Salve a tutti,
Sono ritornata con una nuova parte. Mi scuso di non aver aggiornato prima ma sono stata molto impegnata.
Speriamo che abbiate fatto delle bellissime vacanze.
Vi auguriamo buona lettura...
Non vediamo l'ora di sapere che ne pensate.- Ti confesso una cosa: proprio il giorno in cui ci siamo conosciuti cioè ieri, ero nel bagno e ti ho visto. So che può sembrare da maniaci ma mi sono masturbato guardandoti dal buco della parete. Pensavo solo a te... Non posso credere che te lo confessato... Sono così in imbarazzo... Scusami se ti ho spiato -
Mark era letteralmente senza parole. Matt lo stava stupendo moltissimo.
L'aveva visto mentre si masturbava e lo aveva eccitato tanto che Matt aveva fatto lo stesso. Era incredibile. Sentiva il desiderio di Matt in quelle parole. Matt lo voleva da subito. Era incredulo.
- se ti mette a disagio, io lo posso capire. Se vuoi che io torni a casa anche. Non volevo crearti problemi - disse Matt fragile. - oppure se non ti piaccio fisicamente -
- no, Matt - disse Mark vedendolo che si stava alzando e più nudo che mai - non mi mette a disagio. Scusami, sono rimasto senza parole per la tua confessione ma non in negativo. Io non penso che tu sia un maniaco. Sei una persona che prova desideri come tutti. Ti confesso che quando mi masturbavo in bagno, non lo faccio mai in luoghi pubblico e a scuola. Pensavo a te. Si a te, Matt. Mi sei entrato dentro dal primo istante. Infatti ho cercato di evitarti tutto il giorno per paura di perdere il controllo o di distrarmi. Tu mi fai impazzire tanto -
- Matt con quel suo sguardo malizioso e sexy li disse - oh professore ne sono veramente onorato. Ora perdi il controllo con me -
Lo baciò e si portò su di lui.
Mark poteva sentire la pelle di Matt sulla propria. Matt lo baciava appassionatamente e andò al suo orecchio per dargli del morsetti. Lo eccitò molto.
Matt scese poi a guardare suoi pantaloni, con mani tremanti cercò di sfilargli la cintura.
Si sentiva un po' goffo ma prese più confidenza e gliela sfiló. Mark lo guardava intensamente e lo rassicurava allo stesso tempo.
Gli dava una marcia in più e gli aprì il bottone per poi abbassargli la cerniera.
Mark vedeva sensualità in quei movimenti anche quando glieli sfilò per buttarli a terra. Matt lo baciò di nuovo e portó le mani alle sue mutante. Le dita sfiorarono il suo elastico e pian piano lo tirava giù. Sapeva cosa fare non solo perché aveva visto Jake e Heath ma aveva visto qualche porno gay di nascosto da suo padre andando in un'altra città vicina. Il pene di Mark era libero dalla stoffa e Matt lo guardava incantato.
' è tuo adesso. Puoi prenderlo anche in bocca ' gli disse Jamie incoraggiandolo. ' deve essere fantastico sentirlo dentro '
' grazie, Jamie. Mi sento così insicuro di sbagliare ' pensò Matt.
' stai andando alla grande, Matt. Lui è completamente rapito da te ' disse Jamie.
Matt sorrise e prese ad accarezzare il pene di Mark. Quest'ultimo si ritrovò a gemere.
Mark stava gemendo per un suo gesto. Si sentì così orgoglioso. Gli stava dando piacere.
Mark aveva chiuso gli occhi lasciandosi andare. Sentiva la mano di Matt intorno al suo pene che si muoveva. Sentiva il piacere che lo travolgava come le onde del mare. Mark paragonava Matt al mare, all'inizio calmo e poi diventava in tempesta. Rappresentava il suo carattere.
Matt si abbassò sul suo pene e Mark aprì gli occhi nel sentire il suo respiro contro la punta. Era sorpreso che Matt volesse prenderglielo in bocca.
Però Matt si era già mostrato più intraprendente.
Matt lo guardò come aspettasse il permesso e Mark fece sì con la testa. Matt sorrise e avvolse la punta con la sua bocca.
Mark gemette mentre Matt gli succhiò attentamente la punta.
Andava lentamente per gustarselo a pieno. Matt ne prese di più, sentiva il pene di Mark pulsante e duro nella sua bocca. Matt immaginava quando lo avrebbe avuto dentro di sé. Si eccitò ancora di più e si ritrovò a toccarsi. Mark lo vide e si spinse di Matt di più.
Matt lasciò che Mark si muovesse dentro di lui mentre si toccava da solo. Sembrava che eccitasse molto Mark. Poi gli piaceva molto che l'altro si spingesse in lui, era come se lo stesse già scopando.
Stavano godendo entrambi. Andarono avanti così per un bel po' finché non si sentirono pronti. Si baciarono mentre Mark si abbassò su Matt e gli alzò un po' il sedere. Non sapeva cosa fare. Non voleva fargli del male. Non voleva rovinare tutto.
- fai quello che ti dice il tuo cazzo cioè il cuore - disse Matt un po' imbarazzato correggendosi.
Mark sentì la tensione svanire. Si sentiva più leggero a quelle parole.
- hai ragione, seguirò il mio cazzo... Volevo dire cuore - disse Mark non abituato ad usare quelle espressioni.
Matt lo guardò con uno sguardo intenso e il cuore palpitante dall'emozione.
Mark lo baciò tolta la tensione e poi portò Matt a mettersi a pancia in giù. Gli baciò tutta la schiena per finire al suo sedere.
Matt sentiva le labbra di Mark alle sue natiche. la sua bocca si aprì per emettere gemiti. Mark era incoraggiato ancora di più da quei gemiti. La sua bocca era quasi al suo solco e Mark istintivamente uscì la lingua e tracció la linea fino a arrivare alla sua entrata.
Mark si fermò un attimo e poi lo leccò. Non pensava che fosse sporco o altro. Ogni punto di Matt era perfetto. Matt sentì la lingua stuzzicare la sua carne e pian piano affondò dentro di lui. Gemette tanto a sentire la lingua di Mark che si muoveva. Sembrava che lo stesse scopando.
Matt era così stretto e mark si sorprese. Non per matt ma perché Jamie aveva avuto rapporti. Magari era un tipo attivo. Non doveva pensarci ora. Tutta la sua attenzione era su di Matt. Il suo angelo.
Prese a spingersi di più in lui e Matt gemeva in continuazione.
- Mark, sono pronto. Prendimi adesso - disse Matt molto vocale.
- si, angelo - disse Mark dopo aver tolto la lingua da lui.
Matt si girò e lo guardò con uno sguardo sexy, dicendo: - sono tutto tuo -
Voleva farlo morire??? Quello sguardo doveva essere illegale.
- vieni qui, orsacchiotto - disse Matt con voce sexy. - Non vedi come sono aperto per te -
Mark si avvicinò e lo baciò mentre si sistemava bene tra le gambe di Matt.
Tra i capelli di Mark si infilarono le dita di Matt, era così dolce ma sexy allo stesso tempo.
Aveva la bocca vicino alla sua nel momento in cui la punta si fece spazio in lui. Mark e Matt si guardarono innamorati mentre i loro corpi si erano uniti in una sola cosa.
Matt era veramente così stretto, Mark temete che potesse fargli del male se si spingeva di più.
- non sono fatto di vetro - disse Matt rassicurandolo portando le gambe intorno ai suoi fianchi.
Mark affondò in lui e si lasciò andare. Matt sentiva il suo pene andare in profondità. Era fantastico e gemette in modo incontrollato.
Si aggrappò alle sue spalle e Mark lo guardò mentre si affondava sempre di più in lui. Aveva chiuso gli occhi, le guance erano rosse e la sua bocca era sempre aperta a gemere. Era così eccitante vederlo così per lui.
Si spinse ancora e ancora. Lo vedeva come gemeva.
Matt era così felice che la sua prima volte stava accadendo con Mark.
- Mark, oddio - disse Matt aprendo gli occhi.
Gli occhi di Matt erano mare in tempesta, erano così intensi e si sentì incantato da essi. Non riusciva a smetterli di guardarli come i marinai al canto di una sirena o un serpente con il suo sguardo ammaliatore.
Mark riprese a penetrarlo, voleva farlo impazzire come lui stava facendo con solo i suoi occhi, gemiti e espressioni.
- orsacchiotto, dammi il tuo cazzo di più - disse Matt gemendo.
Mark spinse di più.
- ieri mi sono immaginato in bagno come sarebbe stato avere il tuo cazzo dentro di me che mi sbatteva contro la parete ma non è niente in confronto a ciò che sento adesso - disse Matt gemendo.
Quello fece scatenare di più.
Matt si sentì preso di peso e si ritrovò contro il muro.
- oh orsacchiotto. Ti ho eccitato con la mia fantasia - disse Matt con voce sensuale.
Mark prese letteralmente a sbatterlo contro il muro. Matt sentiva come Mark lo stesse scopando.
- e questo che immaginavi? Io che ti scopavo contro il muro? - chiese Mark senza freni inibitori.
- si - disse Matt con la testa contro il muro, le gambe molto aperte e il pene di Mark che penetrava di continuo.
Matt lo sentì fermarsi all'improvviso.
- perché ti fermi? - chiese lui confuso.
All'improvviso sentì tutto il pene di Mark penetrarlo in un solo colpo fino alla prostata.
Matt non poteva crederci. Ebbe un orgasmo intenso.
- Mark - urlò molto Matt dal gran piacere.
- urla, angelo. La casa è insonorizzata - disse Mark amando i suoi gemiti e quando urlava il suo nome.
Mark continuò a penetrarlo in quel modo. Matt ebbe tanti quei orgasmi e non si trattenne. La stanza si riempì dei suoi gemiti e urla di piacere. Mark portò Matt allo scrittoio e lo penetrò di nuovo.
- ieri sera nel mio letto mi sono immaginato di prenderti proprio su questo scrittoio dove amo tanto leggere le tue poesie - disse Mark confidandogli.
Matt si eccitò come Mark aveva fatto alla sua confessione prima.
Matt lo trovò anche poetico che Mark lo prendesse lì in un luogo in cui si rilassava e dove leggeva le sue poesie. Erano sempre più connessi.
Sentiva il legno sotto la sua pelle nuda mentre sbatteva al ritmo delle spinte di Mark nel punto in cui l'altro era solito leggere. Era meraviglioso.
- voglio venire qui - disse Matt come suo desiderio.
Mark capì anche il perché e lo baciò.
Mark intrecciò la mano con quella di Matt e continuò con lo spinte. Matt e Mark si guardarono connessi in tutti i punti possibili e Mark non riuscì più a trattenersi. Matt lo sentì venire dentro di sé e stimolato, esplose contro il suo petto.
Rimasero per un attimo stretti in quella posizione riprendendo fiato.
- Non immaginavo che potesse essere in questo modo. Sono senza parole per descrivere quello che abbiamo vissuto. Mai mi sono sentito connesso a una persona. Mark, amo sentirti dentro di me - disse Matt guardandolo. - e amo te, Mark. So che può essere affrettato e da adolescente ma io veramente ti amo -
- Matt, non mi sembra affrettato. Ci siamo trovati quando molti devono aspettare più tempo. Siamo fortunati a esserci trovati subito - disse Mark innamorato. - e anch'io ti amo -
Matt lo baciò felice e poi lo guardò di nuovo.
- sono così felice - disse Matt toccando il cielo con un dito.
- anch'io tantissimo - disse Mark appoggiando la fronte alla sua. - non ti lascerò più andare via -
Mark uscì da lui e lo portò a letto. Matt si coccoló al suo petto e lo guardava felice.
Li sembrava un sogno vivere tutto questo.
- non vorrei andarmene. Vorrei stare per qui per sempre - disse Matt sentendo quel posto casa con Mark.- Porterei qui il mio Kai e vivremo per sempre assieme.
Sempre se a te andrebbe bene -
- angelo, io desidererei vivere con te e Kai già da ora - disse Mark accarezzandolo.
Sapeva che per adesso era impossibile. Sapevano che dovevano aspettare. Era ancora un suo professore e Matt era minorenne. Ma un giorno sarebbe successo. Tutti e due erano molto fiduciosi. Restarono a letto per tutto il tempo senza staccarsi mai.
Mark si staccò solo da Matt per andare a prendere un po' da mangiare. Mark lo guardò mentre mangiava il suo pranzo. Si leccava le dita piene di riso. Lui portò anche il gelato e altre cose. Stavano mangiando a letto nudi e Matt catturò un po' di gelato che cadde nel petto di Mark. Lui chiuse gli occhi e senti la sua lingua per tutto il petto. Lo stava leccando. Era diventato di nuovo duro.
- non può andare sprecato - disse Matt con un sorrisetto.
- quanto mi fai impazzire - disse Mark portandolo a sé.
- tu di più - disse Matt prima di baciarlo.
Matt seduto su Mark sentì il pene duro dell'altro contro di lui e sorrise dopo il bacio. Ne voleva ancora.
All'improvviso suonò una sveglia e Mark la spense.
- scusami, era un vecchio allarme - disse Mark.
Matt vide l'orario.
- oh cazzo. Avrei dovuto essere a casa per badare a Kai - disse Matt in panico. - mio padre andrà su tutte le furie -
- calmati, vengo io con te - disse Mark rassicurandolo. - li spiego che mi hai aiutato -
- mio padre non la prenderà bene anche se glielo dici - disse Matt. - in più non ho preso la pillola e Jamie ha attaccato l'infermiera che si occupa di questo. Non posso esporti a questo. Sei dolce e gentile ma devo cavarmela da solo -
- e questo che non capisci. Non sei più solo. Non lo siete. Io voglio prendermi cura di te, Jamie e Kai - disse Mark dolcemente.
Matt era così commosso. Accettò l'aiuto di Mark e si sistemarono.
- non pensavo che ci fosse qualcuno che avrebbe lottato così per noi. Sono colpito - fisse Jamie all'improvviso.
- non molti sfiderebbero John Bomer ma tu si. Avrei dovuto immaginarlo che avevi le giuste palle per farlo -
Mark sapeva che era Jamie se ne accorgava da come parlava, dallo sguardo e come si muoveva.
- Siete voi due che mi infondete più coraggio - disse Mark alle sue parole.
- penso che tu di coraggio ne hai tanto - disse Jamie appoggiato allo scrittoio. - doveva solo venire fuori -
Jamie accarezzó lo scrittoio e lo guardò seducente. Sapeva che Mark aveva scopava Matt lì e trovò un po' di seme. Mark restò senza parole quando Jamie lo prese e lo portò alla bocca.
Era veramente seducente e erotico con pochi parole, sguardi o gesti.
- come ha detto Matt non può essere sprecato - disse Jamie seduttivo.
Mark sentì il suo pene farsi duro come il marmo se non fossero in urgenza, sarebbe finito a letto anche con Jamie.
- meglio scendere giù - disse Mark cercando di ricomporsi.
- hai qualcosa da bere di forte? Whisky? - chiese Jamie allontanandosi da li e andando alla porta. - se stai per dirmi non dovrei bere queste cose, ti ricordo che hai dato della birra a Matt -
- é diverso - disse Mark seguendolo di sotto.
Jamie sbatté Mark contro il muro a sorpresa.
- ti ho eccitato. Vorresti scoparmi - disse Jamie a pochi cm dalla sua bocca e mettendo le mani sul pene di Mark. - Matt ha goduto molto. L'ho sentito bene. Piacerebbe anche a me sentire tutto questo piacere -
Mark era senza parole. Non immaginava che una persona esperta come Jamie volesse proprio lui che lo prendesse.
Aveva pensato che Jamie lo avrebbe preso. Lui lo confondeva parecchio.
- io vorrei tanto poter approfondire con te ma c'è Kai che ti aspetta - disse Mark cercando di avere autocontrollo. - non pensare che sia facile per me resisterti. Voglio essere responsabile per voi e Kai -
- è molto bello che tu pensi a noi e a Kai - disse Jamie accarezzandoli il viso.
Mark vide poi Jamie allontanarsi da lui.
- avrei voluto che Matt ti conoscesse prima. Forse certe cose sarebbero state diverse -
- non si può cambiare il passato ma posso aiutarvi con il presente e avere un bellissimo futuro - disse Mark avvicinandosi.
- vorrei tanto che fosse così - disse Jamie guardandolo con un'aria triste.
- lo sarà, Jamie - disse Mark rassicurandolo. - sarai felice -
Si avvicinò a lui e stava per abbracciarlo quando Jamie si spostò.
- sto bene. Non c'è bisogno - disse Jamie.
Mark capiva che era dura per lui.
' lascia che ti abbracci ' disse Matt a Jamie. ' non respingerlo '
' non lo sto respingendo ' pensò Jamie. ' sto bene '
- come vuoi tu, Jamie- disse Mark comprensivo. - Non voglio sforzarti a nulla. Quando ti sentirsi pronto, io sono qui -
Jamie annuì e poi lasciò posto a Matt.
- scusa, Mark. Jamie non ha ricevuto coccole anzi anche con Jake e Neil è restio a farsele dare. È un suo meccanismo- disse Matt raccontandogli.
- Io a volte...- disse Matt per poi fermarsi. - nulla -
- No, Matt. Dimmi - disse Mark delicato.
- Però non mi prendere in giro ok? - chiese Matt pensando Mark potesse mettersi a ridere o considerarlo ancora più strambo.
- non lo fare mai piccolo - rispose Mark con mano sul cuore promettendo.
- Ecco io a volte mi abbraccio forte forte da solo così almeno lui ha un po di calore- Disse Matt imbarazzato.
- oh Matt. Vuoi dargli affetto. Trovò che sia una cosa meravigliosa - disse Mark ammirandolo. - Jamie è fortunato a averti -
Matt si sentì stupido per i pensieri che aveva fatto. Si tuffò nelle sue braccia e Mark lo strinse forte. Stava abbracciando a tutti e due.
Il campanello suonò e Matt ebbe paura per un attimo che era suo padre. Era impossibile ma lui lo terrorizzava a tal punto.
- vado a vedere chi è - disse Mark staccandosi da lui.
Lui scese giù e Matt si sedette nel corridoio. Non poteva aver paura ogni volta. Doveva superarla.
Mark aprì e vide il postino. Li erano arrivate delle lettere. Le mise sul tavolo e risalì. Non trovò Matt nel corridoio.
Sentì poi l'acqua dal bagno e si avvicinó. Lui vide che si stava lavando il viso e si tranquillizzò.
- sono pronto - disse Matt deciso.
- andiamo, angelo - disse Mark sorridendogli.
Si scambiarono un bacio prima di uscire, Matt prese lo zaino e la scimmietta. Poi salì in macchina con Mark. Il tragitto verso casa di Matt fu silenzioso ma si tenevano la mano sul cambio.
Arrivati davanti casa di Matt, quest'ultimo aveva un problema con la cintura per il nervosismo non riusciva a toglierla e Mark li diede una mano.
- Matt, so che la tua situazione con i tuoi è terribile ma cerca di star calmo altrimenti starai male - disse Mark preoccupato.
- hai ragione, mio padre mi condiziona troppo - disse Matt. - devo stare più rilassato. Per fortuna ora ho te -
- e mi avrai sempre - disse Mark innamorato. - ti bacerei o ti abbraccirei qui -
- anch'io - disse Matt con la mano nella sua. - ma è la volta che mio padre mi chiude in collegio -
- non glielo permetterei - disse Mark protettivo.
Allontanarono le mani quando videro da lontano qualcuno. Matt lo riconobbe. Era Jason che portava al cane a spasso.
- tutto bene qui? - chiese Jason a Matt.
- si, tutto bene. Il mio professore mi ha accompagnato a casa - rispose Matt. - è nuovo in città -
- benvenuto in città. Io sono Jason sharkbite, il miglior agente del mondo - disse lui presentandosi. - se ti serve qualcosa, io la trovo subito -
Dov'era uscito questo? Pensò Mark.
- salve, io sono Mark Ruffalo - disse lui con sguardo ancora allibito.
- Se ti sente parlare così l'agente Robert Lightwood ti richiama disse Matt.
- é solo geloso - disse Jason appoggiato al finestrino. - troppo rigido. Strano, lui e Michael scopano come due conigli -
-sai che non ama che tu parli così di lui e Michael - disse Matt avvertendolo.
Mark era sempre più allibito.
- e io mi diverto troppo a stuzzicarlo - disse Jason ridendo. - ma ora è meglio che vado Louis mi aspetta. Buona serata a tutti e due. Andiamo, campione -
Il cane lo trascinò via, Jason cercava di fermarlo ma non gli dava retta. Era come il suo padrone faceva di testa sua.
Quel piccolo momento aveva aiutato Matt a rilassarsi.
- andiamo - disse Matt deciso.
Uscirono dalla macchina e Mark la chiuse. Poi insieme attraversarono il vialetto per arrivare alla porta. Matt aprì la porta con le chiavi e invitò a entrare dentro. Mark era nervoso ma anche curioso di conoscere Kai.
- sembra che non ci nessuno - disse Matt stranamente. - vieni, ti faccio conoscere Kai -
Stava avanzando quando gli arrivò uno schiaffo e Mark non era riuscito a proteggerlo. Era stato così improvviso.
In quel momento Mark vide il padre di Matt, John Bomer.
- non ti permettere più di arrivare in ritardo o di non prendere le tue medicine. Mi hai messo in imbarazzo quando mi hanno chiamato per dirmi che eri scappato. Tu e le tue stranezze. Quel pazzo di Jamie ha aggredito un'infermiera a causa tua. Dovevi prendere quella maledetta pillola - lo rimproverò John feroce.
- dovrebbe preoccuparsi che Matt e Jamie stiano bene - disse Mark all'improvviso. - e non penso che questo sia il metodo per aiutarli -
- lei chi diavolo è? Come osa venire in casa mia a dirmi come crescere mio figlio? Lei non sa chi sono io - disse John freddo.
- sono il professore di Matt - rispose Mark. - mi interesso del benessere di suo figlio -
- lei deve solo insegnare e basta. Non deve mettere il naso dove non le compete - disse John puntandogli il dito contro. - non metta in testa strane idea a Matt sul fatto che Jamie dovrebbe essere libero perché non è così. Jamie deve essere ucciso -
- no, non puoi farlo. Jamie è parte di me e anche tuo figlio - disse Matt a quelle parole.
- è incontrollabile. È come un cane che prende la rabbia. Deve essere abbattuto per non nuocere agli altri - disse John. - se non mi ascolti su Jaime, Matt ti avviso che ti rinchiudo in una clinica psichiatrica -
- non può farlo - disse Mark intervenendo.
- stia zitto. Non la riguarda - disse John. - a te scelta, Matt. Non vedrai neanche più Kai -
Era orribile. Mark vedeva Matt in panico. Non sapeva cosa fare. Va bene, padre. Prenderò le medicine e farò il bravo - disse Matt rassegnato.
- Bene, Matt, così si ragiona e domani mattina prima di andare a scuola andiamo a messa e ti confessi. Ora vai in camera tua sai quello che devi fare - disse John e poi disse a Mark. -
Ora lei è pregato di uscire da casa mia -
Matt comunicava con gli occhi a Mark rabbia, dolore e tristezza.
Mark avrebbe voluto prendere lui e il piccolo per portarli lontano da li.
- un'altra cosa Matt domani sera viene a cena la tua futura moglie. È bellissima, di buona famiglia e una brava cristina -
- Prima posso andare da Kai - disse Matt trattenendo le lacrime che già stavano uscendo.
- va bene, vai a salutarlo - rispose John. - lei è ancora qui. Se ne vada o chiamo la polizia -
Mark non riusciva a lasciare Matt che era quasi in lacrime mentre andava da Kai.
- così lo renderà ancora più infelice. Non solo a lui ma anche Jamie - disse Mark non riuscendo a starsi zitto.
- chiamo la polizia. Mi sono stancato di lei - disse John andando al telefono.
- cosa pensa di risolvere? Mi farà sbattere in cella per cosa? Perché mi preoccupo per suo figlio. Non mi sembra una motivazione che potrebbe usare - disse Mark furbo.
- Come sa lei di Jaime? - chiese all'improvviso John.
- Ci ho parlato in classe da solo - rispose Mark senza fargli accorgere della sua agitazione.
Lo sguardo inquisitore di John metteva soggezione.
- le proibisco di parlare di Jamie a qualcuno - disse John avvicinandosi. - lui non esiste per il mondo -
- per il mondo non esistono molte cose - disse Mark allusivo.
- non so di cosa sta parlando ma esca da casa mia - disse John.
- io posso anche andare ma si ricordi tutto primo o poi viene a galla. Niente rimane sepolto sotto la sabbia - disse Mark avvertendolo.
John non li piaceva quell'uomo. Aveva uno sguardo che sapeva tante cose. Mark uscì dalla casa e all'improvviso si sentì chiamare. Era Matt dalla finestra.
- mi dispiace per mio padre - disse Matt con Kai in braccio.
- non è colpa tua - disse Mark avvicinandosi. - è un bellissimo bambino. È uguale a te -
- avrei voluto fartelo vedere in un altro modo - disse Matt dispiaciuto.
- avremo altre occasioni - disse Mark rassicurandolo.
- siete ancora qui - disse John uscendo in giardino. - Matt, vai in camera tua e lei sparisca -
Matt e Mark si guardarono e poi Matt chiuse la finestra.
- non la voglio a girare intorno a mio figlio -
- mi preoccupo per lui - disse Mark. - e poi sono un suo insegnante -
- non c'è ne bisogno. Mi occupo io di Matt. Lei insegni solo - disse John. - se la vedo ancora girare attorno a Matt che non sia orario di scuola la denuncio per molestie -
- ho capito, signor Bomer - disse Mark. - buona serata -
John era compiaciuto che l'altro avesse capito e rientrò in casa tranquillo.
Mark aveva risposto così perché aveva un piano che avrebbe messo in atto domani mattina. Avrebbe liberato Matt, Jamie e Kai da quell'uomo.
Mark tornò a casa e si mise al computer, aprì internet e cercò delle informazioni. Si documentò su tutto quello che c'era da sapere e prese delle annotazioni per l'incontro di domani alla stazione di polizia. Non dormi molto e neanche Matt, lo passò a autopunirsi e a coccolare Kai, il suo bambino. Si addormentò accanto a lui. Quando si svegliò, Kai non c'era e si allarmò che era caduto e guardò a terra.
- lo preso io - disse Neil rassicurandolo. - aveva fame e non volevo svegliarti -
Matt si avvicinò a Neil e prese Kai.
- grazie fratello. Mi ero cosi preoccupato - disse Matt mentre stringeva Kai a sé.
- Matt, non siete al sicuro qui con papà. Io non voglio che ti succeda nulla- disse Neil preoccupandosi sempre per lui.
- tranquilla, Neil. Sono forte. Il mio amore per Kai mi fa sopportare qualunque cosa - disse Matt cullandolo.
- Sei forte fratellino e moltissimo anche ma chi pensa a te?
Sai che puoi sempre contare su di me per qualsiasi cosa - disse Neil.
- si, fratellone - disse Matt appoggiando un attimo Kai nel letto e abbracciandolo.
- soffro molto a vederti soffrire - disse Neil stringendolo forte.
- Matthew, è ora di alzarsi - disse John dal corridoio. - dobbiamo andare a messa -
- arrivo, padre - disse Matt sciogliendo l'abbraccio. - ora è meglio che ci prepariamo -
Neil odiava come suo padre trattava Matt.
Uscì dalla stanza e si avvicinò a John.
- perché non puoi trattarlo meglio? - chiese Neil. - é ingiusto quello che fai a Matt... -
- basta, Neil. Non parleró con te di come si educano i figli - disse John duro. - Matt deve capire una volta per tutte che vuol dire essere un Bomer. Perché non lo porti con te a lavoro? Potrebbe imparare qualcosa sul duro lavoro -
Lo avrebbe tenuto lontano da suo padre.
- ma deve venire con me subito e tu hai detto che deve andare a messa - disse Neil subito.
- ci andrà stasera. Voglio che veda il lavoro duro - rispose John deciso.
Neil sorrise. Era riuscito nel suo intento. Tenere Matt con sé e lontano da lui per tutto il sabato.
John si avvicinò alla stanza di Matt e disse: - cambiati i vestiti. A messa ci andiamo questa sera. Lavorerai con Neil tutto il giorno -
Matt era sorpreso. Suo padre che non lo mandava a messa di mattina.
- su sbrigati. Tuo fratello non ha tutto il tempo e non stare con la bocca aperta in quel modo sembri un pesce -
Mai un complimento o altro. Sempre a criticarlo. Era stufo di ciò.
- padre, ieri ho parlato con i miei compagni di chiese di vederci di sera e se era possibile di fare una serata di giochi di società qui - disse Matt ricordandosi e per evitare la cena di quella sera.
- stasera non è possibile, Matt. Li dirai un altro giorno. Stasera abbiamo ospiti a cena - disse John deciso.- ora cambiati e vai con Neil -
Non aveva funzionato ma almeno oggi sarebbe stato tutto lontano da lui. Prese Kai in braccio e gli diede tanti bacini.
- ci vediamo stasera, piccolo. Mi dispiace stare lontano tutto il giorno da te - disse Matt triste. - ma ricordati, papà ti ama tanto -
Matt mise Kai nella culla dopo averlo fatto addormentare e poi guardò verso la porta?
Cosa aveva da guardare suo padre? Era felice di vederlo così infelice?
Non gli avrebbe dato questa soddisfazione.
Mise un sorriso e prese i vecchi vestiti. John se ne andò e Matt chiuse la porta per cambiarsi.
Non si sarebbe fatto abbattere da lui. Era forte.
- tuo papà é forte, Kai. Farò di tutto per te - disse Matt guardandolo dormire. - non ci separeranno mai. te lo prometto -
Gli fece una carezza e gli mise il suo peluche preferito accanto un piccolo serpente bianco. Kai lo strinse subito nel sonno e lui sorrise.
Suo padre non approvava quel peluche. Diceva che faceva parte del diavolo. Suo padre era assurdo. Quel piccolo peluche non istigava nulla. Poi era l'unica cosa che lo calmava quando lui non c'era e suo padre preferiva fare piangere il nipote che darglielo.
Matt uscì e vide sua madre.
- se Kai piange, puoi assicurarti che non gli venga tolto il peluche. Sai che lo calma - disse Matt. - puoi fare questo per me? -
- certo, Matt. Non gli farò togliere il peluche - rispose Sissi.
- grazie, mamma. È molto importante per lui - disse Matt.
Lui sapeva che era come se Kai sentisse Jamie attraverso quel peluche.
La salutò e scese da suo fratello. Insieme presero la macchina e andarono a lavoro da Neil. Matt non amava molto quelle macchine, inquinavano troppo.
- ora fammi vedere il tuo lavoro - disse lui poi staccandosi.
Neil si aspettava un'altra reazione. Aveva sperato che si sarebbe confidato. Forse Jake sapeva qualcosa. Avrebbe voluto che Matt avesse più fiducia in lui per dirgli le cose.
Neil vedeva Matt guardare una casa nel tragitto. Aveva una faccia con un mix di sentimenti. Quando arrivarono al lavoro, Neil lo guardò e disse: - Matt, non so che è successo in questi giorni ma sai che puoi confidarti con me -
- grazie, Neil - disse Matt abbracciandolo.
Avrebbe voluto dirgli di Mark ma non voleva coinvolgerlo.
- ora fammi vedere il tuo lavoro - disse lui poi staccandosi.
Neil si aspettava un'altra reazione. Aveva sperato che si sarebbe confidato. Forse Jake sapeva qualcosa. Avrebbe voluto che Matt avesse più fiducia in lui per dirgli le cose.
Neil gli mostrò il suo lavoro che Matt trovò molto duro e dovette imparare a difendersi subito anche lì. C'erano tipi poco raccomandati e non voleva pesare su Neil o andare da lui a lamentarsi che lo importunavano.
Era questo che suo padre voleva che imparasse???
- che ci fai qui? Quelle mani da principessina non sono fatte per questo lavoro - disse uno deridendolo. - torna a casa dalla mammina -
- non sei come Neil. Sei diverso - disse un altro avvicinandosi.
- perché non mi lasciate stare? Non vi ho fatto nulla - disse Matt a quei commenti.
Diverso. Tutti dicevano che era diverso. Come se fosse una bruttissima cosa. Era stanco di ciò.
- se guardaste al dì là del vostro naso, vi accorgereste che una persona diversa è uguale alle altre- disse Matt deciso.
- o la principessina ci vuole fare la lezione - disse un altro. - scommetto che non hai mai fatto a pugni -
- solo chi non sa dialogare, usa i pugni - disse Matt.
- mi immaginavo una cosa del genere. Sei una principessina, una mammoletta - disse lui provocandolo.
Matt cercava di tenere Jamie calmo.
' no, Jamie. Non uscire. C'è la faccio ' pensó Matt sentendolo.
' come vuoi. Lasciati pestare ' gli disse Jamie.
' non mi farò pestare ' pensò Matt irritato. ' c'è la posso fare '
' lo dico per il tuo bene. Quelli sono il doppio di te ' disse Jamie.
' apprezzo che ti preoccupi ma io ti dico che c'è la faccio ' pensò Matt deciso.
Jamie non aveva mai visto Matt così deciso e lo sentiva anche più forte.
Forse quest'esperienza ci voleva.
- non sono una principessina o una mammoletta - replicó Matt. - non mi farò prendere in giro da tipi ottusi, ignoranti -
Il tipo reagì e tirò un pugno che Matt evitò grazie al football. Almeno gli allenamenti li erano utili.
Lottó contro quei tre e ne prese ma ne diede anche. Neil arrivò con il capo all'improvviso, fermando tutto. Neil corse da Matt.
- stai bene? - chiese il fratello preoccupato.
- si - rispose Matt sorridendo. - a parte qualche dolore ma sto bene -
- andiamo - disse Neil. - mettiamo un po' di ghiaccio su quell'occhio -
Neil prese il ghiaccio e lo avvolse in un asciugamano per poi metterlo sull'occhio violaceo di Matt.
- la tua prima rissa - disse Neil.
- mi sento così forte. Gli ho tenuto testa e anche se odio la violenza, quei tre se lo meritavano - disse Matt. - e sono riuscito a tenere Jamie calmo. E' stata la prima volta che sono riuscito a farlo -
- o questa è una grande cosa. Jamie fa di solito di testa sua. Bravo Matt - disse Neil sorridendo.
Matt pensò che prima di incontrare Mark non ci era mai riuscito. Forse Mark aveva in qualche modo creato un nuovo equilibrio.
- Sei cambiato Matt in questi giorni. Nei tuoi occhi c'è una luce diversa - disse Neil conoscendo bene il fratellino.
- davvero? - chiese Matt pensando subito a Mark.
- si. È come se hai trovato qualcosa che ti rende... -
- felice - disse Matt sorridendo.
- si. Se non sei pronto a parlarmene, capirò - disse Neil non spingendolo.
- ho incontrato una persona - disse Matt con emozione. - ne sono innamorato. È una persona fantastica,mi capisce e con la quale mi sento a sento a casa -
- questo mi rende molto felice - disse Neil sentendo il puro sentimento dalle parole di Matt. - ma questa persona è un lui? -
Matt doveva immaginarsi che Neil aveva capito che non era interessato alle ragazze.
- si è un lui - rispose Matt per la prima volta. - lo conosco da due giorni ma mi sembra che è sempre stato con me. È un dolce e sexy orsacchiotto -
- caspita. Non immaginavo che mi avresti detto questi dettagli - disse Neil stupito.
- mi dispiace, Neil. Non volevo farti star male - disse Matt dispiaciuto. - solo che è complicato. Nostro padre farebbe di tutto per separarmi da lui -
- O fratellino mio perché dovresti farmi sta male?
Tu sei incapace di far soffrire e stare male le persone - disse Neil con una carezza al suo viso.
- puoi contare su di me e voglio conoscerlo. ovviamente quando Matt scoppió a piangere e lo abbracciò.
Matt e Neil uscirono da lavoro e andarono in macchina. Neil si rese conto che Matt stava guardando di nuovo la casa e si fermò.
- per caso quella casa è del tuo lui? - chiese Neil con complicità.
Matt e Neil uscirono da lavoro e andarono in macchina. Tornarono a casa e Matt si chiuse in camera per lavarsi e cambiarsi per la messa e per la cena. Cercò anche di schiarire l'occhio con scarsi risultati.
Matt prese Kai e il piccolo li diede un bacino su di esso.
- sei dolcissimo, piccolo - disse Matt scaldandosi il cuore.
Prese a cantargli una canzone e il piccolo muoveva le manine a ritmo.
Poi Matt lasciò il posto a Jamie.
- il mio piccolo serpentino - disse Jamie tenendolo con attenzione come se avesse paura di romperlo.
Kai lo guardò e indicò il peluche.
- si, Kai. Ti sento quando lo stringi - disse Jamie portandolo più a sé. - ti voglio bene e mi dispiace che non sono con te spesso -
Kai si mosse e portò una manina al suo viso.
Jamie sentiva il suo piccolo che lo confortava.
- dovrei essere io a confortare te - disse lui sedendosi sul letto. - sono contento che Matt sia al tuo fianco quando io non posso. Lui è un papà migliorare di me -
Kai gli diede tanti bacini sul viso.
- Matthew, sbrigati. È ora di andare - disse John da fuori, battendo sulla porta.
- arrivo - disse Jamie seccato.
- non rispondere cosí - disse John al suo tono.
Jamie mise il piccolo sul letto e cercò di star calmo.
Voleva farlo per Kai ma era difficile quando suo padre gli urlava contro.
Andò in bagno e si guardò allo specchio.
Non devo cedere. Non devo cedere.
Si ripeteva nella sua mente.
Jamie si guardò in giro alla ricerca di qualcosa.
' combatti, Jamie ' disse Matt. ' pensa a Kai '
Mentre Matt era al lavorare con Neil, Mark era uscito di casa e si recò alla stazione di polizia.
- salve, vorrei parlare con l'agente sharkbite - disse Mark all'uomo che leggeva il giornale.
- per qualsiasi cosa, compili questo modulo - disse l'uomo dandoglielo.
Mark lo prese e disse: - mi scusi, vorrei parlare con jason sharkibite -
- non ha compilato il modulo - disse lui. - c'è da attendere -
- ma lei potrebbe chiamarlo - disse Mark al suo atteggiamento svogliato.
- mi paga lei per chiamarlo? No. Mi paga John Bomer quindi faccio quello che mi si dice di fare - disse l'uomo tornando al giornale. - per qualunque lamentala, c'è un modulo da compilare -
- oh certo. Dovevo immaginarlo - disse Mark a quello parole.
- e poi loro non lavorano qui. Deve andare nell'altra stazione - disse l'uomo. - quella vecchia -
- cioè ci sono due stazioni? - chiese Mark confuso.
- si, questa è gestita e pagata da John Bomer mentre l'altra è una piccola stazione gestita da Lightwood-sharkbite ma sono pochi quelli che si affidano a loro perché si sa in città che sono due froci - disse l'uomo. - e qui i froci non li vogliamo -
- Dovreste vergognarvi te e quello che ti paga - disse Mark con la rabbia che gli ribolliva il sangue.
Si tratteneva molto a non prenderlo a sberle.
- ho capito siete uno di quei amanti dei froci o lo siete - disse l'uomo.
- non le rispondo neanche - disse Mark prima di andarsene.
Mark cercò qualche indicazione per la vecchia stazione. Non riusciva a trovare nulla. Arrivò al supermercato Wayland.
Entrò dentro e cercò Michael ma non lo vedeva. Notò un angolo gastronomico dove un uomo stava mettendo dei pasti caldi in vetrina.
- buongiorno, desidera provare qualcosa? - chiese lui sorridendo.
- buongiorno, veramente ero qui perché cercavo Michael. Ho bisogno di informazioni ma tutto è invitante - rispose Mark guardando estasiato tutti quei piatti.
- io sono Louis. I pasti sono fatti da me con prodotti di Michael e di qualità - disse lui. - le faccio assaggiare questo risotto ai gamberetti -
Mark prese il piatto e disse: - lo ringrazio. È molto gentile -
Mark lo assaggiò e lo trovò strepitoso.
- ne prendo cinque porzioni di questo risotto. È veramente il miglior risotto che io abbia mai mangiato -
- ne sono felice - disse Louis sorridendo.
Mark lo guardò mentre confezionava le vari porzioni.
- vuole dell'altro? - chiese Louis vedendo che Mark guardava il bancone.
- si, vorrei un po' di tutto - rispose Mark. - così li assaggiò. Non so decidere -
- capita spesso - disse Louis sorridendo. - ora le faccio tanti pacchetti e poi se mi da l'indirizzo, glieli faccio consegnare a casa -
- oh è una bellissima cosa - disse Mark stupito.
- abbiamo il nostro ragazzo delle consegne - disse Louis.
- e chi sarebbe? - chiese Mark curioso.
- si chiama Matt - rispose Louis mentre faceva i pacchetti.
- è bello sentire che ci sono giovani che si danno da fare - disse Mark sorridendo.
- Matt è speciale. Michael lo adora e anch'io. Fissa sempre il gelato ma non lo prende - disse Louis con affetto. - io e Michael cerchiamo di fargli mangiare qualcosa quando è qui ma lui rifiuta per via del padre -
Mark capì che stava parlando di Matt.
- l'ho conosciuto suo padre. È quel tipo di persona che io detesto - disse Mark. - e tal proposito, sapete dirmi dove si trova la vecchia stazione? Devo parlare con jason sharkibite -
- cosa ha fatto? - chiese Louis subito traendo conclusione affrettate.
- lui nulla ma è quello che potrebbe fare per una persona a me cara - rispose Mark.
- dal vostro tono è una cosa grave - disse Louis intuendo. - Jason è il migliore insieme a Robert ma non glielo dica perché si monterebbe la testa. Comunque se c'è qualcuno che può aiutare questa persona a lei cara, è Jason -
- grazie, ne avevo bisogno - disse Mark. - le pago il conto -
- può farlo anche più tardi - disse Louis. - vada da Jason -
- Lei è il Louis di Jason? - chiese Mark ricordandosi la frase di ieri.
- si sono io - disse lui con occhi innamorati. - l'ha già conosciuto? -
- ieri sera mentre accompagnavo Matt a casa - rispose Mark.
- come conosce Matt? - chiese Louis curioso.
- sono il suo professore - rispose Mark trattenendo i sentimenti per lui nel suo cuore.
- È il nostro ragazzo delle consegne Matt Bomer - disse Louis. - visto che vi conoscete, li farà piacere a Matt consegnarle il cibo -
Poteva usare quella scusa anche per vederlo. John Bomer non poteva dirgli nulla.
- mi potete fare il conto - disse Mark.
- può pagare anche più tardi - disse Louis prendendo un foglio e facendogli una mappa. - ecco le indicazioni per la stazione. Vada da Jason -
Mark prese il foglio e disse: - la ringrazio tanto. Tornerò più tardi per il conto -
Lui lo salutò e uscì di là per andare in stazione. Era un po' sperduta e quando ci arrivò, vide che era veramente vecchia. Entrò nella stazione e il dentro era veramente bellissimo. Trovò un uomo dietro la scrivania.
- salve, sono Sebastian Stan. In che posso aiutarla? - chiese lui sorridendo.
- salve, io sono Mark Ruffalo e dovrei parlare con Jason Sharkbite - rispose lui vedendo l'accoglienza diversa.
- da questa parte - disse Sebastian facendoli strada. - oggi è un po' di cattivo umore ma non si preoccupi, non morde -
Mark non sapeva come prendere quella frase.
- Jason, c'è un cliente - disse Sebastian bussando.
- fallo entrare - disse Jason.
Mark entrò con una certa prudenza.
- salve, non so se si ricorda... -
- il professore di Matt - disse Jason subito. - cosa posso fare per lei? -
- vorrei esporle una situazione che io ho visto con i miei occhi - rispose Mark sedendosi. - si tratta di violenza domestica -
- cosa gravissima - disse Jason. - chi è che la sta subendo e da quanto tempo? -
- Matt e penso da sempre. Suo padre è orribile con lui e lo obbliga a colpirsi anche - rispose Mark. - lo costringe a fare del cose e li proibisce tutto -
- non tutti si metterebbero contro John Bomer. Deve sapere che sta andando incontro a momenti difficili ma mi piace che lei voglia lottare per il bene di Matt. La ammiro - disse Jason. - mi dica tutto -
Mark gli raccontò quello che aveva visto e come John rendesse infelice Matt.
- si c'è tutto per una denuncia ma... -
- ma cosa? - chiese Mark confuso.
- ci vorrebbe una registrazione o qualcosa per incastrare John Bomer. Qui è molto potente - disse Jason giustamente.
Mark non ci aveva pensato a questa cosa. Aveva ragione, senza prove purtroppo non c'era la possibilità di una denuncia. Doveva trovare le prove per salvare Matt, Jamie e Kai.
- te le troverò - disse Mark deciso. - e denuncieró John Bomer -
- io posso forniti alcuni strumenti - disse Jason in suo aiuto. - lo fermeremo, Mark. Te lo prometto -
- grazie, Jason - disse Mark credendogli.
- ho una penna che è anche registratore - disse Jason tirandola fuori dal cassetto. - passa in osservato. L'ho fatta io -
Mark la guardava incredulo.
- mi sembra di stare di stare in un film di spionaggio - disse lui tenendola in mano.
- si, io adoro quei film - disse Jason mostrandogli come usarla.
Mark era affascinato.
- grazie, Jason. Tu mi stai aiutando tanto - disse lui ringraziandolo di cuore.
- voglio solo la felicità e il benessere di Matt - disse Jason.
Louis aveva ragione. Jason era eccezionale nel suo lavoro.
Mark uscì dallo ufficio.
- sempre le cose solite storie. Quel Bomer dovrebbe marcire da qualche parte - disse Robert arrivando.
Sebastian vide Mark e si ricordò che era Robert quello di cattivo umore.
- salve - disse Mark con un sorriso.
- Robert, ho di fogli da farti vedere - disse Sebastian per allontanarlo da Mark.
- non ho tempo adesso - disse Robert nero.
Mark capì che Sebastian aveva fatto confusione ma con quello sguardo un po' lo spaventava.
- salve. Sa la manda John Bomer per spingerci a chiudere, può dirgli che non lo faremo mai - disse Robert deciso. - non c'è ne andremo -
- fate bene. Io vi ammiro. Questa città è ostile ma voi restate per lottare - disse Mark colpito.
- non ci si può piegare al volere degli altri e io lo so bene - disse Robert. - si deve lottare per le cose giuste -
- sono convinto anch'io - disse Mark. - ci rivedremo presto -
Robert lo guardò andare via e guardò Jason.
- anche lui lotta contro John Bomer - disse lui.
Mark raggiunse il supermercato e pagò il conto. Si portò tutti i pacchetti a casa e li mise in frigo.
Lasciò fuori una pozione di risotto e se la mangiò. Però era triste mangiarlo senza Matt. L'avrebbe voluto con lui.Diede da mangiare a Jasmine e la portò di sopra con lui. La mise sul letto.
- non vedremo Matt fino a lunedì - disse Mark. - sono patetico. Non so stare un giorno senza di lui -
La scimmietta si mise vicino a lui e Mark sentiva che voleva confortarlo. Si mise a farle le coccole mentre pensava a Matt. Non sapeva cosa gli stava accadendo.
Verso sera, Mark non c'è la fece più. Voleva sentirlo al telefono per un istante. Era pazza come idea ma andò di sotto e compose il numero di Matt che aveva letto a scuola.
Non sapeva che Jamie stava cercando di calmarsi. Jamie sentì il telefono. Ne aveva uno in camera.
E adesso chi era che rompeva?
- chi è? - chiese Jamie alzando il telefono.
Mark sentì la voce di Matt.
- pronto, chi cazzo è? -
Non era Matt. Era Jamie. Lo sentiva agitato.
- senti, non ho il tempo per giocare stronzo -
- Jamie, sono io - rispose Mark. - adesso calmati -
- non mi aspettavo una tua chiamata, Jake - disse Jamie intelligente.
Jake? Perché lo chiamava Jake. Non era lui. Poi pensò e capì.
- c'è tuo padre nelle vicinanze? - chiese Mark.
- si, Jake. Tra poco devo andare a messa - rispose Jamie seduto per terra.
- mi dispiace non essere con voi - disse Mark. - vorrei tanto portarvi via -
- vorrei anche io ma non posso stasera. Ho una cena - rispose Jamie.
- Jamie, ti prometto che vi salverò da lui - disse Mark. - tenete duro ancora per un po' -
- non so, Jake. Io non lo so - disse Jamie abbattuto. - vorrei che tutto finisse -
- Jamie, non fare nessuna pazzia. Pensa a Matt, a Kai - disse Mark. - e a me -
- ci proverò, Jake - rispose Jamie guardando una forbice a terra. - ora devo andare -
- Jamie, sento che stai per fare qualcosa - disse Mark agitato. - ti prego, non farla. Si sistemerà tutto -
- lo sai che non è vero - disse Jamie convinto.
- ti prego, Jamie. Stai con me al telefono - disse Mark cercando di trattenerlo.
Mark aveva tanta paura. Non sapeva cosa fare. Sentiva il lato distruttivo di Jamie.
- lei mi chiama come una dolce melodia - disse Jamie.
- lei chi? - chiese Mark confuso.
- la morte - rispose Jamie con tono da brividi.
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Amore Famiglia Fratellanza e Amicizia
FanfictionTom e Chris si incontrano nel set del primo Thor, i due iniziano un bel rapporto e uno dei due si innamorerà dell'altro. Rimarrà un amore a senso unico o sbocciera in altro? Matt e Mark si incontrano quando sono piccoli. Riusciranno a coronare il l...