<Lo immaginavo... voglio fare un patto con voi.>Eh?
Non eravamo io e Kirishima che pochi istanti fa dovevamo chiedere qualcosa a lui?
<Sentiamo.> lo invito a continuare.
<Posso portarvi da lui->
<Davvero?!> urla di gioia il rosso, interrompendolo, perforandomi il timpano e facendo schizzare in aria il gatto, che con un balzo scavalca la testa dell'Omega, scendendo e spostandosi veloce sotto a della vegetazione.
<Certo!> risponde l'altro sorridendo, puntando lo sguardo verso di noi, mentre un sottile rivolo color rosso brillante gli scende inesorabile lungo la guancia.
<Kami, ma che?> chiede Kirishima sorpreso, indicando il viso del giallo, che sfiorandosi la zona macchiata con le dita, le sporca della medesima sostanza vermiglia.
<È stato il gatto idiota. Fai sempre tanto di quel casino.>
<Cavolo, scusami!> continua, cercando nella scarsella qualcosa che possa tornargli utile per aiutare l'altro.
<Tranquillo è solo un graffietto.> risponde l'altro, ancora sorridente.
Prima che Kaminari possa pulirsi con la manica della giacca, inzozzandola tutta, gli prendo il polso, senza stringerlo, fermando il suo movimento.
<Faccio io.> sospiro, posando la mia mano sulla guancia del ragazzo, facendo passare il pollice sul piccolo taglio con la minor pressione possibile; è talmente tanto superficiale che si sarebbe richiuso da solo in pochi minuti, ma è meglio risolvere la cosa, non voglio avere un' idiota dispiaciuto e un Omega sporco di sangue al mio seguito.
Kaminari non sembra agitarsi alla vicinanza di un Alpha, quindi immette le sue iridi dorate nelle mie, lasciandomi fare.
Con una lievissima luminescenza violacea, la candida pelle del biondo si rimargina in pochi secondi, lasciando spazio alla sua espressione esterrefatta.
<Sai anche curare?> chiede quello, diventanto, se fosse possibile, ancora più luminoso e contento.
Ritraggo la mano, pulendomi i polpastrelli sull'orlo del vecchio mantello semi distrutto.
<Shinsou sa fare praticamente tutto! È un mago molto bravo.> risponde Kirishima sorpassandomi e facendomi l'occhiolino, porgendo all'altro un pezzo di stoffa imbevuto d'acqua.
<Non sono specializzato nelle arti mediche, come ha detto Kaminari, quello era solo un graffietto da niente.> dico, girandomi verso un cespuglio che si sta muovendo, nonostante l'assenza di vento.
Dopo essersi pulito, il biondo segue il mio sguardo, accucciandosi sull'erba.
<Ehy, non mi hai fatto niente, sto benissimo! Vieni qui bello.> chiama l'animale, allungando il braccio nella sua direzione e schioccando la dita.
Il batuffolo nero non se lo fa ripetere una seconda volta, andando a leccare le dita dell'Omega per scusarsi.
Mi abbasso di fianco a loro, toccando la testolina del gatto che ha iniziato a fare le fusa.
<Beh, sta di fatto che sai fare delle cose incredibili.> continua, riempiendo l'aria attorno a se di un simpatico odore frizzante.
<Hai pure creato un micio!>
<Non l'ho creato, non si può creare la vita in questo modo. L'unica cosa che ho fatto è stata chiamarlo.> rispondo tranquillo.
<Come una specie di richiamo al tuo animale domestico?>
<Mmm... una specie; la parola corretta è famiglio.>
<E sentiamo, avrebbe un nome questo tuo famiglio?>
Rimango qualche istante in silenzio, pensoso.
<Non ho mai pensato ad un nome, non mi serve. Quando ho bisogno di lui lo chiamo e basta, non necessita un nome per sapere chi è.>
<È un tuo amico.> conclude Kaminari la frase, lasciandomi interdetto.
<Suppongo.>
<Supponi? Che gentile che sei! Ma se proprio dovessi dargli un nome, come lo chiameresti?> mi interrompe Kirishima.
<Gatto.>
<Cosa?> chiede esasperato il rosso, provocando le risate dell'Omega al mio fianco.
<È quello che è. Un gatto.>
<Si, ma...>
<Trovo che gli stia bene.> afferma Kaminari, alzando lo sguardo sull'Alpha.
<Certo che si, è la sua descrizione! Shinsou sei incredibile, se avessi davanti un bambino lo chiameresti bambino?>
<No è diverso.>
<In cosa?!>
<Forse, quello che Shinsou voleva dire, è che gli animali, o famigli che siano, sono creature della terra, istintive, non seguono la ragione, sanno cosa sono, cosa devono fare, non hanno bisogno di avere appellativi o possedere cose. Gli uomini sono diversi, non in tutto e per tutto, la differenza è sottile, ma è differente... ho capito bene?> chiede, rivolgendosi al sottoscritto.
Annuisco, sentendo il rosso sbuffare.
<E comunque lo troverei un sacco simpatico un bambino che si chiama bambino!> esclama il biondo, tenendo la lingua tra le labbra sottili.
<Kaminari non ti ci mettere anche tu! Abbiamo già un sonnambulo dai ragionamenti filosofici!>
Ringhio lievemente, ricoprendo il gatto della solita luce viola.
Dopo poco, quello sparisce, lasciandomi soddisfatto della faccia incantata di Kaminari.
<Dove l'hai mandato?>
<A casa.>
<Tua?>
<Sua.>
Ritorno in piedi, seguito poi dall'Omega, che rivolge un'occhiata al baracchino semi distrutto alle mie spalle.
<Scusa. Crediamo sia stato il drago di Bakubro.> dice il rosso.
<Il nostro futuro capo.> lo correggo io.
<Non importa... tanto non ci piaceva molto.>
<Ritornando al discorso di prima, che intendevi per patto?> chiedo.
<Ah ecco... voglio aiutarvi a prendere Izuku, sono sicuro che fareste solo il suo bene, però... non voglio abbandonare il mio migliore amico.> dice, con una nota di tristezza, guardando in terra.
Sospiro allo sguardo determinato di Kirishima, sapendo già che Bakugo ci farà neri.
<Certo che vieni con noi, siamo già amici!> esclama il mio amico, riempiendo di felicità l'altro, che mi fissa, chiedendo anche la mia autorizzazione; come se contasse qualcosa.
<D'accordo. Facci strada.>
I due, belli contenti, mi precedono nel cammino tra la vegetazione, lancio un'ultima occhiata alle nostre spalle, per poi seguirli.
~~~ANGOLO ME~~~
So che è cortino e non succede niente, ma questi tre li adoro🥰
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Non senza di te - Bakudeku Omegaverse
FanfictionIN ELABORAZIONE IL CONTINUO : "Non senza di me", potete trovarlo sul mio profilo :) Questa storia è una Fantasy AU. Midoriya, un ragazzino di 17 anni, vive in un istituto per bambini rimasti orfani al confine del bosco. Bakugo, un testardo e irasci...