Capitolo 106 parte 1

34 3 1
                                    

Buongiorno a tutti,
Eccoci con un nuovo capitolo. Vi consigliamo di tenere i fazzoletti a portata di mano.

Buona lettura...

Qualche giorno dopo...

Mark era nei boschi con Javier e stavano parlando di Matt.
- è arrivato il momento di dire tutta la verità a Matt - disse Mark. - non voglio che si sente preso in giro perché non glielo abbiamo detto -
- Mark, hai fatto tutto perfettamente. Prima sarebbe stato un grave sbaglio dirglielo, avrebbe compromesso tutto.
Ora che lui è guarito al livello fisico e motorio, possiamo iniziare la parte più dolorosa - disse Javier. - non devi rimproverarti di nulla -
Mark sapeva che adesso sarebbe stato tutto più difficile e doloroso ma doveva farlo.
- parlerò io con Matt - disse Mark deciso. - io ho visto tutto -
- sei molto coraggioso, Mark - disse Javier. - se vuoi scatenare la memoria di Matt, devi trovare qualcosa che sia d'impatto. Un qualcosa che possa essere collegato alla violenza subita. Molti pazienti ricordano così -
 All'hotel non potevano andare visto che era a Los Angeles.
Doveva trovare qualcos'altro. Mark continuò a parlare con Javier.
Una volta tornato a casa, si mise a pensare profondamente. Non era facile. Guardò Matt sorridere in cucina con i suoi.
Quel sorriso presto sarebbe svanito. Sentiva un gran dolore al sol pensiero.
 Andò in lavanderia e si lasciò andare a un pianto silenzioso al buio. Stella lo raggiunse per confortarlo. Mark si abbassò verso di lei.
- dobbiamo essere forti per Matt - disse  Mark accarezzandola. - avrà bisogno anche di te -
Stella strofinò la testa contro di lui mentre Mark la prese tra le braccia.
- inizierà un periodo veramente orribile -
Mark si sfogó con la loro cagnolina.
Appena fu pronto, salì di sopra e si sciacquò gli occhi. Aspettò un po' prima di raggiungere il salotto. Non voleva che Matt lo vedesse così.
Mark uscì in giardino e prese il giornale. Quando lo aprì, trovò in prima pagina la foto di quel mostro orribile. Scatenò in lui tanto odio. Cercò di stare calmo e pensare lucidamente. Non sarebbe stato d'aiuto a Matt se si faceva guidare dall'odio.
Pensò poi alle parole di Javier e quel giornale era la soluzione per la verità.
 Sissi e John uscirono. Matt era in cucina quando Mark entrò con il giornale.
Lui si sedette a tavola.
Anche se era difficile, doveva farlo vedere a Matt. Era l'unico modo. Lui era lì accanto per prendersi cura del suo angelo quando si sarebbe ricordato tutto.
Matt lo raggiunse, mettendosi nella sedia accanto. Mark teneva il giornale tra le mani e lo guardava. Dentro di sé aveva tanta ansia e dolore.
 - ho finito di leggere il giornale - disse Mark. - tieni, leggilo pure tu -
Glielo passó e Matt lo prese. Sentiva che c'era qualcosa. Appena aprì il giornale e guardò la foto dell'uomo in prima pagina. Lo lasciò di scatto e si alzò velocemente, facendo cadere la sedia. Due voci diverse entrarono nella sua mente ma appartenevano allo stesso mostro. Il terrore si impossessó del suo corpo tanto da farlo tremare.
- nooooo!!!! - gridò Matt andando indietro.
Si mise le mani nei capelli. La sua mente fu invasa dalle immagini di quel mostro.
Le grida erano così strazianti mentre il suo cervello iniziò a ricordare ogni orribile e devastante dettaglio. Sia a New York che a Los Angeles. Due facce diverse ma era lo stesso mostro.
Mark guardò la scena con il cuore spezzato, sentendo ogni cosa.
Matt sentì la gola stringersi. Si rivide in quel letto a New York con quel mostro che l'aveva ingannato. Era come se stesse vivendo adesso quel momento. Il mostro lo legava e cercava di abusare di lui.
- smettila!!!! Lasciami stare!!! - gridò Matt terrorizzato.
Voleva che tutto smettesse e scappare via. Si teneva la testa.
Mark cercò di avvicinarsi ma Matt si allontanò. Era perso nel flashback
Non voleva essere toccato. Sentiva le mani di Blackwood sulla pelle come impresse a fuoco. Sentiva disgusto, terrore, dolore e le lacrime scendevano giù. Per un istante tutto si fermò. Qualcuno aveva chiamato la polizia per salvarlo. Si ricordó che era stato Mark.
La scena cambiò e iniziò a vedere lui davanti alla cassetta della posta con la lettera di quel mostro psicopatico. Rivivette ogni cosa, anche l'incidente di Mark a causa sua.
- nooooo! Orsacchiotto!! - gridò Matt disperato.
- angelo mio, Matt, sono qui - disse Mark alle sue grida strazianti.
Matt non lo sentiva. Era troppo sconvolto per quello che stava ricordando.
Per Mark era veramente orribile. Si sentiva impotente. Non poteva fare nulla.
I ricordi andavano avanti e Matt si ritrovò davanti all'hotel. Voleva scappare via. Non voleva entrare.
- no!!! hotel!!! - esclamò Matt tremando convulsivamente.
Mark capì che era arrivato alla parte più devastante.
Matt ripercorse ogni passo verso la stanza dove avrebbe incontrato il mostro. Era completamente terrorizzato. Quel hotel gli faceva paura come se fosse in un film dell'orrore. Non era lontano dalla realtà. Aveva cercato di prendere tempo per permettere a Jason e agli altri di arrivare  ma questa volta nessuno poteva salvarlo. Era nelle mani di quel mostro. Si risveglió in quella camera e un atroce dolore lo trafisse. Rivivette ogni orribile cosa che gli aveva fatto quel mostro. Aveva il suo pene in bocca.
Matt urlò tantissimo.
Sentiva il suo seme ovunque che iniziò a strofinarsi la pelle con le mani. Voleva eliminare ogni traccia di lui. Mark cercò di fermarlo. Se continuava così, sarebbe uscito il sangue. Prese le mani con dolcezza per fermarlo ma Matt lo spinse via, credendo che fosse il mostro.
- non mi toccare - disse Matt mettendosi in un angolo.
Lui riprese a strofinarsi ancora più forte sotto gli occhi impotenti di Mark. Il sangue uscì dalla pelle di Matt.
Era una scena agghiacciante.
Il flashback continuò e Matt sentì mille lame gli trafissero l'entrata. Quel mostro l'aveva violentato. Il suo orribile pene era stato dentro di lui con tanta violenza. Matt gridó devastato e cercò di farsi anche del male prendendo un coltello. Mark riuscì a fermarlo per fortuna ma aveva temuto il peggio. Matt vide che Mark aveva fermato il mostro e portato via. Alla fine per salvare Mark si era messo in mezzo, prendendosi il manganello in testa. Ora sapeva tutto. Non riusciva a muoversi o a parlare.
 Erano seduti per terra con il coltello a pochi passi da loro. Matt stava piangendo dal lacerante e devastante dolore, con la testa appoggiata al mobile.
La mente di Matt in quel momento si collegó con quella di Mark, attivando un flashback di un'epoca passata.

Amore Famiglia Fratellanza e AmiciziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora