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Continuava a ripetersi che tutto quello che stava succedendo non era colpa sua, che lui non era un assassino e che tutto quello era soltanto una conseguenza, una sorta di inconveniente nel suo piano generale.
Lui non voleva causare tutto quello.
In quel momento si sentì una merda, era una sorta di amante geloso che aveva meditato vendetta e quella sensazione lì se per poco gli aveva donato appagatezza; ora lo stava soffocando.
Faceva ridere la situazione perché l'amante geloso in quella situazione c'era veramente se non fosse per il fatto che Alain era uscito dalle loro vite molto tempo fa ed ora per colpa sua, eccolo troneggiare su loro come se fosse chissà chi.
Incredibile come le decisioni umane pesano sulla sorte degli uomini.
Incredibile la ciclicità della vita, del tempo.
Incredibile il karma.
Se solo avesse saputo...

Ma la vita non è fatta di "se" e "ma", la vita è un susseguirsi di decisioni che possono legarsi attorno al collo come un cappio oppure spianare la strada verso la felicità.
Anche non scegliere, non schierarsi s'intende, implicitamente contiene una scelta. Ma che importava? Lui la scelta l'aveva fatta circa un mese prima ed aveva scelto la cosa che gli sembrava più saggia.
Lui voleva soltanto spaventare, non aveva mica capito che sarebbe successo un bagno di sangue e tante lacrime di infelicità.
Lui aveva scelto la prima opzione, quella del cappio attorno al collo e già dopo pochi minuti in quella stanza lo sentiva avvolgersi al collo come la coda di Minosse ai dannati.
Gli venne da ridere al pensiero di quella similitudine, ne era sicuro che dopo essere trapassato avrebbe incontrato il giudice infernale. Nessuno si salva dopo aver causato volontariamente tanto dolore ed in cuor suo sperava di non salvarsi, la colpa sarebbe stata troppa.
Si era pentito? Non ne aveva la più pallida idea e se non riesci nemmeno a capire questo vuol dire che no, non sei pentito e non meriti la possibilità di redenzione.

José Teach prima zona del nono cerchio infernale, quella dei traditori dei parenti, perché come Caino tradì l'unica persona al mondo che continuava ad avere un briciolo di fiducia in lui.
Era un Giuda, uno sporco figlio di puttana che aveva venduto la sorella per la sua dannatissima infelicità.
Il padre tanto, gli stava tenendo il posto nel calore dell'inferno.

- Il sangue è importante Angelica!
È tutto quello che sto cercando di dire e mi stupisce che la tua mente eccelsa non ci sia arrivata prima, questo dannato Sparrow ti rincretinisce.
Non fa ridere? Gli uomini che più ami al mondo ti lasciano, ti tradiscono, ti vendono al primo acquirente.
Prima tuo padre poi Jack che non ha fatto altro per tutta la sua vita ed ora questo. Come ci riesci? Come riesci ancora a tenerti in piedi? A respirare?
Il sangue è importante, vitale, ed è proprio il sangue che ti ha tradito.
Se non fosse stato per il tuo amato fratello io probabilmente non sarei mai riuscito a trovarvi ma eppure eccomi qui.
Ora ho davvero tutto.
Il tuo stesso sangue ti ha tradito e questa è la cosa che mi fa più ridere, poi c'è il tuo uomo che non solo non è riuscito a proteggerti ma sta anche morendo, tu che mi implori di fermarmi con una tale disperazione da accettare qualunque cosa e la dignità che vi ho portato via.
Non è una cosa meravigliosa? -

Quando Angelica lo vide sulla soglia della porta capì immediatamente come stavano le cose ma un conto era capirle ed un altro era accettarle.
Lo guardò fisso con la sua migliore faccia da poker ed ebbe voglia di ammazzarlo con le sue stesse mani perché capì che quel bastardo del francese non aveva fatto altro che dire la verità, dietro tutto quel sangue c'era la persona per cui si sarebbe presa una pallottola.
Guardò poi Jack e capì che doveva fare immediata qualcosa perché non gli restava poi così tanto tempo; mentre Alain era distratto a vaneggiarsi con le sue manie di onnipotenza verso José strisciò fino al corpo del suo uomo. Ebbe appena il tempo di sussurrare un - mi dispiace - che un soldato la prese ed iniziò a colpire anche lei.
Si difendeva come poteva ma non c'era molto da fare, era a pezzi e con Sparrow in quelle condizioni non aveva minimamente voglia di combattere più.

Non appena il francese vide un soldato accanirsi contro Angelica gli sparò dritto dritto in fronte, provocando per la prima volta il silenzio e lo stupore da parte dei suoi commilitoni e questo diede il tempo al capitano di poter almeno aprire gli occhi.

- Lasciamo ai due amanti un po' di spazio ragazzi, dopotutto devono salutarsi per sempre. Se la squallida performance sessuale di prima non ti è bastata ecco a te la possibilità di salutarlo nuovamente mon coeur -

Fu riluttante all'inizio, non si fidava di lui e sopratutto aveva paura che potesse soltanto peggiorare la situazione. Ma fu proprio Alain a spingerla verso di lui, provocandole un dolore atroce alle cosce ma tutto era sopportabile in quel momento.
Prese il bordo della sua camicia e cercò di tamponare come meglio poteva tutto quel sangue, cercò di non piangere perché in quel momento lui tutto aveva bisogno tranne che delle sue lacrime.
Gli accarezzò il viso con la punta delle dita, non aveva mai creduto di potergli fare male con una carezza. Gli si spaccò il cuore.
Lo aiuto come poté a rialzarsi facendolo appoggiare sulle sue gambe, le sembrava così piccolo in quel momento che non riuscì a non sentirsi male.
Era come vedere Javier lì al suo posto.
Ringraziò il cielo che suo suocero non fosse lì ad osservare impotente come avevano massacrato suo figlio. Magari lui però avrebbe fatto qualcosa, avrebbe fatto di più, di tutto per poter proteggere suo figlio; lei d'altro canto non aveva fatto nulla, non si era mossa di un millimetro per Jack e questo non se lo sarebbe mai perdonato.
Anche se non voleva non riuscì a trattenersi oltre dal piangere come un'ossessa. Quello che doveva essere il momento più bello della loro vita si stava trasformando in un vero incubo dal quale lei non sapeva più come poterne uscire.
Gli prese il viso con delicatezza e tra le lacrime gli mormorò un
- Ti amo tanto lo sai? - poi lo baciò come se potesse farlo per tutta la sua vita e lui le fece un sorrisetto capendo l'antifona della situazione.
- Non sto morendo sciocca - lei rise e si asciugò le lacrime, era sempre lo stesso stupido Jack che faceva umorismo quando non c'era proprio nulla da ridere.
Con una mano gli sfiorò il petto, i lividi e le bruciature cercando di fargli meno male possibile.

- Te juro que si mueres Esparrow...-

Le mancarono le parole.
Il solo pensiero di vederlo morto la faceva rabbrividire.

- Cosa fai? Mi lasci? Non morirò Angelica smettila -

Lo baciò ancora, quello stramaledetto le dava certezze come nessun altro.
Gli coprì le labbra con la mano non appena vide che voleva parlare più del dovuto, era uno sforzo non richiesto e non necessario.

- Ti cercherò sempre -

- Ti amo, sempre amata e sempre ti amerò -

Ebbe giusto il tempo di dirglielo ancora una volta che Alain gli iniettò una strana sostanza nel braccio e dopo questo soltanto silenzio.
José raccolse il corpo esanime di Jack con una smorfia sul volto. Schifo? Paura?
Chi può dirlo!
Si era fatto un nemico potente in quel momento che avrebbe passato il resto della sua vita a ricordargli quanto cazzo valeva poco nella gerarchia del mondo.

Lei non era mai stata una di quelle donzelle da salvare e non avrebbe iniziato adesso.
Sfilò dal fodero del francese la sua pistola e la puntò contro suo fratello.

La morte si sconta vivendo -

Così disse prima di sparargli alla gamba e due volte al braccio. Non lo voleva morto, sarebbe stato troppo facile.
Lei si sarebbe impegnata tutta la vita a fargliela pagare, al diavolo il paradiso o le preghiere per la loro anima; tutto questo non era già stato più possibile dal momento in cui la sua vita si era fusa con quella di Sparrow. Ora era nera, una perla nera.

In alto mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora