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Una notte come tante, una notte di tempesta.
Erano stati giorni estenuanti per tutti perché l'equipaggio era stato costretto a badare alla nave senza un minuto di sosta.
E poi c'era Jack che non dava un minuto di pace, lui e quella maledetta nave!
Angelica lo sapeva molto bene perché troppe volte era stata messa da parte per quella nave e forse, forse eh, Jack aveva iniziato ad accorgersene.

Ma come scegliere?
Quella nave era il suo primo grande amore.
Il suo gaudio.
L'aveva cercata fino a perdere cognizione di sé e dei suoi stessi uomini, si era spinto ai confini della realtà per poterla ritrovare.
Aveva fatto un patto con il diavolo pur di sapere se spezzava ancora le navi con la sua nera prua e quando ebbe la risposta che sperava, pianse come un bambino.
Arrivò a puntarsi la pistola alla gola perché senza la Perla nulla più aveva senso e se solo non fosse stato per quel maledetto Turner, Dio solo sa di cosa staremmo parlando adesso!

Ma poi c'era quella donna, Angelica.
Si erano distrutti così tante volte che oramai aveva perso il conto.
Quell'amore era una condanna, un fardello troppo grande da portare per uno che dopo quasi trent'anni non aveva nemmeno imparato ad avere rispetto per sé stesso.
Da quando l'aveva incontrata non aveva affrontato altro che guai e ne aveva già tanti all'epoca...
Quello che condividevano era un sentimento antico, profetizzato da una strega nel bel mezzo di un isola del Pacifico.
Lui l'amava, Dio se l'amava!
Aveva addirittura imparato a dimostrarglielo ultimamente e credetemi, non era affatto una cosa facile da vedere.

Ma come scegliere?

Quando Angelica si avvicinò al timone dove il suo uomo abilmente governava la nave, si strinse forte al parapetto perché la tempesta sembrava farsi più forte.
Quando Jack la notò andò letteralmente in panico.

- Angelica cosa ci fai qua fuori? Ti avevo detto che dovevi restare sottocoperta. C'è qualcuno in questa maledetta nave che mi dia ascolto? -

Lei gli si avvicinò cercando di farlo ragionare, dopotutto era evidente a tutti che c'era bisogno di una mano.

- Jack qui fuori c'è bisogno di aiuto e sono qui per darvelo in tutti i modi. Non sono mica come quella biondina che deve essere protetta! -

Ed eccola lì signori e signore, la gelosia.
Angelica aveva fatto ancora pressione su quel tassello della loro vita che non era stato sistemato provocando, come tutte le volte, il disturbo di Jack.

- Ma cosa c'entra adesso la Turner donna? Ti sembra il momento di tirar fuori le tue gelosie? E stai attenta che cadi e ti giuro che ti lascio morire in mare stavolta. -

- Sai che c'è? Io non ho bisogno della tua approvazione, faccio quello che voglio e mi conviene dare una mano piuttosto che fare la principessina -

Così lei si voltò senza ascoltarlo oltre.

- Però ti impegni proprio a farmi sclerare e preoccupare come un dannato.
Angelica torna qua.
Giuro che se non porti il tuo culo qui ti baratto per una cassa di Rhum alla prima isola che troviamo.
ANGELICA!
Bene vuoi morire? E moriamo allora. -

La richiamò all'ordine urlando con quanta voce aveva in corpo ricevendo come risposta un dito medio dalla donna che nel frattempo si era avvicinata agli altri marinai sul ponte di poppa.
Jack sospirò, sapeva che non poteva farci nulla con quella ed allora perché prendersela?
Perché preoccuparsi di quella maniera?
Lei era come lui e loro ci erano abituati.
Gibbs che aveva visto la scena spostò di nuovo la sua attenzione sul capitano ed i loro sguardi si incontrarono.
"Ti prego guardala per me" sembravano dire.

Gibbs si avvicinò alla donna, quasi con il terrore di parlarle.
Avrebbe preferito stordirla e riportarla in cabina piuttosto che scambiare una conversazione con lei.
Angelica lo sapeva molto bene cosa stava succedendo e senza nemmeno degnarlo di uno sguardo lo stroncò sul nascere.

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