JUST A BOY...

Crucio

-Che cazzo le è successo.- ringhio con i pugni serrati lungo i fianchi. Alcuni membri dell'Ordine si ritraggono, ma non ci faccio molto caso. I miei occhi sono sul corpo di Giulia posato sul divano.
Sposto lo sguardo sui suoi occhi e vedo che mi sta guardando pregandomi di non fare nulla.
Mi chino a fianco a lei e le prendo la mano.
-Che piacere vederti Malfoy.- sogghigna Moody appoggiato al suo bastone.
-Risparmiatelo Moody.- sbotto accarezzandole la fronte.
Le controllo la ferita solevvandole la maglia con un gesto aggraziato.
-Che ti è successo?- ammorbidisco leggermente la voce. Una lacrima le riga la guancia e sento il pavimento spezzarsi sotto i miei piedi.
-Va tutto bene Draco.- mente accennando un debole sorriso di incoraggiamento a se stessa.
Sento la rabbia accumularsi improvvisamente e prendere il sopravvento su di me.
Mi alzo e sbatto Moody al muro.
-Draco ti prego- supplica lei allungando una mano verso di me.
-No. Ti avevo detto che se ti fosse successo qualcosa li avrei uccisi.- ringhio a respiro corto. Se potessi farlo lo farei. Li ucciderei tutti. Solo per averla mandata lì a morire al posto loro.
-Brutto bastardo. La tieni rinchiusa e appena ti fa comodo la sguinzagli in un campo di battaglia?- sibilo tenendolo ancora per il colletto.
Con la coda dell'occhio vedo Kingsley con la bacchetta in mano.
-È la guerra Malfoy.- risponde come se il fatto che stesse per morire non lo sfiorasse nemmeno.
-Solo quando ti fa comodo non è così?- chiedo con voce accusatoria. È colpa sua e del suo ego smisurato di merda.
Sa perfettamente che Giulia ha delle capacità magiche al di sopra di questi buffoni e decide di darle carta bianca alla prima scaramuccia. Folle.
Stringo di più il colletto tirandolo verso la mia faccia.
-Draco! Ti prego..- tenta di fermarmi Giulia dall'altra parte della stanza.
-Ti stanno usando.- cerco di farle capire. I suoi occhi sembrano indugiare un attimo prima di tornare convinti.
-Mi va bene così.- la guardo sconcertato. Non può dire sul serio.-Voglio vincere la guerra a qualunque costo. Non posso mettere al primo posto il risentimento.- continua ormai ferma sulla sua idea.
-Non ne uscirai vincitrice vendendoti in questo modo.- le dico con occhi cupi.
Non riesco nemmeno pensare a lei... A lei...
-Non siamo all'asta. Non vince il miglior offerente. Ce la farò Draco- la sua voce si spezza-Aghhh!- grida inarcando la schiena.
Lascio il colletto di Moody e mi precipito vicino a lei.
-Fate qualcosa cazzo!- alzo pericolosamente la voce.
Il cuore batte così forte da minacciare di uscire dalla cassa toracica.

-Stai ferma cara. Ci vorrà un attimo. - dice a bassa voce Poppy mentre mi butta in gola una Pozione per ridurre il dolore.

~*~*~*~*
Mi ha finito di curare. Ha fatto male, ma spero che sia tutto a posto.
-Dovrai stare ferma per qualche giorno. Niente magia, sprecherebbe le tue forze.- mi suggerisce Madama Chips amorevolmente mentre ripone le sue cose nell'armadio.
-Ma domani c'è l'assalto.- posso udire alcuni membri sussultare alla mia sfrontatezza nel dire i piani dell'Ordine davanti a un Mangiamorte.
-Oh non ci andrai. Starai qui o ti porterò via.- interrompe subito Draco con sguardo serio.
Anche se stesse ridendo saprei perfettamente che non sta scherzando.
-Tu non la porti da nessuna parte.- si oppone Fred con George alle spalle.
-Sta calmo.- gli mette una mano sulla spalla George mentre prova a prenderlo indietro.
-Non volevo agitare i vostri buoni animi idealisti. Toglierò il disturbo.- si schernisce Draco sogghignando -Vado via ora... Non so quando tornerò. Ci sono scompigli nei ranghi.- mi dice lasciandomi un bacio sulle labbra.
-Non farti uccidere Draco.- supplico trattenendo le lacrime.
-Solo perché so che ti mancherei troppo.- è sparito. Lasciandomi con solo il suo profumo addosso.

"Fa in modo che questa non sia l'ultima volta che ci vediamo."
Avrei voluto aggiungere. Ma sono rimasta lì a guardare il punto in cui è scomparso senza dire niente. Come se il silenzio potesse dire più di mille parole, come se una parola non avesse potuto fare di meglio che aggiungere il rimorso di non averne detta un'altra.