Capitolo 100

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Salve a tutti,

Eccoci con il 100° capitolo.
Siamo felice di questo traguardo raggiunto. Volevamo avvertirvi che questo capitolo contiene una scena molto forte di tentato suicidio. Preparate i fazzoletti.

Buona lettura

Mark, John, Sissi e gli altri parlarono della nuova decisione. Appena tornati da Los Angeles, Mark si sarebbe trasferito con Keen, Kit e Bella Noche a casa Bomer mentre Tom e Chris avrebbero preso una casetta con i ragazzi, Nico, Levi, Elliott e Albert. Nel frattempo i nonni di Matt avrebbero ospitato gli ultimi arrivati. Avevano sempre voglia di compagnia, non facevano mancare mai un letto e pasto caldo a chi ne aveva bisogno. Erano così altruisti come Matt.
Mark, Tom e Chris avevano chiamato Sun, Simon, le proprie famiglie e gli altri per informarli che tornavano a Los Angeles e avrebbero spiegato di persona tutto.
Aspettarono che arrivassero Elliot e Albert per partire. Volevamo presentargli Elliot prima così Matt avrebbe iniziato la fisioterapia.

8 ore dopo...

Elliot e Albert arrivarono prima con il jet privato prestato da genitori di Albert, sapendo quanto fosse importante per lui. Erano davanti alla casa rossa dei Bomer come indicato dalla posizione. Tom andò va a aprire la porta e abbracció subito i suoi amici. Chris arrivó a salutarli e li fecero entrare in casa.
- pensavo che arrivate domani - disse Tom sorpreso.
- il mio maritino si é fatto prestare il jet - disse Elliot. - non potevamo aspettare. Volevamo essere con voi -
- come state? E Matt? - chiese Albert.
- è calmo da un po' di ore. Siamo più tranquilli a vederlo così. Ha riposato anche nel pomeriggio - rispose Tom.
- venite che ve lo presentiamo - disse Chris.
- i signori Bomer sono con Matt. Li stanno facendo vedere della vecchie foto di lui da piccolo - disse Tom. - hanno chiesto a noi di accogliervi -
- stimolare la mente è importante - disse Elliot. - stanno facendo bene -
- anche Nico dice che potrebbe aiutarlo - disse Chris.
Arrivarono davanti alla stanza dove c'era Matt nel letto con i suoi genitori e un album davanti a lui. Sissi lo sfogliava per lui, andando lentamente e Matt guardava con curiosità. Ogni tanto Sissi e John li facevano una carezza sulla testa. Matt sentiva il loro affetto.
Lui indicò con il dito le foto e poi se stesso.
- si, amore. Sei tu il nostro bellissimo bambino - dissero Sissi e John con le lacrime agli occhi.
Stava iniziando a ricordare qualcosa, pensarono subito speranzosi.
John e Sissi li fecero vedere la foto di Neil con lui.
- sai chi è lui? - chiese Sissi speranzosa.
Matt cercò di sforzarsi di ricordare, lei aveva una luce negli occhi e li dispiaceva farla star male. Si era comportata male ma poi stava cercando di rimediare.
John li mostrò anche una foto con lui che teneva in braccio una bambina.
- Ti ricordi di lei? - chiese John.
Matt vedeva la somiglianza. Sicuramente erano i suoi fratelli ma se lo diceva pensavano che aveva ricordato e non era vero ma se rispodeva di no, ci rimanevano male.
Non sapeva cosa fare.
Nico vedeva da fuori che Matt era andato in confusione e anche Mark.
John e Sissi guardarono gli occhi di Matt e capirono che dovevano rallentare. Avevano promesso di fare tutto con i tempi di Matt.
- bambino mio, se non ricordi ancora non devi sforzarti. C'è la farai - disse John.
- hai riconosciuto te stesso. É un passo avanti. Faremo tutto con calma - disse Sissi abbracciandolo.
Mark, Nico, Tom, Chris e Levi vedevano che John e Sissi c'è la stavano mettendo tutta per prendersi cura di Matt.
Sissi uscì dalla stanza dove c'erano tutti per non creare troppa confusione a Matt.
- dottor Kim, pensa che potrei dare un po' di cioccolata a Matty? - chiese Sissi raggiungendolo.
- si, lo aiuterebbe molto con qualche ricordo legato a essa - rispose Nico. - é veramente una buonissima idea -
John diede una carezza a Matt e disse: - torniamo subito -
Matt li guardò mentre erano usciti fuori. Lui riuscì a stringere il suo orsetto e guardò le foto nell'album, cercando un piccolo ricordo.
John e Sissi videro i nuovi arrivati.
- scusateci se non vi abbiamo accolto noi ma stavamo aiutato il nostro bambino - dissero Sissi e John.
- John Bomer - disse lui presentandosi.
- Sissi Staton - disse lei.
A Mark non passó inosservate due cose: Sissi non aveva usato il cognome del marito per presentarsi.
Il cognome di Sissi era anche il secondo di Matt.
Erano due cose molto strane.
- non vi preoccupate, signori - disse Elliot. - state facendo un buonissimo lavoro con Matt. Mi chiamo Elliot e sono un fisioterapista. Ho lavorato con pazienti nelle condizioni di Matt. Me ne prenderò cura e potrete vedermi a lavoro con Matt -
Sissi e John fece una buona impressione.
- mi sembrate un tipo apposto e poi so che Mark, Tom e Chris vorrebbero solo il meglio per Matt - disse John.
- Elliot è il migliore e non lo dico solo perché è l'amore dalla mia vita. Il vostro Matt è in ottime mani - disse Albert.
- lui è Albert mio marito. Si occupa di arte e mi aiuterà con Matt per la manualità - disse Elliot. - sappiamo che Matt ama dipingere. Albert può stimolare il suo lato creativo -
Sissi e John sorrisero ai nuovi arrivati.
Tom entrò da Matt e si avvicinò al letto. Matt alzò lo sguardo e lasciò perdere le foto. Tom li fece una carezza, facendolo sorridere.
- fratello, voglio farti conoscere qualcuno. É un mio amico e mi ha aiutato molto dopo un incidente - disse Tom delicato.
Matt mosse la mano e toccò la sua.
Fratello aveva avuto un incidente e lui non ricordava questo.
- scu
sa
mi - disse Matt con gli occhi lucidi.
- non
Ricordo -
Tom gli accarezzó il viso.
- non può ricordarti di questo. Non ci conoscevamo ancora ma mi sei stato vicino in altre cose, fratello - disse Tom rassicurandolo.
Era così straziante vedere Matt in quello stato per colpa ancora di un mostro.
Matt sentì le braccia di Tom e si calmó con il suo abbraccio.
Tom riprese a parlare solo quando Matt era più tranquillo.
- avevo problemi con le mani e il mio amico mi ha aiutato tanto. Sono tornato alla vita di tutti i giorni ma c'è voluto tempo e pazienza - disse Tom. - senza di lui non sarei qui. Lui è un fisioterapista -
Fisioterapista??? Come quel mostro.
- no no -
balbettò Matt agitato.
- no fisioterapista -
- Matt, fratello, non è come quel mostro - disse Tom avvicinando la mano.
Ma Matt si ritrasse e per l'agitazione mosse la mano facendo cadere il suo orsetto. Matt si agitò ancora di più a vederlo a terra. Ripensó quando il mostro aveva scaraventato a terra il suo orsetto. Mark stava per intervenire quando Elliot si fece avanti e raccolse l'orsetto.
- eccolo qui il tuo orsetto - disse Elliot avvicinandolo alla sua mano. - ora non vi separerà più nessuno -
Matt guardò il nuovo arrivato. Non sapeva perché ma lì ispirava fiducia ma aveva anche paura di una delusione.
- sono Elliot un fisioterapista e mi dispiace per quello che ti è successo. I fisioterapisti non sono come quel mostro, noi aiutiamo la gente a star bene e se me ne darai l'opportunità, troverai in me anche un amico -
Matt gli piaceva quel discorso e gli occhi di Elliot erano così sinceri. Voleva tentarci.
- si - disse Matt con sorriso.
Tutti erano felici di vedere che Matt accettava Elliot così avrebbe iniziato la fisioterapia.
Mark, Tom e Chris sapevano che adesso veniva la parte più difficile dovevano parlare con Matt e non sapevano come poteva reagire.
Mark si avvicinò a Matt.
- qui orsa - disse Matt muovendo la mano sulla coperta.
Era stato un piccolo movimento ma anche un po' faticoso ma voleva Mark accanto a lui.
- angelo, io devo dirti una cosa assieme a Tom e Chris - disse Mark mettendosi vicino a lui.
Tom e Chris li raggiunsero e Matt li guardó un po' confuso.
Cosa sta succedendo?
- io, Tom e Chris dobbiamo andare a Los Angeles... -
Appena Matt sentì quelle parole, non ascoltó il resto della frase.
Orsacchiotto e fratelli lo abbandonava lì. Non lo voleva più con loro. Ecco perché avevano fatto venire i dottori e il fisioterapista Elliot.
Cosa aveva fatto di sbagliato?
- non
abb
an
do
na
te
mi- balbettò Matt piangendo.
- fa

il
bravo -
John sentì quella frase e capì. Era colpa sua. Da piccolo Matt lo diceva sempre. Anche Mark la conosceva, Matt glielo aveva raccontato e gli si spezzava il cuore a sentirla adesso.
- Matt angelo, ti prego, ascoltami. Non ti stiamo abbandonando - disse Mark cercando di calmarlo. - non c'è bisogno che fai il bravo. Noi torneremo. Andiamo a Los Angeles solo per prendere i vestiti e i ragazzi -
Matt era troppo sconvolto per capire, piangeva e continuava a dire le stesse parole. Nico aveva paura che Matt si sarebbe sentito male se non avesse fatto qualcosa.
Mark vide che Nico voleva sedarlo.
- aspetta, Nico - disse Mark. - posso calmarlo -
- Mark, Matt non capisce in quel momento. A me non piace sedare ma in questo caso devo farlo - disse Nico.
Nico guardò Chris. Lui e Tom capirò che Nico aveva ragione e come in ospedale, Chris lo tenne fermo per permettere a Nico di sedare Matt.
- no angelo - disse Mark guardando la scena.
Nico lo sedó e Matt si calmó in un attimo addormentandosi.
Chris lasciò Mark che andò da Matt.
- potevo trovare un modo - disse Mark accarezzando Matt.
- no, Mark. Matt non avrebbe reagito a nulla - disse Nico.
- come faccio a andarmene? Penserà che io l'abbia abbandonato se non mi vede - disse Mark a Nico. - non posso partire -
- hai ragione, devi restare con lui altrimenti Matt non farà alcun progresso - disse Nico. - e rischia di peggiorare -
Non voleva che Matt peggiorasse.
Tom e Chris si avvicinarono a Mark.
- Mark, andremo noi. Tu devi restare con Matt - disse Tom. -
- parleremo noi con Sun, Simon, i ragazzi e informeremo gli altri -
- ci occuperemo di tutto anche di prendere i vestiti e portare i ragazzi da voi - disse Chris.
- tu non devi preoccuparti di nulla - disse Tom.
- pensa solo al nostro Matt - disse Chris.
Mark li abbracció.
- grazie, fratelli - disse Mark commosso.
Tom e Chris lo abbracciarono a loro volta. Poi registrarono un piccolo video per Matt per quando si sarebbe svegliato, diedero un bacio sulla fronte di Matt e salutarono tutti, ringraziando i nonni di Matt per la loro ospitalità. Mark li vide partire con il jet privato, sarebbero arrivati presto a Los Angeles.
Sissi andò da Mark.
- potete riposare nella vecchia stanza di Matt o di Neil - disse lei gentile. - avrete bisogno di dormire -
- la ringrazio ma preferisco rimanere qui - disse Mark sulla sedia. - voglio che il mio volto sia la prima cosa che vede -
- vi faccio portare una poltrona comoda da John - disse Sissi. - e domani metteremo un letto per voi qui -
- non c'è ne bisogno veramente - disse Mark.
- Matt me l'aveva detto che eravate testardo - disse Sissi. - ma anche io lo sono. John, porta su una poltrona per Mark -
Mark vedeva la testardaggine di Matt in quel momento in Sissi.
John portò subito la poltrona e la mise nella stanza.
- se volete stare qui, almeno sarebbe comodo - disse John con anche dei cuscini.
- grazie - disse Mark. - stavo pensando che forse potrebbe aiutare Matt stare nella sua vecchia stanza. Potrebbe ricordare qualcosa -
John e Sissi lo guardavano.
- non ci avevo pensato - disse John.
- é una bellissima idea - disse Sissi. - e li metteremo un altro letto così dormirete assieme -
Mark apprezzó il loro interessamento.
Quando Tom e Chris arrivarono a Los Angeles era notte ma avevano avvisato i loro genitori che sarebbero arrivati in modo da non spaventarli quando sarebbero entrati in casa.
Videro ancora qualche luce accesa, aprirono la porta di casa e subito furono travolti dagli animali.
- anche voi ci siete mancati - disse Tom accarezzandoli assieme a Chris.
Poi lui vide i loro genitori da lontano che li raggiunsero. Diana, James, Craig e Leonie li abbracciarono fortemente.
Erano così felici di vedere i propri genitori e rimasero tra le loro braccia per un po'.
- siete stanchi - disse Leonie e Diana guardando la loro facce. - dovete andare a mettervi a letto -
- è stata una giornata intensa ma stiamo bene. É stato un po' difficile lasciare Matt - disse Tom.
- povero caro - disse Leonie.
- si, mi dispiace per lui - disse Diana. - ma adesso dovete riposare. Ci racconterete domani -
- tua madre ha ragione - disse James. - il vostro corpo e mente devono riposare -
- e domani fare una bella colazione tutti assieme. Ho portato delle cose dall'Australia - disse Craig. - niente insetti, tranquillo, genero mio -
- ora sono più tranquillo - disse Tom.
Era bellissimo sentire Craig chiamarlo genero mio. Il loro rapporto era cambiato moltissimo soprattutto per com'era iniziato. Era contento che adesso avevano un bellissimo rapporto.
- suocero mio, ero già impallidito sapendo certe cose che si mangiano in Australia -
- noi non ne mangiamo personalmente. Anche se Chris da piccolo ci ha provato. Sembrava un piccolo Tarzan nei boschi - disse Craig. - io e Leonie l'abbiamo fermato appena in tempo -
- oddio - disse Tom impallidendo.
- ero piccolo - disse Chris a Tom.
- spero che la nostra piccola Indie rose non ci provi quando andremo in Australia un giorno - disse Tom. - se ha preso da te, mangerà qualsiasi cosa -
- piccolo, la terremo d'occhio - disse Chris.
Tutti risero e poi i genitori mandarono Tom e Chris a letto. Loro salirono e andarono a vedere i ragazzi che dormivano.
Tom e Chris diedero un bacio a ognuno di loro e andarono dalla piccola che si era svegliata. Subito la presero con il suo cavallino e la portarono nella camera per metterla in mezzo a loro due.
Pian piano tutti i loro figli si svegliarono e andarono a vedere. Trovarono i loro papà nel letto e corsero subito per abbracciarli.
Restarono abbracciati per diverso tempo e si addormentarono tutti assieme nel letto.

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