più avanti in una di quelle stradine secondarie.

Quando lei gli fu così vicina da poterla toccare Jack la spinse delicatamente contro un muro girandola di spalle.
Lei era intontita, troppe cose le erano successe in troppo poco tempo.
L'arrivo di Jack, la loro litigata e l'aver ascoltato per tre ore il suo futuro sposo che organizzava il loro matrimonio...
Era semplicemente troppo.

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