Capitolo 106 parte 11

34 4 1
                                    

Edward si alzò e andò un attimo in magazzino.

Il ragazzo arrivò e disse: - mi dispiace di essere stato scortese prima ma qui non succede nulla di interessante. Vengo da Los Angeles dove andavo per locali, facevo di tutto e di più e potevo scopare tranquillamente e avevo un appartamento tutto mio. Mio padre mi ha sempre sostenuto nel mio essere gay. Poi un bel giorno mio padre mi sorprende nella cucina del suo ristorante con il cuoco e vengo sul tavolo dove di solito facciamo il servizio. C'erano schizzi ovunque. Mi ha detto che era stanco e che dovevo smetterla con mio comportamento, che dovevo capire che vuol dire la vita e guadagnarmi i soldi per conto mio senza che lui me lo dava sempre per i miei sfizi. Così mi ha tagliato il conto e mi ha spedito qui per capire che la vita era un'altra. Edward mi  ospita, é gentile ma questo posto non fa per me. Non c'è nessuno con cui scopare o qualche divertimento. Però ora ci sei tu qui davanti a me bello come il sole. Ti va di scopare con me? -

- sono già impegnato - rispose Matt alla sua proposta.

- ma sono sicuro che un eccezionale la puoi fare - disse il ragazzo sensuale avvicinandosi.

Sapeva come sedurre e trattare con gli uomini con cui voleva fare sesso.

- guarda forse gli altri si lasciano sedurre da te ma io no. Amo il mio uomo e forse dovresti cercare di capire veramente che cos'è la vita in modo meno superficale - disse Matt stroncandolo.

Dalla faccia Matt capì che nessuno l'aveva mai rifiutato. Forse così avrebbe capito qualcosa.

- Matt, nipote, mi aiuti - disse Edward e poi si rivolse al ragazzo - controlla il negozio -

Si congedó dal ragazzo e andò nel retro con Edward.
Era tutto sistemato alla perfezione e Edward lo fece sedere.

- voglio darti una cosa - disse lui con una scatola in mano.

Matt la aprì. Era una macchina da scrivere.
- ooooo, Edward. Io... -

- sono sicuro che tu sei uno scrittore - disse Edward. - ho intuito in questo -

- non puoi darmela - disse Matt non potendo accettare un dono più prezioso.

- invece si - disse Edward prendendogli la mano. - prendila, ti prego. Resterebbe in questo posto senza essere utilizzato. Questa macchina da scrivere è perfetta per te, nipote. Sono sicuro che scriverai molti libri o poesie. Secondo me hai l'anima di un poeta -

- grazie, io.... É...- Matt lo abbracciò commosso e Edward lo strinse a sé.

Kai guardava tutto da terra. Stava esplorando il posto a lui sconosciuto e ai bambini piaceva tanto.

- nipote mio - disse l'uomo accarezzandogli la testa. - sono contento che tu sei arrivato -

- e di averti conosciuto, nonno - disse Matt con affetto.

Rimasero abbracciati quando Kai arrivò alle loro ginocchia e lo presero da terra per abbracciarlo insieme. Kai era circondato da affetto.Il vecchio pendolo suonò e Matt si ricordò che Mark era di sicuro tornato alla macchina.

- scusami, nonno ma devo andare - disse Matt. - mi aspetta Mark ma tornerò con lui -

- anche con tuo padre e Larry giusto? - chiese Edward.

Ora che gli rispondeva? Era un bel casino.

- papà non è in casa in questo momento. È fuori per lavoro - rispose Matt. - ma appena torna, te lo porto -

- anche quando stava qui, lavorava sempre. Digli di non stancarsi troppo e di guardare nella scatola - disse Edward. - ti aiuto con le cose -

Matt si vergognó molto per avergli mentito.

Amore Famiglia Fratellanza e AmiciziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora