Capitolo 45: Dove

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~Midoriya POV~

<Mi spieghi dove cazzo eravate?!> chiede una Mitsuki evidentemente alterata rivolgendosi al figlio, che di rimando risponde con altrettanti potenti ringhi.

<Parlo con entrambi!> questa volta volge il suo sguardo su di me, cosa che non riesco a reggere, perciò preferisco guardare da tutt'altra parte.

I loro profumi si fanno sempre più intensi, sono molto simili, entrambi ugualmente spaventosi.

Non è difficile capire da quale lato della famiglia abbia preso Kacchan.

La donna allunga una mano per andare a pizzicarmi la guancia, non cerca di farmi male, solo di attirare la mia attenzione, ma a quanto pare l'Alpha al mio fianco non è della stessa idea; allontana la donna senza alcun tipo di riguardo, avvolgendomi completamente nel caldo mantello senza permettermi di essere visto.

<Moccioso! È tutta la mattina che ti stavamo cercando.>

<Sono qua adesso! Smettila di comportarti da stronza!> urla nervoso, mettendo bene in mostra le zanne.

<Comportarmi da- uno dei draghi si è ammalato, se tu ci fossi stato al concilio di questa mattina lo avresti saputo! Abbiamo dovuto metterlo in quarantena e sai quanto cazzo sia difficile.>

<Quindi devo pensare io ai cazzi di tutti?! Che ci fossi stato o meno, non avrei comunque potuto risolvere quella situazione da solo!>

<No, ma  sarebbe dovuto  essere un tuo dovere!>

<M-Mitsuki.> mi volto verso di sei, scoprendomi il viso dal tessuto color sangue.

La donna ricambia immediatamente il mio sguardo, provo ad avvicinarmi nonostante il biondo mi trattenga a se, tenendomi saldamente per il polso.

<Mi- ci dispiace Mitsuki... non pensavamo che->

Quella cambia immediatamente espressione in una sorpresa, strappandomi dalle braccia del mio compagno.

<Oi!>

Avvicina i nostri visi, incollando quelle iridi tanto familiari alle mie.

<Izuku ma tu... non si capisce molto bene dal tuo odore, dato quello che indossi, ma ora è tutto molto più chiaro.> sospira stanca, passandomi le dita tra le ciocche perennemente disordinate.

<Mi farete diventare matta, voi due.> guarda nella mia direzione con un piccolo sorriso a curvarle le labbra rosee, lasciandomi qualche carezza sulla spalla.

Sto per risponderle qualcosa, quando sento chiamarmi da lontano.

<I-zu-ku!> vedo Denki corrermi incontro a gran velocità, stringendomi in un abbraccio stritolante non appena mi si avvicina abbastanza.

<Dove sei stato? Volevo stare con te questa mattina, ho trovato delle cose interessanti!> piagnucola un po', strofinando il mento sul tessuto del mio gilet.

<Si, ecco...> mugugno, grattandomi col dito una guancia imbarazzato.

Con la coda dell'occhio riesco ancora a scorgere le due teste calde lanciarsi sguardi di fuoco, nel mentre è arrivato pure Masaru, tenta di farli calmare almeno un minimo, ma sono davvero testardi.

Sospiro, dando una carezza alla schiena del mio amico.

<Mm? Hai un profumo... diverso.> mi guarda confuso, rimanendo a bocca aperta quando alla fine riesce a scorgere il segno del legame sul mio collo.

<No- voi... quando, voi!> le sue iridi dorate continuano a guizzare tra me e il mio compagno, nel mentre che questo sbuffa stizzito, stringendosi con i polpastrelli la radice del naso.

Qualcuno dei passanti ha persino deciso di fermarsi a guardarci, il che non fa altro che mettermi più a disagio.

<R-ragazzi...> provo a richiamare la loro attenzione, senza alcun successo.

Non riesco a sopportare tutti questi occhi che vi stanno puntando addosso; alzo il mantello sul capo, lasciando scivolare quel morbido pelo tra i miei capelli.

<Ehy, smettetela adesso!> questa volta alzo la voce, facendoli voltare verso il sottoscritto.

Kacchan si avvicina a me di qualche passo, lasciando la madre alle spalle dopo un'ultima decisiva occhiataccia; mi allaccia entrambe le braccia alla vita, strofinando la punta del naso contro la mia tempia.

<Su, su, Izuku ha ragione.> parla tranquillo come al suo solito Masaru, accarezzando la schiena della compagna.

<Pff, come se ormai non si fossero abituati alle scenate del moccioso.> risponde quella in un sospiro, innervosendo maggiormente l'Alpha biondo.

<Purtroppo sentiamo fin troppo spesso le vostre urla.> si intromette Shinsou, coprendosi la bocca aperta in un grosso sbadiglio.

Sospiro a mia volta, strofinando la fronte contro il torace del biondo.

<D'accordo, d'accordo. Vuol dire che penseremo più tardi a quelle questioni, ora... a quanto pare quell'idiota di mio figlio è riuscito a fare un miracolo, legandosi ufficialmente al suo compagno; perciò vediamo di rallegrarci.> sbuffa Mitsuki, allargando le braccia per attirare l'attenzione di più gente possibile.

Qualche passante applaude, altri ancora cominciano a sbrigarsi per chissà cosa, mentre un paio di piccoli ridacchiano e giocano allegri.

<Cosa, che vogliono fare?> chiedo alzando la testa per guardarmi attorno, tenendo entrambi i pugni incollati al petto di Kacchan.

<Sono contenti per voi, lasciali festeggiare.> sussurra Masaru, chinandosi appena su di me con un ampio sorriso.

Sospiro, riportando lo sguardo sul mio Alpha, solo per accorgermi che mi sta osservando da chissà quanto; emetto qualche fusa, sorridendo nel momento in cui mi viene lasciato un bacio tra i capelli.

<Oh dei, non riesco ancora a crederci... il mio migliore amico si è legato prima di me!> piagnucola Denki, mettendo un finto broncio.

Non senza di te - Bakudeku OmegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora