Theodore Nott

453 30 28
                                        

"La violenza e il tradimento sono armi a doppio taglio: feriscono più gravemente chi le usa, di chi le soffre"

-Giulia! Forza! Faremo tardi a lezione!- mi chiama Blaise risvegliandomi dalla lettura.
-Si dammi solo un attimo!- esclamo mentre getto il libro sul letto e mi infilo velocemente le scarpe.

-Eccomi.- gli dico chiudendo la porta molto più forte di quanto volessi.
-Oh ma buongiorno eh.- sbuffa mentre si sistema la cravatta verde. È sempre stranamente impeccabile, in ogni ambito sembra sempre sentirsi a suo agio.
-Scusa ma stavo leggendo.- mi giustifico, avviandomi fuori.
-Un altro libro babbano vero?- chiede retoricamente, alzando gli occhi al cielo.
Ho passato mesi a obbligare Blaise a leggere libri Babbani l'anno scorso, non lo biasimo se è stanco di sentirmi parlare di un altro libro.
-Sì, ma questo è davvero bello.- gli dico sorridendo.

-Draco?- alza un sopracciglio in modo interrogativo.
-Non lo so, aveva da fare immagino. Oppure ci aspetta a lezione.- rispondo sinceramente. Non so dove sia, stamattina non c'era.
-Mh.. Non credo.- dice Bla, e sembra quasi che fosse un pensiero suo, che voleva far rimanere tale, ma gli è uscito distrattamente.

-Ciao...- saluto Harry quando lo vedo entrare in aula.
Lui mi abbraccia e si siede accanto a me.
I suoi capelli sono leggermente scompigliati ma tutto sommato è in ordine.
-Buongiorno ragazzi. Bene iniziamo la lezione...- dice il professore prendendo posto alla cattedra.

Cammino velocemente nei corridoi, sperando di passare inosservato a occhi indiscreti.
Sto andando a fare quello che faccio da mesi ormai, e sembra che nessuno se ne sia accorto, o che gli abbia dato importanza, ma quando mi capita di incrociare degli sguardi, mi sento piccolo e indifeso.
Sento come se sapessero cosa sto facendo.

Mi sveglio durante la notte per gli incubi.
Lì tutta la gente mi punta il dito addosso dicendo che è colpa mia, e che sono un mostro.
Ma dopotutto forse hanno ragione...

Molti si chiedono come si faccia a vivere con la propria coscienza...
Beh ci si abitua. Al dolore, all'esclusione, alla sofferenza...
Mentre tutti i miei coetanei si divertono, si fidanzano, escono, si lasciano, io... Sto progettando di distruggere i loro sogni o qualsiasi speranza di avere un futuro con quelle persone.
E per quanto impossibili possano sembrare... Sono sempre sogni, e io sono il responsabile della loro distruzione.

Avrei potuto dire "no". Ma cosa ne sarebbe stato di me? Dei miei genitori? Anche se fossimo sopravvissuti, mi avrebbero ripudiato in tutti i modi possibili, o almeno mio padre, lui lo avrebbe fatto di sicuro.
Li avrei delusi... E la cosa che ho sempre cercato di fare è stata sentirmi dire da lui che è orgoglioso di me, o che mi vuole bene.
Ma l'unica cosa che ho ottenuto è stata una pacca sulla spalla e un Marchio che mi definirà a vita.

Non si è mai chiesto se io volessi tutto questo.
Non si è mai preoccupato di sapere come stessi.
Mi ha distrutto rifiutando la persona più importante della mia vita...
Ma non sono tanto diverso. Distruggerò lei quando lo scoprirà.
Perché lo so. È sempre più vicina alla risposta che cerca da mesi.

-Questa lezione è stata una noia mortale.- commenta Theo stiracchiandosi.
È già tanto se è riuscito a rimanere sveglio, ma non glielo faccio sapere perché accolgo il suo pensiero.
-Concordo.- dico uscendo dall'aula stringendo i libri al petto.

-Draco non si è fatto vivo?- chiede Blaise avvicinandosi a me.
Scuoto la testa "no".
-Sarà a farsi di erba sulla Torre d'Astronomia.- fa spallucce Theo ridacchiando.
-Sempre la delicatezza di un Troll di montagna.- penso ad alta voce dandogli una pacca sulla spalla.

JUST A BOY...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora