Il pomeriggio l'avevano passato interamente a raccontarsi storie di vita passata.
Jack le parlava a cuore aperto della loro vita di pirati, delle loro avventure, le loro abitudini, e ad Angelica piaceva tutto ciò.
Lei ricordava gran parte di tutte quelle avventure, sapeva di essere la figlia di Barbanera ed ora di avere addirittura un ruolo come pirata nobile.
Quella vita rappresentava tutto quello che lei aveva sempre desiderato: libertà.
Nella sua memoria non c'era traccia di Jack, del suo stupido e paraculo Jack.
Ricordava tutto tranne che di lui o eventi a lui legati. Questo la feriva ma la feriva ancora di più sapere che dall'altro lato c'era una persona che quelle cose le ricordava benissimo, tanto che il loro ricordo gli bruciavano il petto.
Più di tutto le faceva male il pensiero di infliggere immense e profonde coltellate nel petto di Jack.
Alla fine lei aveva parlato dei ragazzi e di come le avevano dato dei problemi fin da piccini, non aveva tralasciato alcun dettaglio perché il pirata si potesse sentire nuovamente parte di quella famiglia.- Ho perso così tanto in questi anni -
Lo disse guardando il solito punto fisso ed immergendosi quanto prima in quel fumo che mai come prima d'ora lo stava rassicurando.
Si alzò di poco per poter spegnere il mozzicone di sigaretta e già che era giunto il momento delle domande ambigue, Angelica decise di sparare la sua.- Raccontami quello che ti è successo in prigione, ti prego -
Più che una domanda era stata un'affermazione quella ma non è importante definire cosa fosse.
Jack sapeva che quel momento prima o poi sarebbe arrivato, solamente sperava in un "poi" piuttosto lontano.
Ma con o senza la memoria quella stretta al suo petto era la donna che l'aveva accompagnato per tutta la sua vita, era inevitabile il suo interesse.- Inizio con dire che ora va tutto bene e che tu non devi preoccuparti di nulla.
I primi anni sono stati brutti perché privato del cibo e del sonno quando mi legavano per picchiarmi non avevo neppure la forza per cercare di oppormi. Ho cercato di fuggire molte volte ma non mi è mai riuscito...
Non avevo una cella ma un buco da cui non entrava neppure un raggio di sole, non sono impazzito perché immaginavo una giornata tipica con te e raccontavo storie a Javier.
Se mi ribellavo mi hanno fatto capire che succedeva qualcosa a voi e quindi dopo un po' ho semplicemente smesso.
Poi le cose sono andate un po' meglio perché ero da così tanti anni dentro che ormai le guardie mi conoscevano, così mi hanno dato una cella migliore ed ho iniziato a mangiare come se fossi a palazzo reale. Avevo addirittura una chitarra lì dentro ma hanno continuato a picchiarmi e perciò ho queste sexy ferite da guerra... sostanzialmente questo gioia mia -La naturalezza con cui ne parlava aveva disturbato Angelica.
Ma non si rendeva conto della gravità di tutta quella situazione? Si scostò malamente da lui e guardandolo negli occhi iniziò a scuotere vigorosamente la testa.
Non le importava di quelle lacrime e non le importava neppure che di lì a poco avrebbero litigato di nuovo.
Tutta quella storia era orribile e lui non doveva parlarne con così tanta leggerezza.- Come puoi dirlo in questo modo Jack? Guarda cosa ti hanno fatto, cosa hanno fatto a noi due, alla nostra famiglia!
Come puoi dirmi "avevo anche una chitarra" e poi affermarmi che venivi picchiato? -Lui cercò di afferrarla tra le proprie braccia ma quella si allontanò così tanto che andò a sedersi sul bordo della finestra.
Non riusciva a credere a tanta superficialità per quell'argomento o forse era soltanto la sua mente a giudicarlo assurdo oltre che ingiusto.
Il pirata si avvicinò per rassicurarla.
L'abbracciò forte e le accarezzò i capelli- Angelica io non sono superficiale, più di chiunque altro mi rendo conto quanto ci hanno tolto come coppia e come famiglia. Quello che mi hanno fatto non conta, i dettagli non contano. Non conta niente.
Basta che io e te siamo insieme poi non mi importa di niente. Tu ed i ragazzi.
Io sono qui e sto bene -
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In alto mare
FanfictionQuesto amore Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato. Questo amore tutto intero Ancora cosi vivo E tutto soleggiato E tuo E mio E stato quel che è stato. ...