Per tre giorni giorni Gibbs aveva preso le sorti della Perla.
Tre giorni in cui Jack si era ritrovato bloccato nella sua cabina in una sottospecie di coma emotivo.
Praticamente prigioniero nella sua stessa nave non faceva altro che andare avanti ed indietro pensando a cose a cui non avrebbe dovuto pensare.
Gli era stata sequestrata ogni arma e sopratutto la bussola che ora era nelle mani del capitano provvisorio della perla nera, indaffarato nel cercare una cura per il male di vivere del suo capitano.
Anche lui era stato presente quella sera in cui Jack e suo padre discussero per l'ultima volta prima di riprendere il largo.
Sentì tutto in quella locanda e nonostante volesse un bene dell'anima a quel bamboccio del suo capitano non riusciva a non dare ragione al Jack grande.Gibbs non pensava spesso al passato.
Odiava il tempo con tutto se stesso, perché se ne stava lì; indifferente senza aspettare né prestare aiuto a nessuno.
Il fatto ché quella sera di Marzo però ci stesse pensando non fu una casualità, erano oramai quasi vent'anni che conosceva Jack e quasi quindici che era il suo braccio destro nelle avventure.
Quella notte se non ricordava male sarebbe stata una specie di anniversario.
Nella vita di Jack, era stato praticamente sempre presente.
Conosceva la sua famiglia, la sua storia, le sue delusioni ed i suoi più grandi desideri e per quello che valeva era un amico, l'amico più fedele che Capitan Sparrow potesse mai sperare di trovare.
Rispettava il Codice e per questo motivo ad Edward non ci volle molto prima di lasciare il figlio nelle mani di quell'uomo.Jack non si poteva dire che fosse una persona molto facile, per dirla tutta era un casino vivente.
Non si era mai capito e di certo non si aspettava più che gli altri lo capissero al posto suo.
Era un tipo estremamente orgoglioso, uno di quelli che preferirebbero morire di morte violenta piuttosto che chiedere scusa.
Era curioso e quella sua curiosità troppe volte l'aveva messo nei guai.
Leggermente isterico, ma buono fin dentro il midollo osseo.
Aveva in sé quel pizzico di meschinità e sano egoismo che nella vita gli permettevano di andare avanti ma non senza sensi di colpa e rimorsi per non aver potuto fare di più.
Fare di meglio.
Con le donne? No, decisamente non poteva avere una relazione seria.
Aveva amanti sparse per tutto il globo e alcune di loro ad un rifiuto alla fatidica domanda "vuoi sposarmi?" si erano addirittura tolte la vita.
(Sì, al pirata erano le donne a fare la richiesta di sposarlo.)
La fama mondiale di donnaiolo mai gli aveva impedito di spassarsela in dolce compagnia e anzi a loro detta Jack era un tipo passionale ed energico e mai nessuna si era lamentata di lui sotto le lenzuola perché aveva il tocco gentile e molte di loro non avevano nemmeno idea di cosa fosse essere toccate né tantomeno essere toccate con gentilezza.
Era senza ombra di dubbio un uomo carismatico ed intelligente.
Dopo essere entrati nelle sue grazie si riusciva a capire che era un tipo maledettamente divertente; sopratutto quando era nervoso ed in lui si innescava il suo alter ego di imbranato cronico.
Ma Gibbs sapeva bene che nonostante questo, c'era dell'altro, molto altro; che Jack probabilmente non avrebbe mai permesso più a nessuno di poter scorgere perché uno come lui ci rimane male una volta e poi mai più.Jack ora aveva quasi ventisette anni e la relazione con la donna in questione era durata quattro anni, ma era iniziata quando il passero ne aveva soltanto diciassette.
Quattro anni di tira e molla, di continui litigi, minacce di morte e reciproci attentati.
Si incontravano spesso e anche a distanza di anni nessuno dei due era riuscito a superare la cosa.
Si ritrovavano nei pub oppure in qualche missione dove il passato era più forte di qualsiasi altra speranza di futuro.
Alla ciurma era stato espressamente vietato di fare anche lontani riferimenti a lei o a qualche cosa che gli ricordasse l'esistenza di quella donna, la stessa che ora gli stava facendo dannare l'anima pur non standogli accanto.Jack l'aveva amata.
Gibbs sapeva bene quel piccolo dettaglio e per quel motivo conosceva la causa del malessere di Sparrow che incosciente delle reali intenzioni del suo primo ufficiale se ne stava rinchiuso nella sua cabina.
Erano le ventuno quando il primo ufficiale bussò alla porta del capitano per informarlo delle sorti della perla nera.
- Capitano? Mancano poche ore e poi potremmo andare a spassarcela sull'isola! -
Non si aspettava un'accoglienza a braccia aperte ma di certo non si aspettava di trovarlo acquattato dietro la porta mentre gli puntava la fiamma di una candela sotto la carotide.
- Quale isola? -
Spinse la candela più vicino alla pelle dell'uomo, insospettito dall'improvvisa scelta di rotta.
- Vuole da bere? -
Scelse di non rispondere alla domanda però gliene rivolse un altra con non chalance:
anche se non c'era motivo, lui non sconosceva mica l'isola su cui stavano per sbarcare e se anche fosse che diavolo!
Jack era, in principio, diventato un uomo e magari era arrivato il momento di prendersi qualche responsabilità, come l'ira della suddetta donna.
Ma ovviamente nemmeno Gibbs crebbe all'ultima parte del discorso.- No -
Arrivò la risposta.
Secca.
Fredda.- Da magiare? Abbiamo preparato un risotto che farebbe invidia al re! -
Con la solita cortesia lo persuase per l'ultima volta, se si mostrava così dannatamente isterico forse non stava così male e non meritava la comprensione che in quei mesi gli era stata data.
Era un miracolo che non vi era stato nemmeno un accenno di ammutinamento, dopotutto erano pur sempre pirati quelli!- No -
Jack era praticamente diventato un moccioso viziato che dopo una lite non vuole parlare con i suoi genitori soltanto per andarci contro.
Francamente era più insopportabile del normale.
Con la benedizione di Edward avuta molto tempo addietro
" Oh non ti preoccupare che è mio figlio, ogni volta che sbaglia picchialo ma tranquillo che capirai bene come trattare il moccioso "
Scelse di fare l'unica cosa giusta da fare in quel momento.- Capitano? -
Volle andarsene ma non prima di togliersi lo sfizio.
Lo richiamò e gli diede l'ultimatum per avere indietro un po' di sana cortesia...- Che c'è? Non vedi che sono occupato?
Che cosa diavolo volete tutti da me?! -... che non arrivò.
E allora sorridendo, nel più gentile dei modi glielo disse:- Per caso vorrebbe un vaffanculo? È gratis! -
Soddisfatto si richiuse la porta dietro alle spalle, conscio di aver fatto la cosa giusta per tutti;
Per la salute psicologica dell'equipaggio e per il momentaneo sovrasviluppato ego di Sparrow.- Buon Dio, su questa nave sono uno più scontroso dell'altro! -
Lo sentì borbottare dall'altro lato della porta ma quello che sarebbe successo tra qualche ora avrebbe fatto rimpiangere presto i tre mesi andati a vuoto e la settimana di scleri del passero perché una nave dalle vele rosse si ergeva ancorata al porto.
- Ci sono altri pirati qui, ci prepariamo all'arrembaggio? -
Gibbs scosse la testa in risposta alla domanda di uno dell'equipaggio e con quella poca forza che gli restava in corpo rinviò la risposta
- Quando arriveremo al porto fuggite quanto più veloce possibile perché Jack vorrà ammazzarci uno ad uno, il sottoscritto verrà torturato ma su quella nave c'è la causa dei problemi e la possibile cura che non vuole vedere Sparrow nemmeno in foto.
Ed io stasera gioco nel fare Cupido! -

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In alto mare
FanfictionQuesto amore Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato. Questo amore tutto intero Ancora cosi vivo E tutto soleggiato E tuo E mio E stato quel che è stato. ...