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Ridevano come due cretini per ogni minima cosa.
Gli veniva spontanea quella risata, dritta dritta dallo stomaco.
L'alba sembrava non apparire mai all'orizzonte per far godere in eterno di quella serata.
Avevano parlato per ore intere dall'argomento più stupido come il neo che lei aveva sopra un piede, a quello più serio come la grand crisi che incombeva su scala mondiale.
Sembrava che non fosse mai abbastanza.

- Posso chiederti di indossare qualcosa di più comodo? Prenditi una delle mie camicie perché questo vestito è sensazionale ma non voglio che tu ci muoia dentro! -

Lui l'aveva scrutata e aveva capito che se voleva godere ancora della compagnia di lei, avrebbe dovuto farla mettere a suo agio e diciamo che quel vestito non era il massimo della comodità.
Lei aveva sorriso abbassando il viso per l'improvviso complimento e quasi era sollevata che lui per una volta nella sua vita avesse avuto un idea così geniale.

- Allora sarà meglio che tu vada fuori per un attimo -

Annuì e battendo le mani sulle ginocchia si alzò dal letto su cui erano ancora seduti.
Si diresse verso la porta facendo attenzione a non violarle gli spazi.
Angelica si guardò un po' in giro prima di capire dove lui tenesse i suoi vestiti e non si meravigliò del fatto che ne erano tantissimi, di ogni colore e di ogni misura.
Prima donna com'era!
Poi sospirò.

- Jack?-

Lo chiamò consapevole di aver invitato il diavolo nelle prossime ore di conversazione.
Lui aprì la porta e si affacciò leggermente per vedere di cosa avesse bisogno lei che gli fece segno di rientrare.

- Puoi levarmi questo vestito? -

L'unico modo per far capire come aveva reagito Jack è dire che aveva stampato sul viso un sorriso che quasi gli usciva dalla faccia.
Ora avrebbe potuto tormentarla per anni con quella domanda.
Si affrettò a raggiungerla ma non come uno di quelli che non vede una donna da anni ma come quello che se non coglie l'occasione, non la rivede più.

- Con immenso piacere.
Angie tu lo sai, quando hai voglia puoi sempre venire da me-

Si posizionò alle sue spalle ed usò un tono di voce decisamente troppo basso ma decisamente giusto per l'occasione!
Quasi le vennero i brividi tra quel tono ed il tocco occasionale delle nocche sulla pelle.
Girò di poco la faccia cercando di guardarlo in volto.

- Ora ti prostituisci anche? -

Decisamente no, quando sorrideva spontaneamente era sempre lo stesso Jack di quando aveva diciassette anni!
Stava troppo applicato nel capire come sciogliere i nodi di quel vestito per rimandare lo sguardo colmo di affetto che nonostante tutto lei gli stava rivolgendo.

- Non dirlo in giro ma queste offerte valgono solo per te -

Poco prima di girarsi lo vide alzare lo sguardo e sorridere ancora.
Si avvicinò al suo orecchio per sussurrarle quella frase quasi come fosse un segreto e lei rigirò la faccia in quella direzione trovandoselo a meno di cinque centimetri di distanza.

- Sei l'essere più perverso che io conosca -

Si rigirò lasciandolo sospirare amaramente.
Ma il fatto che continuava ad accarezzarle la spalla non la aiutava per niente nell'intento di ignorarlo.

- Oh dai non mi dire che nessun uomo ti abbia mai detto queste cose! -

La girò il più velocemente possibile e le bloccò i fianchi con le mani.
Glielo disse in un sussurro perché l'emozione di poterla stringere nuovamente era troppa.

- Gli uomini non sono tutti dei mini te.
Sei l'unico che io conosca che ha il coraggio di dire queste cose! -

Lei consapevole dell'effetto che aveva su di lui si avvicinò un tantino in più delle norme consentite dai vecchi conoscenti.
Lo rimproverò con tanto di dito puntato contro.

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