Javier odiava essere trattato come un moccioso, odiava con tutto se stesso chi alzava la voce e sopratutto chi usava la propria età per imporsi su di lui.
Tutto quello che il pirata in quell'ora aveva fatto con lui.
Era ufficiale Javier odiava Jack.
Lo odiava per i modi di fare, per quella gentilezza non richiesta, quella dannatissima somiglianza e per il fatto che fosse a conoscenza di molte più cose di lui pur non essendosi fatto vedere per gli ultimi diciotto anni.
Col cazzo che gliel'avrebbe fatta passare, era suo padre no? Dov'era quando lui ne aveva avuto bisogno? Dov'era quando non riusciva a capire che razza di ruolo avesse in quella famiglia o in quel mondo?
E tutte quelle volte che aveva dovuto arrangiarsi? Quando si sentiva così perso che nemmeno a sua madre aveva riusciva a confessare le sue paure.
Lui dove cazzo stava?Jack capì che quello era il momento di parlare perché probabilmente non lo avrebbe ascoltato mai più se fosse uscito da quella cabina. Capiva molto bene i pensieri, i sentimenti contrastanti del ragazzo perché per anni erano stati proprio i suoi.
Javier era testardo, impulsivo, passionale, proprio come tutti loro e per di più aveva in lui anche quella metà distruttiva e fatale di Angelica... non gliela avrebbe mai fatta passare così facilmente.
Lo avrebbe fatto sudare in quella chiacchierata.
Gli avrebbe fatto passare una delle notti più difficili e lunghe della sua vita ma se tutto sarebbe andato a buon fine allora sì che sarebbe stato meraviglioso il giorno dopo.
Si sedette di fonte a lui con ancora la bottiglia di rum stretta tra le mani, era mezzanotte passata quando incominciò a parlare- L'ultima volta che t'ho visto eri così piccolo che mi dormivi sopra un solo braccio -
Sorrise perso nei ricordi di qualche decennio fa ma schioccando la lingua sotto al palato proseguì
- La donna che ti ha stretto quel merletto al polso e costretto ad indossare quell'anello orribile è per il momento l'unica cosa che ci lega -
- Mhh e dov'eri quando io e lei avevamo bisogno di te? -
Jack si sentì una merda per quello che gli aveva appena chiesto il figlio, era una domanda legittima da chi non aveva la benché minima idea del perché le cose siano andate a puttane ad un certo punto ma non per questo faceva meno male.
Il dolore gli si vide tutto negli occhi però, sopratutto quando quello proseguì dicendo
- Forse non eravamo abbastanza per farti restare con noi -
Presto il dolore si trasformò poi in rabbia, quella rabbia così cupa per la quale non riesci a vedere null'altro che i tuoi sbagli o le accuse e Jack non ce la fece più.
Si alzò di scatto e diede un pugno nella porta, con la mano ferita e le lacrime agli occhi iniziò ad urlare tutto quello che realmente pensava- Non ti azzardare nemmeno a pensarlo Javier. Io tua madre la amo e voglio bene anche te. Vuoi sapere dove ero? Bene, non ti indorerò la pillola perché se hai questa faccia tosta di fare accuse hai anche la faccia tosta di sopportare la verità. -
Il giovane sussultò alle urla, l'aveva fatta grossa...
Guardare un uomo del genere così provato e ferito lo aveva messo in soggezione.
Su quel tavolo aveva notato una foto di sua madre da giovane ma quando il pirata gli aveva urlato quanto in realtà la amasse lui gli aveva istintivamente creduto.
Oltre Angelica ed Esperanza lui non aveva mai avuto qualcuno che lo volesse bene, era sempre stato solo. Abbassò la testa sulla bottiglia di rum e se ne stette zitto ad ascoltarlo perché sarebbe stato meglio far tacere le sue emozioni.Jack si risedette sul divano pervaso stavolta di una strana calma.
Forse quella che si provava prima della tempesta. Ignorò qualsiasi cosa stesse succedendo ed iniziò quel racconto fatto di pianti e stridori di denti.
Prese tra le mani la foto di Angelica con cui era riuscito ad addormentarsi prima e si concentrò su quel volto sorridente.
Deglutì.
Sembrava che lingua e cervello fossero staccati ma gli bastò chiudere un'attimo gli occhi per ricordare quella fatidica notte.- L'uomo che ti ha cresciuto diciott'anni fa ci tese un agguato dove noi tutti rischiammo la vita. Era fine settembre, io e tua madre avevamo appena fatto l'amore e stavamo già discutendo come al solito perché le avevo chiesto di vivere la sua vita qualunque cosa mi fosse successa-
Era come ipnotizzato da quelle parole, da quel racconto che poi era la loro vita...
Cazzo aveva ritrovato un padre.
Suo padre.- Non l'ha fatto. Qualunque cosa sia successa ti posso assicurare che una parte di mamma è morta quella notte ed io l'ho sempre giudicata... -
Jack ascoltò le parole di suo figlio e sorrise perché ne era sicuro che quella sciocca avrebbe smesso di vivere per lui.
In quel momento il suo cuore era spaccato tra la rabbia per non aver potuto vivere la vita che gli spettava ed il più grande amore che avesse mai provato.
Si sporse in avanti ed in uni slancio gli poggiò la mano sulla spalla.
Si aspettò ogni tipo di reazione ma invece quello se ne stette fermo, con gli occhi persi nel vuoto.- Javi tua madre non ha fatto altro che proteggerci per tutto questo tempo e tu, come potevi saperlo? La verità non te l'avrebbe detta neppure sotto tortura.
Non biasimarti mai per aver vissuto una vita da adolescente senza accorgerti di quello che accadeva intorno a te anzi, io la ringrazio ancora di più perché ti ha fatto crescere con una vita normale -Questa volta sentì lo sguardo del giovane trafiggergli il petto. Era sicuro più che mai di essere l'oggetto dei suoi pensieri.
- Mi è sempre mancato qualcosa sai? -
Parlava di lui.
Cazzo suo figlio stava proprio parlando di lui.
Da quando era arrivato sulla Revenge quella era stata la cosa più sentita e vera che lui avesse detto.
La sua presenza allora nelle loro vite aveva un senso. Il fatto che gli stesse sconvolgendo la vita in quel momento allora aveva un senso.
Allora un senso c'era.
Trattenne le sue emozioni ma gli strinse un po' di più la spalla, quello era il massimo contatto che in quel momento poteva dargli.- Piangevi così tanto Javi...
ricordo che come uno stupido pensai che ti stessero uscendo i primi denti ma tu ci stavi solo avvertendo. La mamma venne da te per cullarti ma venne ferita così tanto alle cosce che quando venni da voi c'era un lago di sangue sul pavimento. Non ho mai avuto così paura come in quella notte.
Alain ti teneva stretto nelle sue braccia mentre la mamma, nonostante i profondi tagli, lo pregava inginocchiata per farlo smettere. Ed io ero lì a guardare tutto, con il cuore che mi esplodeva nel petto.
Una ventina di soldati mi vennero addosso.
Io ero disarmato perché quel bastardo scelse la tua cameretta.
Il giorno dopo saremmo dovuti salpare...
Venivo picchiato con qualsiasi cosa e quando iniziai ad inghiottire il mio stesso sangue mi spaventai perché anche se impotente e mezzo morto a terra io ero lì cosciente, una volta addormentato voi sareste stati soli.
La roulette russa con il tuo piccolo corpicino, tua madre che si svendeva completamente a lui mentre mi iniettavano strane droghe nel corpo -Javier aveva iniziato a tremare.
Avrebbe dovuto fargli forza ma invece si era messo a piangere come un bambino.
Tutte quelle immagini gli stavano bruciando il cervello.
Gli aveva stretto la mano con la sua in un gesto così naturale che nemmeno si era accorto.- Per tutto questo tempo sono stato in un carcere di massima sicurezza mentre al mondo veniva proibito di anche solo sussurrare il mio nome. Devo la mia vita a quel ragazzo che ti ha rapito insieme a tuo nonno, a proposito scusali per i modi bruschi ma sono fatti così, se non fosse stato per Thiago non solo sarei impazzito ma ci sarei morto lì dentro -
Jack sorrise ancora, sorrise come se non fosse successo nulla. A Thiago voleva bene come se fosse stato suo figlio biologico ma infondo quelle sono tutte cazzate, mamma e papà possono essere chiamati soltanto coloro che ti donano amore.
Strinse le mani di suo figlio e gli fece l'occhiolino, sapeva bene cosa stava facendo e non gli avrebbe permesso di distruggersi la vita per una cosa che ora apparteneva al passato. Javier o chi chè sia non si sarebbe mai dovuto prendere sulle spalle il peso della sua infelicità.- Oh papà mi dispiace così tanto di averti giudicato -
Papà.
Che parola meravigliosa!
Era stato così naturale e sentito che al cuore di Jack mancò un battito.
Poche volte nella vita il pirata aveva avuto un cuore sussultante nel petto e precisamente tre volte in cinquant'anni:
-il suo primo vero incontro con Angelica.
-la volta in cui si erano giurati amore incondizionato ed eterno.
-la prima volta che Javier gli aveva stretto un dito.
Quella era stata la quarta.
Ed era stato bellissimo."Life is what happens to you while you're busy making other plans"
"La vita è ciò che ti accade mentre sei impegnato a fare altri progetti"

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In alto mare
FanfictionQuesto amore Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato. Questo amore tutto intero Ancora cosi vivo E tutto soleggiato E tuo E mio E stato quel che è stato. ...