Capitolo 45

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Tom apri la finestra e disse: -abbassa la voce. C'è Lola che dorme -
- allora non lasciarmi alla finestra la prossima volta - disse Chris entrando e cadendo addosso a Tom.
- puzzi di alcool - disse Tom sentendo il suo alito. - potresti alzarti -
- eppure ti piaceva il tuo corpo contro il mio fino a qualche giorno fa - disse Chris al suo orecchio.
- ti ricordo che mi hai lasciato, Hemsworth. O hai problemi di memoria? - chiese Tom freddo.
Stava per dire qualcosa Chris ma impallidi.
- devo vom... -
Non fece in tempo a spostarsi che gli vomito addosso. Non solo Chris gli aveva spezzato il cuore ma anche vomitato addosso. Era incredibile.
Aveva bisogno di una doccia. Entrambi ne avevano bisogno ma non l'avrebbe fatta con lui. Sì era tolto la maglia e aveva portato Chris ne la doccia. Fu facile da spogliare e apri il getto dell'acqua calda.
Chris iniziò a mettere le mani in mezzo alle gambe di Tom. L'altro gli tolse e prese a lavarlo con cura e amore.
- ti prego, Tom. Toccami. Mi manchi -
Tom non disse nulla, continuò a lavarlo ma dentro si sentiva arrabbiato.
Chris cercò di prendere la mano di Tom. Tremava ma lo afferrò alla fine. Lo portò al suo pene.
- non ti manco ciò. Non vuoi fare l'amore con me? - chiese Chris tra le lacrime. - ti prego -
Tom pensò che Chris non poteva fargli questo.
Non poteva venire li, chiamarlo stronzo e cercare di fare l'amore con lui dopo il male che gli aveva fatto. Aveva preso il suo cuore da petto e schiacciato sotto i piedi senza alcun scrupolo. Quindi quel supplicare e piangere poteva anche risparmiarselo. Non era il suo burattino che poteva prendere o buttarlo via quando gli girava. Era una persona con dei sentimenti. Non avrebbe mai potuto pensare che Chris potesse essere così crudele. Era lacerato dentro. Chris aveva strappato la sua anima.
- sei crudele, Tom. Io ti amo - disse Chris singhiozzando.
- io quello crudele? Ma ti ascolti? Tu mi hai lasciato quindi non parlarmi così - disse Tom fermo sulla sua posizione.
Chris si buttò addosso a Tom e cercò di baciarlo ma l'altro spinse via.
Non poteva permettergli di fare i suoi porci comodi.
- stai fermo, Chris. Devo finirti di lavarlo - disse Tom come se parlasse con un bambino.
Chris si fermò e Tom continuò. Non toccò con sedere e neanche il pene. Voleva evitare anche le braccia che amava leccare e mordere. Invece non aveva potuto. All'improvviso Chris  svenne e subito Tom lo prese a volo. Era preoccupato per lui. Tom lo portò nel suo letto e chiamò a suo padre.
- papà, devi venire subito - disse lui agitato.
Quando messaggio James  Hiddleston arrivò dal figlio, non si aspettava di trovare Chris svenuto nel suo letto.
- che ci fa lui qui? - chiede James guardandolo male.
Tom gli raccontò e suo padre subito replicò.
- ma tu sei masochista. Lui ti da dello stronzo e crudele e tu te ne prendi cura. Io non so come fai -
- tu hai ragione ma adesso ti prego, papà, aiutalo - disse Tom preoccupato.
- lo faccio solo per te. Io lo lasciavo fuori alla finestra o avrei chiamato la polizia per disturbo della quiete pubblica - disse James serio.
- non l'avrei mai fatto. Io non sono come te, Tom -
Poi si mise a visitarlo e Tom sapeva che suo padre aveva ragione ma era più forte di lui. Quando si parlava di Chris, ragionava diversamente.
- ha preso pasticche - disse james a Tom.
Non poteva crederci a quello che aveva udito.
Pasticche?????
Chris non era il tipo da prendete certa robaccia.
Cosa gli stava accadendo?
Prima la rottura e adesso le pasticche.
- c'è qualcosa che non va - disse Tom sicuro. - non è da Chris -
- lo difendi dopo tutto quello che ti ha fatto? - chiede James infastidito.    
- non lo difendo ma tutta questa storia è assurda - rispose Tom guardando Chris.
- anche tu che hai fatto l'amante era una cosa assurda - disse James mentre continuava a visitare Chris.
- papà, non ricominciare - disse Tom.
- Tom, esci un attimo. Devo curarlo - disse James aprendo la valigetta.
- perché non posso restare?  - chiese lui confuso.
- ho bisogno di concentrazione e la tua agitazione non mi sarebbe d'aiuto - rispose James sincero.
Tom capì e uscì da lì. Passò una mezz'ora e poi James apri la porta.
- dormirà profondamente fino a domani - disse James. - starà bene -
Tom lo abbracciò e disse: - grazie -
James tornò a casa e Tom entrò nella stanza. Guardò Chris e gli si strinse il cuore a vederlo così nonostante tutto lo amava. Si sdraiò accanto a lui e gli prese la mano. Poi la lasciò l'attimo dopo.
Cosa stava facendo?
Decise di rimanere in quel lato del letto, lo avrebbe vegliato ma senza toccarlo. Tom giocava con l'anello mentre lo guardava. Vorrebbe ritornare alla loro casetta Norvegia e alla villa a Napoli. Tom restò svegliò finché crollò e l'indomani si svegliò, Chris dormiva beatamente. Sorrise e poi si alzò. Andò a preparare la colazione per tutti e tre.
Preparò una colazione salata e dolce come aveva fatto Chris per lui. Mise le cose che piacevano a Chris e a Lola.
Fece tutto con amare e decoro anche la tavola. Mise anche un vaso con fiori al centro. Poi andò in bagno. Si spogliò e apri il getto della doccia. Ne aveva proprio bisogno.
Intanto Chris si era svegliato. Sì guardò intorno e vide che non era in camera con Elsa ma in quella di Tom.
Com'era finito lì?
Vide che era a torso nudo con solo dei pantaloni. Erano i suoi. Doveva averli dimenticati nella sua valigia quando erano in Norvegia.
Era possibile che avevano fatto qualcosa?
Cosa andava a pensare?
Lui aveva chiuso con Tom e l'altro non era il tipo. Forse Tom lo aveva aiutato in qualche modo.
Decise di alzarsi e trovò sulla sedia. Era bella pulita e se la mise. Si prese i pantaloni e uscì da lì. Andò in cucina e quello che vide lo sconvolse. Tom aveva preparato una colazione per tre. Aveva pensato anche a lui.
Cosa era successo ieri notte?
Non ricordava nulla. Decise di sedersi e aspettare Tom. Voleva  fare colazione con loro.
Ripensò alle colazione con Tom ma anche con Lola.
Quella colazione lo portò con la mente alla Norvegia. Quando gli aveva fatto quella sorpresa. Era stato dolce da parte di Tom fare una cosa del genere anche se non stavano più insieme.
Tom era unico per questo. All'improvviso la stimolazione, lo fece alzare dalla sedia e allontanarsi da lì. Gli sembrava che la sua testa scoppiase e se la tendava forte. Era la seconda volta che accadeva. Non era normale. Doveva parlare con qualcuno. Ma prima lasciò un biglietto a Tom in cucina e uscì dall'appartamento senza far rumore.
Elsa lo chiamò.
- ciao, Chris. Dove sei adesso? -
- ciao, Elsa. Sono da Rob. Ho dormito li - rispose Chris mentendo.
- davvero? Perché l'ho chiamato prima e mi aveva detto che eri uscito da una ventina di minuti - disse Elsa all'improvviso. - perché mi menti? -
- ok, hai ragione. Non volevo che sapessi che ti avevo preparato una sorpresa - disse lui rimediando.
- una sorpresa? Chris, ma non dovevi - disse Elsa sorpresa ma elettrizzata. - dimmi di che si tratta -
- lo scoprirai presto -disse Chris facendo il misterioso. -sto arrivando. Baci -
Chris appena chiuse con lei, si mise su internet a cercare qualcosa per stupirla ma diversa dalle sorprese per Tom. Intanto Tom si vesti e non trovò più Chris a letto. Si preoccupò subito e raggiunse la cucina e trovò un biglietto con una sola e  semplice parola.
' grazie '
Sì era illuso che Chris sarebbe restato.
Come aveva potuto essere così stupido?
Chris aveva messo in chiaro che voleva la vita con Elsa e la bambina.
Doveva farsene una ragione. Suo padre aveva ragione. Aveva un atteggiamento da masochista. Adesso basta.
Doveva chiuderlo il capitolo Chris. Chris raggiunse Rob che aveva preso una villa a Hampstead per quando era li.
- ciao, Rob - disse Chris entrando all'ingresso.
- Ciao, Chris. accomodati nella mia dimora - disse Rob facendogli strada. -
Ora mi spieghi perché hai detto a Elsa che eri con me ieri -
Chris si sedette nel gran salotto.
- perché avevo bisogno di star solo ma non ricordo nulla di ieri notte - rispose Chris sincero.
- hai bevuto? - chiese Rob preoccupato.
- non lo so. Ho un mal di testa e poi prima ho avuto una cosa brutta - disse Chris confidandosi.
- che tipo di cosa brutta? - chiese Rob sedendosi.
- volevo far colazione ma all'improvviso sono scattato in piedi, ho sentito una cosa alla mente come se mi scoppiase da un momento all'altro e non riuscivo a smettere di tenermi la testa. Si tolta appena sono uscito da casa di Tom - disse Chris continuando a parlare.
- aspetta tu e Tom fate ancora gli amanti clandestini? Non doveva finire appena Elsa ha partorito? - chiese Rob all'improvviso.
- veramente le cose sono cambiate. Non ho lasciato Elsa. Io la amo mentre con Tom è stato un evasione dalla monotonia di coppia. Non era reale - gli spiegò Chris sconvolgendo l'altro.
- non posso crederci. Ma che idiozie dici? Ma ti senti quando parli? Tu ami Tom e volevi stare con lui - disse Rob diretto. - stai abusando di qualcosa? Perché l'unica cosa che mi viene in mente -
- non sto prendendo nulla - rispose Chris sincero. - ho solo confuso le cose. Succede. Non volevo far del male a Tom -
- non so che dirti. A me sembra surreale che hai cambiato idea così- disse Rob sincero.
- Rob, aiutami con la storia della mente. Non voglio più provarla - disse Chris con paura.
- Non approvo che tu hai fatto questo a Tom. Anzi sono deluso molto ma sono tuo amico e ti aiuterò con questo problema - disse Rob sincero. - chiamerò un amico di famiglia che ti può aiutare -
- So che non merito per quello che ho fatto a tom ma grazie - disse Chris.
Rob chiamò l'amico di famiglia nell'altra stanza.
- ciao, Javier. Ho un mio amico che ha un grosso problema. Potresti aiutarlo -
- certo. Adesso sono a Londra per un congresso ma appena torno a Los Angeles, puoi mandarlo da me - disse Javier disponibile.
- siamo entrambi a Londra - disse Rob subito. - se vuoi, te lo mando appena puoi -
- farlo venire tra 10 minuti se può - disse Javier. - ti do l'indirizzo del mio albergo -
- grazie, sei il migliore - disse Rob sorridendo.
Dopo la chiamata, tornò da Chris e gli diede il foglietto con l'indirizzo.
- ti aspetta tra 10 minuti - disse Rob.
Chris lo abbracciò e poi prese il taxi. Arrivò all'albergo e sali fino al numero datogli da Rob. Arrivò davanti alla porta e stava per bussare.
E se Valentine se la prendeva che aveva chiesto a qualcun'altro invece che a lui. Valentine era il suo psicologo. Avrebbe dovuto parlare con lui di questo eppure si stava rivolgendo a qualcun'altro
Bussò alla fine e un uomo veramente attraente lo aprì.
- ciao, sei l'amico di Rob. Accomandati - disse Javier con un sorriso.
Chris ci entrò timidamente e l'altro gli fece segno del letto.
- ciao - disse Chris soltanto.
Era agitato e l'altro lo sentiva.
-non devi essere agitato. Non ti mangio mica anche se mi sembri appetitoso - disse Javier.
- cosa? - chiese Chris incredulo.
- scherzavo - rispose Javier. - volevo togliere tutta la tensione che emani -
- emano? Lei sente le cose? -chiese chris azzardato.
- parli delle persone con la connessione speciale? - chiese Javier.
- si, quelle - rispose Chris. - mi stupisce che ne parli. Molti preferiscono tenerlo segreto per paura - disse Javier prendendo un diario in pelle.
- se vuoi ti aiuto a potenziare ciò che senti e vedi -
-si può fare? - chiese Chris stupito.
- certo. Ci vuole un po di tempo ma con le mie lezioni ci puoi riuscire - rispose Javier con un sorriso.
- voglio che tu mi insegni - disse Chris deciso. - voglio controllare questa connessione -
- però ti avverto, non sarà facile soprattutto se sei diviso da quella persona - disse Javier sentendo l'animo di Chris. - stare lontano da chi siamo destinati, fa impazzire -
- io ho mia moglie e mia figlia vicino a me - disse Chris subito.
- non parlavo di lei. Puoi ingannare te stesso ma non me. Sento la tonalità della tua voce o il battito del tuo cuore - disse Javier aprendo il diario e scrivendo qualcosa. I tuoi pensieri non sono rivolti a lei come il tuo amore -
Intanto Tom stava sparecchiando, Lola era già a scuola e lui pensava a Chris.
Perché non riusciva a tenerlo fuori dai suoi pensieri per un po?
Decise di uscire e si andò in un negozio vintage.  Cercava qualcosa per la sua casa nuova e li vide qualcuno che non immaginava di vedere più a Albert.
Lo osservava da lontano. Un uomo che aveva le sue stesse caratteristiche si avvicinò e lo chiamava ' amore '.  Due bambini, un maschio e una femmina lo chiamavano ' papà ' mostrandogli dei vecchi oggetti.
Albert si era comportato male e aveva una vita felice mentre lui che si comportava sempre bene, soffriva come un cane. La vita era proprio un'ingiustizia. La bimba tirò la giacca di Albert e lo fece abbassare per dirgli una cosa all'orecchio.
Albert si girò alle parole e riconobbe Tom. Ci fu uno sguardo tra loro. Poi si avvicinò a lui.
- ciao, Tom. È da anni che non ci vediamo - disse Albert con coraggio. - come stai? -
Non si immaginava che Albert sarebbe andato da lui a parlargli.
- scusami ora devo andare - disse Tom lasciando il quadretto su un mobile.
Scappò via e il marito di Albert vide la scena. Si avvicinò e mise la mano sulla spalla.
- amore mio, dalli tempo. Da come mi hai parlato di lui è una persona semplicemente meravigliosa - disse lui confortandolo.
- hai ragione. Non posso mica pretendere sorrisi e compressione dopo quello che gli ho fatto - disse Albert girandosi. - ma questo glielo regalo io -
Prese il quadretto che Tom aveva prima in mano
- lo apprezzerà quando avrete parlato e chiarito - disse l'altro sostenendo lo.
Qualche ora dopo...
Lola tornò da scuola e vedendo suo padre sul divano giù, così decise di mettersi in cucina a preparare il pudding. Sua nonna glielo aveva insegnato. Aveva preso tante ricette. Presto avrebbe stupito suo papà.
Arrivò un messaggio da Holland.
' ciao, fatina. Oggi pomeriggio volevo invitarti per una passeggiata. Ci sei? 😀'
Le dispiace dirgli di no ma suo padre veniva prima di un qualsiasi ragazzo.
' ciao. Grazie per il tuo invito ma oggi non posso proprio. Possiamo fare un altro giorno?'
' Spero che non è nulla di grave. Certo, anche domani. So aspettare e poi per te, fatina, attenderei anche 100 anni o all'infinito '
Lola arrossi. Lui era così carino e dolce.
' sei dolce. Nessun ragazzo mi ha mai parlato così '
' forse perché non hai conosciuto le persone giuste tipo me '
' domani sarò tua '
' avrò la principessa delle fate tutta per me. Che onore '
Lola rilegge la frase ' domani sarò tua '
Cosa aveva scritto?
Era imbarazzata.
' cioè domani ti farò compagnia. Non intendevo tua in quel senso... ti voglio bene... scusa devo andare '
Non sapeva come gestire tutto quello. Doveva parlarne con Bella ma adesso il Pudding. Prese gli ingredienti e iniziò a farlo. Lo conosceva ormai a memoria. Lo mise il frigo e attese poi andò da suo papà con un compito d'arte.
- papà, ho bisogno di aiuto - disse Lola per distrarlo.
- certo, principessa. Vediamo - disse Tom prendendo il quaderno e libro.
Cosi papà e figlia si misero a fare il compito d'arte e si divertirono a disegnare e poi a usare gli acquerelli.
Lola prese un dito lo intise e fece un cuore sul braccio di suo papà. Tom le diede un bacio e abbraccio.
I figli erano la miglior medicina a tutto.  Avevano disegnato un bel castello con uno stemma tutto loro.
Tom sorrideva e Lola era felice che il suo piano fosse riuscito. Decisero di andare da muriel's kitchen per cena.  Si sedettero nel tavolino con le sedie a dondolo ma lui ebbe una brutta sorpresa. Nel tavolo con le sedie a stoffa si accomodarono Chris con Elsa e la bimba.  Non poteva crederci che aveva portato Elsa in un posto loro.
Come aveva potuto farlo?
Chris continuava a ferirlo.
Come si era innamorato di Chris? Perché gli permetteva di avere tanto potere su di lui?
Non voleva più soffrire oppure non poteva fare a meno di lui. Lo amava e lo odiava allo stesso tempo.
Chi voleva prendere in giro? Lui odiare Chris. Era impossibile. Avrebbe voluto ma non poteva. Cercò di ignorarli e prese il menù. Chris senti varie emozioni, non erano sue e neanche di Elsa. Sapevano a chi apparteneva: Tom.
Stava male. Si girò e lo vide con Lola.
Forse non era stata un'idea brillante portarla qui.
Ora cosa poteva fare?
Voleva rimediare in qualche modo. Si alzò un attimo e andò dal cameriere.
- vorrei che preparaste dei pancakes per il tavolo con il dondolo - disse lui sottovoce.
Il cameriere prese l'appunto e poi Chris tornò da Elsa.
Qualche minuto più tardi il cameriere portò gli ordini al tavolo di Tom.
C'era anche un piatto di pancakes con scritto ' sorry ' con la glassa.
Sapeva chi era stato. Veramente credeva che un piatto del genere poteva fargli perdonare quello che aveva fatto. Aveva peggiorato la situazione. Li rispedi in dietro e il cameriere portò da parte Chris per dirglielo.
Cosa poteva fare?
Aveva fatto un bel casino e non sapeva come uscirne. Forse doveva lasciare le cose come stavano. Non poteva dare a Tom quello che voleva. Forse doveva stargli lontano e Tom sarebbe stato meglio. Tom non digeri bene la cena e quando andò a casa, vomitò anche. Stava così male e Chris non lo capiva proprio.
Lola lo sentiva dal bagno mentre piangeva e non sapeva che fare.
Prese il cellulare e chiamò Chris.
- perché stai facendo questo? Perché fai soffrire papà? Lui ti ama -
- Lola, mi dispiace... -
- se ti dispiacesse veramente, saresti qui con noi. Invece non ci vuoi più. Cosa ti abbiano fatto? - chiese Lola con le lacrime.
Ascoltava e sentiva il dolore di Lola. Stava facendo soffrire tutti.
Doveva uscire dalle loro vite. Era l'unica cosa da fare.
- non avete fatto nulla. Mi dispiace tanto. Farò in modo di non crearvi altre sofferenze - disse Chris - non dovrete più aver a che fare con me. Te lo prometto, Lola. Non soffrirete più a causa mia -
Con quelle parole la salutò e Lola restò sconvolta. Non capiva che voleva dire.
- papà, scusami ma devo parlarti - disse Lola allarmata.
Appena lui ascoltò quel e parole, scappò via. Aveva paura e trovò Chris vicino alla botola che non stava tanto bene. Si teneva la testa.
- Chris, che hai? - chiese Tom preoccupato.
Gli toccò il braccio ma lui lo respinse subito.
- non toccarmi. Non sto bene - disse Chris soffrendo. - la testa -
Tom sentiva Chris soffrire e fu brutto. Cercò di afferarlo ma ancora una volta lui lo spinse via
- vai via - disse Chris gridandogli.
- non ti lascio qui così - disse Tom avvicinandosi ancora.
- me ne vado io - disse Chris allontanandosi da lui.
Tom lo rincorse e quando furono molto lontani dal parco, Chris si fermò.
- smettila di inseguirmi. Non ho bisogno del tuo aiuto. - disse Chris senza guardarlo in faccia. - Torna da Lola e trovati qualcuno che ti ami -
- come puoi dirmi questo? Sei crudele, Chris. Mi stai facendo soffrire tantissimo - disse Tom.
- odiami e dimenticami - disse Chris prima di allontanarsi.
Tom era fermò sul marciapiede e vide Chris attraversare senza guardare il semaforo. Tom vide una macchina da lontano arrivare a velocità alta e temete per lui. Non poteva lasciare che Chris lo facesse male così corse e lo spinse per salvarlo mentre la macchina lo prese in pieno.

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