Scelta

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D'istinto mi tocco la tasca posteriore dei jeans.
-T... T.. tu s... st.. stai... Con loro?- balbetto con il respiro accellerato e il battito velocissimo.
-Fammi spiegare ti prego.- tenta a convincermi ad ascoltarlo.
-Non penso ce ne sia bisogno.- sposto lo sguardo dal suo, cercando di trovare un senso, ma la conclusione a cui sono giunta è che non credo che lui meriti il mio tempo.
Come posso essere stata così stupida? Hanno sempre avuto ragione... Sempre.
Tento di calmarmi chiudendo gli occhi ed espirando.
-Tu non capisci... Io non avevo scelta.- mi dice avvicinando una mano al mio viso.
-C'è sempre una scelta.- mi ritraggo bruscamente, facendo qualche passo indietro.
-So che tu non l'avresti fatto, lo so... Avresti cercato una soluzione, giusto? Ma io non sono te.- dice puntando il dito contro il mio petto.
Faccio altri passi indietro, non voglio il suo tocco sulla mia pelle, ma per poco non inciampo in una sedia.

-Potevi scegliere noi... Potevi scegliere me. Ma hai scelto loro. Hai scelto il male, hai scelto una persona che non prova amore, non sa cosa sia la pietà o la compassione.- marco ogni parola per farlo soffrire, deve provare il dolore che sto provando io adesso.
Se c'è di peggio? Probabilmente sì. Ma io pensavo che lui fosse la persona con cui avrei passato tutta la vita...
-Pensi che se se avessi avuto un'altra opzione, anche solo una, non l'avrei presa?!- alza la voce corrugando la fronte.
"Forse dovresti ascoltarlo" parla il mio subconscio, ma lo caccio in un angolo della mia mente.
Cosa dovrei ascoltare? Scuse?

-E perché non me l'hai detto?! Non me ne hai parlato! Mi hai chiusa fuori!- lo accuso urlandogli addosso. In questo momento vorrei tanto farlo sparire, chiudere gli occhi, riaprirli e capire che era tutto un sogno.
Tutto non ha più senso. Noi, i baci, le vacanze insieme, i compiti, il lago, le discussioni.. Nulla.
-Dovevo stare attento perfino a come ti sfioravo, non capisci?! Ti avrei solo messa in pericolo!- risponde giustificando il suo comportamento per questi lunghi mesi.
Balle.
Io stavo male, non lui. Lui si è salvato il culo stando dalla parte più comoda... Non ha pensato a me. Ora io non penserò a lui.

"Menti. Penserai sempre a lui." torna la vocina nella mia testa, e per un attimo ho pensato di ignorarla, ma poi ho riflettuto...
Se suo padre l'avesse costretto? Se lui non volesse farlo? Forse mi sono creata la storia che volevo sentire, per dare finalmente un senso al suo comportamento. Forse ha solo bisogno di aiuto...

-Ho bisogno di sapere una cosa Draco... Ho bisogno di sapere se quello che provi per me è vero...- voglio saperlo, ne ho bisogno, perché sembra che io non valga per lui così tanto da fargli segliere me. Sapeva che l'avrei aiutato, perciò perché non dirmelo?
-Se è vero, troveremo una soluzione a qualunque costo... Se invece non lo è... Ti prego Draco, lasciami andare.- lo supplico con gli occhi lucidi, mentre ripongo la bacchetta.

Se non mi ama quanto penso di meritare, mi deve lasciare andare.
Avevo detto che avrei pensato a me, ma se mi ama, io voglio aiutarlo. Se incece non è così.. Non dirò di lui a nessuno, ma avrei bisogno di cambiare vita, lontano da qui.
-Sei tutta la mia vita Giulia.- risponde a bassa voce e per un attimo mi sciolgo... ma mi ricompongo subito, ricordando da che parte sta. Potrò sembrare bipolare quanto lui, ma sono solo frasi che ha usato sempre durante questi anni... Non abbasserò la guardia per cinque parole.
-Allora perché non me l'hai detto? Sapevi che ti avrei aiutato.- chiedo mentre le lacrime rigano il mio volto.

-Non te l'ho detto, perché pensavo che ti avrei persa... Io odio me stesso, ed ero sicuro che tu mi avresti odiato il doppio.- dice mentre sto a braccia conserte, per non fare vedere quanto io sia distrutta dentro.
Ho perso quello che pensavo fosse l'amore della mia vita.
L'avevo già perso... Non c'è più stato nel momento in cui ha scelto di essere un Mangiamorte.

-Odio il riflesso che sono costretto a vedere vedere ogni giorno nello specchio, ho cercato di evitare gli specchi per mesi, mi vedevo riflesso nei tuoi occhi e mi convincevo di essere una persona migliore di così. Odio quello che sto facendo, perché avevo giurato, avevo giurato di non diventare come mio padre, e di non farti soffrire quanto ha sofferto mia madre.- mi dice piangendo. Cerco di rimanere impassibile, ma lo amo, cazzo se lo amo e non riesco a vederlo così. Percepisco il dolore nelle sue parole, il dolore che ha dovuto provare per mesi, sapendo di non potere fare nient'altro che accettare il destino a cui è stato sottoposto.
Sento come una morsa che mi stringe forte il petto, stringe, e stringe, il mio respiro accellera, voglio qualcosa a cui appoggiarmi.

JUST A BOY...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora