Capitolo 55: Attenzioni

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Canticchio una leggera melodia, appresa chissà dove e ormai a tratti dimenticata nel tempo, sentendo la punta delle dita perdere un poco della propria sensibilità ogni qual volta che intingo le mani nel catino d'acqua fredda per sciacquare il panno logoro fino ad inzupparlo completamente; fortunatamente non vi era un torrente troppo lontano dal rifugio, perciò ho ritenuto che avrei dovuto approfittarne.

Ora ci troviamo sul versante che si affaccia mi sulla valle, in un piccolo spiazzo circondato da quattro capanne lievemente più ampie rispetto al solito; in lontananza si riescono a scorgere, anche se in minima parte, i confini del villaggio e quello che mi è stato spiegato da Sero essere l'entrata per la caverna dei draghi, sul versante opposto.

Kacchan era fuori di sé quando le parole del moro gli son giunte alle orecchie; la sua preoccupazione mi ha riportato alla mente lo scenario di qualche tempo prima, quando quel drago maestoso si era mostrato a me.

Creatura magnifica.

Nonostante tutto però... non posso fare assolutamente a meno di sentirmi incuriosito al riguardo.

Smetto di rimuginare tra me e me, quando sento un uggiolio nervoso farsi strada dalla stanza affianco, portandomi a sospirare.

Mi alzo da terra, dopo aver strizzato la pezza e di averla piegata su se stessa, andando a rimescolare il pentolino adagiato sul focolare prima di affiancare il letto in cui si dimena il mio amico.

<Denki, hai di nuovo fatto cadere la coperta.> gli poso il panno sulla fronte madida di sudore, raccattando dal pavimento in legno l'oggetto interessato e tentando di avvolgere il corpo del biondo in esso.

<Fa caldo...> mugugna quello, inarcando la schiena con uno scatto; scuoto lentamente il capo, accarezzandogli i capelli biondi con una mano.

E dire che io ho persino i brividi.

<Vuoi che apra la finestra? Magari è meglio se facciamo cambiare un po' l'aria.> il che è la pura verità.

Gli do le spalle per andare verso i vetri della stanzetta e spalancare le ante, venendo immediatamente investito dalla brezza invernale; rimango per qualche istante ad ammirare il panorama, silente e immobile, sobbalzando nel momento in cui qualcosa sbatte contro le assi del pavimento.

Quando poso nuovamente lo sguardo sul giaciglio del biondo, quello non vi è più disteso, sta invece barcollando verso il divisorio in legno trascinandosi dietro la pesante coperta.

<Den!> arriccio il naso, iniziando a corrergli dietro quando lo vedo aumentare il passo.

<Tu non ti muovi da qui!> alzo lievemente la voce per sovrastare tutti quei suoi disperati uggiolii, afferrandolo per la vita e costringendolo a indietreggiare nel momento stesso in cui le sue dita sottili sfiorano la porticina della capanna.

<No- Alpha!> ringhia il biondo, strattonando il braccio e intento a divincolarsi dalla mia presa.

<Lì fuori non c'è nessuno! Congelerai e basta!> leggermente spazientito per poco non lo faccio cadere a terra, decidendo poi di prenderlo di peso in braccio e rimetterlo a letto, ignorando con uno sbuffo i colpetti che ricevo sulla schiena.

Fossi stato qualcun altro, probabilmente mi avrebbe già preso a morsi.

Lo faccio sedere, prendendolo per le spalle e spingendolo fino a costringerlo a sdraiarsi, non curandomi delle sue continue ringhia e sibili mal trattenuti; si comporta quasi come un cucciolo.

Gli sorrido, sedendomi al suo fianco e cominciando a lasciargli qualche carezza sulla schiena quando quello mi mostra la schiena offeso.

Non ci provo nemmeno a tentare di calmarlo con il mio odore, essendo pure io un Omega in questo momento potrebbe disgustarlo troppo.

Non senza di te - Bakudeku OmegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora