Salve a tutti,
Eccoci con un nuovo capitolo, preparate i fazzoletti perché anche questo sarà intenso e doloroso.
Buona lettura
"Mi scusi, lei chi è?"
Quelle parole si ripeteva nella mente di Mark come un disco rotto.
Nooooooooo!!!!!!!!
Non poteva essere vero!!!!!
Pensava che sarebbe andato tutto bene e invece il suo angelo non ricordava di lui.
Non riusciva a respirare. Matt continuò a farfuglió frasi e faceva pause.
- perché -
- sono -
- qui? -
- lei -
- chi é? -
- io
- chi -
- sono? -
Io chi sono?
Quell'ultima domanda spezzó il cuore di Mark e non riusciva a muoversi per lo shock.
Matt si guardó il corpo e rimase sotto shock.
Non ricordava nulla. Perché aveva quelle ferite? Perché sentiva quel dolore? Cosa stava succedendo? Perché la sua mente era vuota?
Lui andò in panico a quei momenti.
Tom e Chris erano fuori dall'ospedale, c'era una piccola zona allestita dove Louis, Rose e Christopher aveva fatto mangiare per tutti e loro due lo stavano prendendo per Mark. Erano così dolci. Lo facevano da giorni.
Mark e Matt sentirono all'improvviso che Matt si era svegliato.
- fratello - dissero Tom e Chris nello stesso istante.
Poi sentirono l'animo di Mark sotto shock.
Cosa stava accadendo???
Contemporaneamente Matt era in panico.
Mark e Matt avevano bisogno di loro.
Tom e Chris erano arrivati di corsa in terapia intensiva. Vedevano la scena dietro il vetro. Mark non si muoveva mentre Matt voleva togliersi le flebo ma non si riusciva perché non aveva sensibilità nelle braccia e mani. Lui tremava tutto e Tom lo notò con Chris.
Loro due entrarono nella stanza.
- ciao, fratello - disse Tom avvicinandosi delicatamente. - sarai disorientato ma ci siamo noi con te -
Matt lo guardò.
- fratello??? -
Lui era confuso. Non li assomigliava.
Era veramente suo fratello?
- si, Matt. Sono Tom - disse lui avvicinandosi ancora. - non devi aver paura -
Tom li prese la mano ma Matt non la strinse.
Farfuglió qualcosa.
- non sforzarti. Sei stato in coma per giorni -
Chris si avvicinò a Mark, gli mise una mano sulla spalla ma non la sentiva.
- Mark, fratello, mi senti? - chiese Chris preoccupato.
Era come se Mark non era lì con la mente.
- voi
Chi
Siete? -
Tom rimase scioccato a quella domanda.
Forse era solo un attimo di confusione.
- sono Tom. Siamo più che amici - disse Tom alla sua confusione iniziale. - siamo fratelli -
Matt sempre più in panico.
- non
ricordo
nulla -
Affermò Matt guardandolo.
Sentiva un vuoto dentro di lui. Si ritrovò a piangere.
Tom versó le lacrime con Matt.
Suo fratello non ricordava nulla. L'incubo che tutti temevano si era avverato. Matt aveva un amnesia e non solo, vedeva che non riusciva a muoversi. Era devastante.
Anche Chris era sconvolto da ciò e guardò Mark.
- Mark, fratello, Matt ha bisogno di te e anche noi. Devi tornare - disse Chris.
Mark lo guardò e disse: - Matt non ricorda -
In quel momento Mark suonò il campanello per avvisare l'infermiera del risveglio di Matt. Nico passava per il corridoio per vedere come stava Matt e aveva sentito il campanello.
Si avvicinò subito alla stanza e Matt era sveglio ma in panico.
Mark lo guardò e disse: - non ricorda -
L'incubo di tutti si era avverato.
- ho bisogno di stare da solo con lui per visitarlo - disse Nico ai tre.
Era difficile staccarsi da Matt. Avevano paura che lui non li avrebbe più voluti vicino ma dovevano darsi coraggio. Uscirono e Nico inizió la sua visita a Matt.
Nico inizió a controllare i segni vitali dai macchinari e poi si avvicinò a Matt.
- ciao, Matt - disse Nico. - ora ti visiterò. Capisci quello che dico? -
Matt lo guardò con uno sguardo vuoto. Non sembrava neanche lui.
Nico si avvicinò per sentire come stavano i polmoni e Matt si spaventó quando vide lo strumento intorno al suo collo.
Cosa voleva fargli?
Non riusciva a muoversi. Aveva paura e voleva andarsene da lì.
Ma non aveva un posto dove tornare. Non ricordava nulla. Pensó alle persone lì fuori.
Chi erano?
Perché quell'uomo l'aveva chiamato angelo mio?
Non capiva nulla.
- non voglio farti del male ma solo aiutarti -
Mise le mani avanti.
- Questo serve per sentire i tuoi polmoni -
Matt sembrava un bambino in quel momento. Non sapeva nulla e tutto lo spaventava.
Mark guardava la scena dal vetro e soffriva a vedere Matt in quel momento. Era impotente. Non poteva far nulla.
Li venne da piangere. Tom e Chris si misero accanto a Mark. Provavano tanto dolore anche loro.
Nessuno avrebbe voluto vedere Matt in quello stato.
- come farò a dire ai ragazzi che il loro papà non ricorda? - chiese Mark disperato.
Era tutto così assurdo e doloroso.
- ci saremo noi con te. Non lo farai da solo - disse Tom.
- fratelli fino alla fine - disse Chris.
Nico vedeva che Matt aveva difficoltà a muoversi.
- provo a darti un piccolo colpetto sulla mano. Dimmi se senti qualcosa -
Lo comunicó anche a gesti. Nico lo fece pianissimo ma Matt lo guardò. Non sentiva nulla e si agitò tutto.
Proprio le mani che Matt usava per creare la sua arte.
Matt cercava di dire qualcosa ma farfugliava soltanto.
La sua meravigliosa voce che incantava tutti mentre parlava e cantava.
Adesso non ricordava neanche più cosa li piaceva e come parlare.
Era tutto terribilmente devastante. Mark voleva confortarlo o parlargli ma non avrebbe cambiato lo stato delle cose. Matt non aveva memoria, non muoveva le mani e non usava la sua meravigliosa voce.
Ogni secondo che passava, l'anima di Mark si dilaniava sempre di più.
Nico lo vide e gli fece il segno di aspettare. La visita non era ancora finita.
Matt notò accanto a lui sul comodino tanti oggetti. Avrebbe voluto prenderli per osservarli meglio ma non ci riusciva. C'erano anche dei disegni che lo ritraevano con ragazzi, bambini e anche un uomo.
Gli sembrava familiare. Poi vide il vetro e capì. Era lui l'uomo.
C'erano anche delle lettere ma non era in grado di leggerle.
Cosa c'era scritto?
Avrebbe voluto saperlo.
Chi erano i ragazzi e i bambini di quei disegni? Chi era quell'uomo?
Matt si agitò troppo e Nico cercò di calmarlo senza risultati.
Era difficile quando accadeva a chi si conosceva.
Mark non riusciva a guardare senza fare nulla. Lo sapeva che non sarebbe dovuto entrare ma voleva aiutare il suo angelo.
Nico lo guardò e pensó che forse Mark poteva fare qualcosa.
Mark iniziò a cantare d'istinto e quella canzone entró dentro di Matt. Lo guardava mentre lui cantava, Matt ascoltava quella bellissima canzone e pian piano il suo animo si calmó. Si sentì cullato. Mark si avvicinò e lui continuò a guardarlo fino alla fine della canzone. Farfugliò qualcosa, Mark si avvicinò di più per sentire meglio e Matt lo ripeté di nuovo.
- gra
zie -
Dopo quella parola Matt si addormentó come un bambino.
Mark si preoccupó a vederlo chiudere gli occhi.
- la sua mente è molto provata. Tu hai rilassato Matt che in questo momento è come un bambino - disse Nico. - se dorme, non devi preoccuparti. Ha bisogno di riposo -
Mark vede il viso di Matt più disteso.
- sei stato in grado di calmarlo. É sempre una parte difficile - disse Nico. - quella canzone potrebbe aiutarti molto con Matt quando uscirà da qui. Non sarà facile, Mark. Molti restano senza memoria a vita altri invece la recuperano. Non sappiamo cosa accadrà a Matt -
Mark si sedette e mise la mani tra i capelli. Attese diverse minuti per parlare. Guardò Matt e poi Nico.
- io gli staró accanto qualsiasi cosa accadrà - disse Mark. - non lascerò solo il mio angelo anche se non ha ricordi di me -
- Matt è fortunato a averti. Molti non hanno la forza di lottare. Ho visto alcune persone mettere chi diceva di amare in alcune strutture perché non erano più stesse di prima. Alcuni pazienti possono avere dei comportamenti diversi dalla propria personalità - disse Nico. - devi essere pronto a tutto, Mark, ma so che ami Matt e faresti tutto per lui -
- non importa se sarà difficile o mi respingerà o ci vorranno mesi oppure anni, io resterò al suo fianco. Matt è il mio angelo, l'amore vero che aspettavo da una vita e non sarà l'amnesia a dividerci - disse Mark deciso.
- Matt avrà bisogno di questa forza, anche se arriverai a sentirti impotente - disse Nico. - non arrenderti. Non sei solo e puoi chiamarmi sempre per ogni cosa. Io verrò da voi -
Chris guardò l'ora e decise di chiamare i suoi.
- ciao, mamma. Ti ho svegliata? - chiese Chris con un tono strano.
- ciao, Chris. No, ero già sveglia ma è successo qualcosa? Ti sento strano- disse Leonie preoccupata.
- si tratta di Matt, mamma - rispose Chris in lacrime. - sono successe tante cose. Lui era in coma.. -
Si fermò un attimo.
- e adesso lui si è svegliato ma non ricorda nulla. Non sa chi siamo. Ha lo sguardo perso. Non sembra neanche lui -
Leonie non l'aveva conosciuto di persona ma dai racconti di Chris sembrava di famiglia. Si strinse il cuore a sentire quelle parole.
- oh bambino mio, mi dispiace tanto. Ora parlo con papà e vediamo lì. Non vi lasceremo soli -
- grazie, mamma - disse Chris.
- vedrai si sistemerà tutto - disse Leonie cercando di dargli forza.
Leonie fece sentire tutto il suo appoggio e affetto a Chris. Poi avvicinò Craig che subito prenotò il volo. Voleva stare vicino a suo figlio. Lo chiamò per dargli il suo conforto e Chris vedeva come il loro rapporto era cambiato molto.
Kit e i gemelli erano con i nonni Sissi e John, gli zii, i cuginetti e i bisnonni. C'erano anche Bella Noche, Odette, Keen, i genitori di Mark e le sorelle. Erano nello stand allestiti da Louis, Rose e Christopher e stavano mangiando qualcosa nell'attesa di sapere qualcosa.
Sissi e John cercavano di recuperare il tempo con Kit e i gemelli. Vedevano come i genitori di Mark erano così amorevoli con loro tre. Sembravano più nonni loro. Quelli li fece sentire a disagio e anche quando videro l'amore che sentivano per Matt.
Due estranei davano più amore.
Tutta quella situazione li stava aprendo gli occhi su molte cose.
All'improvviso il cellulare squilló. Era il dottor Kim. Sissi diede una dolce carezza a Kit e i gemelli per poi allontanarsi con John. Il dottor Kim doveva parlargli. Loro entrarono dentro e lo raggiunsero nel suo studio. Avevano paura ma avevano fede in Dio.
- sedetevi, ho due notizie da darvi - disse Nico.
Lei si sedette mentre John rimase in piedi.
- la prima è che Matt si è svegliato dal coma -
John e Sissi si guardarono.
Il loro bambino si era svegliato. Avevano le lacrime agli occhi. Dio aveva ascoltato le loro preghiere.
- quando possiamo vederlo? - chiese Sissi entusiasta.
John notò lo sguardo di Nico.
- c'è dell'altro vero? - chiese John. - ci dica tutto -
- Matt si è svegliato ma non ricorda nulla, neanche chi è. Ha problemi a parlare e a muovere le mani. Signori Bomer, dovete essere forti per Matt -
Sissi svenne subito presa da Nico che si era avvicinato. John era paralizzato.
Il suo bambino non ricordava nulla. Era devastante per non parlare della mani e la difficoltà con le parole.
" Dio mi stai punendo? " pensò John guardandolo in alto. " Perché proprio Matt? Ha già sofferto a causa mia e di quel mostro. Questo è troppo "
Sissi si riprese e guardò il dottor Nico.
- signora Bomer... -
- no!!! Non può essere!!! Il mio bambino senza memoria - disse Sissi piangendo. -voglio vederlo, dottor Kim -
- ora sta dormendo. Matt si è agitato moltissimo - disse Nico. - ma Mark è riuscito a calmarlo. É stato lui a trovarlo -
Perché non li aveva avvertiti? Pensó John. Doveva parlargli dopo.
- Matt ha bisogno di riposo ma quando si sveglierà, potrete entrare. Vi scoccherà vederlo in quel modo -
- quando potrà uscire? - chiese John all'improvviso.
Nella sua mente già si stava formando un'idea. Avrebbe allestito una stanza in Texas con tutti macchinari possibili e avrebbe preso un fisioterapista e un dottore privati che si occupavano degli esercizi e dei vari controlli quotidiani a Matt. Non avrebbe badato a spese per il suo bambino. Sarebbe stato di nuovo a casa con loro. Avrebbero portato anche Kit e i gemelli.
Los Angeles non faceva per Matt. Il suo posto era in Texas.
- signor Bomer, con le condizioni di Matt non so ancora quando potrà uscire. Devo fargli varie visite, accertamenti, vedere come Matt reagisce agli stimoli - rispose Nico. - la strada di Matt è ancora lunga e molto tortuosa. Purtroppo non abbiamo una bacchetta magica -
- appena potrà, me lo dica - disse John. - Me ne prenderó cura personalmente -
Sissi lo guardò e capì aveva un piano.
- Matt ha bisogno di tutto affetto possibile - disse Nico. - e so quanto lui ha sempre desiderato suo papà vicino a lui in questo modo -
- l'ho capito troppo tardi ma ora rimedieró. La ringrazio di tutto quello che sta facendo, dottor Kim - disse John deciso. - Sissi, andiamo da nostro figlio -
Sissi ringrazió il dottore e poi uscì.
- John, che hai in mente? - chiese lei fermandolo.
- porteremmo matthew in Texas. Attrezzeremo una stanza con tutto quello di cui ha bisogno, prenderemo un fisioterapista e un dottore privato che seguiranno Matt in tutto e starà con noi - rispose John.
- in Texas? -
- si. Lui, Kit, Henry e Walker verranno con noi a casa. Il Texas è il loro posto. Non certo qui a Los Angeles che hanno portato solo sofferenze a Matt - rispose John. - é la soluzione giusta, cara -
Sissi lo guardò.
- hai ragione, John. Matt è nostro figlio e verrà con noi assieme ai nostri nipoti - disse Sissi.
John e Sissi non stavano pensando lucidamente. Ancora una volta si stavano comportando egoisticamente senza pensare ai sentimenti e al bene di Matt.
Mark uscì dall'ospedale con Tom e Chris per dare la tremende e dolorosa notizia agli altri. Tom e Chris gli facevano forza. Mark li guardò e si fece più coraggio. Darren si era avvicinato allo stand con Maura e li vide arrivare e nello stesso istante lo sguardo di Tom incroció quello di Darren. Si guardarono attentamente. Tom non poteva crederci, quello era suo ex bullo. Era sconvolto.
Cosa ci faceva li?
Guardò poi Mark. La cosa più importante era Matt.
Tutti guardarono Mark e capirono subito che c'erano novità. Erano arrivati anche Magnus, Jem e Will con tutti gli altri. Sembrava come se sentissero che era il momento della verità.
Magnus e Will distraevano i bambini mentre Mark si fece coraggio a parlare.
Keen, Kit e Bella Noche si avvicinarono a lui. Sentivano che avevano bisogno di loro.
- sono riuscito a svegliare il nostro amato Matt - disse Mark. - ma le cose non sono andate come speravamo... -
Non era facile dirlo.
- lui non si ricorda nulla -
Tutti rimasero sconvolti. Era un destino crudele quello che stava accadendo.
I ragazzi si strinsero a lui con le lacrime agli occhi.
- ha anche problemi a parlare, farfuglia e non riesce a muoversi. É stato devastante vederlo. Ora sta dormendo. Sono riuscito a calmarlo anche se non mi ricorda. Era così confuso e agitato.
Mark non piangeva, tutti lo stavano notando ma la sua voce tremava.
- dobbiamo essere forti per fargli tornare la memoria. Non importa quando ci vorrà, ci riusciremo. Matt tornerà -
Mark aveva tanto coraggio anche dalla forza che li trasmettevano i suoi fratelli Tom e Chris. Li guardó e la sua voce si fece più decisa.
- noi non lo abbandoneremo. Matt sentirà tutto il nostro amore. Non sarà facile, ci verrà da piangere e da arrenderci ma ci rialzeremo per il nostro Matt -
- c'è la faremo. Matt era capace di illuminare tutto. Noi saremo la sua luce finché non risplenderà di nuovo - disse Tom mettendosi accanto a lui.
- lui riusciva con gesto, una risata, una parola e uno sguardo a cambiare l'umore di chiunque - disse Chris alla sinistra di Mark. - noi lo conforteremo, lo faremo ridere e faremo di tutto per lui come Matt era in grado di fare. Lui ha bisogno di ognuno di noi -
Adulti e ragazzi ammiravano Mark, Tom e Chris. Tutti asciugarono le lacrime e si strinsero a loro tre. C'è l'avrebbero fatta assieme. Mark, Tom e Chris sentivano tutto il loro affatto.
Ora dovevano dirlo ai bambini. Era molto difficile.
I bambini si avvcinarono. I gemelli e Odette si misero vicino a papi Mark. Lui li guardò e si fece forza. Cercó le parole giuste.
- bambini, sono riuscito a svegliare papà Matt - disse Mark.
- lo sapevo - disse Walker. - come nella mia storia -
- possiamo vederlo? - chiese Henry felice.
- ho un nuovo disegno per lui - disse Odette con un sorriso.
Veniva la parte difficile.
- bambini, vi ricordate quando il principe azzurro di Once Upon a Time si è svegliato? - chiese Mark.
- si, non ricordava più nulla per il sortilegio - disse Henry.
- era molto confuso e cercava di ricordare chi fosse - disse Walker.
Odette guardò suo papà e iniziò a capire.
- a papà è successo lo stesso - disse Mark delicato. - si è svegliato ma non mi riconosceva -
Odette, Henry e Walker avevano le lacrime agli occhi.
Papà non si ricordava più di loro. Mark li strinse e cercò di confortarli.
Era straziante vedere quella scena. Tom e Chris stavo dicendo lo stesso a Hanna Luce e Theo, confortandoli anche loro.
- lui ora sta dormendo - disse Mark ai figli. - sono riuscito a calmarlo grazie a una canzone che papà mi ha scritto e li cantavo quando eravamo lontani. Non sa chi sono ma è come se quella canzone la ricordasse -
Quelle parole fecero nascere la speranza nei bambini che asciugarono le loro lacrime.
- il suo cuore ricorda la canzone. David non riusciva a stare lontano da Mary Margaret perché in cuor suo sapeva che era il suo vero amore - disse Walker. - tutti noi dobbiamo mostrargli qualcosa. Una foto, un video o un ricordo importante per papà così lui potrà ricordare pian piano -
- si, io ho il quadro che mi ha fatto la prima volta. Li mostrerò quello - disse Odette. - oppure i video di Kenoska o a casa in piscina-
- a casa abbiamo i filmini con papi che ci prende in braccia la prima volta nella nursery - disse Henry. - o quando ci ha portati a casa con papà Simon e Kit. Ci sono anche gli album con tutte le date -
- faremo tornare la memoria a papà - dissero tutti e tre.
Mark li abbracció e pensó che lui e Matt stavano crescendo dei bambini forti.
Ora Mark era nella stanza di Matt e lo guardava dormire.
- angelo mio, i nostri figli sono stupendi e forti. Stiamo facendo uno bellissimo lavoro - disse Mark toccandogli la mano.
Mark sentì Matt farfugliare qualcosa nel sonno. Si avvicinò meglio per sentire e mettendo tutte le lettere assieme componeva la parola " orsacchiotto ".
Il cuore di Matt ricordava un po'.
Le lacrime di speranza scendevano dal viso di Mark.
- angelo mio, sono qui - disse Mark baciando la sua mano.
Matt aprì gli occhi e lo vide l'uomo del suo risveglio.
- Matt, non devi spaventarti. Io sono Mark. Tu non ti ricordi di me ma ci conosciamo - disse Mark delicato.
Matt era fragile in quello stato e doveva andare per gradi.
L'amore era anche quello: attendere i tempi dell'altro.
Matt lo guardò senza parlare. Poi si girò e vide l'orso. Mark se ne accorse e lo prese.
- ti piace vero? Logan Laurits te la portato - disse Mark mettendolo sul palmo della mano senza lasciarlo. - lo senti, Matt? -
Matt scosse la testa. Non sentiva nulla. Perché?
- Matt, non agitarti. Ora chiamo il dottor Kim - disse Mark. - lui è bravissimo. Ti aiuterà -
John aveva il numero di uno studio privato che conosceva benissimo in Texas e chiamó.
- salve, sono John Bomer. Andiamo nello stesso circolo -
- salve, signor Bomer. Mi ricordo bene. A che devo questa chiamata? - chiese il medico Smith.
- vi ho chiamato perché vorrei portare via dall'ospedale di Los Angeles mio figlio. Lui è appena uscito dal coma - rispose John. - questo non è il posto per lui. Vorrei che ve ne occupaste voi. So che siete bravissimo e non baderó a spese per mio figlio. Qualunque cifra mi chiederà, ve la darò -
- molti direbbero che non si potrebbe fare ma io vi capisco. Farei lo stesso - disse il medico Smith. - non deve preoccuparsi. Mi occupo io della cosa. Vostro figlio sarà presto qui. Ho anche mio figlio fisioterapista. Potrá occuparsi della riabilitazione -
- è magnifico - disse John. - lei è un dono del cielo, dottor Smith -
- ho anche le attrezzature per casa. Sono all'avanguardia della medicina. Costano un po' ma cosa non si fa per i figli - disse il medico Smith.
- prendo tutto. Farò di tutto per mio figlio - disse John. - vi ringrazio per tutto -
Dopo la chiamata, John avvertì Sissi e salirono da Matt. Il dottor Kim lo stava visitando.
- quel medico vuole solo tenerlo qui come Mark e gli altri ma Matt verrà con noi - disse John deciso.
- se il dottor Smith dice che si può fare, ci credo. Tutti si affidono a lui - disse Sissi conoscendo la fama del medico tra gli abitanti. - Matt sarà in ottime mani -
- si, Sissi. Lui e il figlio guariranno Matt - disse John con gli occhi da esaltato.
Nico uscì dalla stanza e andò da loro.
- penso che ci vorrà molto tempo prima che Matt esca dall'ospedale - disse Nico. - non reagisce agli stimoli -
- io invece penso che Matt uscirà prima di quanto pensa lei - disse John deciso.
- cosa volete dire? Cosa avete in mente? - chiese Nico preoccupato anche dagli occhi di John.
Arrivarono anche Mark, Tom, Chris, i nonni di Matt, Megan e Neil in quel momento.
- uno studio privato del Texas si occuperà di venire a prendere Matt, lo porteremo con un jet privato e farò allestire una stanza attrezzata per lui - rispose John sotto gli sguardi sconvolti dei presenti.
John Bomer era impazzito.
Voleva portare via Matt da loro e in quelle condizioni!!!!!!
- Kit e i gemelli verrano con noi. il loro posto é con noi - disse Sissi guardando tutti. - stiamo pensando al bene di Matt e dei ragazzi -
Simon sentì tutto. John e Sissi non pensavano minimamente a lui. Cazzo erano i suoi figli!!!!
Tutti provavano tanta rabbia verso di loro a quelle parole. John e Sissi erano due grandissimi egoisti. Non pensavano al bene di Matt o dei ragazzi. Stavano pensando a pulirsi la coscienza.
- ma siete impazziti!!!! Volete portare i miei figli lontano da me. Kit, Henry e Walker non si muovono di qui. Qui hanno la loro vita, amici, famiglia e tutto - disse Simon agguerrito. - siete dei grandi egoisti -
- signori Bomer, voi non vi rendete conto dei danni che provocherete a Matt. Lui è appena uscito dal coma, ha molte problematiche e non è giusto quello che volete fare. Ve lo dico da dottore ma anche da amico di Matt. Non è il modo di rimediare - disse Nico.
Mark guardò John e Sissi Bomer. Li stava odiando sempre di più.
- vi siete svegliati adesso a voler fare i genitori. Non avete pensato minimamente a Matt o ai ragazzi - disse Mark con tutta la rabbia. - Dov'eravate quando lui stava male? Perché non lo accettavate, avete aspettato 6 mesi per parlargli. Non lo accompagnavate ai provini e lui andava tutto solo. O perché si è visto strappare una canzone davanti agli occhi scritta per il suo papà. Non lo avete appoggiato in nulla. La sua infanzia e adolescenza è stata dolorosa a causa vostra. Matt voleva solo i suoi genitori con lui ma voi non avete fatto il suo bene e continuate a sbagliare. Non è il modo per rimediare. Non lo capite!!!! Il mio angelo non merita altro dolore e neanche Kit, Henry, Walker, Simon e tutti quelli che li amano -
- vi rendere conto che state distruggendo e rovinando la vita ancora al vostro meraviglioso bambino? Volete ucciderlo una volta per tutte? - dissero i nonni di Matt. - non ti abbiamo cresciuto cosi, John Bomer. Non sappiamo cosa abbiamo sbagliato con te. Tu eri diverso ma poi sei cambiato. Non ti riconosciamo più!!!! -
- sono sempre il John di sempre, mamma - disse lui ai genitori. - papà, voi mi conoscete. Ho sbagliato con Matt, é vero ma sto rimediando. Lo porta a casa. Perché non siete felici? -
- no, non è vero. Non sei il mio John. Da quanto tu, Sissi e Larry vi siete separati. Non sei stato più di lo stesso - disse sua madre.
John tremò a quel nome.
- questo non c'entra nulla con Matt - disse John subito. - dovreste appoggiarmi. Voglio il bene di Matt -
- no, non stai facendo il suo bene - disse il padre. - mi sta deludendo sempre di più, John. Matt non si merita tutto questa sofferenza da parte tua e di Sissi. Sbagliate ancora e non ve ne rendete conto -
Mark stava guardando la scena tra John e i suoi genitori e notò la reazione di lui a menzionare il nome Larry. Non aveva mai visto barcollare John Bomer. Pensò al Flashback di Londra. Lì John e Larry si amavano e li avevano visti far sesso in quella chiesa piscina.
Se John fosse gay anche qui? Questo rendeva peggio il tutto con il suo comportamento verso Matt.
- John, mamma e papà hanno ragione. Io ho sbagliato con Matt. Sono stato uno stronzo a allontanarlo nel momento in cui aveva più bisogno. So quanto ha sempre voluto il tuo amore. Aveva paura delle tue reazioni se piangeva. Io lo consolavo sempre. Era come mio figlio per me finché non mi ha detto che era gay. In quell'attimo smise di essere il mio adorato Matthew. Li ho voltato le spalle quando aveva bisogno di essere amato per quello che era. Me ne sono fregato di lui e alle cene o pranzi mi spostavo da vicino a lui. Non volevo essere infettato da lui. Vedevo l'omosessualità come una malattia. Sono stato ignorante, bigotto e crudele con lui. Tu non sei comportato meglio di me. Ho capito troppo tardi di aver sbagliato. L'amore per Maura mi ha aperto gli occhi e Matt potrebbe non perdonarmi mai. Non lo farei neanche io. Farò di tutto per Matt da ora in poi. Quindi fratello, ripensaci. Puoi sempre cambiare idea e stare vicino a Matt anche qui a Los Angeles -
- Darren ha ragione - disse Cecily. - non devi portare via Matt per stargli vicino. Puoi farlo qui. Quando lui ricorderà, vedrà il tuo impegno e il vostro rapporto migliorerà ma se lo porti via da chi ama, te ne pentirai. Matt potrebbe anche non perdonarti questa volta. Devi pensarci bene, John -
Poi guardò Sissi.
- tu sai abbiamo ragione. Fermatevi finché siete in tempo -
Neil e Megan si fecero avanti.
- mamma, papà, non fate questo a Matt o ai ragazzi. Vi preghiamo di ascoltarci. Lo diciamo anche per voi... -
Stavano per continuare ma John li interruppe.
- Basta!!!!!! Non voglio sentire altro. Siete tutti bravi a criticare. Io e Sissi siamo i genitori di Matt e i nonni di Kit, Henry e Walker. É nostro diritto decidere cosa fare. Nessuno si metterà in mezzo. Loro vengono con noi -
- facciamo solo il bene di Matt e dei ragazzi - disse Sissi convinta.
Tutti scuotevano la testa e la rabbia aumentava contro di loro. Non ragionavano proprio. Parlargli era inutile.
Tom, Chris e Laura avrebbero voluto dire qualcosa a John e Sissi ma non potevano mettersi in mezzo. Potevano solo parlare tra loro.
Era tutto doloroso.
John e Sissi non riuscirono a portare Kit, Henry e Walker via. Simon lottó per loro ma non poteva far nulla per Matt.
Arrivò il giorno in cui l'equipe del dottor Smith a portare via. Mark si mise davanti all'ingresso dell'ospedale e c'erano anche i ragazzi. Fecero un muro.
- non rendete tutto così difficile - disse John a Mark. - Matt verrà con noi. Spostatevi -
Chi amava Matt era fuori dall'ospedale e vedevano la scena. Quanta sofferenza stavano causando John e Sissi.
Arrivarono degli uomini muscolosi che presero Mark per spostarlo come i ragazzi. C'erano anche Tom e Chris con loro. Vennero spostati.
Nico fermò l'equipe e disse: - questo non è professionale -
Il dottor Smith mostró i documenti di trasferimento.
Arrivò anche James Hiddleston.
- signor Bomer, da padre le dico che non è il modo giusto. Ho sbagliato con mio figlio Tom per tanto tempo - disse James. - è dovuto succedere qualcosa per aprirmi gli occhi. Lei è ancora in tempo. Si fermi -
John non ascoltó e continuò con il suo piano.
Matt era sulla sedia a rotelle, gli faceva male tutto e piangeva.
- guardi, suo figlio piange -
- perché piange? - chiesa Sissi preoccupata.
- è normale, signora - rispose uno dell'equipe. - non deve preoccuparsi. I pazienti usciti dal coma piangono spesso -
Nico e James guardarono quella persona. Si vedeva che Matt soffriva ma loro stavano ignorando tutto.
Matt guardò Mark e per un attimo solo allungò la mano verso di lui tremando tutto. Non riuscì a parlare ma comunicava con gli occhi. Era una richiesta d'aiuto. "Aiutami. Non voglio che mi portano via ". Poi per lo sforzo compiuto il braccio cadde sulle gambe, le lacrime scendeva giù e Mark riuscì a liberarsi per correre da lui.
Lo abbracciò e li sussurrò all''orecchio: - ti riporterò a casa nostra angelo mio te lo giuro-
Depose un bacio sulla sua fronte e Matt non sapeva il perché ma il cuore si fidava di lui e delle sue parole. Pianse mentre lo strappavano via da lui. Era come se lo stavo violentato psicologicamente. Lo forzavano portandolo via di lì. Continuò a guardare Mark.
-Angelo mio- lo chiamò Mark fortemente.
Era così straziante. Tutti cercavano di impedire che accadesse ma con loro c'era anche un poliziotto che stava dalla parte di John e Sissi. Jason e la sua squadra cercarono anche loro di far qualcosa ma i documenti di un giudice davano la piena custodia ai genitori. Erano tutti impotenti. Non potevano fare nulla.
Matt aveva una speranza mentre veniva messo in un furgone medico.
- anche noi ti salveremo, fratello - dissero Tom e Chris prima che le porte del furgone furono chiuse dall'equipe.
Matt li sentì e li vide. Sentiva che loro e l'uomo chiamato Mark lo avrebbero salvato. Voleva dire qualcosa ma fu sedato.
L'equipe, John e Sissi salirono sul jet privato mentre Mark e gli altri erano così disperati. Sissi accarezzava la testa di Matt con John a fianco soddisfatto. Il loro bambino era con loro adesso e se ne sarebbero presi cura più di chiunque.
Dopo che Matt era stato portato via, Mark stava preparando i bagagli come Tom e Chris. Avrebbero usato il jet datogli da Robert per andare in Texas e riprendersi Matt. Non aveva intenzione di arrendersi. In salotto da Mark c'erano Sun e Simon con i ragazzi. Per il tempo necessario sarebbe stati da loro ma Kit e Keen non erano dello stesso avviso. Volevano andare con lui e salirono in camera dove Mark guardava una foto della loro famiglia e la mise in valigia dicendo " Sto arrivando, angelo mio. Io, Tom e Chris ti salveremo ".
-veniamo anche noi -dissero Keen e Kit all'improvviso.
Mark li guardò.
-ragazzi, siete molto coraggiosi ma i vostri fratelli hanno bisogno di voi - disse Mark abbracciandoli. - non potete lasciarli soli ma vi prometto che porterò a casa il vostro meraviglioso papà-
Keen e Kit si convinsero. Dovevano pensare ai loro fratelli.
-crediamo in te - dissero Keen e Kit aggrappandosi. - riporterai papà qui -
Sun e Simon decisero di vivere per quel tempo in un'unica casa così i ragazzi sarebbero stati tutti assieme.
Anche Kaylee voleva andare con Tom e Chris. Matt era importante per lei. Non voleva restare a Los Angeles senza fare nulla ma i suoi papà la fecero ragionare. Lola e gli altri avevano bisogno di lei. Dovevano farsi forza gli uni con gli altri. Non fu facile da convincere ma capì alla fine e fece la promessa di aiutare i suoi fratelli e sorelle.
Lola e gli altri erano in ottime mani, avevano tante persone che si sarebbero presi cura di loro tra cui il nonno James. Chris avvisó i suoi genitori degli ultimi eventi e lo incoraggiavano a salvare Matt.
Sarebbero arrivati anche loro due e Diana per prendersi cura dei ragazzi.
Sul jet privato salirono anche Neil, Laura, Megan, i nipotini e i nonni di Matt, Cecily, Darren con Maura e infine Alexandra. Lei voleva sapere di più su Sissi, la sua famiglia e sentiva di voler aiutare Matt.
Tom e Darren si guardarono per tutto il tempo durante il volo senza parlare. Mark guardava fuori dal finestrino con i nonni di Matt che si avvicinarono a lui.
- avremo voluto conoscervi in altre circostanze ma siete veramente l'uomo giusto per Matt. Ci ha telefonato quando vi siete messi assieme. Voleva darci la notizia. Non scorderò quel giorno - disse la nonna di Matt.
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Amore Famiglia Fratellanza e Amicizia
FanfictionTom e Chris si incontrano nel set del primo Thor, i due iniziano un bel rapporto e uno dei due si innamorerà dell'altro. Rimarrà un amore a senso unico o sbocciera in altro? Matt e Mark si incontrano quando sono piccoli. Riusciranno a coronare il l...