Paure

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Il bacio è caldo e passionale. Ho aspettato tanto questo momento e vorrei che non finisse mai.

Aspettavo questo bacio da mesi. Però mi sembra di aver aspettato secoli.
Sento il suo desiderio.

Ci stacchiamo, lui mi guarda negli occhi e io gli dico...
- Draco perché? Perché mi hai allontanata?- gli chiedo ma non ricevo alcuna risposta.
- Hai idea di come ci sia stata? Mi sentivo illusa.- dico con le lacrime agli occhi.
- Mi dispiace. Io non avevo intenzione di farti soffrire... E non volevo allontanarti.- ammette triste. Devo dire che speravo in una giustificazione migliore di questa.
- Allora perché l'hai fatto?- chiedo ancora e lui scuote la testa.
- Era meglio per te... Come stai che ci facevi nel bosco?- dice cambiando discorso. Non so perché non me lo voglia dire..
- Sto bene. Dopo l'allenamento sono andata nel bosco per leggere al lago e mi sono addormentata. Ero stanchissima.- spiego non mettendogli pressione. So perfettamente che se lo facessi se ne andrebbe, perciò per ora me ne starò zitta.
- Mhh.- dice sfiorandomi la guancia. -non andarci mai più da sola, ok?-
- Te lo prometto. - sussurro.
Mi lascia un altro bacio a stampo e poi mi accompagna in camera.

-Buonanotte... Ci vediamo domani mattina.- mi saluta prima di andarsene.
- Notte.- mi avvicino e lo bacio.
Chiudo la porta e sospiro.
Sembra un sogno e non posso fare a meno di sorridere.
- Porta la tua felicità fuori di qui.- sbotta Pansy infastidita.
In verità la infastidisco anche se le respiro vicino, ma non si dovrebbe fare troppi pensieri, perché è reciproco.
- Ahh sta zitta Parkinson!- la zittisco con un gesto delle mani.
- Come ti permetti sporca...-
- Non provarci bella.- la interrompo liquidando il suo discorso.
- Tanti auguri! Ed evitate di invitatemi al matrimonio.- sibila andando in bagno.

Mi butto sul letto e penso... Penso a tutto.
Decido di scrivere una lettera alle mie amiche.
"Care ragazze... Penso che qualcuno si sia fatto avanti. È un  biondo ossigenato dagli occhi di ghiaccio." scrivo e mando Raven, il mio gufo, nelle loro stanze.

Non ci credo ancora... Che lei è mia. Pensavo che con il mio piano lei non ne avrebbe voluto sapere più niente di me. Invece tiene a me, e io l'ho fatta soffrire. Penso sia il pensiero che mi tortura di più.
È bellissima... Penso immaginandola sotto un albero a leggere un libro e arrotolarsi i capelli nella mano...

È mattina e penso sia la mattina più bella di tutte.
Esco dal bagno velocemente e trovo Draco a vestirsi.
È magnifico e penso di essere rimasta bloccata per lunghi e interminabili secondi, guardandolo con occhi sognanti.

- Buongiorno... Dormito bene?- mi chiede... Almeno credo chr abbia detto così.
- Cosa?- chiedo continuandolo a guardare mentre si abbottona la camicia.
- Ho chiesto se hai dormito bene.- ripete con uno sguardo furbo. Uno sguardo di chi ha capito che mi ero incatata.
-Oh sisi, tu? -
-Meglio del solito. - risponde sorridendo, poi mii viene in contro e mi bacia.
...
Andiamo in sala grande per colazione.
Lui mi continua a prendere in giro per quello che è successo prima in bagno.
-Non è vero!- esclamo tirandogli un libro addosso.
Mi sta mettendo in imbarazzo e penso si noti parecchio.
-Ok ok. Non è vero... Forse.- dice ironico.
Io sorrido per il suo essere così dannatamente scemo.
Tutti alzano la testa e iniziano a parlare tra di loro.
Io mi sento un po' a disagio così Draco mi prende la mano e mi guarda per rassicurarmi.
-Niente di meglio da fare?!- sbotta guardando tutti con occhi fulminanti.

Ci sediamo al tavolo e Pansy cambia posto, non che mi dispiaccia, ma mi sembra veramente esagerata la sua reazione.
- le passerà.- mi dice Draco notando il mio sguardo pensieroso.
Facciamo colazione con gli altri e poi andiamo a lezione di Lupin.
...
-Ragazzi! Oggi parleremo dei mollicci. Chi sa dirmi cosa sono?-
Il professor Lupin è un tipo riservato, sparisce di tanto in tanto e torna con dei graffi in qua e là, nessuno fa domande, ma ognuno di noi si è già fatto la sua idea.
-Sono delle creature magiche che assumono le sembianze della paura del mago più vicino.- risponde Herm.
-Si signorina Granger! Quando io aprirò l'armadio voi prendete la bacchetta e al mio tre pronunciate riddikulus!-
-Questa lezione è ridicola.- sibila Draco in un angolo della sala, e quando lo guardo, fa l'innocente.

-Vuoi iniziare tu signorina Granger?- dice il professor Lupin.
Herm si avvicina e dall'armadio esce un serpente lei pronuncia "riddikulus", facendolo traformare in un pagliaccio.
-Molto bene! Il prossimo!-
Luna si avvicina ed esce un drago che si trasforma in un passero dal volo leggiadro.
Ci mette sempre la sua delicatezza, in ogni cosa che fa.
- Malfoy? Tu?- chiede guardando il mio ragazzo. Io mi giro in attesa di risposta.
Draco viene senza dire nullae dall'armadio esce...

Sé stesso...

Lo guardo bene mentre il mio battito accellera e sento i piedi pesanti sotto di me.
È questo il motivo per cui mi ha allontanata.
Lui esce dalla stanza e tutti ridono.
-State zitti!- urlo furiosa. E tutti si zittiscono.

Vado dietro a Draco.

-ehi

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-ehi... Draco. Tutto bene? - chiedo indecisa sul da farsi.

Sta piangendo. Mi avvicino a lui e gli appoggio una mano sulla spalla.
-Draco... Va tutto bene... Ci sono io.-
-Non ho bisogno del tuo aiuto!- mi urla scrollandosi la mia mano di dosso, ma poi mi abbraccia stringendomi fortissimo.
-Scusa...- bisbiglia con voce tremolante.
Non so davvero se offrirgli parole consolatorie o chiedergli di parlarne.
-Per cosa?- chiedo confusa.
- Per tutto.-
- È per questo che mi hai allontanata? Hai paura di te stesso?-
- Io... Io mi odio.- perdo un battito e sento il mio cuore sgretolarsi.
-Draco... Tu non devi avere paura di non essere abbastanza... Tu sei perfetto. E io voglio stare con te. Non mi allontanare mai più... Ti prego.- lo supplico, guardandolo negli occhi, e davanti a me vedo un Draco Malfoy che ha abbattuto i muri...
Lo bacio.
È così dannatamente bello e... Sono persa di lui...

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