Capitolo 25

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Tom si sfogo in silenzio, cercò di non pensare alle parole di Chris ma non era facile. Doveva essere stato rapito dagli alieni e sostituito con un altro perché quello lì dentro non era il suo Chris. Non gli avrebbe mai detto quelle cose. Lui e Lola erano parte della famiglia di Chris.  Non dimenticava che Chris voleva farli vivere a casa sua. Quindi un cambiamento così era assurdo. Qualcosa o qualcuno si era messo tra loro. Tom ebbe una chiamata da Scott. Ci mise un po a rispondere ma lo fece per riprendersi un po.
- ciao, Scott. Volevi qualcosa? - chiese lui dopo essersi asciugato gli occhi.
- pensavo che potevo portare l'aperitivo da Chris ed Elsa visto che erano tante cose - rispose Scott dolce. - che ne dici? -
- sei dolcissimo sai - rispose Tom sorridendo. - sono sicuro che loro apprezzeranno. Mi dispiace che me ne sono andato di corsa. Sarebbe stato un vero peccato se si rovinavano -
- tranquillo. Io lo capisco che Chris è importante per te. Non mi devi chiedermi scusa - disse Scott comprensivo.
- io sento che ti ho già trascurato - disse tom sincero.
- ma che dici? Stai scherzando? - chiese Scott ridendo.
- Tom, non è così. Non pensarlo assolutamente. Sai che trovo importante che mi hai chiesto di andare insieme a te da Chris sapendo quando lui  conti per te -
Scott era troppo puro. Lui si sentiva mancare nei suoi confronti ma era più forte di lui. Quando si parlava di Chris, non ragionava più.
Intanto nello studio del psicologo di Chris, Valentine Miller,  c'era una chiamata in corso in cui lui stava parlando del fatto che Chris sarebbe stava la sua rivincita verso quelli che lo aveva definito un dottore cattivo. Avrebbe fatto ingoiare a tutte le umilazioni che aveva subito. Chris era un perfetto soggetto, era stato facile da manipolare e adesso era una marionetta nelle sue mani. Avrebbe fatto quello che voleva lui. La sua ora di gloria stava arrivando e nessuno si sarebbe messo in mezzo.
Dalla veranda Chris disse: - Tom, se vuoi cambiarti o farti la doccia lo sai che puoi -
Tom era paralizzato. Non riusciva a parlare. Ricordava le parole di prima e il cuore sanguinava dal dolore ma doveva essere forte così usci la voce per rispondere.
- solo un attimo, Scott - disse Tom al telefono e si rivolse all'altro. - grazie, Chris. Sei gentile come sempre. Ora chiedo a Scott di farmi portare un cambio -
- di nulla. Per il mio amico e fratello questo e altro - disse Chris sorridendo.
Come faceva a chiamarlo fratello? Aveva detto che non faceva parte della sua famiglia. Non stava bene per nulla. Chris non si rendeva proprio conto di quello che diceva.
In quelle condizioni non poteva abbandonarlo. Chris aveva bisogno di aiuto.
- abbiamo il bagno degli ospiti o la doccia in giardino con la piscina. Più tardi potremo fare un tuffo. Cosa ne pensi? Proponilo a Scott anche cosi porta i costumi -
- Chris, non posso farmi la doccia in giardino- disse Tom guardandolo male.- Mica posso farmi vedere nudo dai vicini o da Elsa
- ma è il box e puoi metterla la tendina - disse Chris facendoglielo notare. - è quella li -
- preferisco il bagno degli ospiti - disse Tom deciso. - grazie -
- certo ma per il bagno in piscina. Ve lo fate con me e Elsa? - chiese Chris ancora.
- Scott, Chris vorrebbe sapere se ti andrebbe di fare il bagno in piscina a casa sua e di Elsa - disse Tom esasperato. - per me va bene quello che decidi tu -
- Certo, mi piace la piscina - rispose lui felice. - ma a te va bene? Sicuro? Non voglio che fai qualcosa che non vuoi solo per accontentare me o a lui -
Scott era dolce. Pensava a lui e si sentiva così fortunato.
- A me va di fare il bagno. Volevo sentire cosa ne pensi visto sei il mio ragazzo - disse lui sorridendo.
Chris sorrise vedendo come Tom aveva trovato una persona giusta per lui. Come diceva il dottor Miller doveva essere felice per Tom e non ostacolarlo e lui vedeva che Tom lo era con Scott. Tom terminò al cellulare e poi si alzò da terra. Chris era sulla soglia della veranda e sorrideva. Tom andò verso di lui con decisione e gli occhi rossi si vedevano.
Anzi Chris li noto. Si preoccupò.
Perché aveva pianto? Cosa era successo?
Era così sereno con lui e anche con Scott. Non capiva. Chris era confuso su ciò.
- Tom, cosa... -
La porta di casa si aprì e arrivò Elsa.
- ciao - disse lei sorridendo. - Tom, sono felice di vederti -
Tom si avvicinò a lei e le diede un abbraccio.
- ciao, come sta la futura mamma? - chiese lui dolce.
- un po distrutta - rispose lei ma poi rise. - scherzo. Chris mi tratta come una regina e mi massaggia di continuo e poi devi vederlo mentre parla con la pancia. indie rose l'ha stregato -
- indie rose? Avete già scelto il nome. Bellissimo - disse Tom sorridendo.
Non era facile vederli così innamorati.
Sì senti anche escluso dal fatto che Chris non gli aveva detto del nome ma dopo quella frase non doveva stupirsi di nulla più. Chris lo stava tagliando fuori da molte cose. Altro che amico e fratello. Non restava nulla del loro rapporto di prima.
- si, io e Chris abbiamo deciso da qualche settimana - rispose Elsa. - pensavo che glielo avevi detto del nome -
- sono stato impegnato - rispose Chris a lei.
- impegnato in cosa? Era così importante da non parlare del nome della tua bambina al tuo migliore amico? - chiese  Elsa delusa. - Tom è importante per te.  Perché lo hai escluso da ciò? -
- Elsa, lascia stare. Va tutto bene - disse Tom non volendo che i due litigassero.
- vedi. sei troppo esagerata - disse Chris tranquillo.
- non ti rendi conto che lo dice perché non vuole farci litigare ma io non ci sto. Tu hai sbagliato nei suoi riguardi e io non sono esagerata - disse Elsa arrabbiata. - togliti quel sorriso dalla faccia. Non c'è da sorridere, Chris -
- devono essere gli ormoni - disse Chris a Tom.
- non sono gli ormoni!!! Chris, tu non stai capendo la gravità della cosa e io non so come fartelo capire. Non sembri il Chris di sempre  - disse Elsa sincera.
Tom vide Elsa allontanarsi e Chris non fermò. Non sapeva cosa fare. Il citofono suonò e Chris andò a rispondere. Era Scott con l'aperitivo e tutti il resto.
Chris apri a Scott e l'altro entrò tutto allegro.
- ciao, Chris. Ho portato l'aperitivo - disse lui salutandolo.
- oh sei gentile. Non dovevi. Tu e Tom siete ospiti nostri - disse Chris da bravo padrone di casa. - dammi, metto tutto in piscina. Puoi anche andarti a cambiare -
Chris sorrise e sistemo le cose nei tavolini della piscina e i lettini tutti vicini.
- mi mostri il bagno - disse Scott con un sorriso. - così ci mettiamo il costume -
Poi non vedeva Elsa.
- ma Elsa? Non c'è? Ho preso dei fiori per lei -
- oh Scott. Sei gentile. Elsa, le amerà - disse Tom guardando un vaso di piccole rose rosa.
Elsa tornò dopo un po e vide Scott. Lei non voleva che la serata andasse male così lasciò per dopo la discussione con Chris.
- ciao, Scott. Sono Elsa ci siamo visti al... -
- alla festa di Lola. Mi ricordo - disse Scott con il vaso in mano. - ciao, questa è per te -
Elsa abbracciò Scott e disse: - grazie. Sei stato dolcissimo -
Ritrovò il buon umore grazie a quel gesto.
- Tom, non fartelo scappare - disse Elsa tranquillamente.
Tom vide l'effetto Scott anche su Elsa. Lui aveva questa cosa di cambiare l'umore delle persone. Ci voleva visto la scena di prima. Sperava che Chris non faceva nulla ma poi penso che sorrideva sempre quindi non c'erano rischi.
- non preoccuparti, starò con lui - disse Tom sincero.
Poi i due andarono a cambiarsi.
- fai prima tu - disse Tom da gentiluomo.
- facciamolo insieme - disse Scott osando.
Tom arrossi un po, si gratto la testa e poi ci pensò.
Decise di osare e così rispose: - facciamolo -
Scott sorrise, lo prese per mano e lo portò dentro il bagno.
- lascia che ti spogli. Non voglio fare nulla - disse solo lui al rosserr di prima. - voglio solo spogliarti. Voglio prendermi cura di te -
Tom adoro questo modo di fare, fece si con la testa perché dubitava della sua voce e così Scott lo prese a togliergli i vestiti. Tom era nudo di fronte a Scott che piegava i vestiti dolcemente. Poi l'altro si denudo. Si guardarono e Scott lo prese di nuovo per mano e lo portò sotto la doccia.
Tom sentiva il getto e la spugna che Scott passava sulla sua pelle. Si stava letteralmente prendendo cura di lui.
Tom si lasciò andare tra le sue mani e si rilasso. Non pensò a nulla. Tom si girò verso Scott e si guardarono di nuovo mentre l'acqua cadeva su di loro e poi accade tutto con naturalezza. I loro visi si avvicinarono come le loro mani e poi chiusero gli occhi per unire le loro bocce. Le mani andarono al corpo dell'altro e fu un bacio dolce.
Intanto di là, Elsa era in costume e andò in piscina dove Chris era sul letto anche lui già cambiato.
- Elsa, vieni qui - la chiamò Chris.
Elsa si avvicinò ma si mise nell'altro lettino e guardò il marito in modo serio. Lui si alzò e andò da lei.
-dai, amore, non fare così. Non è successo nulla. Tom non se le presa per nulla - disse Chris convinto.
- Hai ragione tu. E' felicissimo che non l'hai reso partecipe - disse Elsa con sarcasmo. - sono io la pazza che mi immagino tutto -
- perché fai così? Non capisco - disse Chris. - Sembra quasi che io l'abbia ucciso da come dici tu -
Chris non si rendeva conto che aveva distrutto due volte il cuore di Tom.
- io ci rinuncio - disse Elsa esasperata.
Chris non sapeva cosa fare così, lui decise di alzarsi e andare a chiamare il dottor Miller.
- ciao, Valentine - disse Chris per non destare sospetti se qualcuno sentiva.
- Chris, due volte in un giorno. Cosa ti succede? Qualcosa ti destabilizza o qualcuno? - chiese Valentine usando bene le parole.
- mi devi aiutare. Non capisco Elsa. È arrabbiata per qualcosa ma io non la vedo grave - rispose Chris chiudendosi nel suo bagno.
- raccontami tutto - disse Valentine.
Chris gli raccontò di Tom e poi del litigio di Elsa.
- mi sa che il tuo amico Tom non sia una fonte positiva al momento. Non devi per forza raccontargli tutto. Non è tuo fratello o della famiglia. È un amico -
- tu pensi che Tom possa in qualche modo nuocere al mio matrimonio? - chiese Chris a quelle parole.
- hai paura di questo? - chiese Valentine subito.
- io penso che non lo farebbe - rispose Chris all'altro. - è mio amico -
- devo essere sincero. Io penso che lui ti voglia - rispose Valentine sincero.
- ma no. Tom è mio amico. Non mi vuole in quel senso e poi ha Scott - disse Chris deciso.
- quello che avete fatto non è da amici ma non è colpa tua. Lui ti ha confuso. Lui ti ha portato a farti fare un pompino. È lui. No tu - replicò Valentine.
- ma... -
- pensi che ti mentirei? Io voglio solo aiutarti. Mi hai contattato apposta perché eri confuso sul tuo rapporto con Tom. È lui il punto di tutto - disse Valentine premendo su quel punto.
- cosa dovrei fare? - chiese Chris. - Non posso cancellarlo dalla mia vita. È mio amico -
- non dico di cancellarlo ma forse devi mantenere una certa distanza. Non oltrepassare certi confini. Tu stai andando bene - rispose Valentine. - stai prendendo le pillole vero? -
- si, quando ne ho bisogno - rispose Chris.
- mi raccomando - disse Valentine. - volevo farti provare se tu sei d'accordo delle gocce anche -
- gocce? - chiese lui confuso.
- non sono nulla di che. È per rilassarti - rispose Valentine. - le prenderai prima di un incontro con Tom -
- ora io ho un tour promozionale con lui - disse Chris avvisandolo.
- bene. Le gocce ti aiuteranno molto. Sono anche per il disturbo d'ansia sociale - disse Valentine. - sono ideali per queste situazioni -
Tom diceva che aveva una bassa autostima. Queste gocce l'avrebbero aiutato a superare ciò.
- mi fido di te - disse Chris deciso. - le prenderò -
- bravo. Sei il mio miglior paziente - disse Valentine soddisfatto. - ora vai da Elsa. Dalle ragione sulla questione. Le donne si calmano appena sanno che l'altro ha cambiato idea -
Chris salutò Valentine e tornò da Elsa.
- Elsa, mi dispiace. Ho sbagliato. Non volevo farti arrabbiare. Hai ragione tu - disse Chris avvicinandosi a lei.
- cosa ti ha fatto cambiare idea? - chiese Elsa curiosa.
- mi sono reso conto che avevi ragione. Tom è il mio migliore amico - disse Chris. - dovevo dirglielo -
Elsa sorrise e disse: - questo è il mio Chris-
I due si baciarono mentre Scott e Tom arrivarono in costume. Tom pensò che non doveva essere geloso. Aveva Scott e gli prese la mano. L'altro sorrise e la strinse. Arrivarono mano nella mano dalla coppia, brindarono tutti e quattro insieme e si misero dentro la piscina mentre sorseggiavano cocktail. Scott aveva preparato il suo preferito a Tom. Non riuscì a trattenersi e lo baciò in acqua e soprattutto davanti a Chris.
Chris ebbe una strana reazione e no di felicità. Non doveva fare così. Tom era un amico e non doveva essere geloso. Chris prese a baciare Elsa in conseguenza. C'erano molti baci in piscina.
- siete molto carini - disse Elsa guardandoli.
- altroche. Siete perfetti - disse Chris sorridendo.
- grazie- disse Tom tenendo Scott stretto a sé.
Scott era così felice che Tom era così affettuoso e anche  lo baciava. Nuotarono insieme loro due e Chris lo guardava.
- sono belli - disse Elsa a lui mentre li osservava.
Scott e Tom si fermarono vicino al bordo piscina, parlavano e il più piccolo ogni tanto lo baciava. Chris andò da loro e iniziò a schizzarli come in bambino.
- che bambinone - disse Elsa ridendo. - dai, lasciali baciare un po -
-Ma volevo giocare un po con il mio amico e il suo ragazzo - disse Chris a lei e poi verso di loro. - giochiamo con la palla -
Scott era contento e Chris si avvicinò a Tom.
- facciamo squadra contro Elsa e Scott -
Tom senti la mano di Chris sulla sua spalla. I baci con Scott erano dolci ma la sola mano di Chris sulla sua pelle gli mandava i brividi.
- certo - disse Tom sorridendo.
Sembrava il Chris di sempre adesso.
Scott si avvicinò a Elsa e iniziarono a prendere molto confidenza. Prepararono anche una strategia.
- dobbiamo puntare su Tom - disse Elsa al suo orecchio. - è una frana negli sport -
- allora in qualcosa non è perfetto - disse Scott scoprendo nuovi lati del suo ragazzo.
Chris e Tom invece non prepararono nessuna strategia. Loro andavano ad istinto.
La partita iniziò e Tom fu molto bombardato. Chris capi il loro gioco e si parti ogni volta a salvare Tom.
Tom se la cava un pochino e iniziarono a fare dei punti. Elsa e Scott non l'avevano messo in conto. Tom e Chris vinsero e si abbracciarono. Tom senti quelle braccia che lo strinsero e sorrise. Forse tutto stava tornando normale. Chris si allontanò da lui all'improvviso per andare da Elsa e consolarla.
- a me niente bacio di consolazione? - chiese Scott avvicinandosi a lui.
Tom non rispose subito e Scott si accorse che l'altro guardava i due baciarsi.
Cosa c'era di interessante in loro due da non rispondergli?
- Tom -
Tom distolse lo sguardo e lo spostò su Scott.
- scusami. Stavo pensando una cosa - disse lui. - ma ora sono qui e voglio consolarti in modo adeguato -
Scott si ritrovò nelle braccia dell'altro e senti le coccole, i bacini sulle spalle e le dita tra i capelli.
- andiamo a mangiare - disse Chris uscendo l'acqua.
- veniamo tra un po - disse Tom a Chris.
Voleva coccolare Scott.
- tranquilli, fate con calma - disse Elsa sempre in acqua. - Chris ha sempre fame. Lo conosci, Tom -
- altroche. si mangerebbe una mucca intera - disse Tom ridendo, accarezzando Scott.
- e tu solo una quaglia - disse Chris stuzzicandolo.
- povera quaglia - disse Tom.
- ti faccio mangiare io - disse Scott deciso.
- ho una... -
- sono un attore e so che fai una dieta ma tu esageri - disse Scott premuroso. - devi mangiare un po di più -
- siete tutti dolci ma vi preoccupate troppo - disse Tom sincero. - io sto bene -
- Scott, è fiato sprecato. Il nostro Tom è testa dura - disse Chris conoscendolo. - ma forse tu puoi convincerlo -
- non ti preoccupare, Chris. Sono molto persuasivo - dusse Scott sicuro di sé.
- che ragazzo testardo mi sono scelto - disse Tom sorridendo.
- quindi fai il bravo o ti sculaccio - disse Scott malizioso.
Elsa guardava la scena con interesse mentre Chris con una certa gelosia. Forse le gocce lo avrebbero aiutato di più o doveva aumentare le pillole. Forse prendendo due o tre avrebbe tolto tutti quegli sentimenti che non dovevano esserci dentro di lui.
- vado un attimo in casa. Prendo altro da bere - disse Chris come scusa.
- lo prendi dopo - disse Elsa uscendo. - c'è abbastanza bere -
Elsa si mise accanto a lui e Chris dovette restare li.
- Scott ha portato tante cose. Assaggiamole - disse Elsa prendendo qualcosa e imboccandolo.
Tom guardava il dolce momento tra i due come faceva Chris con lui.
Scott si staccò e disse: - andiamo anche noi. Voglio farti provare la mia cucina -
Lui lo prese per mano e uscirono dalla piscina. Si misero sui lettini vicino all'altra coppia. Chris prese un telo per passarlo a Tom ma Scott aveva il suo e lo mise intorno al corpo dell'altro.
- ricordi, mi prendo io cura di te - disse Scott per poi baciarlo.
Tom pensò che avrebbe dovuto essere lui a prendersi cura del più piccolo ma accadeva il contrario. Chris stava vedendo che Scott stava iniziando a togliere alcune cose che lui faceva. Era lui che si prendeva cura di Tom prima.  Tom si sedette sul lettino e disse: - siediti con me -
Scott non se lo fece dire due volte e si mise accanto a lui. Tom gli circondò la vita con il braccio per tenerlo a sé e l'altro era felice.
Anche Tom era felice e guardò Scott allungare la mano e prendere qualcosa.
- apri la bocca e assaggia - disse Scott portando un pezzo di sfoglia al viso dell'altro.
- cosa c'è dentro?- chiese lui curioso.
- non fare domande. Mangia solo - rispose Scott.
- agli ordini - disse Tom aprendo la bocca.
- ecco bravo fai il bravo agente - disse Scott sorridendo.
- agente? - chiese lui confuso.
- ti ci vedo in qualche film a fare la spia, agente speciale o il soldato - rispose Scott imboccandolo. - saresti anche molto sexy e perfetto -
questa era la prima volta che qualcuno oltre Chris lo imboccasse ma era naturale che Scott lo facesse, era il suo ragazzo. Assaporo bene la sfoglia con gusto.
- molto buona. Mi piace e poi adoro le verdure - disse Tom sorridendo.
- sono felice che ti piaccia - disse Scott felice. - Non hai mai pensato di fare provini per questi tipo di ruoli?
- si, mi piacerebbe  - disse lui pensandoci. - ora che ci penso l'anno scorso ho fatto un film in cui ero un ex pilota dell'aeronautica Militare del Regno Unito -
- un pilota? Wow! Voglio vederlo. Quando lo trasmettono? - chiese Scott curioso.
- a novembre - rispose Tom. - possiamo andarci insieme -
- si. Mi piacerebbe - rispose Scott entusiasta.
- allora ti porterò alla prima del film - disse Tom sorridendo. - posso avere un altro pezzo di sfoglia o altro -
Chris si stupi che Tom mangiasse di più. Scott lo sapeva convincere di più o forse erano cosi buone.
- Chris, apri la bocca. Hai mangiato solo le patatine - disse Elsa prendendo un mini Burger.
Chris era troppo occupato a guardare quei due per mangiare qualcosa.
Tom sarebbe andato alla prima con Scott. In un altro momento l'avrebbe chiesto a lui ma adesso c'era l'altro. Sarebbe stato ufficiale. Tom Hiddleston fidanzato.
- Chris, che hai?- chiese Elsa vedendolo assente.
- ma nulla - rispose Chris prendendo il bicchiere. - tesoro, tu non devi bere -
- Scott, mi ha fatto un cocktail analcolico solo per me - disse Elsa rassicurandolo. - è dolce -
Scott stava conquistando tutti. Ci sarebbe riuscito anche con Liam e Luke. Ne era sicuro ma soprattutto i genitori di Tom, le sorelle e Lola. Chissà se anche gli animali si sarebbero affezionati subito. Non aveva nulla contro di lui. Solo che sentiva che il suo rapporto con Tom non sarebbe stato più lo stesso. Chris non capiva che era lui ad aver cambiato il loro rapporto.
Chris senti il citofono suonare e disse: - vado a prendere le pizze -
Tom si sorprese. Avrebbero mangiato pizza???
- scherzo. Che faccia hai fatto Tom -
Chris rise e andò ad aprire. Aveva ordinato un po di piatti misti. Elsa aveva le voglie di cibi di varie cucine del mondo quindi  spesso si facevano portare il cibo a casa.
- abbiamo ordinato un po di cibi stranieri. Di sicuro vi piaceranno. Io non mangio altro - disse Elsa golosa.
- che golosa - disse Scott alzandosi e andando da lei.
Le diede un abbraccio e lei era già affezionata.
- ti adotto come amico - disse Elsa.
Tom sorrise mentre mangiava di gusto e poi andò un attimo in bagno. Trovò quello di Chris aperto e facendo attenzione, ci entrò. Chiuse la porta e iniziò a guardarsi intorno. Cercava qualcosa di insolito ma non c'era. Vide lo specchio e decide di aprilo.  Sfrugo dalle medicine di Chris e lesse attentamente tutto. Non trovò nulla di anomalo.
Chiuse lo specchio e vide Chris.
- che paura - disse Tom con un piccolo spavento.
- che ci fai qui? Cosa cercavi? - chiese Chris serio.
- scusami ma cercavo un'aspirina - rispose Tom come scusa.
- potevi dirmelo. So che non vuoi far preoccupare Scott o me o Elsa - disse Chris aprendo lo specchio. - tieni. Non sono aspirine ma hanno lo stesso effetto -
- grazie - disse Tom prenendola in mano.
Chris gli riempi il bicchiere e glielo diede.
- sei gentile -
Tom prese la medicina e se la mise il bocca e poi beve l'acqua.
- ti sentirai subito meglio,amico - disse Chris sorridendo.
Uscirono da bagno, Chris andò verso la cucina e Tom andò nell'altro bagno. Si tolse la medicina che era andata sotto la lingua e la butto nel wc. Tiro lo sciacquone e uscì da li per tornare in piscina.
Chris tirò un tubicino dalla tasca dal costume. Per fortuna che le aveva prese altrimenti Tom lo scopriva.
Chris ne stava prendendo un'altra ma senti Elsa chiamarlo quindi non poteva e così le mise al sicuro per poi portare le cose fuori e Scott si offrì di aiutarlo, stessa cosa Tom ma Elsa li fermò.
- non se ne parla- disse Elsa ai due. - siete nostri ospiti -
- ha ragione. Seduti e anche tu, amore - disse Chris disponibile. - Faccio io. Voi rilassatevi '
Elsa si sedette ma Tom e Scott non lo fecero e aiutarono a Chris nonostante le proteste di lui.
Le due coppie si misero a cenare. La serata proseguì molto tranquilla senza strane cose.
Tom e Scott salutarono Chris e Elsa e tornarono a casa. Tom si era seduto sul divano e Scott lo raggiunse.
- ora che siamo completamente soli mi dico perché avevi gli occhi rossi da piano?  - chiese Scott preoccupato.
- pianto? Ma no. Sarà il cloro - rispose Tom come scusa.
- non trattarmi come un ragazzino - disse Scott serio.
Tom non si aspettava che lui se ne fosse accorto. Era rimasto anche spiazzato ma non voleva dargli questo peso.
- non penso che tu sia un ragazzino - disse Tom sincero.  - non voglio darti questo peso. Ci sono cose della mia vita come dire complicate ma non voglio portarle nella nostra relazione -
Scott non si aspettava ciò. Aveva visto Tom così perfetto e adesso lo vedeva... umano perché anche lui sbagliava. Ora l'aveva fatto. Aveva usato le parole peggiori.
- Sembra che tu vuoi una relazione rilassata e serena senza problemi. Tipo divertimento e basta - disse Scott sincero. - ma i problemi ci sono anche in una relazione, Tom. Io voglio tutto da te. Cose belle e cose brutte. Non mi importa se è complicato -
Tom si rese conto di ciò che aveva detto. Si vergogno tanto.
Scott era molto maturo.
- non volevo dire questo. Ho usato le parole sbagliate. Mi scuso. Non volevo offenderti o denigrare la nostra relazione - disse Tom con testa bassa mortificato. - non devi reagire così. Sei un essere umano. Anche tu puoi sbagliare e lo sai. Io non ti chiedo di raccontarmi tutto, so che ancora non sei pronto ma vorrei che tu non mi mentissi. Dimmi se ti senti triste o altro - disse Scott prendendogli la mano. - non escludermi -
- scusami. Io sono un tipo spesso riservato. Non è facile per me... a volte parlare ma voglio stare con te - disse Tom sincero. - ti dirò sempre il mio stato d'animo e cercherò di aprirmi di più  -
Scott sorrise e i due si baciarono sul divano dolcemente. Poi Scott lo condusse verso la stanza da letto, continuando a baciarsi e chiusero poi la porta alle loro spalle.
Giorno dopo...
Tom si svegliò nel letto con Scott. Non avevano fatto nulla. Qualche bacio e carezza ma sopratutto avevano dormito insieme. Tom si senti felice.
- buongiorno - disse Tom con sorriso.
- buongiorno - disse  Scott baciandolo.
- ieri ci siamo addormentati insieme senza accorgercene - disse Tom prendendogli la mano.
- sei pentito? - chiese Scott un po insicuro.
- no per nulla. Sono felice di essermi svegliato accanto ad un ragazzo dolce, comprensivo, affettuoso e bellissimo - disse Tom accarezzandogli il viso.
I due si baciarono ancora e poi Scott disse a Tom di restare al letto. Tornò dopo qualche minuto con un bel vassoio in mano.
- colazione al letto per il mio ragazzo - disse Scott venendo verso di lui.
La mente di Tom volò a quella mattina in cui Chris era entrato con il carrello per fare colazione a letto.
Non riusciva a scordarsi per un attimo. Non doveva fare quei pensieri.
- grazie - disse Tom pensando alla dolcezza di Scott.
: - ho prese anche il tuo tè preferito - disse Scott poggiandolo sul letto.
- sei perfetto. Non ti merito - disse Tom sincero.
- Non sono perfetto. Voglio solo farti felice - disse Scott sedendoti. - non ti ho mai visto così -
- non sono un tipo che mi faccio vedere così - disse Tom sincero.
- quindi ti stai lasciando andare con me. È un onore - disse Scott felice.
- solo tu e Chris mi avete visto così - disse Tom volendo essere sincero.
- è naturale. È il tuo migliore amico - disse Scott tranquillo. - e io sono il tuo ragazzo. Siamo le due persone più care per te -
Lui e Tom fecero colazione a letto. Fu tutto molto rilassante e pieno di dolci gesti tra loro. Tom e Scott uscirono e fecero una passeggiata. Il più grande voleva portalo fuori a pranzo e fare anche tante cose come coppia. Tom si fermò quando lesse il cognome Miller in un palazzo.
'Psicologo Valentine Miller'
- ti serve un psicologo? - chiese Scott vedendolo interessato.
- no ma il cognome mi è familiare. L'ho già sentito - rispose Tom sincero.
- capisco. Non lo augurerei neanche al mio nemico di andare li sai - disse Scott all'improvviso.
- perché? - chiese Tom interessato.
- è un pessimo dottore. Non ha una bella reputazione - rispose Scott per quello che sapeva. - se sapevi che qualcuno di cui mi importa andrebbe da lui, mi preoccuperei e lo salverei -
Tom aveva una brutta sensazione dopo quelle parole.
- è così terribile? - chiese Tom preoccupandosi.
- si - rispose Scott deciso. - non avvicinarti mai a lui, Tom -
Questa cosa non gli piaceva e se Chris aveva a che fare con lui, era molto preoccupante. Si scrisse il nome completo sul cellulare per fare più ricerche. Voleva saperne di più su di lui. Poi proseguì la giornata con Scott. Voleva dedicarsi al suo ragazzo e conoscerlo meglio.
Intanto Chris era in giro con Elsa, andarono da alcuni parenti di lei e poi lui si assento per un'ora. Aveva detto ad Elsa che doveva aiutare un amico ma la verità che era lui ad averne bisogno. Entrò nello palazzo e sali sopra. Suono al campanello ma nessuno rispondeva strano. Decise di salire al piano di sopra. Sapeva che aveva un appartamento sopra. Bussò e apri un ragazzo.
- Cosa vuoi? - chiese lui scortese.
- ciao anche a te. cerco Valentine Miller - rispose lui gentile. - è in casa? -
- Jonathan chi è? - chiese la voce di Valentine da una stanza. - è uno scocciatore che ti cerca - rispose Jonathan brusco.
- non devi parlare così - disse Valentine al figlio. - sono persone che hanno bisogno come te -
- io non ho bisogno di aiuto. Ho bisogno di altro - disse Jonathan a tono.
Chris stava assistendo alla lite tra il suo psicologo e il figlio. Non bello da vedere. Però era così strano che un uomo gentile e disponsibile come Valentine avesse un simile figlio.
- Scusalo, mio figlio è intrattabile - disse Valentine a Chris. - mi dispiace che hai dovuto assistere a ciò. Nessun paziente dovrebbe vedere. Pultroppo Jonathan soffre di molte cose quindi se la prende con gli altri. Io cerco di aiutarlo ma non è facile -
Chris ascoltò lo sfogo di un padre preoccupato per il figlio ma non poteva sapere la realtà.
Valentine lo invitò a scendere di sotto mentre lui doveva sbrigare una cosa ma gli disse che non ci metteva molto. Valentine entrò nella camera di Jonathan e si avvicinò molto arrabbiato.
- non devi farmi fare queste figure davanti ai miei pazienti. Cosa ho fatto di male per avere un figlio strano come te? Per non parlare di tuo fratello. Almeno lui é educato ma per il resto è un pervetito come te ma io vi togliero queste idee malsane dalla testa -disse lui cattivo.
- non azzardati a toccarlo o parlare così di lui. Non siamo strani o pervetiti - disse Jonathan a tono. - sei tu che non accetti che siamo tutti uguali. I nostro orientamento sessuale non cambia quello che siamo -
- non è normale che a tuo fratello piacciono i ragazzi e che tu vai con chiunque - disse Valentine dandogli uno schiaffo.
- puoi picchiarmi ma non cambierà quello che sono - disse lui deciso.
- lo so che tu sei quello più duro infatti chi pagherà le conseguenze del tuo brutto carattere sarà il tuo povero e gentile fratellino - disse Valentine cattivo.
- ti ho detto che non lo devi toccare - disse Jonathan furioso.
Intanto per le strada di Los Angeles, Scott si rese conto che era quasi pranzo e penso che era il caso di andare a casa a cambiarsi. Voleva portarlo in un ristorante di lusso.
- Tom, ora andiamo a casa a cambiarsi così ti porto in bel ristorante lussuoso - disse Scott all'improvviso.
- perché non andiamo a mangiare un hamburger invece? Sai è il mio piatto preferito - disse Tom stupendo l'altro.
- davvero? Non lo avrei immaginato - disse Scott. - tu sei così perfettino che... -
- non sembra da me ma non sono così perfetto - disse Tom a lui.
Scott non poteva ancora crederci che Tom amava gli hamburger. Cosi si ritrovarono in un localino per gli hamburger. Scott rimase sconvolto a vedere Tom mangiare mega hamburger e patatine con le mani. Prese anche la birra.
Lui invece si era immaginato Tom che mangiare il panino con il coltello e la forchetta. Era a bocca aperta.
- tu non mangi? - chiese Tom vedendolo fermo a fissarlo.
- scusami ma è un evento raro - disse Scott. - ho visto molto cose su di te. Sei sempre impeccabile e adesso ti vedo diversamente -
Neanche Chris lo avrebbe mao visto così.  Scott era il primo oltre alla sua famiglia. Era una cosa importante. Aveva mostrato a Scott qualcosa di unico.
- è vero. Solo tu e la mia famiglia mi avete visto così - disse Tom confessandoglielo.
Scott era tutto felice di ciò.
Dalle parti del  localino c'era Chris che aveva finito con Valentine e si ritrovò a guardare quella scena. Tom e Scott che mangiavano hamburger. La cosa sconvolgente era Tom. Lui non mangiava con le mani. Doveva essere stato Scott a convincere Tom. Non c'erano altre soluzioni. Scott sembrava fare tutto meglio di lui. Magari era più bravo anche a letto ma dubitava che Tom si fosse concesso. Non era il tipo da fare le cose subito. Anche se Tom si era messo con lui tramite videochiamata senza conoscerlo, arrivato qui se l'era pure baciato il primo giorno quindi non si sarebbe stupito se oggi o domani avrebbero fatto qualcosa. Forse aveva ragione Valentine, Tom gli creava una confusione emotiva.
Andò in farmacia e si fece dare le gocce di stiliden. Valentine gli disse di prendere 2ml al giorno ma forse Chris pensò che forse aveva bisogno di una dose in più. Quando torno da Elsa e suoi parenti, era di tutto sorridente e portò dei dolci. Trascorse un pranzo fantastico con Elsa e gli altri e dall'altra parte della città anche Tom lo penso. Lui fece una videochiiamata per vedere Lola ma si ritrovò sua mamma Diana.
- ciao mamma ma Lola? - chiese lui confuso.
- ciao figliolo. Ora arriva - rispose lei con un sorriso. - ti deve raccontare che successo oggi -
- spero nulla di grave - disse Tom agitato.
- ma no, stai tranquillo. È una cosa bella - disse lei rassicurandolo.
Tom era confuso e Lola arrivò qualche minuto dopo.
- ciao, papà - disse lei sorridendo.
- ciao, principessa - disse lui contento. - la nonna mi diceva che mi devi dire una cosa bella -
- papà, oggi sono stata alla tua scuola e mi è piaciuto in sacco. Poi voglio studiare pianoforte sai -
Tom vedeva come le brillavano gli occhi. Avrebbe voluto essere con lei in quel momento ma non era possibile. Era felice che Lola si stava interessando alla musica. Questa passione per il pianoforte era bellissima e come ne parlava.
- Bentley, Bob, Thor e Loki stanno bene - disse Lola informandolo. - solo Loki non mi fa leggere. Si è piazzato sul libro che stavo leggendo. Te lo faccio vedere  - Hai provato a toglielo? - chiese Tom ridendo.
- si, un sacco di volte ma nulla. Andava sempre sopra il libro - rispose Lola. - ho rinunciato alla fine -
Tom rise a questo aneddoto e Lola con lui.
- mi sa che gli piace il libro e voglia leggerlo - disse Tom. - è un gatto intelligente -
- potrebbe essere - disse Lola sorridendo. - comunque stanno andando tutti d'accordo i nostri pelosetti -
Tom si godette la videochiamata con lei e Scott arrivò con qualcosa in mano.
- ciao, Lola. Guarda qua - disse Scott aprendo la maglietta. - te lo presa per quando verrai -
Lola vide la maglietta colorato con unicorno.
- salve, Scott. Non dovevi - disse Lola con gli occhi a cuoricino. - ma sei stato dolce e premuroso. Mi raccomando, prenditi cura del mio papà. Ne ha bisogno -
- tranquilla, signorina. Tuo papà è in ottime mani - disse Scott sorridente. - ci tengo molto a lui -
- siamo in due - disse Lola felice.
Tom vedeva i due interagire bene, lì lasciò da soli un attimo e senti come parlavano e ridevano. Sperava in ciò. La persona che stava al suo fianco doveva andare d'accordo con Lola. Aveva visto già l'interesse di Scott per Lola e ora confermava quello che gli aveva detto al telefono. Era tutto perfetto.
La giornata andò bene. Nel tardo pomeriggio Tom incontrò Robert, Chris Evans, Scarlett e Mark  per un aperitivo e Scott non c'era. Aveva un altro impegno.
- ma Hemsworth non viene? - chiese Robert  a Tom.
- non chiedermelo a me. Non so nulla - rispose Tom sincero e confuso. - non lo vedo da ieri -
- e oggi non l'hai sentito? - chiede Scarlett stranita.
- no. Poi ho avuto da fare con Scott - rispose Tom sorridendo.
- vecchio volpone - disse Robert con un sorrisetto. - cosa avete fatto tu e il fratellino di Christopher? -
- Robert! Stiamo parlando di mio fratello - lo riprese Chris. - non va a letto con il primo che capita. Senza offesa Tom -
-nemmeno io. Infatti io e Scott ci stiamo conoscendo pian piano - rispose Tom alla domanda di Robert.
- non mi date mai soddisfazioni - disse Robert sbuffando. - noiosi -
Aspettarono mezz'ora a Chris e tutti si preoccuparono. Tom uscì fuori a chiamare e il cellulare squillava.
- dai, Chris, rispondi - disse Tom sentendo solo squillare.
Non rispose e Tom decise di passare a casa di Chris.
Bussò ma nessuno apri. Tom scavalco, la veranda era aperta e ci entrò. C'era silenzio. Tom chiamò il suo nome ma nulla. Andò verso la stanza da letto e lo trovò seminudo addormentato. Uno spettacolo sempre stupendo. Gli faceva ancora un certo effetto ma aveva Scott. Solo il suo ragazzo doveva trovarlo eccitante
Gli veniva di voler toccare quel corpo ma non lo fece.
- Chris, svegliati - disse lui dolcemente.
- Elsa, lasciami dormire - disse l'altro scambiando la voce.
- non sono Elsa. Dai, Chris, alzati. Ci stanno aspettando - disse Tom sempre con dolcezza.
- non scherzare, Elsa - disse Chris insistendo. - non ci aspetta nessuno -
Tom mise la mano sulla spalla e si avvicinò al suo orecchio.
- sono io Tom. Non Elsa. TOM - disse Tom sempre dolce.  - apri gli occhi - Tom senti le mani dell'altro andare al suo corpo. Non riusciva a muoversi. Chris aveva ancora gli occhi chiusi e Tom si trovò nelle braccia dell'altro. Tom immaginava che Chris non si rendeva conto che era lui. Era convinto che fosse Elsa.
Tom non poteva sapere che non era il viso di Elsa che vedeva adesso nei suoi sogni ma un altro.
Era proprio il suo. Quello che accade dopo  sconvolse Tom. Senti le labbra di Chris sulle proprie. Un dolce e casto contatto.  Aveva immaginato tante volte che Chris lo baciasse ma non si aspettava in quel modo. Fu un attimo di paradiso.
Però si staccò da lui perché non era giusto per entrambi. Avrebbe ricordato per sempre ciò. Il solo contatto con Chris lo fece sentire molto libero e vivo. Era diverso da quello con Scott. Non poteva farci nulla. Non riusciva a togliersi dalla testa le labbra morbide di Chris. Gli veniva voglia di sfiorare ma non poteva. Non poteva tradire Scott e poi sarebbe come approfittare di Chris in uno stato incosciente.
Chris apri gli occhi e si trovò Tom a pochi centimetri dal suo viso. Lo allontanò subito e chiese: - cosa stavi facendo? -
Tom si senti spinto via e nonostante la posizione che non era colpa sua, faceva male vedere Chris reagire così.
- non ho fatto nulla - rispose Tom sincero. - stavo solo cercando di svegliarti. Non arrivavi al locale e ci siamo preoccupati. Ho provato a chiamarti al cellulare ma nulla e così sono venuto qui. Non rispondeva nessuno quindi ho scavalcato e ti ho trovato in questo modo ma non ho fatto nulla. Non farei mai nulla. Mi conosci. Non farei mai una cosa del genere -
Chris lo guardò e disse: - scusami. Ti ho visto così vicino -
- quando ho cercato di chiamarti più volte, tu mi hai portato a te e non riuscivo a muovermi - disse Tom continuando il racconto. - stavi sognando Elsa. Mi ha scambiato per lei -
- scusami, scusami.  - disse lui dispiaciuto. - mi dispiace. Non dovevo dubitare di te in più tu hai Scott. Poi non volevo farti preoccupare -
- ora vestiti e andiamo - disse Tom con un sorriso.
- non me la sento di uscire. Puoi scusarti con gli altri da parte mia ? - chiese Chris restando seduto.
Chris non si era mai perso un'uscita con lui e gli altri.
Cosa stava succedendo?
- Chris, che hai? - chiese Tom preoccupato. - tu non avresti mai fatto così -
- ci sta che io sia stanco. Non c'è da fare un dramma ogni volta - risposta Chris seccato.
- e non mi avresti risposto così - disse Tom vedendolo diverso.
- ti preoccupi troppo - disse Chris alzandosi. - pensa a Scott. Non sono io il tuo ragazzo -
- ma sei il mio migliore amico - disse Tom. - mi preoccupero sempre per te -
Tom non si fece abbattere. Chris non era in sé e si vedeva bene.
Faceva male che l'altro lo trattava così ma non se ne sarebbe andato. Stava lì per aiutarlo.
- io lo apprezzo ma penso... -
- pensi che dobbiamo allontanarci un po? Io invece non ti lascerò. Ti sta a accadendo qualcosa  - disse Tom deciso. - non ti lascio solo -
- non mi sta accadendo nulla - disse Chris mentendo. - sono solo stanco. Voglio dormire di più. Non mi sembra una cosa strana -
- Chris, è il modo in cui parli che fa capire c'è qualcosa di sbagliato - disse Tom facendo notare.
- Tom, ti voglio bene. Sei il migliore amico ma stai sbagliato tu. Io sto bene - disse Chris convinto.
- non so cosa dirti più - disse Tom sedendosi sul letto.
Era una situazione difficile. Era come combattere contro un muro.
- non c'è nulla da dire, Tom. Ho solo bisogno di una dormita. Sai Elsa dorme da un'amica anche lei incinta, si fanno compagnia e io sono solo qui - disse Chris confidandogli.
- vuoi compagnia? - chiese Tom osando.
- gli altri? - chiese Chris.
- non ci sono problemi  - rispose Tom rassicurandolo.
- e Scott? - chiese Chris giustamente.
- lui capirà- rispose Tom sicuro. - è un ragazzo intelligente. Capisce le situazioni -
- non voglio crearti casini - disse Chris a Tom.
- non me ne crei. Ora chiamo gli altri e Scott. Sarà tutto apposto - disse  Tom con un sorriso.
Tom andò in cucina e avvertì gli altri e capironi subito la situazione.
Poi chiamò Scott.
- ciao, Scott -
- ciao, bellissimo. Se mi chiami alla serata con tuoi amici, ti devo mancare molto - rispose  Scott con un sorrisetto.
- alla fine sono da Chris. È da solo a casa e non mi sembra che stia bene. Per te sarebbe un problema se restassi a dormire qui? -
- pensavo che avremo passato la notte insieme. Io capisco che lui sia importante ma vorrei stare più tempo con te - rispose Scott. - comunque non mi devi chiedere il permesso -
- invece si, sei il mio ragazzo e non voglio che una mia azione ti faccia star male. Dimmelo se ti dà fastidio - disse Tom sincero.
- ti vorrei qui ma capisco che sei preoccupato per Chris. Lui c'era prima di me - disse Scott sincero. - stai con lui. Ci vediamo domani -
- ti ho deluso. Lo sento - disse Tom dispiaciuto.
- Tom, non sono deluso. Non fare così - disse Scott rassicurandolo. - ora vai da lui. Ci sentiamo più tardi per la buonanotte -
- sei il migliore. Un vero tesoro - disse Tom vedendolo come reagiva con maturità.
Quando chiuse la telefonata, andò da Chris che si era steso di nuovo sul letto.
- non hai fame? - chiese Tom avvicinandosi.
- non ho molta voglia di mettermi ai fornelli. Ordiniamo. Il servizio a domicilio serve a questo -rispose Chris prendendo un dépliant dal comodino.
- oppure posso cucinare io - disse Tom offrendosi.
- sai cucinare? - chiese lui sorpreso.
- ma la cavo - rispose Tom arrossendo.
- Tom, ma c'è una cosa che non sai fare? Sei veramente perfetto in tutto - disse Chris ammirandolo.
- lo sai, gli sport - rispose lui pensando alla sua pessima figura con il surf.
- ma ping pong sei il re - disse Chris ricordandoglielo.
Tom sentiva che erano di nuovo loro. Tom e Chris.
- vado a vedere cosa posso fare - disse Tom con un sorriso. - tu resta qua e non venire a sbirciare -
- sai che se mi dici così, io farò il contrario - disse Chris come un bambino.
- lo sospettavo - disse Tom ridendo prima di uscire dalla stanza.
Tom era sereno e andò in cucina. Controllo nel frigo e mobili se c'era tutto il necessario per la loro cena. Si illuminarono gli occhi quando vide che  poteva preparare il suo piatto.
Chris aveva la sveglia per prendere le gocce ma era troppo impegnato a spiare Tom per ricordarsene.
C'era tanta roba sul tavolo e restò molto confuso. Tom hiddleston gli stava preparando un hamburger. Non l'avrebbe mai immaginato.
Tom lo chiamò quando fu pronto e stava anche per apparecchiare ma Chris lo fermò.
- tu hai cucinato e io apparecchio - disse il padrone di casa giustamente.
- pensavo che non avessi voglia di fare nulla - disse Tom girandosi verso di lui.
- forse mi sta tornando - disse Chris prendendo i bicchieri.
Tom ne era contento.
- non avrei pensato che tu sapessi fare un hamburger - disse Chris  mentre apparecchiava.
- è il mio piatto preferito - disse Tom sorprendendolo molto.
- il tuo preferito? Non è possibile. Tu mister perfettino mangi l'hambunger e le patatine - disse Chris incredulo.
- tutti con questo  perfettino - disse Tom scuotendo la testa. - sono umano anch'io -
Chris rise e andando al frigo.
- tu sei per vino giusto? - chiese lui prendendo la birra da una mano.
- bevo anch'io la birra - rispose Tom sorprendendolo.
- ok. Tu chi sei e cosa ne hai fatto del mio amico Tom? - chiese sempre più incredulo.
- sono sempre io - rispose Tom con un sorriso, mettendo gli hamburger a tavola.
- non posso girarmi che tu finisci di preparare la tavola. Non si fa - disse Chris guardandolo.
- volevo darti una mano - disse Tom allegramente.
- Cattivo bambino. Non si fa - disse Chris avvicinandosi e gli diede uno schiaffo sulla natica.
Tom dovete trattenersi. Era la seconda volta che Chris lo faceva.
Era un buon segno?
Sì misero a tavola, Chris guardava Tom mangiare e lo trovava uno spettacolo raro.
- la smetti di guardarmi. Non sono un alieno - disse Tom arrossendo all'intero sguardo di Chris.
- con Scott, non ti vergognavi.. Eri così rilassato - disse Chris alla differenza di atteggiamento.
- come lo sai? - chiese Tom confuso.
- vi ho visto oggi a pranzo. Eravate veramente una coppia carina mentre mangiavate - rispose Chris sincero.
- non me l'avevi mai detto che l'hamburger era il tuo piatto preferito. Invece a lui si. Pensavo che io ti conoscevo meglio di chiunque Tom si senti come se Chris lo stava accusando di qualcosa ma non era così. Non aveva fatto nulla di sbagliato. Una persona si scopre giorno dopo giorno.Chris era strano di nuovo. Non capiva.
- non mi sembra che abbiamo mai parlato dei nostri piatti preferiti. Scott l'ha scoperto così. Non ne abbiamo parlato - disse Tom sincero.- comunque mangia. Si raffredda poi la carne -
Chris capi che aveva sbagliato a parlare.
- scusami, Tom. Ho sbagliato ma mi sento messo come se sono al secondo posto adesso- disse Chris spiegandogli.
- non ti ho mai messo al secondo posto. Io non l'ho fatto mai. Sono anche qui e dormo con te quando dovrei essere dal mio ragazzo. Quindi non puoi dirmi ciò - disse Tom giustamente.
Chris era in panico. Non sapeva cosa fare. Stava sbagliando tutto? Non capiva più.
- vado un attimo in bagno - disse lui alzandosi.
- non puoi scappare, Chris. Stavamo parlando... -
L'altro si era allontanato e si chiuse in bagno.
Apri lo specchio e prese il flaconcino con le gocce. Doveva prenderle. Ne aveva bisogno. All'improvviso senti una mano che bussava alla porta e la voce di Tom.
- Chris, aprimi. Che stai combinando? -
Chris non l'aveva ancora prese ma la situazione stava degenerando e lui era così confuso.
- nulla, Tom - rispose Chris.
- non è vero - disse Tom deciso. - Confidati con me. Non mi escludere -
- Tom, vai a tavola. Io sto arrivando - disse Chris posando le gocce.
- no, resto qui fuori finché non mi apri - disse Tom sedendosi a terra. - non mi allontanerai -
Chris non se la sentiva di prendere le gocce con Tom fuori dalla parte così lo rimise nello specchio e usci da li.
- Eccomi - disse Chris con una faccia.
- Chris, non andartene più quando noi stiamo parlando o discutendo. Mi hai fatto preoccupare - disse Tom sincero.
- mi dispiace... -
Chris stava cercando di parlare ma Tom lo fermò.
- non dirmi ' mi dispiace' o 'scusami' solo per tenermi buono -
- ma non è vero. Mi dispiace aver rovinato la nostra cena - disse Chris dispiaciuto.
- ormai è andata - disse Tom serio. - non si può tornare indietro. Ora dimmi che ti è preso -
- mangiamo e parliamo - disse Chris proponendogli.
Tom decise di assecondarlo, vedeva qualcosa e forse sperava che Chris si aprisse. Vedeva una predisposizione.
Si misero a tavola di nuovo e gustarono i loro hamburger.
Chris rimase colpito. L'hambunger fatto da Tom era il più buono che avesse mai mangiato. Batteva anche quelli dei pub o vari locali.
- Tom, come ho fatto a vivere finora senza un tuo hamburger? È qualcosa di speciale - disse Chris incantato.
Tom restò sorpreso. Chris adorava già i suoi hamburger.
- me li devi rifare altre volte. Tu sarai il mio chef personale degli hamburger. Io non mangerò più gli altri. Da oggi ci saranno solo i tuoi -
Questa non se l'aspettava. Lo fece commuovere.
- ti stai prendendo un grande impegno. Solo i miei hamburger per sempre - disse Tom.
- ci metto la firma - disse Chris facendo un gran boccone.
Sembravano le loro conversazioni di sempre.  C'era armonia di nuovo.
- sai che mi sembri il Chris di sempre adesso. Da quando ti ho rivisto, vedo due Chris differenti e l'altro è molto aggressivo come... -
- come se fossi bipolare - terminò Chris per lui.
- si - disse Tom sincero. - ma tu non lo sei. Quindi dimmi cosa ti succede -
- e se lo fossi? - chiese Chris a Tom. - cambierebbe qualcosa?
- non cambierebbe nulla. Io ti starei vicino - rispose Tom rassicurandolo.
- sei dolce, Tom - disse Chris prendendogli la mano. - mi dispiace se ti faccio arrabbiare o altro. Io ti voglio bene -
- anch'io tantissimo - disse Tom rafforzando la presa. - non mi perderai mai -
Restarono così a guardarsi senza lasciare la mano.
Sembravano due fidanzati. La serata fu salvata e poi i due si misero sul letto. Tom era un po a disagio con quello che aveva vissuto. Anche per rispetto a Elsa.
- che cosa hai? - chiese Chris vedendolo rigido.
- nulla - rispose Tom cercando di non pensare al bacio o al resto.
Chris accesso la tv e si trovarono una serie di Tom.
- guarda il caso. Che capelli avevi. Non ti ho mai visto prima d'ora così - disse Chris ammirandolo.
Tom si rivide. L'aveva fatto nel 2008. Chris lo guardava con i ricciolini.
- però wow un poliziotto. Voglio toccare i riccioli anch'io. Fatteli tornare -
Tom rise.
- ti piacciano veramente? Sono i miei capilli naturali così - disse Tom all'altro.
- voglio i tuoi ricci - rispose Chris guardando lui e poi il Tom della TV. Chris trovò sexy quella passata di mano tra i ricci.
- ti farò sapere quando mi allungeranno - disse Tom.
Chris si godete la vista di Tom poliziotto con lui accanto.
- forse dovremo cambiare - disse Tom.
- ma no. Eri un cucciolo - disse Chris imbambolato a guardare lo schermo.
Tom guardava come Chris era attento a guardarlo. Sembrava quasi innamorato.
Scosse la testa a quel pensiero. Era ammirazione. Non era quel tipo di amore.
- Comunque lo sei ancora -
- un cucciolo? - chiese Tom.
- si. Da riempire di baci - rispose Chris tranquillo. - ma non come pensi tu. Birichino -
- io? Non penso a nulla - rispose Tom. - cosa dovrei pensare? -
- dai, sono scherzi da amici - rispose Chris ridendo.
Gli amici non si baciavano, non si masturbavano a vicenda e soprattutto non si facevano fare i pompini.
- non sto capendo nulla - disse Tom confuso da Chris.
- gli amici si fanno queste battute - disse Chris convinto. - si prendendo in giro -
- non lo trovo divertente sai - disse Tom serio.
Tom era così confuso. Dal solito Chris passava all'altro. Non era facile da gestire quella nuova situazione ma non si sarebbe allontanato.
Tom era così confuso. Dal solito Chris passava all'altro.
- dai, non fare troppo il serio - disse Chris tranquillo.
Questa serata era una montagna russa. Non capiva quando arrivava il giro a testa in giù. Era tutto improvviso.
- non ha senso quello che dici - disse Tom cercando di farlo ragionare.
- Tom, forse io e te non ci capiamo più - disse Chris all'improvviso.
- non sto capendo nulla - disse Tom confuso da Chris.
- gli amici si fanno queste battute - disse Chris convinto. - si prendendo in giro -
-  non lo trovo divertente sai - disse Tom serio.
Tom era così confuso. Dal solito Chris passava all'altro.
- dai, non fare troppo il serio - disse Chris tranquillo.
Questa serata era una montagna russa. Non capiva quando arrivava il giro a testa in giù. Era tutto improvviso.
- non ha senso quello che dici - disse Tom cercando di farlo ragionare.
- Tom, forse io e te non ci capiamo più - disse Chris all'improvviso.
- forse se tu che non capisci - disse Tom duro. - io non sono cambiato nei tuoi confronti -
- Tom, non so cosa dirti. Mi sento confuso -disse Chris sincero.
- su cosa? Spiegarmelo - disse Tom avvicinandosi a lui.- sono qui -
- tu - rispose Chris all'improvviso.
- io? Cosa? - chiese Tom confuso. - non capisco -
- mi confondi - rispose Chris sorprendendolo.
- io ti confondo? In che senso? - chiese Tom non capendo.
- la tua bisessualità. Mi ha molto  confuso - rispose Chris pensando alle parole di Valentine.
- stai dando a me la colpa di un tuo problema? Chris, tu non ti rendi conto di quanto tu mi stai facendo male. Tutte le frasi tra ieri e oggi. Non hai idea del dolore - disse Tom non trattenendosi.
Chris vide Tom alzarsi da letto e lo vide mentre si avvicinò al balcone.
- cosa vuoi fare?- chiese lui con timore.
- prendere un po di fresco. Mica mi voglio buttare giù. Non sono il tipo - rispose Tom giustamente.
- ho solo temuto in un gesto folle - disse Chris sincero.
- non sono il tipo. Sembra che tu non mi conosci più - disse Tom deluso.
Chris pensò che doveva chiamare Valentine per un consiglio. Forse lui poteva aiutarlo con Tom. Ci teneva tanto a lui.
- vieni qui, Tom. Io ci tengo a te - disse Chris all'altro.
- non sembra da come fai - disse Tom sincero e diretto.
Chris ci rimase male e uscì dalla camera. Tom vedeva che la serata stava prevedo di nuovo una pessima piega. Tom non aveva intenzione di ricorrerlo di nuovo. Sarebbe venuto Chris da lui questa volta. Restò al balcone e guardava la piscina illuminata. Dopo qualche minuto vide Chris in giardino che passeggiava avanti e indietro. Chris alzò la testa e guardò l'altro. Poi fece una cosa che Tom non si aspettava. Si buttò in piscina. Tom si preoccupò. Scese subito giù e andò da Chris. Lo vide mentre risaliva e lo incitava a buttarsi.
- sei pazzo! Chris, esci - disse Tom autoritario e preoccupato.
- voglio nuotare - disse Chris tranquillo.
Tom decise di tuffarsi solo per prendere il pazzo e farlo uscire. Non fu facile perché voleva giocare ma ci riuscì.
Chris era sul letto, Tom gli asciugava alla testa come un bambino e cercava di non guardare giù. Era totalmente  nudo.
- grazie, Tom - disse Chris con testa bassa. - sono stato un incosciente -
- per fortuna lo ammetti - disse Tom continuando ad asciugarlo.
- ti presto qualcosa per dormire. Dopo metto tutto ad asciugare - disse Chris guardandolo con solo le mutande.
- faccio io. Tu mettiti il pigiama nel frattempo - disse Tom.
Chris lo vide dopo che ebbe terminato, Tom andò a stendere i vestiti e Chris si mise in boxer e canottiera mentre prese una maglietta a Tom.
Adesso erano tutti e due nel letto al buoi, guardavano al soffitto e ogni tanto l'altro. Sembravano adolescenti ai primi approcci.
- dormi? - chiese Chris rompendo il silenzio.
- no - rispose Tom girandosi.
- Tom, ti sta bene la mia maglietta - disse Chris all'improvviso.
- ma se mi sta grande - disse Tom girandosi.
- mi piace la mia maglietta su di te - disse Chris sorridendo.
Tom sentiva l'odore di Chris perfettamente. Tutto sembrava volergli dire di perdere la testa ma c'era Scott. Non poteva tradirlo e poi Chris non era delle condizioni normali.
- grazie - disse Tom. - Buonanotte -
- ma io non ho sonno - disse Chris.
Lui era attivo mentre Tom era stanco.
Stava per addormentarsi ma Chris lo abbracciò.
- Tom, amico mio -
Tom era circondato dalle braccia di Chris e in più essere in un letto, rende più intimo tutto. Tom rimase immobile contro il corpo dell'altro. Non sapeva cosa fare o dire. Era una situazione strana. Chris era imprevedibile. Senti qualcosa contro il suo sedere.
- Chris -
- Tom, restiamo così - disse l'altro semplicemente.
Non era facile mentre sentiva la durezza dell'altro. Se faceva cosi, il suo controllo andava a darsi benedire. Era eccitato anche lui. Era impossibile non eccitarsi. Non era un ghiacciolo. Elsa e Scott non c'entrava in quel momento. Era un loro momento di eccitazione. Anche se Tom pensava che Chris in mancanza di lei ripiegassse su di lui.
- no, Chris - disse Tom prendendo coraggio. - non possiamo -
Chris ricordò i momenti precedenti molto erotici e nella sua testa si insinuo la voce di Valentine. Chris si allontanò di scatto e si alzò. Tom accese la luce e vide l'altro che si tappava le orecchie.
- che succede, Chris? - chiese lui preoccupato.
Non gli piaceva per nulla.
Chris non rispose e uscì dalla stanza. Per chiudersi nel bagno e li cedete. Prese le gocce. Tom lo ritrovò tutto bello  pimpante qualche minuto dopo. Sembrava una magia oppure Chris usava qualcosa.
Cosa andava a pensare?
Il suo Chris non fare mai uso di sostanze o medicine forti.
- amico - disse Chris abbracciandolo. - scusami per prima. Avevo un dolore alla testa. Ho preso un'aspirina e mi ha fatto subito effetto -
- sicuro che era aspirina? - chiese Tom sospettoso.
- cosa dovrebbe essere? Ti preoccupi troppo - disse Chris ridendo.
- scusa eh, ti ho visto tenerti la testa dopo esserti allontanato di scatto. Esci di qua e ritorni pimpante solo dopo qualche minuto. È strano - gli spiegò Tom giustamente.
- non hai mai preso un analgesico e antidolorifico e ti ha fatto effetto subito? - chiese Chris alla sua spiegazione. - a me sempre fa questo effetto -
- a me no e comunque non ne esci in questo stato - disse Tom insistendo.
- io invece si - replicò  Chris.
- Sembra di parlare con un muro - disse Tom vedendo l'atteggiamento di Chris.
- sei tu che ti fissi che ho qualcosa - disse Chris alle sue parole. - io sto bene -
- dici che stai bene ma non è così. Non so che ti prende - disse Tom sincero.
- non ho nulla e adesso vado a letto - disse Chris allontanandosi. - se tu vuoi, mi raggiungi altrimenti torna da Scott -
- forse è meglio - disse Tom a quel punto. - ci vediamo domani. Spero che ti sarai cambiato -

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