Capitolo 46

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Chris lo guardò a terra, ferito e privo di sensi. Era sconvolto.
- Tom - disse Chris correndo da lui.
Sapeva che non poteva toccarlo. Prese il cellulare e chiamò un'ambulanza. Arrivò subito e se lo carico sopra. Non fecero salire a Chris, non essendo un familiare così prese il taxi. Era devastato.
Tom era stato investito da una macchina a causa sua. Piangeva e pensò che doveva avvisare qualcuno. Chiamò la mamma di Tom.
- Diana, Tom è in ospedale. Ha avuto un incidente -
Il cellulare cadde della mano di Diana. Non poteva essere.
Il suo bambino. Era sconvolta. Diana corse in ospedale e trovò Chris seduto con una faccia sconvolta.
- dove sta il mio bambino? - chiese Diana cercando di star calma.
- lo stanno operando - rispose Chris con le lacrime agli occhi.
Diana si avvicinò per consolarlo ma lui la fermò.
- non merito alcuna consolazione - disse Chris sincero. - é colpa mia se Tom è qui. Ha salvato me. Dovrei esserci io in quel lettino a lottare contro la vita e la morte -
- parlare in questo modo non è di nessun aiuto - disss Diana. - prega per Tom -
Diana avvertì le figlie e James. Una di loro portò Lola in ospedale.
James vide Chris e subito disse: - sicuramente è colpa tua. Sei un danno per mio figlio -
- James, questo atteggiamento non aiuta - disse Diana mettendosi in mezzo.
- lo difendi? Ha fatto soffrire Tom - disse James furioso.
- ci sarà tempo per parlare ma adesso dobbiamo essere uniti - disse Diana diplomatica. - ora siediti -
James borbottò qualcosa e si sedette accanto a lei. Lola era tra le braccia una della zia e aveva tanta paura per suo papà. Chris si alzò e chiamò Eddie e gli altri. Li avvisò di tutto. Tutti andarono in ospedale e aspettarono che Tom uscisse dalla sala operatoria.
Chris se ne stava in disparte mentre tutti si facevano forza a vicenda.
L'operazione durò un bel po e il dottore uscì.
- è fuori pericolo - disse lui. - ha riportato un trauma cranico. Potrebbe non ricordare qualcosa quando si sveglierà ma sarebbe momentaneo -
Tutti erano sollevati. Le infermiere stavano portando Tom nella stanza e tutti lo guardavano mentre era addormentato. Aveva una fasciatura alla testa. Faceva molto tenerezza.
- potete entrare ma uno alla volta - disse il dottore avvertendoli.
Diana entrò per prima.
Teneva la mano di Tom e gli diede un bacio.
- sei forte, figlio mio. Supererai anche questa - disse lei dandogli coraggio. - noi tutti siamo con te -
Fuori Rob e Adam si girarono e cercarono Chris ma non lo trovarono. Non sapevano che era nel cortile dell'ospedale.
Chris soffriva e piangeva per Tom.
' è colpa mia. Se non mi avesse incontrato, non sarebbe in questa situazione '
Qualche giorno...
Tom veniva imboccato da sua mamma. Non riusciva a muovere bene le mani. Non gli piaceva quella situazione. Odiava dipendere da qualcuno.
Stava facendo fisioterapia tutti i giorni. Tutti i suoi amici perfino Leonie, Luke e Liam lo andavano a trovare tranne uno. Chris. Non si era fatto vedere una sola volta in ospedale. Era in quello stato per lui e l'altro non gliene fregava nulla di quello che stava vivendo.
Quello individuo non era più Chris ma un estraneo.
- penso che lui non venga perché si sente in colpa - disse sua madre a Tom.
- no. Non più il Chris che hai conosciuto. L'uomo che amo sarebbe venuto lo stesso - disse Tom con tono deciso.
- mi avrebbe imboccato nonostante le mie lamentale -
Tom aveva le lacrime agli occhi. Diana posò il piatto e lo abbracciò. Tom era come un bambino e anche molto fragile. Tom dormiva profondamente e qualcuno lo guardava da fuori.
- ecco il caffè - disse un'infermiera porgendoglielo. - se devi stare come le altre notte qui almeno hai qualcosa che ti tiene più sveglio-
Chris lo prese e la ringraziò.
- come sta oggi? Ha fatto altri progressi da ieri? - chiese Chris senza smetterlo di guardare.
L'infermiera lo mise a corrente di tutto. A differenza di quello che tutti pensavano, Chris visitava Tom ogni notte ma non entrava mai nella stanza. Lo vegliava e si informava sempre. Diciamo che sognando lo vede ma quando si sveglia pensa che è solo il suo subconscio
- perché non entri? Sono sicura che sarebbe d'aiuto - suggerì l'infermiera.
- non sono degno di stargli vicino. L'ho fatto solo soffrire - disse Chris sincero.
- io penso invece di si. Sei qui tutte le notte, lo guardi e stai male per lui - disse l'infermiera.
- vedo amore e devozione nei tuoi occhi -
- ti ringrazio per le tue parole, Angel, ma non posso - disse Chris punendosi.
Angel vedeva bene che Chris si stava autopunendo per i sensi di colpa.
- puoi cambiare idea in qualsiasi momento - disse Angel dolcemente.
Chris si avvicinò alla porta dopo le parole di Angel ma si fermò quando mise la mano sulla maniglia. Non poteva farlo. Sì rimise vicino alla vetrata e riprese a guardarlo.
Mentre Tom sognava di essere in ospedale e c'era qualcuno che lo osservava. Cercava di alzarsi per avvicinarsi ma le gambe non si muovevano e andò in panico. Non voleva restare così. Non voleva dipendere da nessuno.
Poi senti una mano che prese la sua. Il tocco lo calmò e anche la voce gentile. Sembrava quella di Chris ma era impossibile. Lui non era lì. Il suo sonno ai fece più tranquillo guidato da quella voce. Angel vide Chris nella stanza che confortava Tom nel sonno. Lui restò per un po di tempo e poi si alzò per uscire.
- sei stato bravo. Tom bisogno di questo - disse Angel.
- non potevo lasciarlo in quello stato. Sentivo che era in pericolo - disse Chris sedendosi. - ma tu non devi dirgli che sono stato io. Se fa domande, devi mentire -
- non sono d'accordo ma rispetto la tua decisione - disse Angel sincera. - altrimenti gli avrei già detto che sei qui tutte le notti -
Restò per qualche ora e poi andò a casa. Elsa dormiva e si spogliò per mettersi nel letto. Durante il giorno, Luke, Scott, Edward e Rose andarono a trovare Tom.
Rose portò clandestinamente un dolce al cioccolato.
- gustatelo - disse rose mettendolo davanti a lui.
- noi ti copriamo - disse Edward con gli altri facendo una barriera davanti a lui.
Tom avrebbe voluto ma non ci riusciva con le mani. Non voleva che qualcuno lo imboccase.
- magari più tardi. Adesso non ho appetito ma grazie Rose - disse Tom con un sorriso. - e a tutti voi. Siete unici -
Luke e Scott si guardarono e pensarono che Tom stesse mentendo.
Quando gli altri se ne andarono, provò a prendere il dolce messo nel mobiletto. Le mani gli tremavano e non funzionavano bene. Cercò di aprirlo ma non ci riuscì. Luke e Scott rientrarono.
- hai bisogno di aiuto? - chiese Luke a Tom.
- no, stavo solo allungando le braccia - rispose Tom subito.
- Tom, non devi essere così testardo - disse Luke avvicinandosi. - fatti aiutare -
- non ci riesco. È come se ho perso una parte di me - disse Tom sfogandosi. - e se non dovessero mai tornare come prima -
- vedrai che andrà bene. Le tue mani torneranno apposto - disse Scott mettendosi accanto. - devi aver pazienza.
Tom si appoggiò alla sua spalla e Scott lo abbracciò per consolarlo. Faceva male vederlo in quello stato.
Ci mise molto a calmarsi ma ci riuscì e dormi un po.
Di sera, Angel passò per portargli il vassoio con la carne e si sarebbe fermata se non avesse avuto altri pazienti da sfamare. Prese le posate con una certa difficoltà e cercò di tagliare la carne ma non ci riuscì. Fece cadere le forchetta e coltello a terra. Ebbe uno scatto improvviso per il nervoso e scaraventò il vassoio addosso al muro. Non poteva vivere così. Odiava tutto ciò. Sì girò e si mise in posizione fetale. Piangeva come un bambino. Tutto la scena fu vista Chris. Ci era andato prima del solito.
Assistere a quella scena era devastante. Tom amava le sue mani e piaceva l'indipendenza da tutti.
Era un destino peggiore della morte per lui. Chris si avvicinò per prenderlo tra le braccia e calmarlo. Tom non voleva nessuno in quel momento. Non guardava neanche chi fosse. Chris lo guardava con faccia triste e poi si allontanò per prendere vassoio e raccogliere il cibo per terra.
Andò in messa e disse: - posso prendere del cibo? Questo è caduto per sbaglio a terra -
Un ragazzo volontario della messa prese il suo vassoio e lo sostituì.
- prendi anche questo pudding. Farà sorridere il paziente - disse lui con un sorriso.
- sei gentile - disse Chris sorridendo, prendendo il vassoio.
Poi andò in stanza da Tom. Si era messo a sedere ma aveva uno sguardo spento.
- ciao, Tom -
Quella voce. Guardò davanti a lui e vide Chris.
- Chris?? Sei un illusione della mia mentre? Sto impazzendo? - chiese Tom credendo ai propri occhi
- sono proprio io - rispose Chris avvicinandosi. - ti ho portato da mangiare. C'è anche il pudding. Ti piace tanto -
- non ho fame - disse Tom subito.
- so quale il problema - disse Chris appoggiando il vassoio sulle sue gambe e poi andando verso la vetrata.
Chiuse la tenda e si avvicinò.
- ora va meglio vero? Posso imboccarti senza che gli altri lo sanno -
Chris gli tagliò la carne e gliela portò alla labbra. Tom la teneva chiusa, sembrava un bambino e si voltò dall'altra parte con il viso.
- non puoi stare a digiuno. Devi mangiare quindi ascoltami, apri la bocca - disse Chris al suo atteggiamento. - non mi fare arrabbiare -
- io ti farei arrabbiare? Ma se... -
- ascolta, Tom. Io non sono bravo con le parole e a volte sbaglio a parlare. Non volevo dire quello che ho appena detto. Io vorrei che tu stessi bene - disse Chris con calma. - non sai quanto mi dispiace perché ti sia in queste condizioni a causa mia. Ci dovrei essere io qua, no tu. Mi dispiace che ti ho causato questo e cosa più importante, grazie per tutto. Nonostante tu fossi arrabbiato con me, mi hai salvato. Tu sei incredibile -
Chris riprovò a farlo mangiare e questa volta dopo il discorso, Tom aprì la bocca. Chris sapeva che era la risposta alle sue parole. Tom si lasciò imboccare e pulire con fazzoletto da Chris. Sì gustò anche il pudding, sembrava un bambino felice mentre Chris lo accudiva. Gli mise anche della musica allegra con il suo cellulare. Tom si senti di nuovo vivo e in sintonia con Chris come se nulla fosse successo. Non ricordò quante ore passarono ma non importava. Stava con Chris e quello era importante.
- ora devo andare ma tornerò - disse Chris deciso. - vuoi che ti porto qualcosa? -
- un libro ma sceglilo tu - rispose Tom con un sorriso.
Chris sorrise e poi andò a casa.
Il giorno dopo, Tom attese Chris ma non si fece vedere. Era strano.
Forse aveva avuto un imprevisto.
Jason e Louis andarono a trovarlo con il piccolo.
Julian fece sorridere Tom.
Poi all'improvviso Tom vide che Jason guardava un video.
- che guardi? - chiese Tom curioso.
- io lo ammazzo - disse Eddie fuori dal corridoio. - come può dire a Tom che torneva oggi in ospedale se è con la famigliola felice in Scozia -
Tom senti Eddie da lontano lamentarsi di qualcosa.
- calmati. Tom non ha bisogno di questo. Tu sei dolce e ragionevole - disse Colin cercando di calmarlo.
- è Chris a farmi perdere la ragione con quel suo atteggiamento del cavolo e poi pubblica anche il video. È un'idiota - disse Eddie arrabbiato.
- Tom non merita questo da lui -
Tom vide Eddie e Colin entrare. Notò che l'amico fosse arrabbiato ma cambiò espressione appena lo vide.
- ciao, Tom - disse Eddie abbracciandolo.
Dopo i saluti e abbracci, Tom notò che gli altri nascondevano qualcosa.
- mi dite cosa avete? Non sono stupido. Mi nascondete qualcosa - disse Tom serio.
- io non sto mentendo. Ti faccio vedere - disse Jason mostrandogli il video.
Tom guardò Chris in Scozia con Elsa e la piccola. Fece molto male. Ecco perché aveva rotto la promessa. Elsa e la piccola veniva prima di lui anzi di sicuro ieri Chris l'aveva aiutato per pietà.
- la Scozia è veramente bella. Ha fatto bene - disse Tom cercando di fregarsene.
Tutti vedevano che Tom cercava di essere quello di sempre ma era impossibile. Aveva troppo il cuore spezzato.
Arrivò la sera, Tom guardava la porta come se Chris apparisse dal nulla. Era sciocco.
Chris aveva scelto la sua famiglia a lui per la seconda volta. Quella sera non passò Angel stranamente ma un ragazzo biondo. Era veramente bello.
- ciao, lavoro alla mensa. Mi annoiavo un po a stare fermo così ti ho portato la cena - disse l'altro allegro entrando.
- siamo in due sai -disse Tom sorridendo.
- ti ho portato anche il pudding. So che lo adori - disse l'altro mettendo il vassioi sul comodino. - io sono Nicky
- io sono Tom - disse lui sorridendo. - è un piacere conoscerti -
- so chi sei ma non hai nulla da temere - disse Nicky subito. - ora che ne dici se usciamo un po da questa stanza? -
- posso? - chiese Tom stupito.
- non potresti ma ogni tanto ci vuole trasgredire. Prendo un camice e la sedia - disse Nicky in azione.
-
Lo conosceva da pochi minuti ma amava già quel piccolo esserino come un fratello più piccolo. Nicky tornò con un camice preso dallo spogliaio e fece mettere Tom sulla sedia per portarlo verso l'ascensore. I due fecero molta attenzione. Lo portò sul tetto e poi si tolse il camice.
- qui non verranno a cercarci - disse Nicky sedendosi per terra.
Tom si alzò dal la sedie a rotelle e lo raggiunse.
- ci voleva. Grazie, Nicky - disse Tom al più piccolo.
Chris arrivò alla stanza con il libro ma non trovò Tom. C'era il vassoio e senti che era caldo.
Era a fare una visita?
Decise di aspettare sulla sedia con il libro tra le mani. Intanto Tom rideva con Nicky. Era un tipo interessante e molto spassoso.
- Nicky!!! - lo chiamò una voce all'improvviso furiosa. - le sedie non sono giocattoli, te l'ho già ripetuto e non puoi fregare i camici dei dottori -
- lui è il mio compagno. Fa sempre così - disse Nicky a Tom. - ignoralo -
- Non puoi portare i pazienti a spasso. Se stanno in una stanza c'è un motivo. Adesso vieni qui, ubidiisci - disse Marco autoritario.
- con cavolo. Non stiamo facendo nulla. Tom aveva bisogno di cambiare aria quindi non verrò lì - disse Nicky puntando i piedi.
- Tom, sono dispiaciuto. Mi scuso per lui ma il mio compagno é come un lupo alpha. Vuole dominare lui -
Tom rise nel vedere la discussione di Nicky e il suo compagno. Erano spassosi. Aveva bisogno di ridere. Nicky era il compagno di avventure perfetto.
- non scenderò qui. Se vuoi sculacciarmi, ti accontento subito - disse Nicky aprendosi i jeans.
- Nicky!!!!! - esclamò Marco.
Tom rise mentre Nicky provocava Marco e quello lo fece pensare ai momenti piccanti con Chris.
Divenne triste e Nicky si girò verso di lui. Lo vide e andò da lui.
- Nicky, stavamo in una discussione. Non puoi interrompere e andartene - disse Marco irritato del suo comportamento.
- Marco, puoi smettere di parlare. Tom non sta bene. Lo porto in camera - disse Nicky.
Tom si rimise sulla sedia e Nicky lo riportò di sotto, prendendo anche il camice. Arrivati alla soglia della stanza, Tom guardò Chris addormentato sul sedia. Sì avvicinò e vide anche il libro. Era venuto. Aveva mantenuto la promessa.
Cosa doveva fare? Svegliato o lasciarlo dormire?
Lo guardava mentre si sedette sul letto. Il suo Chris. No. Non era più suo. Era soltanto Chris. Non sapeva cosa dire. Era Elsa di sicuro.
Chris si svegliò alla sua suoneria e vide Tom.
Era tornato. Sorrise e poi prese il cellulare. Era Valentine ma lo ignorò. Voleva prima parlare con Tom di andarsene.
- tieni - disse Chris porgendoglielo.
Voleva che Tom lo afferasse con le sue mani. Non gliela avrebbe resa facile. Voleva spronarlo.
Tom tremavano le mani.
- non ci riesco - disse lui a Chris.
- c'è la puoi fare - disse Chris incoraggiandolo.
Tom allungò le mani e cercò di afferare il libro. Sembrava che ci stava riuscendo. Chris glielo lasciò ma cadde dalle mani.Tom si senti frustrato.
- me lo prendi - disse lui a Chris.
- non posso. Devi farcela da solo - disse Chris anche se era dura.
- ti stai divertendo vero? - chiese Tom innervosito, abbassandosi.
- non mi sto divertendo. Non puoi pensarlo veramente - disse Chris stupito.
- disse colui che mi spezzo il cuore - disse Tom tagliente.
Sapeva di meritare la freddezza di Tom.
- Tom, io... -
- silenzio - disse Tom con sguardo concentrato sul libro.
Non fu facile ma riuscì a prenderlo con le mani. Afferrò e lo tirò su deciso.
- bravo Tom - disse Chris applaudendolo.
Tom teneva il libro stretto a sé e poi guardò l'altro.
- mi hai dato il libro. Puoi andare - disse lui ostile.
- ma Tom... -
- esci da qui - disse Tom non volendo soffrire di nuovo.
- capisco. Buonanotte - disse Chris sconsolato uscendo da lui.
Tom soffriva ma non poteva fare altrimenti. Chris non poteva prima spezzargli il cuore, fare degli errori e poi fare cose carine per allegerirsi la coscienza. Ciò nonostante dormì con il libro stretto al petto. Come aveva fatto l'altro regalo di Chris. Tom era uscito dall'ospedale, continuò gli esercizi tramite un bravo fisioterapista che lo aiutava molto e non solo con il suo problema ma anche spiritualmente. Facevano molti esercizi di meditazione. Nicky era spesso a casa sua e Lola si era affezionata a lui. Sì vedeva spesso con Scarlett, Scott e purtroppo anche Chris per la faccenda dei testimoni. Lui e Chris erano sempre in disaccordo. Lui diceva A e l'altro B. Scarlett e Scott stavano andando fuori di testa con loro due. Tutti stavano vicino a Tom dopo quello che era successo. Chris si era molto isolato dagli altri anche perché Elsa lo voleva sempre a casa. Lui faceva il bravo maritino obbediente. Tom si ritrovò una sera al pub. Sapeva che non poteva bere tanto ma voleva farsi una bella birra. Era da solo. Faceva fatica a tenere il bicchiere in mano, gli stava scivolando ma qualcuno lo prese.
La persona che lo afferrò era un ragazzo giovane con capelli scuri e ricciuti, ma li teneva tagliati. Aveva gli occhi blu. Aveva anche una medagliatta e un abbigliamento militare.
- stai bene? - chiese il ragazzo mettendo il bicchiere su bancone.
- si. Mi è scivolato. Troppo ghiacciata - disse Tom giustifico la cosa.
Il ragazzo lo guardò attentamente, notò la mano che cercava di nascondere in tasca della giacca.
- ho visto molte persone accelerare la guarigione di un trauma alle mani e non è buono. Peggiora solo le cose - disse il ragazzo sedendosi.
Tom era stupito di quella sua osservazione.
- soprattutto se hai un leader che non ti lascia guarire altrimenti sei una vergogna - disse il ragazzo ordinando da bere. -
Tom immaginava dagli occhi del ragazzo che l''aveva vissuta in prima persona.
- grazie per il consiglio - disse Tom mettendo una mano sulla spalla. - mi dispiace se hai subito qualcosa. Io sono Tom -
- io sono Logan - disse lui presentandosi.
Era l'inizio di un rapporto d'amicizia. Tom se lo portò a casa visto che Logan non voleva tornare ancora alla villa di famiglia. Gli cedette il suo letto ma Logan si era imputato nel dormire sul divano.
- che testardo - disse Tom all'altro.
- sono abituato con la vita che faccio - disse Logan.
Tom non riuscì a convincerlo e gli portò cuscino e coperte.
Poi tornò in camera sua nel letto che aveva condiviso con Chris. Questa era la prima volta che proponeva a qualcuno di dormire nel suo letto dopo Chris. Prima non l'avrebbe mai fatto ma si rese conto che non poteva stare aggrappato al passato. Doveva andare avanti senza Chris. Darebbe stata una vita difficile. Tom guardò l'anello. Pensò che avrebbe dovuto toglierselo. Ci provò ma si fermò. Non poteva farlo. Il giorno dopo quando si svegliò, lui e Lola trovarono la colazione in cucina.
- volevo ringraziare per l'ospitalità - disse Logan. - ma il caffè non lo so fare -
- lo faccio io - disse Tom con un sorriso. - grazie per la colazione -
Anche Lola lo ringraziò e guardò logan incuriosita.
' chi è questo tipo?'.
Si misero a fare colazione insieme. All'improvviso bussarono e Tom andò alla porta. La aprì e c'era Chris.
- ciao, mi hanno detto gli altri di venire qui per il fatto del regalo - disse lui. - posso aspettare anche fuori -
Tom sospirò e disse: - entra, Chris. Non fare l'idiota. Come se ti facessi aspettare fuori alla porta? Ma il tuo cervello funziona? Oppure lo controlla Elsa totalmente -
- decido io cosa fare. Elsa non mi controlla, Tom - disse Chris infastidito.
- non mi sembra sai - disse Tom scettico. - comunque stavamo facendo colazione -
Chris guardò verso la cucina e vide Lola ma anche uno ragazzo sconosciuto.
Chi era? Perché era nel suo posto?
Era il nuovo ragazzo di Tom?
- ti sei consolato subito - disse Chris geloso.
- non hai il diritto di fare questo. Tu mi hai lasciato dopo tante belle promesse - disse Tom furioso.
- io non sono il suo ragazzo - disse Logan storcendo il naso.
La cosa non passò inosservata ai due. Chris fu infastidito da quel gesto.
- cos'è? Qualcosa non ti sta bene? - chiese lui a Logan.
- due uomini non possono stare insieme - rispose Logan diretto.
Chris lo guardò stranito prima il ragazzo e poi Tom.
- sei omofobo e sei amico di Tom. È una contraddizione - disse Chris facendoglielo notare.
- ho incontrato Tom solo ieri sera. Non sapevo che gli piacevano gli uomini - disse Logan sincero.
Chris si girò verso Tom.
- ti sei portato uno sconosciuto a casa? Ma sei matto? Poteva anche farti del male - disse Chris rimproverandolo. - il tuo altruismo sarà la tua rovina -
- tu sei stata la mia rovina - disse Tom a tono. - Logan non è cattivo. So capire che tipo di gente con cui ho a che fare -
oh certo. Albert e Claudius ne sono la prova - disse Chris non riuscendo a trattenersi.
- come osi usare contro di me quello che ti ho confidato? - chiese Tom furioso. - vattene via. Non voglio sentirti più!!
- neanch'io voglio stare qui - disse Chris a sua volta.
I due si guardavano male e poi Chris se ne andò. Le cose tra loro non erano più le stesse. Entrambi erano furiosi ma anche sull'orlo di piangere.
- non volevo creare problemi tra te e lui - disss logan. - meglio che me ne vado -
Tom non ebbe la forza di reagire e Lola corse da lui. Lo abbracciò e cercò di confortarlo. Tom passò una giornata bruttissima, cercò di prestare attenzione ai discorsi di Scarlett e Scott o di chiunque interagisse. Ma non ci riuscì. Si sentiva solo.
Non bastava stare con gli altri per non sentirsi soli. Era la sua testa che si sentiva sola. Gli altri gli parlavano ma a lui non fregava niente e alla fine uno si chiudeva e isolava. Era solo con la sua testa, gli venne il panico e, a volte, sembrava quasi di non riuscire a respirare. Poi c'era Logan. Pensava di aver trovato un amico o qualcosa del genere e anche un po di tranquillità e invece era omofobo.
Lola preparò la cena e poi chiamò suo papà messo sul letto in posizione fetale.
- papà, vieni con me. È pronta la cena - disse Lola accarezzandogli i capelli.
- mangerò qualcosa più tardi in caso. Non ho appetito adesso ma grazie, principessa - disse Tom con uno sguardo spento.
Non sembrava più lui. Lola si faceva forza e trattene le lacrime. Doveva aiutare il suo papà. Qualcuno bussò alla porta e Lola andò a vedere chi era. Era il fisioterapista. Lo fece accomodare e poi andò da suo papà.
- papà, hai l'ora di fisioterapia quindi alzati - disse Lola con un tono deciso. - non comprometterai la tua guarigione -
Tom ci mise un bel po ma poi raggiunse il salotto. Eliot era li.
- ciao, Tom. Vedo che oggi siamo un po negativi anche nel vestire - disse l'altro capendo subito.
Infatti Tom aveva la maglia nera. Di solito prediligeva altri colori.
- non c'è molto da sorridere - disse Tom giù.
- questo non è da te. So che non è facile ma non devi arrenderti - disse Eliot prendendo una pallina. - voglio che la prendi e la tieni stretta. Poi muoverai le dita -
- non ci riuscirò. Sono condannato - disse Tom negativo.
- Tom, prendi la pallina - disse Eliot non arrendosi.
- ho deciso di non continuare - disse Tom mollando tutto. - accetto il mio destino -
- tu non mollerai. Pensi di essere l'unico a reagire così? No, non lo sei. Tutti ci sono passati nel periodo negativo della guarigione - disse Eliot. - poi se non ti importa più di te stesso, ricordati di Lola. Hai lei di cui occuparti. Non si possono invertire i ruoli. Non sarebbe giusto -
- si merita un padre migliore di me. Io non sono degno di lei - disse Tom totalmente a pezzi.
- ma ti stai ascoltando? Tom, stai andando in depressione e questo non va bene. Lola ti ama. Non vorrebbe nessun altro come papà - disse Eliot cercando di farlo ragionare.
Chris non riusciva a mangiare, quella sensazione di sofferenza non lo lasciava mai e non capiva se era lui o Tom. Sì senti depresso, non voleva far nulla e sentiva tanto dolore. Capì che non era lui ma Tom. Tutta la sofferenza dell'altro si era riversato dentro di lui e non voleva saperne di andarsene.
- Chris, Indie si agita troppo e non vuole il latte. Deve mangiare - disse Elsa preoccupata.
Chris andò dalla figlia e cercò di darle del latte in polvere ma lo rifiutava.
Chris la prese e disse: - torno subito. La portò a fare un giro -
Prima che Elsa potesse parlare, lui era in macchina e sotto casa di Tom.
- è una brutta situazione ma a te non neghera nulla - disse Chris parlando con la piccola in macchina.
Qualche minuto dopo, Tom senti bussare alla porta ma non vedeva chi era dallo spioncino. C'era qualcosa a terra. Apri e si trovò indie nell'ovetto con un biglietto. Tom non vedeva Chris da nessuna parte, non poteva sollevare l'ovetto con Indie da solo
- Eliot, mi aiuti - disse Tom dalla soglia.
- posso aiutarmi ma dovrai mettere la mano anche tu - disse Eliot. - altrimenti non la prenderò -
- mi stai ricattando - disse Tom guardandolo male.
- no. Voglio solo spronandoti - disse l'altro a lui.
Tom senti l'animo della piccola sofferente ma anche quello di Lola.
Si avvicinò alla porta della sua principessa e parlava con qualcuno al cellulare. Si stava sfogando.
- non so cosa fare, Bella. Non ho mai visto mio padre così. Ho paura. Io cercò di essere forte ma difficile trattenere le lacrime - disse Lola. - rivoglio il mio papà -
Tom capì che non poteva continuare a fare il solitario. Lola aveva bisogno di lui ma non era facile.
Bussò e Lola chiuse all'improvviso.
- ciao, papà - disse Lola uscendo dalla stanza.
- mi aiuti a prendere Indie - disse Tom con un sorriso.
- indie? È qui? Andiamo - disse Lola felice.
Tom e Lola andarono all'ingresso e Eliot sorrise. Lola mise una mano sull'ovetto e guardò suo papà. Tom cercò di usare la mano destra mentre pensò al momento in cui aveva affrrato il libro.
Tom ci mise impegnò e anche se non fu facile e temeva più volte che gli scivolasse. Non voleva che indie si facesse male e neanche deludere Lola. Alla fine ci riuscì e la misero sul divano. Lola prese a giocare con la piccola e Tom prese il biglietto.
' Tom, so che non te lo dovrei chiedere ma indie non mangia. Forse tu puoi aiutarla.
Grazie in anticipo.
Io sarò in mezzo alle scale '
Tom pensò che la piccola stava soffrendo anche lei di quella situazione così andò in cucina per trovare un modo per farla mangiare. Apri il mobile con movimenti lenti e prese una bustina con il latte in polvere. Quei movimenti erano facili. Aveva comprato il latte tempo fa per quando sarebbe venuta a casa. Si era informato di tutto. Aveva comprato anche un biberon per lei. C'era una giraffa sopra. Tom voleva farle il latte, sapeva che era pieno di movimenti ma poteva e farcela. Lola prese in braccio indie rose e la portò a vedere una stanza.
- Guarda, papà. Ti ha comprato tante cose. Questa doveva essere la tua stanza - disse Lola. - vorrei che tu potessi stare qui con noi -
Tom cercò Lola e la piccola e le trovò in quella stanza. Faceva male sapere che lei non ci sarebbe mai stata li per dormire o altro. Tom aveva il biberon in mano, ci era riuscito da solo ma adesso era caduto di nuovo nello sconforto.
- guarda, Indie. C'è papà - disse Lola vedendolo. - si mangia -
Lei si avvicinò e poi Tom subito le diede il biberon.
- daglielo tu - disse lui con un sorriso spento.
- papà, stai bene? - chiese lei preoccupata.
- si, non devi preoccuparti - rispose Tom nemmeno.
Qualcuno bussò alla porta e lui ci andò.
Era Chris.
- ciao, la piccola ha mangiato? - chiese lui subito.
- ciao a te. La piccola sta mangiando. Lola le sta dando il biberon - rispose Tom educato.
Chris entrò in casa, seguendo Tom e vide un uomo sul divano con Lola e Indie.
- ti sei portato a casa un altro uomo - disse chris geloso.
- è il mio fisioterapista e poi non è affar tuo se voglio far sesso con qualcuno - disse Tom diretto.
Lui non ci sarebbe riuscito ma Chris non poteva pensare che faceva il monaco di clausura.
- peccato che non hai più Luke - disse Chris ironico.
- tu te le cerchi proprio - disse Tom arrabbiato. - potresti evitare di fare così -
Eliot intervenne: - sai che sei veramente uno stronzo. È tuo amico e tu lo tratti così. Sei come tutte le star di Hollywood, Hemsworth -
- era solo una battuta. Perché vi scaldate tanto? - chiese Chris confuso. - e poi tu stronzo non mi chiami. Non mi conosci nemmeno -
- ma ti droghi per caso? - chiese Eliot a lui.
- no. Certo che no. Come osi insinuarlo? - rispose Chris furioso.
Tom pensò a quella sera che Chris era ubriaco e aveva preso delle pasticche.
Jonathan poteva aver ragione. Questo spiegava il suo comportamento.
- Comunque se indie ha finito, me ne avrei. Devo riportarla da Elsa -
- tu in queste condizioni non vai da solo con indie a casa. Ti accompagnamo noi - disse Tom subito. - e poi neanche un grazie -
- te lo stavo per dire. Non mi hai dato il tempo - disse Chris replicando. - poi sto bene. Non mi succede nulla. Non sono un drogato -
Tom non avrebbe mai lasciato una neonato in mano ad in uomo in quelle condizioni. Quindi Chris dovette arrendersi. Guidò Eliot e poi Tom e Lola portarono l'ovetto con Indie fino all'ingresso. Chris cercò le chiavi ma non le trovava quindi suonò.
Elsa apri in vestaglia e trovò Tom e Lola con indie.
- che succede? - chiese Elsa strappando indie da loro due.
- ho trovato il modo di farla mangiare - rispose Chris. - e poi non volevano lasciarmi andare a casa da solo. Pensano che io sia drogato -
- mio marito non è drogato. Mi meraviglio di te, Tom ma forse sei invidioso del successo di Chris e butti fango su di lui - disse Elsa.
- io? Ma sei pazza? Non lo farei mai. Io ti consiglio di prenderti cura di più di tuo marito -replicò Tom. - invece di ostentare le cose su instagram -
- io non ostento nulla. Mi piace pubblicare quello che facciamo ma continuo a pensare che tu sei invidioso - disse Elsa.
- meglio che me ne vado. Buonanotte - disse Tom trattenendosi. - e tu riprenditi -
Lola e Tom si allontanarono e salirono in macchina. Eliot lo portò a casa e li diede la buonanotte.
- dormi con me, principessa? - chiese Tom una volta in casa.
- siii - rispose Lola abbracciandolo.
La sua Lola. Doveva reagire per lei.
Lola andò a mettersi il pigiama e si mise al letto con il suo papà. Si misero a guardare vari film e lei fece anche i popcorn. Queste serate erano mancate a tutti e due. Intanto Elsa guardò Chris e attendeva risposte.
- non guardarmi così. Era l'unica soluzione - disse lui sedendosi.
- sembra come se Tom fosse il padre di Indie ma non è così. Non voglio che lei dipende da lui. È nostra figlia - disse Elsa arrabbiata. - non farlo più. Troverò io il modo di calmare e far mangiare indie quando accadrà -
- come vuoi tu - disse Chris accondiscendente.
- Voglio che tu passi solo il tempo necessario con Tom tipo lavoro o il matrimonio di Chris e Robert.
Per il resto non lo vedrai - disse Elsa decisa.
- tanto non avevo così voglia di starci insieme - disse Chris.
- bravo il mio maritino - disse Elsa portandolo al letto. - hai bisogno di una ricompensa -
Elsa gli apri i jeans e glielo tirò fuori. Iniziò a succhiarlo e Chris chiuse gli occhi. Non vedeva Elsa ma Tom. Dopo che lei si fu addormentato, lui uscì e andò nel locale.
Sì guardava intorno e come altre volte, cercò di rubare le pasticche sul tavolo ma oggi sembrò che non c'è n'erano proprio. Sì ritrovò verso una farmacia, era aperta e voleva le gocce e le pillole.
Se non poteva avere le pasticche, almeno quelle avrebbero aiutato.
Poi ebbe una chiamata. Era Valentine.
- ciao, Chris. Scusami se ti chiamo a quest'ora ma ero preoccupato. Non ti sento da un bel po. Stai bene? Posso fare qualcosa per te? - chiese Valentine finto premuroso. - sono affezionato a te -
- ciao, ho bisogno delle ricette per le pillole e le gocce. Volevo prenderle ma a casa non ne ho - gli spiegò Chris. - mi puoi aiutare? -
- ma certo. Tutto per il mio paziente preferito - rispose Valentine contento.
Sì incontrarono in strada, Valentine gli diede le ricette e in più un flacone.
- queste sono gocce extra. Ti aiuteranno assieme a tutto il resto - disss Valentine dandoglielo.
- grazie - disse Chris mettendole in tasca.
Presa la ricetta, salutò Valentine dandogli appuntamento a domani e andò a prendere le pillole e le gocce. Tornato a casa, mandò giù tutte e tre cose senza badare molto a quanto ne ingoiò. Sì mise sul divano, togliendosi la maglietta e sudava molto. Chris stete molto male quella notte e il giorno dopo capì che non poteva prenderle a caso. Non voleva riprovare la stessa cosa altre volte. Avrebbe seguito le dosi indicate da Valentine. Tom aveva due occhiaie. Non era riuscito a dormire. Era stato male in continuazione. Non aveva mangiato nulla di scaduto o altro. Non era il suo tutto del dolore. Era di Chris. Lui era stato male. Doveva mandargli un messaggio? O ignorarlo?
' ciao, Chris. Stai bene... '
si fermò e cancellò il messaggio.
Lo riscrisse:
' buongiorno. Dobbiamo parlare del regalo. Non possiamo rimandare ancora '
' oggi non posso
' sua maestà ha qualche party? '
' ho la febbre '
Aveva ragione. Stava male.
' lo dirò agli altri'
Con quelle parole, chiuse la conversazione con Chris e si concentrò su altro. Sì andò a fare una doccia, si vesti e apri a Scott e Scarlett.
- saremo solo noi tre. Chris non può venire - disse Tom avvertendoli.
- non é una novità - disse lei infastidita. - è un idiota -
- sta male - disse Tom d'impulso difendendolo.
- come fai a difenderlo quando ti fa del male? - chiese Scott confuso.
- non lo difendo - rispose Tom.
- si, Tom lo stai difendendo - disse lei concordando con Scott. - non dovresti permettergli di farti questo. Meriti di meglio -
lo so - disse Tom triste.
- ora vieni con noi. Hai bisogno di distrarti - disse Scott prendendolo per mano.
Scarlett prese Lola e loro due li portarono fuori Londra in una centro benessere.
- avete un bel percorso da fare. Non dovete preoccuparti di nulla. Pensate solo pensare a rilassarvi - disse Scarlett.
Lola e Tom andarono a mettere i costumi e gli accappatoio. Iniziarono il loro percorso.
- sono stati fantastici - disse Lola sorridendo.
- molto. Ne avevamo bisogno - disse Tom entrando in piscina.
Lola pensò che Scott non era così male per suo papà. Peccato che era già accoppiato.
Doveva farlo incontrare con qualcuno. Lola si guardava in giro e poi vide un bel uomo. Così con la scusa uscì dall'acqua per un po di frutta e andò dall'uomo.
- ciao, vorresti conoscere il mio papà? È un bellissimo uomo intelligente, simpatico, unico e che ama molto passeggiate - disse Lola a lui.
- piccolina, sono sicura che il tuo papà è un uomo speciale ma non sono interessato a intrecciare alcun rapporto. Dopo mia moglie non ho avuto nessuno - disse lui sincero
- oooo mi dispisce - disse Lola. - non volevo riaprire una vecchia ferita. Sono Lola -
- io sono Ian - disse lui presentandosi.
Tom vide Lola con un uomo e capì subito. Corse a salvare l'uomo.
- scusa mia figlia. Ha l'abitudine di fare da cupido - disse Tom.
- non ti preoccupare. È molto simpatica. Sembra la cucciola di un branco - disse Ian. - sono ian -
- Tom - disse lui sedendosi..- Lola, su andiamo. Non disturbiamo ian -
- ma no che disturbate anzi è sempre bello vedere un padre con la propria figlia andare così d'accordo e volersi molto bene - disse Ian guardandolo con una punta di tristezza.
- c'è qualcosa che non va?- chiese Tom vedendo quella tristezza.
- no. Va tutto bene - rispose ian. - vado a prendere qualcosa da mangiare e da bere -
- vengo con te - disse Tom subito.
Intanto Chris era uscito di casa. Non aveva la febbre. Non voleva andare all'appuntamento. Aveva mandato un messaggio a Javier.
' grazie ma non verrò più. Addio '
Javier lo chiamò ma lui non rispose. Elsa era fuori che lo aspettava. Presero una macchina con autista e anche guardie del corpo
Elsa aveva contattato un fotografo per un servizio di famiglia. La famiglia perfetta sarebbe stato il titolo. Elsa voleva ostentare ciò.
Luke era da quelle parti per procurare un lavoro a Scott e vide Chris con la famiglia. Si stranì perché sapeva che aveva la febbre da Scott.
Fece una foto e la mandò al suo compagno. Scott la ricevette e si infuriò.
- ha passato il limite - disse lui a voce alta.
- che succede? - chiese il fratello entrando con Robert.
- succede che deve spaccare la faccia a qualcuno - rispose Scott uscendo da lì.
Scott andò nel luogo del servizio fotografico, arrivò da Chris e lo chiamò per poi colpirlo.
- idiota. Non meriti l'affetto di mio fratello, Chris, di Tom e di chiunque altro - disse Scott sfogandosi.
Elsa si infuriò e tirò uno schiaffo a Scott.
- non osare più toccare il mio Chris - disse Elsa gelida. - ora chiedi scusa -
- col cavolo che lo farò. Si merita questo e altro - disse Scott senza peli sulla lingua.
- non ti capisco Scott. Tu sei sempre gentile e adoravi me e Chris - disse Elsa.
- adoro te ma Chris no. Ha sempre ostacolato la mia relazione con Tom. Lui ha rovinato tutto e lo sta facendo ancora. Ma non lo vedi? Ti sta mentendo. Non è l'uomo che credi - disse Scott avvertendola. - apri gli occhi prima che ti ferisca di più -
- Scott, conosco mio marito. Non mi ferirebbe mai. Lui mi ama - disse Elsa convinta.
- non é così. Lui... -
- adesso basta. Scott, non ti permetto di parlare cosi di me - disse Chris. - ora vattene -
- sei un bugiardo. La verità verrà a galla - disse Scott prima di andarsene.
- non ho capito perché Scott diceva quelle cose. Tu ne sai qualcosa? - chiese Elsa con un po di sospetto.
- non gli sono mai andato a genio. Io ti amo, Elsa. Non dubitarne - disse Chris prendendole il viso per baciarla.
Il fotografo scattò la foto. Era perfetta. Elsa gli sorrise e disse: - scusami, amore. Forse Scott è solo nervoso -
- potrebbe darsi - disse Chris. - ora continuiamo il servizio, amore -
Nel centro benessere, Tom e Lola stavano bene con Ian. Passarono tutto il tempo con lui. Era quello di cui avevano bisogno: nuovi amici.
Poi Ian dovette andare via ma lasciò il biglietto di un locale in cui andava di solito. Tom gli sorrise e non vedeva l'ora di rivedere il suo nuovo amico.
Sperava che non fosse omofobo come Logan. Quella scoperta sul ragazzo lo aveva deluso. Pensava di aver trovato un amico e invece. Tom e Lola tornarono a casa dopo una giornata li. Erano rilassati al massimo. Eddie lo chiamò e li invitò fuori per il pranzo. Tom e Lola erano entusiasti sulla proposta e poi loro adoravano il cibo giapponese e cinese. Il giorno dopo, Tom e Lola si incontrarono con Eddie e Colin. La coppia li portarono in un bel ristorante. Si misero al bancone dove c'era il nastro. Lola era così eccitata per la nuova esperienza. Guardava tutti quei piattini colorati con le varie pietanze e Eddie le spiegò il meccanismo. I tre adulti presero la birra sapporo mentre Lola una coca cola.
- come procede con la fisioterapia? - chiese colin prenendo un piattino con il sushi fritto. - bene. Il mio fisioterapista è molto in gamba - rispose Tom prendendo il piattino.
- ma veramente bravo. Guarda come lo prendi bene - disse Eddie sorridendo.
- voglio fare tutte le cose che facevo prima - disse Tom sorridendo. - soprattutto suonare -
- ci riuscirai perché tu sei Tom Hiddleston - disse Eddie acchiappando gli involtini primavera a volo.
- mi era mancato tutto questo. Stare insieme. Mi dispiace se mi sono isolato e non mi sono fatto aiutare - disse Tom sincero.
- tranquillo, noi capiamo il periodo - disse Eddie mettendo una mano sulla spalla. - non mi perderai mai -
Tom abbracciò Eddie con slancio per poco, non faceva cadere la torre di piattini ma Colin fu veloce e la fermò.
Il pranzo continuò.
- papà, mi fai vedere come si usano le bacchette - disse Lola eccitata.
Tom le fece vedere ma Lola non lo trovò molto facile. Alla fine ci riuscì. Era testarda come il suo papà.
Lola mangiò veramente tanto e si fermò quando vide Holland. Si senti arrossire e si imbarazzò della torre del piatti che aveva.
Cosa avrebbe pensato lui vedendoli? Ciao, principessa delle fate - disse Hollad avvicandosi. - vedo che ti piace molto. Anch'io lo adoro -
Si mise accanto a lei.
- ciao, sono qui con mio padre e dei nostri amici - disse Lola facendo segno.
Tom li guardò e disse eccitato: - non posso crederci..Tom Hiddleston. Colin Farrell e eddie redmayne. Vi adoro -
Prese il cellulare e si avvicinò a loro.
- facciamo un selfie insieme -
Lola rise. Lui era unico. I tre lo accontentarono. Faceva tenerezza. Sembrava un bambino eccitato.
- non posso crederci a pranzo nello stesso posto dei miei idoli e della mia principessa delle fate - disse Hollad eccitato sedendosi. - facciamo anche noi due -
Lola si mise molto vicino a lui e fecero il selfie. Tom li guardava e sembravano due fidanzatini.
- signor Hiddleston, ha una figlia meravigliosa. Io la adoro - disse Tom sincero. - spero che un giorno diventi mia moglie -
- ooooo, il ragazzino fa dichiarazioni importanti - disse Colin a Tom.
Lola non sapeva che dire. Era rossa. Era una dichiarazione in piena regola. Lui la voleva per sempre.
- ammiro che tu abbia il coraggio di dirlo - disse Tom vedendolo innamorato. - non ti sembra di correre troppo?-
- no. Lola è l'unica per me - rispose Tom sincero e sicuro. Lola lo prese per mano e lo portò fuori.
- perché hai detto quelle cose? È stato imbarazzante - disse lei sulla difensiva.
- perché sono vere - rispose lui avvicinandosi.
- io non provo quello che tu senti - disse Lola d'impulso. - per me sei solo un amico -
- oh - disse lui restandoci male. - scusami. Pensavo che c'era qualcosa di speciale ma forse me lo sono immaginato. Non ti metterò più in imbarazzo. Devo andare. Mi sono scordato che avevo da fare -
Lola si pentì subito ma lui era già lontano.
Cosa aveva fatto?
Tom uscì e trovò Lola sulla panchina con l'aria triste. Sembrava quasi che si stava mettendo a piangere.
- che è successo? - chiese Tom avvicinandosi.
- ho rovinato tutto perché ho paura che lui mi baci e si renda conto che sono un imbranata - disse Lola sfogandosi. - Non ho mai baciato nessuno. Ho paura di deludere le sue aspettive. Per lui io sono super ma se sapesse come vivevo prima, gli piacarei lo stesso?
-oh piccola. Certo che li piaceresti lo stesso. Mi sembra un ragazzo in gamba - disse Tom confortandola. - poi a 13 anni è normale sentirsi così. È l'inizio di tutto -
- ci sono delle mie compagne che hanno già baciato qualcuno e fanno già determinate cose - disse Lola spiegandogli.
- alcune persone fanno così perché pensano che li renda popolari o adulti ma non è così. Non capiscono il vero significato di quegli atti. Tu invece lo senti con il tuo cuore. Seguilo sempre e vedrai che non ti sbaglierai mai - disse Tom.
- ci sono alcune ragazze che mi prendono in giro. Dicono che sono una sfigata perché non faccio come loro - disse Lola sfogandosi.
- perché non me l'hai detto? - chiese Tom rivedendo il suo passato.
- volevo risparmiati questo dolore. Tu hai già i tuoi problemi e io non volevo dartene altri - rispose Lola sincera.
- oh principessa. Mai devi pensare di potermi dare problemi. Sono tuo padre. È mio compito aiutarti e proteggerti - disse Tom prendondola tra le braccia. - non mi nascondere più nulla. Voglio sapere sempre tutto quello che ti riguarda -
- ti prometto che ti dirò sempre tutto - disss Lola stringendosi più a lui.
Quando l'abbraccio terminò, Tom guardò Lola e le disse: - se ti piace, farglielo sapere -
- ma adesso mi odia di sicuro - disse Lola convinta.
- nessuno ti odierebbe mai - disse Tom rassicurandola. - è solo deluso ma sono sicuro che saprai farti perdonare da lui -
- hai ragione, dopo pranzo andrò da lui - disse Lola decisa.
Tom sorrise, diede un bacio sulla testa della figlia e poi entrarono.
Colin e Eddie non c'erano ai loro posti ma avevano lasciato un biglietto' siamo in bagno '.
Tom immaginava perché erano entrambi lì. Quei due birichini. Lo avrebbe fatto anche lui con Chris se ancora stavano insieme. Non doveva pensarci. Chris era storia vecchia. Riprese a mangiare. Non si sarebbe fatto rovinare il pranzo. In bagno, Colin baciava appassionatamente Eddie mentre gli apri i pantaloni.
- tigre, non possiamo lasciare tom e Lola da soli. Non sarebbe giusto... -
- gli ho scritto un messaggio. Tranquillo. Lascia che io ti scopi - disse Colin mordichiando l'orecchio e toccandogli il pene.
- si, Colin. Scopami - disse Eddie l'attimo dopo.
Colin lo girò verso il muro e gli fece mettere le mani al muro e lo fece piegare. Gli abbassò i pantaloni e rimanendò con il sedere scoperto.
Colin uscì una piccolo bottiglina dalla tasca, apri il tappò e mise il contenuto sulle dita. Si portava sempre un po di lubrificante per ogni occasione. Non era una cosa da tutto. Infilò le dita dentro di Eddie e lo preparò. spalmò un pò sul pene e poi lo penetrò.
una cosa che Colin amava fare in quella posizione e afferare i capelli di Eddie e tirarli un po. Ricordava che la prima volta gli aveva chiesto se lo stava facendo male ma Eddie non dispiace quel trattamento. Non si era mai lamentato anzi quando gli toccava il pene poteva sentire l'effetto di quel gesto. Come adesso che l'aveva impugnato e alternava il tutto. Eddie cercava di non gemere ma era difficile. Colin lo faceva uscire di testa quando lo prendeva in quel modo.
- Colin, più forte - disse Eddie non riuscendo a trattenersi.
- bravo. Non ti trattanere. Siamo soli. Ho messo un cartello con guasto - disse Colin.
- cosa? Ma gli altri... ohhhhhh -
- non pensare agli altri. Pensa a noi - disse Colin spingendo in lui.
Colin aveva ragione. Come poteva pensare agli altri quando lui gli stava dando quel piacere? Poi non era la prima volta che lo facevano nel bagno. Colin amava farlo in posti del genere oppure come quella volta che erano da amici e c'era la jacuzzi in giardino e l'aveva svegliato di notte per portarlo li.
Flashback. - Colin, dove mi stai portando? - chiese lui sbadigliandò
. - sono le due di notte. Non potevi lasciarmi dormire? Quale piano folle ha pensato la tua mente?
Stavano trascorrendo il weekend in villa da amici, i bambini erano da genitori di Eddie e loro sembrano una coppia di novelli sposi. Avevano lo stesso amore e passione di quando si sposati.
[ - ti piacerà - rispose Colin portandolo in giardino.
Eddie vide le luci bianche attorno all'albero e le candele messe vicino alla jacuzzi.
- Colin... tu... io... - il suo uomo gli lasciò la mano e poi iniziò a togliersi la camicia. Eddie si godette lo spettacolo fantastico che l'altro gli stava offrendo.
L'altro lasciò cadere l'ultimo strato che copriva il suo corpo e poi si avviò verso la jacuzzi. Guardava il suo corpo nudo e anche il suo bel sedere. Aveva una sensualità mentre camminava e si immergeva nella jacuzzi.
- non vuoi raggiungermi?- chiese Colin con uno sguardo non certo innocente.
- si. Lo voglio. Solo che mi vergogno un po - disse Eddie arrossendo. - non mi sono mai spogliarlo in giardino di amici -
- mio caro imbarazzato amore, c'è sempre una prima volta e poi lasciati andare. Ti piacerà di sicuro altrimenti dovrò provvedere da solo a darmi piacere - disse Colin sapendo che tasti premere, portando una mano al suo pene.
- no. Quello lo faccio. Non toccarti. Vengo subito - disse Eddie iniziando a spogliarsi. -
Guarda come sono bravo. Senza toccarti, ti faccio venire all'istante - disse Colin giocando di doppi sensi. - Colinnn!!!! - esclamò Eddie rosso.
Colin si divertiva a far diventare il viso di Eddie di diversi tonalità di rosso e rise quando Eddie per togliersi le calze, fini con il culo per terra.
- amore, solo tu puoi sbattere il culo così -
- mi sento come un pinguino. Non sono sexy - disse Eddie imbarazzato. Colin uscì dalla jacuzzi e gli diede le mani per alzarlo.
- ma quale pinguino? Tu sei così erotico - disse Colin rassicurandolo.
Non capiva come Eddie potesse definirsi un pinguino. A volte era goffo ma per il resto era un ragazzo che stava a suo agio anche in vestiti femminile e li portava come se fosse veramente una ragazza. Aveva la sensualità di entrambi sessi.Non era una cosa da tutti.
- lascia che ti mostri quando mi ecciti - Colin continuò a suo posto a finirlo di spogliare.
Lo portò nella jacuzzi con l'acqua calda e lui lo baciò appassionamente. Colin si girò e prese a sfiorargli dolcemente la schiena, lo strinse da dietro con un braccio e fece a baciarlo il collo. La mano di Eddie andò ai capelli di Colin.
- sei stranamente docile stanotte. Non mi hai ancora mangiato. Non è che sei diventato vegano? - chiese Eddie scherzando.
- una tigre non è vegana. Ora ti faccio vedere chi è il docile - rispose Colin iniziando a mordergli la pelle. - sai di buono come sempre -
Eddie adorava i morsetti sulla pelle o sul collo. Sentiva l'erezione contro il suo sedere. Sì ritrovò con le mani sul bordo. Senti la mano di Colin avvolgergli il pene.
- mi vuoi, Eddie?- chiese colin muovendola.
Eddie non riuscì a parlare. Gemette solamente.
- non ci siamo. Dovresti dirmi cosa vuoi altrimenti io come faccio a sapere -
Colin strisciò il suo pene contro il sedere.
- Colinnn! Ti prego - disse Eddie eccitato. - ti voglio -
Colin fece un sorrisetto e lo toccava di più. Eddie senti il calore aumentare.
- Colinnn - Continuò a chiamarlo mentre gemeva.
Era quasi vicino all'esplosione violenta e Colin si fermò. I suoi piani erano altri. Il pene di Eddie rivoleva la sua mano, era un po sofferente perché desiderava venire. C'erano delle gocce che uscivano dalla punta e Colin le prese così da usarle per penetrarlo con le dita. Una volta allargato per bene, Colin portò il suo pene verso l'entrata di Eddie e lo penetrò. Iniziò a cavalcarlo e si fece più inteso e selvaggio. Eddie si senti impazzire, Colin toccava sempre di più la prostata e lui ebbe gli orgasmi. Eddie immaginava che sarebbe stato così fare sesso con lupo mannaro. Colin non gli dava tregua e a lui piaceva. Il sesso con lui era sempre un'esperianza straordinaria. Quando venne, ebbe un orgasmo molto violento da svenire ma lo rivissuto quel momento senza problema.
Fine flashback.
Così come li in bagno, Colin non si risparmiava in nulla. Intanto Tom guardò una piccola anteprima di un servizio fotografico. Era Chris con Elsa e Indie. Aveva mentito. Non lo capiva più. Lola notò che suo papà aveva la faccia delusa ma anche arrabbiata. Qualcosa gli diceva che c'entrava Chris. Tom cercava di non mostrare la sua delusione. Non voleva rovinare il pranzo a nessuno, doveva concentrarsi su Lola, gli amici, i suoi animali, la sua famiglia e il lavoro. Non doveva pensare a Chris. Si girò per chiamare il cameriere e dalla vetrata vide la macchina con Chris dentro. Qualcosa scattò in lui e usci dal ristorante per andare a dirgliene quattro.
- io e te dobbiamo parlare -disse Tom serio.
- ciao,Tom. Adesso non posso. Ti chiamo io dopo - disse Chris.
- non posso aspettare - disse Tom serio. - esci da lì. Quella che hai fatto è una cosa grave -
- Grave? Ma avete tutti con me oggi? Prima Scott e adesso tu. Ma perché non mi lasciate in pace? - chiese Chris infastidito.
- tu menti per non andare all'appuntamento del regalo di matrimonio dei tuoi amici e vuoi essere anche lasciato in pace. Non funziona così. Non pensi al dolore che crei facendo in questo modo. Se lo sapessero Robert e Chris ne sarebbero delusi - disse Tom diretto. - quindi comportati da uomo. Non sei un coniglio -
- non volevo vederti - disse Chris diretto. - e non volevo che tu lo scoprissi -
Per Tom fu una coltellata. Non voleva vederlo. Non contava veramente più nulla per Chris.
- ti faccio così schifo che non puoi sopportare la mia presenza? - chiese Tom cercando di essere forte.
- si - rispose Chris semplicemente.
Quello devastò ancora di più Tom.
Guardò il suo anello e se lo tolse.
- visto che ti faccio tanto schifo, riprenditi il tuo anello - disse Tom freddo. - non me ne faccio nulla -
- nemmeno io - disse Chris.
- allora buttalo - disse Tom lasciandolo cadere per terra.
Con quel gesto, Tom chiuse definitivamente con Chris.

Niky, Marco, Ian e Logan non li ho inventati io. Sono personaggi della serie dark hallow wolf pack di Shannon West.

Amore Famiglia Fratellanza e AmiciziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora