Due settimane erano passate da quando la ciurma di Jack aveva lasciato quell'isola dispersa dal mondo.
Navigavano verso sud in acque internazionali e tutto sembrava andare per il meglio o quantomeno, normalmente...Angelica cucinava spesso e cercava di dare un tocco femminile in mezzo a quella ventina di uomini che forse chiamarli tali era un complimento, la sporcizia la sovrastava e lei non poteva fare altro che ridere istericamente.
Anche tra di loro le cose andavano bene, litigavano ogni mezz'ora e cinque minuti dopo stavano a baciarsi come se non ci fosse un domani.
C'erano molti discorsi in sospeso tra di loro ma quello non era il momento adatto, forse non sarebbe mai stato il momento adatto per quello che desiderava il povero cuore di Angelica.
Certo, Jack le dava tutto, ogni cosa che lei chiedeva magicamente le si materializzava sotto gli occhi ma erano le certezze che mancavano.
In fondo lui era un tipo imprevedibile, una testa calda, uno di cui non ci si poteva fidare.
Lei viveva costantemente con il terrore che un giorno lui svegliandosi le dicesse addio, ma questo, solo nel migliore dei casi perché
Jack era uno che spariva.
L'aveva già fatto, non una, non due ma bensì tre volte.
Cosa diavolo era cambiato?
Lei non si sentiva nemmeno più bella e giovane come un tempo, mentre lui prima o poi si sarebbe scocciato di lei perché una cretina molto più piccola di lui gli avrebbe fatto girare la testa.Jack non aveva la minima idea di tutti questi pensieri e di queste inquietudini, non avrebbe nemmeno saputo cosa fare.
Era un uomo della peggior specie, era un pirata.
Nelle notti però spesso si svegliava e non riusciva più a chiudere occhio, nemmeno il fumo ed il rum riuscivano a calmarlo.
Aveva paura, forse il terrore.
Lei lo aveva perdonato e ne era sicuro che prima o poi l'avrebbe delusa, come aveva sempre fatto.
Dio come ci moriva a vederla triste, soprattutto quando la causa di quelle lacrime e di quelle urla era lui.Quella era una notte come tutte le altre, erano quasi le quattro e venti del mattino ed in lontananza si vedevano le prime luci dell'alba.
Avevano fatto l'amore tutta la notte, con passione, forse rabbia ed un briciolo di malinconia per i ricordi passati.
L'avevano fatto ovunque ed adesso se ne stavano poggiati l'uno contro l'altro distesi sul letto.
Jack fumava ma gli tremavano le mani, non aveva mai avuto così tanto quella sensazione di vuoto dentro.
Era inquieto, sudava freddo.
Angelica d'altro canto cercava di predere sonno ma si sa, quando due anime sono unite le sensazioni sono le stesse.
Girò di poco il volto, giusto per guardare quel viso perso in chissà quali dei suoi pensieri.
Aveva i brividi su tutto il corpo, come quando si ha la febbre alta.
Lo coprì con il lenzuolo avvicinandosi al suo petto.
Gli posò l'orecchio sinistro sul petto ed ascoltò quel battito maledettamente lento.
Gli sfiorò con la punta delle dita il mento, poi le labbra ed infine i capelli.
Lui se ne stava lì zitto ed impaurito.
Mossa da chissà quale coraggio prese parola.- ¿Jack? Por favor escuchame, tienes que decirte algo, más nunca estaré en paz conmigo mismo -
Quello risvegliato come da un sonno si destò e la guardò, poi, spenta la sigaretta in una noce di cocco che fungeva da portacenere occasionale, se la strinse sul petto.
- Dime todo lo que quieras, soy yo, Jack. Si algo te preocupa, también me preocupa -
Lei si passò una mano sulle palpebre e spinse la faccia nell'incavo dell'uomo.
Si coprì quanto più poté perché aveva bisogno di essere presa sul serio.
Di essere capita e supportata.
Di essere amata.
Come se fosse la prima volta.
Come se fosse ancora quella giovane ragazza fuggita dal convento.- Io ti amo Jack, ho davvero rinunciato a tutto per te. E non te ne faccio una colpa, lo rifarei miliardi di volte perché appunto, ti amo.
E ti detesto, passo le mie giornate tra questi due sentimenti che mi consumano dentro.
Mi mangiano il fegato.
È passato tanto tempo Jack, riproviamoci.
Per favore -Passati cinque minuti il pirata non aveva aperto bocca ed a mano a mano che passavano i minuti la donna perdeva sempre più le speranze in una qualsiasi reazione.
Si senti la fonte bagnata.
Prima qualche goccia di tanto in tanto poi, un silenzioso e maestoso pianto afferrò l'uomo.
Jack era così scosso che non riusciva più a vederci, tremava e si dimenava come se lo avessero appena sparato.- N-o io, non posso. Non ci rie-riesco.
Per me è- per me è troppo fresca la cosa. Io no-non sono- non ci sono andato avanti. -Ora miei cari lettori, quello che dovete sapere è che i nostri amati protagonisti avevano provato ad avere un bambino.
Angelica era incinta di quattordici settimane quando per una improvvisata da parte degli inglesi perse il bambino.
Jack era così entusiasto all'idea di diventare padre che quel giorno, scolpito nella sua carne, avrebbe preferito di morire lì con lui.
Era tutta colpa sua.
Gli inglesi lo inseguivano ormai da mesi e per aver calcolato male le distanze lo avevano raggiunto.Duellò con il capitano nemico che la fece franca perché chiamò rinforzi.
Erano otto contro uno ed oltre ad essere disarmato, stava anche spalle al muro.
La donna lo cercò disperata e quando lo trovò lo stavano ammazzando di botte.
Si portò una mano alla pancia istintivamente, cercò di aiutarlo come poteva ma venne fatta prigioniera come il suo stesso uomo.- Prendete me.
Prendete la mia nave, il mio bottino, il mio intero equipaggio.
Ma lasciatela andare. -Quelli scoperti il punto debole dell'uomo si accanirono contro Angelica che a stento riusciva a respirare.
Cinque lo tenevano, nonostante le manette a polsi e caviglie.
Urlò con tutto se stesso.- È incinta, vi prego.
Lasciatela stare.
Fatemi quello che volete ma lasciate stare lei. -Ascoltate queste parole si fermarono ed i due amanti si guardarono in volto.
Era tardi, troppo tardi.
Angelica aveva perso il bambino e Jack sarebbe stato rinchiuso in isolamento per circa quattro mesi prima che riuscisse a fuggire.Non si vide mai una notte tanto buia come quella.

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In alto mare
FanfictionQuesto amore Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato. Questo amore tutto intero Ancora cosi vivo E tutto soleggiato E tuo E mio E stato quel che è stato. ...