capitolo 106 parte 2

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Mark uscì a lavarsi le mani e pensò che quello che aveva fatto era sbagliato.
" mi sono appena masturbato pensando a uno studente "
Non era professionale.
Ritornó nella sala professori e per fortuna non vide scene erotiche. C'era l'uomo chiamato Robert, seduto in modo elegante e che lo notò. Chiuse ciò che stava leggendo e si avvicinò.
- buongiorno, io sono Robert Downey jr professore di tecnologia. Tu devi essere il nuovo collega - disse Robert molto solare. - ti do il benvenuto. Hai fatto buon viaggio? -
Mark non si aspettava un'accoglienza del genere. Spesso i colleghi erano così freddi.
- io sono Mark Ruffalo, il nuovo professore. Ho fatto un buon viaggio. È molto gentile da parte tua chiederlo - disse Mark sorridendo.- di solito i colleghi non erano così gentili anzi se potevano mettermi in difficoltà lo facevano -
- che stronzi - disse Robert senza peli sulla lingua. - qui potresti trovare qualcuno ma non siamo tutti così. Ti farò conoscere gente in gamba e sarai sotto la mia ala protettiva adesso -
Era la prima volta che qualcuno lo prendeva sotto la sua ala protettiva.
- mai nessuno era stato così premuroso con me a lavoro. Ti ringrazio di cuore - disse Mark commosso da quelle parole.
- non siamo tutti senza cuore - disse Robert mettendo una mano sulla spalla. - diventeremo grandi amici -
Mark gli venne in mentre la scena di prima della fotocopiatrice. Divenne rosso. Avrebbe avuto un amico che faceva sesso in un lungo pubblico.
Lui non sarebbe stato capace. Faceva tutto in camera da letto.
Certo ora che ci pensava, si era masturbato in un bagno a scuola.
Una cosa che non avrebbe mai fatto prima.
- tutto bene? Non hai la febbre vero? - chiese l'altro vedendolo rosso.
- sto bene - rispose Mark allontanandosi. - ho bisogno di bere. C'è un po' di caldo -
- io non sento nulla ma forse dovresti sbottonarti un po' la camicia - disse Robert avvicinandosi.
- non mi sentirei a mio agio - disse Mark. - non ho un bel corpo anzi in più sono peloso -
- molte persone impazziscono per gli uomini pelosi - disse Robert. - e poi già da qui si vede che hai un bellissimo corpo. Non dovresti essere duro con te -
- non sono duro. Sono realista - disse Mark. - è molto generoso da parte tua dirmi queste cose ma so che non è cosi. Io non sono attraente -
- ma che dici, amico? Tu sei attraente - disse Robert sconvolto. - dimmi chi ti ha fatto pensare così -
- nessuno. Lo so da me - rispose Mark non aggiungendo altro.
- Capisco - disse Robert tenendo per se le sue considerazioni e ricordando le parole del suo amore: ' pensa prima di parlare, non dire subito quello che ti passa per la testa anche se hai ragione soprattutto con persone che non conosci'
- comunque grazie veramente - disse Mark prima di sedersi e tirare fuori le buste.
- ti sono arrivate già lettere d'amore - disse Robert guardando incuriosito.
- non sono lettere d'amore - disse Mark. - è un esercizio che ho dato ai miei studenti -
- posso vedere? - chiese Robert toccando una busta.
- no, ho detto ai studenti che nessuno li avrebbe letto tranne me  rispose Mark. - non voglio tradire la loro fiducia -
- è molto onorevole. Dice molto dell'uomo che sei - disse Robert ammirandolo. - ti lascio alle tue letture. Io vado in classe -
Mark lo fermò, chiedo: - Conosci lo studente Matt Bomer? -
- Certo - risposero Robert guardandolo. - il bel Matt come lo chiamano le ragazze, sono tutte innamorate di lui:  Alto moro, occhi blu o azzurri
- Occhio blu o azzurri e anche verdi dipende dalla luce - disse Mark sovrappensiero e incantato.
- si certo - rispose Robert con uno sguardo indagatore. - sempre sorridente più o meno, studente e figlio perfetto ma secondo me nasconde qualcosa. Ho provato più volte a parli ma mi ha sempre risposto ' va tutto bene professore '. Il mio amico che insegna educazione fisica mi ha detto che è uno sportivo eccellente ma ha notato che non ama molto giocare a football per quanto lui si impegni. Ho avuto l'onore ovviamente di conoscere anche suo padre, un simpaticone di prima categoria. Guarda sua madre è leggermente meglio ma siamo sulla stessa linea, pretendono la perfezione dal figlio e questo schiaccia Matt. Mi spiace veramente tantissimo perché lo visto ridere e sorridere ed è veramente molto bello vederlo così e sei rimasto anche tu incantato da lui noto. Tranquillo, ti capiscono tutti. Matt è amato da tutti. Stai attento a Claudius Demon, lui è un vero bastardo. So che non dovrei parlare così di un mio alunno però credimi lo detesterai tantissimo -
- si ho già avuto il modo di vederlo - rispose Mark. - lo messo in punizione perché si è comportato malissimo con Matt- - si ne è ossessionato - disse Robert.
-  magari è un colpa della famiglia che lui è così - disse Mark.
- no no anzi - rispose Robert. - ha dei genitori meravigliosi che non si capacitano di avere un figlio così -
- poveri genitori - disse Mark.
- già - disse Robert. - mi dispiace per loro. Meriterebbe un figlio migliore -
- come certi figli meriterebbe genitori migliori - disse Mark pensando a Matt.
- lo dici per Matt vero - disse Robert capendolo subito.
- in generale - disse Mark volendo nascondere il suo interesse.
Robert aveva capito che mentiva ma non disse nulla.
- professore Downey Jr  - disse la segreteria fuori la porta. - gli studenti della sua classe sono scatenati -
- vado subito - disse Robert. - grazie, splendore -
Mark vedeva come Robert aveva uno charme incredibile e come la segretaria era affascinata da lui. Vide entrare l'uomo castano che prima era con lui.
- professore Downey Jr, la sua classe disturba il corridoio. Invece di sedurre chi lavora, farebbe meglio ad andare in classe - disse Evans serio e geloso.
- io non seduco nessuno. Sono solo gentile - disse Robert all'altro. - stavo giusto andando -
- non mi sembrava proprio - disse Evans.
- rilassati - disse Robert toccandogli il braccio.
- sono rilassato- disse Evans allontanando la sua mano.
Mark sentiva un tensione sessuale tra i due.
- fanno sempre così - disse la segreteria a lui. - sono famosi per scene del genere tra i professori -
Mark pensò alla scena di sesso tra loro e ora alla scenata di gelosia di Evans. Lo poteva capire. Non gli sarebbe piaciuto che il suo uomo flirtasse con altre o altri.
- tra un po' di giorni lo troverete normale - disse la segreteria. - io torno alla mia occupazione ma se avete bisogno, non esiti a chiedere. Sono disponibile -
- la ringrazio - disse Mark sorridendo. - siete gentile -
La segreteria li sorrise e uscì fuori.
Prese la prima busta che si trovò davanti. La aprì e vide l'ala disegnata.
Era quella di Matt, la riconobbe subito e li piaceva molto. Sembrava un'ala d'Angelo come lui.
Lesse tutto: ' perfezionista ' e ' falsità '.
'  sempre in ogni istante  '
' a mio padre
... Vorrei che capisse il male che mi fa, pretendendo da me la perfezione e sono costretto a essere quello che non sono. Odio tutto questo. Vorrei essere solo me stesso e invece vivo in un mondo di bugie. Ho tanto dolore, desideri e fantasie represse dentro di me. Vorrebbero uscire fuori ma le tengo rinchiuse in un barattolo '
Mark pensò anche alle parole dette da Matt a Jake.
Sentì tutto il suo dolore in quel foglio.  Mark soffriva molto a pensare a quello che Matt passava ogni giorno.  Avrebbe voluto cancellare la sua sofferenza e donargli la gioia.
Voleva vederlo sorridere. Pensò che sicuramente aveva un sorriso meraviglioso.
Non riusciva a smettere di pensare a lui e alle sue parole. Li era entrato dentro fino al midollo.
Uscì dalla sala per andare nel corridoio e lo vide all'armadietto mentre prendeva i libri. Era bellissimo.
 Notò che nascondeva un libro.
Forse era di poesie?
Non riusciva a smettere di guardarlo. Poi si ricordò delle buste. Tornò nella sala e controllò che nessuna mancasse. Per fortuna scoprì di no. Anche quella di Matt c'era ancora.
Ma qualcuno avrebbe potuto prenderle. Non doveva distrarsi. Le mise nella sua borsa e si mise le mani nei capelli.
Non gli era mai successo di volere sapere tanto di un suo studente o di guardarlo più del dovuto.
Era profondamente sbagliato. Lui stava lì per insegnare e aiutare gli studenti.
Il resto delle lezioni proseguì bene e lui evitò di guardare Matt nei corridoi. La campanella suonò e finalmente le lezioni furono terminate.
 Mark guardò il corridoio affollato e si fermò a salutare Robert prima di prendere la sua bici.
 - vai in bici? - chiese Robert sorpreso.
- si, mi piace la natura e guardare i passaggi - rispose Mark salendo su di essa. 
- come il nostro Matt Bomer - disse Robert all'improvviso. - ama tanto la natura -
Ecco di nuovo Matt.
 - è una bella cosa - disse Mark al suo commento. - io devo proprio andare... Devo comprare delle cose al supermercato. Ci vediamo domani -
- certamente. Se vuoi dei buon prodotti, ti consiglio il supermercato dei wayland - disse Robert. - fanno tutto loro -
 - grazie per la dritta - disse Mark notando da lontano Matt. - ora devo scappare -
Robert notò l'arrivo di Matt e Mark che se ne andava di fretta.
Sapeva che era tutto collegato.
Mark si fermò in una stradina per riprendere fiato.
Alzò gli occhi e vide Matt che teneva in braccio una scimmietta. Era così dolce mentre la accarezzava.
 - sei propria bellissima - disse Matt guardandolo. - mi dispiace non portarti con me. Mio padre ti ucciderebbe all'istante. Ora ti trovo un posto in cui stare -
Mark agì di impulso e disse: - la scimmietta può stare nel mio fienile -
Matt alzò gli occhi e  disse:  professore Ruffalo, non avevo notato che era qui. Davvero può stare da lei? -
- sono arrivato adesso - rispose Mark. - non volevo spiarti ma ho sentito che le cercavi una casa. Può stare da me e puoi venire ogni volta che vuoi a trovarla-
Matt fece un bellissimo sorriso.
- hai visto? Questo splendido e gentile uomo ti ospiterà- disse lui alla scimmietta
Splendido uomo. Mark rimase sorpreso da quelle parole e incantato dal suo sorriso. Avrebbe dovuto sorridere più spesso.
 - io e questa signorina la ringraziamo - disse Matt guardandolo. - e accettiamo il vostro invito -
La scimmietta sorrise alla parola " signorina".
Mark si avvicinò alla piccola per creare un contatto.
Lei era un po' sulla difensiva ma la carezza di Mark delicata sulle zampette le piaceva moltissimo.
Matt guardava com'era delicato e dolcissimo il suo insegnante. 
 - venite con me. Ti faccio vedere dove abito - disse Mark sorridendo.
Matt salì sulla bici con lui mettendo la scimmietta nello zaino un po' aperto così poteva tenersi alla bici.
Mark pensò che aveva fatto di tutto per evitare e invece adesso era con lui sulla bici.
Quel bellissimo ragazzo era con lui e stavano andando a casa sua.
Matt si sentiva così libero mentre stava lì in quella bici con Mark. Gli indicava delle scorciatoie così da mostrargli certe belle del posto.
Mark stava vedendo tanto verde e gli animali passando da quelle stradine. C'era una pace. Si fermò all'improvviso.
- tu sai dove il supermercato Wayland? - chiese Mark ricordandosi.
- si, ci vado spesso. Deve girare a destra - rispose Matt con lo zaino sulle spalle e ogni tanto controllava la scimmietta. Mark segui le indicazioni di Matt e arrivarono al supermercato. Era veramente bello già da fuori. Mark sistemò la bici vicino a un palo e poi entrò con Matt dentro. Prese il cestino e tirò fuori la lista della spesa.
- hanno prodotti eccezionali. Tutti artigianali - disse Matt mentre camminavano a fianco. - è il mio supermercato preferito -
Mark lo ascoltava  parlare incantato. Si sentiva che era affezionato a quel posto.
 - Ci sono delle crostatine alle fragole fatte da Michael Wayland che sono la fine del mondo. Mi scusi, sto parlando troppo scusi. Mio padre mi dice sempre di non fare così ma di stare buono e al mio posto. In silenzio se non vengo interpellato -
- non parli troppo. Amo sentire parlare  con una tale passione di ciò che ci interessa - disse Mark. - penso che tuo padre sbagli a dirti ciò. Io non lo conosco ovviamente ma non dovrebbe limitarti -
-  Grazie professore - rispose Matt con il suo bellissimo sorriso. - ma la prego, non dica a nessuno che ho assaggiato le crostatine alla fragola. Michael Wayland me le ha sempre regalate. E' un uomo da un cuore d'oro immenso, sa mio padre non vuole che mangi dolci. Anche se da piccolo lui mi faceva sempre i pancake allo sciroppo di acero poi crescendo basta -
Matt lo disse in modo tristemente.
 - il tuo segreto è al sicuro con me - disse Mark rassicurandolo e prendendo le crostatine alla fragola. - voglio proprio provarle -
- se ne innamorerà. Non vorrà più smettere di mangiarle -
Mark mise altre nel cestino mentre Matt li guardò in mezzo alla gambe in modo discreto. Pensò al momento del bagno. Ringraziò a chi aveva fatto il buco.
- che altro mi consigli? - chiese Mark all'improvviso. - Matthew.... Matt... Ci sei? -
Matt ritornò con la testa alla realtà.
- mi scusi. Può ripetere cosa mi ha detto - disse Matt arrossendo.
- volevo dei consigli su cosa altro comprare - rispose Mark. - tu stai bene? -
- si sto bene - rispose Matt subito.
La scimmietta uscì dallo zaino e si guardò intorno. Fu attratta delle banane ma anche dal latte.
Mark la vide e prese quelle cose mostrandole alla scimmietta che lo guardava con occhi felici.
Matt era innamorato sempre di più di lui.
- venga le faccio vedere una cosa buonissima - disse Matt con un sorriso.
Mark lo seguì assieme alla scimmietta e arrivarono al bancone dei gelati.
C'erano barattoli per tutti i gusti anche quelli più particolari.
- li fa artigianalmente Michael wayland - disse Matt sorridendo. - tutti ne vanno pazzi -
- anche tu immagino - disse Mark guardando il suo sguardo luminoso.
- non dovrei desiderare ciò che non posso avere. Mio padre anni fa prendeva quello allo sciroppo di acero. Non lo trova da nessuna parte, lo fa solo Michael Wayland - disse Matt tristemente. - ma lei può prenderlo -
 - Matt, i tuoi sogni e desideri sono importanti. Non permettere a nessuno di strapparteli via - disse Mark deciso a incoraggiarlo. - sono loro che fanno sentire vivo e  andare avanti  -
Erano delle bellissime parole. Matt avrebbe voluto metterle in pratica.
Sentire Mark che si preoccupava e si interessava a lui, faceva battere il suo cuore velocemente. Lo portava a legarsi più a lui.
 - io posso aiutarti, Matt. Voglio che tu sei felice -
- siete veramente premuroso, professore - disse Matt trattenendosi nel dargli un abbraccio.
Non poteva. Era uno studente.
- ho a cuore il tuo futuro - disse Mark. - ho scelto insegnamento anche per questo: aiutare gli studenti a trovare la loro strada e la chiave della felicità -
 - penso che state facendo un ottimo lavoro - disse Matt a tutto il suo discorso.  - altri professori mi hanno parlato ma non so perché sento qualcosa di diverso in lei -
Mark arrossì di fronte ai gelati. Matt si fidava molto di lui e si sentiva da come si confidava.
 - desideri gelati, Matt? - chiese un uomo biondo arrivando.
- no, Michael. Accompagno il nuovo professore a fare la spesa - rispose Matt girandosi verso l'altro.
 - un nuovo professore. Salve, io sono Michael Wayland  - disse il biondo abbracciandolo. - benvenuto -
Era la prima volta che veniva accolto così.
 - se hai bisogno, puoi chiedere a me. Ti lascio anche il mio numero -
- grazie, io sono Mark Ruffalo. Mi sono appena trasferito - disse Mark guardando Michael che li dava il bigliettino. - è molto gentile. Non pensavo di trovare quella accoglienza. So che il Texas è molto chiuso -
 - si, il Texas è un stato terribile ma io mi sono trasferito qui per lavoro del mio Robert. Troverai persone aperte di mentalità ma altre invece orribili omofobe dei veri mostri - disse Michael. - ma non ti lasciare abbattere. Ci sono delle persone che ti danno la forza di stare qui -
 - Robert il professore? - chiese Mark.
- no, il mio Robert fa il poliziotto. All'inizio potresti avere un po' di confusione. Ci sono nomi doppi qui - li spiegó Michael. - se qualcuno ti infastidisce, fammelo sapere che gli mando il mio baby e un altro amico -
 - non penso che qualcuno mi darà fastidio. Non sono interessante - disse Mark. - ma grazie lo stesso. Io vorrei prendere del gelato -
 Matt si rattristò a quelle parole. Veramente il professore pensava di non essere interessante.
 Per lui lo era e anche moltissimo.
-  Non è vero che lei non è interessante professore - disse Matt all'improvviso. - non so perché si sminuisce così. Io penso che lei ha molto da offrire agli altri o una persona speciale -
Mark restò senza parole e Michael pensò che Matt aveva un intessere per il suo professore.
Lo vedeva così vicino all'altro e sorrise. Matt aveva bisogno di qualcuno come Mark.  Aveva visto per pochi minuti ma si vedeva che era una persona molto speciale e limpida.
Mark abbassò la testa imbarazzato e disse: - grazie Matt. Che gusto di gelato ti piace? -
- cioccolato - rispose Matt. - ho sempre amato questo gusto -
- mi piace anche a me insieme alla banana - disse Mark sorridendo.
Michael prese due barattoli e glieli diede per poi allontanarsi. Quando tornò, aveva un nuovo barattolo e Mark vide che era banana e cioccolato insieme.
- questo è omaggio della casa - disse Michael gentile.
- non dovevi. Posso pagare tutti e tre - disse Mark subito.
- è un regalo -disse Michael con un sorriso.
- grazie, Michael - disse Mark prendendolo e mettendolo nel cestino con gli altri due. - sei veramente una persona di cuore -
- con chi lo merita si - disse Michael sorridendo.
Matt era sicuro che sarebbe nata tra i due una bellissima amicizia.
Michael diede anche qualche sua prelibatezza alla scimmietta che lo ringraziò con una carezza.
Lui e Mark continuarono la spesa e poi salutarono Michael dopo aver pagato. Andarono a comprare un piccolo biberon per la scimmietta e poi si rimisero sulla bici per andare da Mark.
Appena arrivarono, Matt prese la scimmietta dallo zaino e Mark aprì la porta di casa.
- non ho ancora molti mobili ma la cucina, la camera da letto e il bagno sono arredati - disse Mark accedendo la luce.
- se ha bisogno di mobili, posso portarla domani in un posto - disse Matt offrendosi di aiutarlo.
- sarebbe grandioso - disse Mark a quella sua offerta. - grazie veramente, Matt -
- di nulla. Sono felice di esserle di aiuto - disse Matt sorridendo. - mi scusi, ho portato dentro la scimmietta-
- non devi scusarti. Puoi metterla anche giù - disse Mark rassicurandolo al suo sguardo un po' preoccupato. - non sono come tuo padre, Matt. Puoi fare quello che vuoi qui. Puoi essere te stesso -
Matt era contento di quelle parole. Era come se Mark li leggesse dentro.
Matt mise a terra la scimmietta che iniziò a esplorare e sorrise a Mark.
- vi siete trasferito da solo? - chiese Matt curioso.
- si, non ho nessuno. Moglie o fidanzata - rispose lui mettendo la spesa sul tavolo.
- non volevo essere invadente. Lo chiedevo perché ha preso molta roba per essere sola persona - disse Matt giustificandosi.
- io volevo chiederti se non hai impegni o altro, se ti andava di farmi compagnia - disse lui sorprendendo l'altro.
Mark era imbarazzato mentre lo diceva.
Matt gli sembrava uno di quei sogni che faceva sul suo scrittore preferito.
- io accetto molto volentieri - disse Matt sorridendo. - grazie per l'invito ma non ho preso nulla da portarle -
Andò in panico.
- Esco un un'attimo a comprare qualcosa - disse Matt tutto agitato.
- Matt Matt calmati non voglio nulla veramente - disse Mark avvicinandosi a lui.
- non dovrei presentarmi a una cena a mani vuote, mio padre... -
Mark portò le mani al suo viso.
- dimentica quello che ti ha detto. Non è un obbligo. Matt, tranquillo. Mi basta averti a cena con me - disse Mark dolce.
- io... -
- va tutto bene - disse lui rassicurante.
Matt non riuscì a trattenersi e lo abbracciò.
Mark lo avvolse con le braccia e gli accarezzò i capelli per consolarlo. Rimasero in quella posizione per un bel po' di tempo e poi si guardarono.
- grazie, professore - disse Matt più tranquillo. - ne avevo bisogno -
- puoi sfogarti con me quando vuoi - disse Mark tenendolo sempre tra le braccia.
Sentirono un rumore e videro la scimmietta che stava cercando di salire sulla sedia.
I due risero e Matt la prese.
- hai fame? - chiese Matt alla dolce creatura.
- ho preso il latte per lei -  disse Mark uscendole fuori. - ora te le do -
Matt vide com'era premuroso.
Prepararono il latte per la piccola assieme. Mark lo guardò mentre Matt si sedeva sulla sedia e le dava il biberon. Sembrava un papà con la sua piccola.
Era molto naturale come se lo faceva sempre.
Ammirò quella scena in silenzio e la scimmietta succhiava come un essere umano.

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