Il Labirinto

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Sono passati tre giorni e va tutto alla perfezione.

Ora sono qui seduta sulla poltrona in sala comune a studiare, alzando di tanto in tanto lo sguardo per guardare fuori la neve attecchire al suolo.

Tra due giorni c'è l'ultima prova e tra una settimana iniziano le vacanze finalmente.
Mia mamma ha risposto alla lettera di Ron, ha acconsentito che Draco venisse.
Spero solo che vada bene, non voglio scenate o domande inopportune, e conoscendo mia madre lo farà di sicuro, per non parlare di Fred e George.
Mio padre lo studierà in silenzio, non si farà sfuggire il minimo movimento.
Ho addosso un ansia incredibile, e scommetto anche Draco, che è già la terza volta che mi chiede se deve portare qualcosa in regalo, gli ho già ripetuto più volte che non importava, ma so che farà di testa sua.

La porta della sala comune si apre ed entra Pansy.
Si guarda intorno e quando mi vede entra veloce, quasi che avesse paura di essere vista da qualcuno.
-Giulia. Ciao.- dice tesa. Mi ha chiamato per nome è già qualcosa. -Ho sentito che Draco te lo ha detto...- sono confusa -Che ti ama intendo- si spiega.
-Pans- provo a dire ma mi interrompe.
-Senti tu non mi starai mai simpatica. Ma sei importante per Draco, lui... Lui non mi aveva mai neanche detto ti voglio bene... Comunque... Tregua.- dice porgendomi la mano. Per poco non sputo il succo di zucca che stavo bevendo. -Non ti sto chiedendo di essere amiche per la pelle o altro, solo di non saltarci addosso solo perché respiriamo la stessa aria.- mi dice vedendo che mi guardavo intorno in cerca di qualcuno che potesse dirmi che era stata obbligata a parlarmi.

Le stringo la mano. Sono stanca di litigare con lei. E come ha già detto anche lei, non ci stiamo simpatiche e questa cosa non cambierà mai.
Si gira e se ne va. Uscendo, sulla porta incontra Draco, che stava entrando.

Lui mi guarda e alza un sopracciglio.
-È venuta per una tregua.- gli spiego.
-Non mi dire..- dice lui togliendosi il cappotto.
Solo ora noto i pacchetti che stringe nelle mani.
-Draco che hai fatto.- gli chiedo sapendo già la risposta.
-So che mi avevi detto di non farlo, ma mi sembrava maleducato. Ci tengo a fare un figurone davanti ai tuoi.- dice chiudendo gli occhi e gonfiando il petto.
-Ti prego dimmi che non hai speso molto.-
-A tua madre le ho preso un set da cucito visto che mi avevi detto che le piaceva e a tuo padre una penna con l'inchiostro.- dice.
-Non dovevi Draco...- lo rimprovero.
-Non è nulla di che.- dice sedendosi accanto a me.

Mi bacia lungo il collo, una sensazione inspiegabile...
Sento che potrei esplodere da un momento all'altro.
-Draco... Do... Dovrei...- sospiro.
-Si, cosa?- mi dice lui fingendo di non aver capito.
-Devo studiare..- dico a bassavoce.
-Oggi Silente ci ha dato la giornata libera... Devi distrarti un po'.- mi dice continuando a lasciarmi dei piccoli baci sul collo.
-C'è gente di là...- gli dico.
-C'è Tom di là.- dice facendomi capire che aveva capito quale "gente" c'era di là.
-Non solo lui. Ci sono le ragazze in dormitorio.- provo a cambiare discorso.
-Ti va allora una doccia calda?- mi chiede guardandomi. Sa che non resisto quando mi guarda così.
-E va bene...- alzo gli occhi al cielo, facendo finta che mi dispiaccia.

-Piccola... Abbiamo dimenticato gli accappatoi- dice sorridendo complice.
-E ora che facciamo? - gli chiedo agitata.
-Arrivo.- mi dice uscendo dal bagno.
Torna dalla camera con la coperta del mio letto.

Me la mette sulle spalle e si copre anche lui.
-Ecco.- dice.
-Tu sei completamente fuori di testa! - scoppio a ridere.
Passiamo per la sala comune fino a raggiungere il dormitorio maschile.
-Scusate! Abbiamo dimenticato gli accapatoi! - fa sapere a tutti Draco.
Blaise mi guarda ridendo e lo fulmino, ma non smette.

Vedo Tom seduto sul letto e solo ora mi rendo conto di essere la persona più deficiente e cattiva sul pianeta.
Lui ci guarda triste e poi continua a fare quello che stava facendo.

JUST A BOY...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora