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- Javi svegliati -

Quello non era il tono con cui di solito veniva svegliato era più dolce, sottile ed alquanto sospettoso per essere prima mattina. Non era sua madre perché urlava come una pazza quando parlava quindi ignorò altamente quel suono.
- Javier svegliati -
Ancora?
Aprì di poco gli occhi e fuori era ancora buio, accanto aveva una figura esile che gli scuoteva ininterrottamente la spalla.

- Espe che vuoi non vedi che sto dormendo? Per la prima volta in vita mia che non mi ritiro tardi tu osi anche venire a svegliarmi nel cuore della notte!? -

Si rigirò dall'altro lato del letto cercando di ignorarla. Era insopportabile quella ragazza.

- Javi per favore devo dirti una cosa importantissimissimissimissima -

Ormai era sveglio quindi tanto valeva farla parlare... forse.
Si rigirò supino stiracchiandosi mentre lei batteva le mani con un sorrisino compiaciuto sul volto.
Sbadigliò ed accese una candela mentre lei richiudeva la porta a doppia mandata.
Le fece spazio nel letto abbastanza sconcertato da tutta quella segretezza.
"Allora" le disse con lo sguardo e lei sedendosi rovesciò una pila disumana di lettere.

- Mamma ha un'amante -

Javier rise fino alle lacrime indisponendo non poco la sorella.
Era una cosa maledettamente seria di cui tra l'altro aveva anche le prove.

- Nostra madre? Ma tu l'hai vista bene?
Okay che lei e quell'altro non si sopportano minimamente ma da qui ad affibbiarle un'amante... scusami sorellina ma mi sembra troppo -

Ne prese una a caso tra le mani, si schiarì la voce cercando di richiamare l'attenzione del fratello ed iniziò a leggere.

- Questa la scrive lui un 6 gennaio di un anno non specificato.
"Angelica,
sono un uomo di poche parole ed al contrario di te scrivere non è il mio forte.
Angelica Angelica Angelica...
sento il tuo nome rimbombarmi nella testa impedendomi di fare qualsiasi cosa.
Da quando sono ripartito non faccio che pensare a te, mi dispiace per tutto tornerò presto a prenderti."
Firmato JS -

Esperanza passò le dita sulla carta ingiallita dal tempo, c'erano delle macchie, qualcuno ci aveva pianto sopra.
Javier prese uno dei biscotti con cui era entrata sua sorella e tra un morso e l'altro iniziò a commentare

- Vabbè gioia non dice nulla di chè eh, poi non sappiamo nemmeno l'anno preciso né se siano effettivamente destinate a lei -

- Javier.
Lo chiama Mi amor nelle lettere che scrive e lei chiama mi amor soltanto noi quando sta di buon umore ma perché noi siamo i figli!!
Senti qua: 18 agosto
"Mi amor,
chissà perché lo stiamo facendo... questa dannata corrispondenza ci farà innamorare ancora una volta dell'altro.
Ma allora perché è così difficile stare insieme? Perché dobbiamo farci del male?
Vederti con un'altra donna mi fa impazzire e sapere che tu nonostante tutto pensi a me non mi rincuora nemmeno per un secondo.
Non voglio che tu stia con lei né con nessun'altra, ama soltanto me" -

Javier le strappò la lettera dalle mani ed effettivamente assomigliava molto alla scrittura della madre ma non era ancora del tutto convinto che potesse essere lei.
Per lui era assurdo una cosa del genere anzi impensabile, la madre non poteva scrivere certe cose perché per lui non era neppure in grado di provarle.
Sbuffò e guardò il letto pieno di quelle corrispondenze ne prese una tra le mani e la lesse ad alta voce.

- Uhm allora è la risposta di lui a quella del 18 agosto
"Mia adorata,
tutte le altre donne non valgono la tua preoccupazione. La carne è debole e con tutta questa distanza non ti assicura fedeltà ma nel cuore e nella mente c'è soltanto una persona: tu.
Ho perfino rimediato uno schiaffone da una donna perché continuavo a chiamarla con il tuo nome, quindi mia cara non preoccuparti perché il tuo Jack resterà per sempre il tuo."
Beh almeno adesso sappiamo come si chiama l'uomo misterioso -

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